Drago I Re d’Italia

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QUINTA COLONNA

di Marcello Veneziani

Viva il Re, è tornato il Regno d’Italia. Dopo settantacinque anni ingloriosi e rissosi di repubblica, l’Italia è tornata allo splendore della Monarchia. Non c’è stato bisogno di un nuovo referendum, è bastato il suo nome, il suo ritorno in Patria, poi l’intrigo di corte del ciambellano fiorentino e l’acclamazione del Parlamento con poche defezioni ha fatto il resto.

Drago I, al secolo Mario Draghi, è ormai il nuovo sovrano d’Italia. Presidente del consiglio a tempo indeterminato, Presidente della Repubblica in pectore, Presidente dell’Europa in fieri. È venuta in Italia perfino Angela Merkel a fare le consegne a lui, prima di andarsene dopo il suo lungo regno germano-europeo.

Cani e gatti, sinistra e lega, renziani, berlusconiani e grillini si sono stretti intorno a lui. E lui è disceso tra i sudditi, si è fatto premier, ha concesso la sua augusta persona alle sorti del suo paese d’origine. È stato incoronato in Quirinale dalla Queen Mother, Mattarella, sempre più confinato nel ruolo di Regina Madre, in attesa di quiescenza.

Prima di lui eravamo passati da una fase di transizione, che potrebbe definirsi la Contea, dal suo predecessore il Conte Giuseppi II, successore di se stesso, in versione progressista, dopo il suo primo mandato da Giuseppi I in versione populista. Ma non c’è stato il tradizionale rito di passaggio della campanella, perché con Draghi abbiamo fatto un salto di grado e di status. Draghi è stato incoronato e da allora regna, come i Savoia, per grazia di Dio e volontà della nazione. Però trattandosi di un’epoca atea e apatriottica, regna per grazia dell’Europa e volontà delle fazioni.

Sua Maestà Drago Draghi ha il carisma della sovranità, è super partes, si esprime con grazia regale e stile sobrio,  è autorevole e clemente, essenziale ed elegante nella comunicazione, e tratta i partiti come baronie bizzose ma prone alla Corona.

Nessuno osa contestare il suo Regno, perfino l’opposizione lo invoca al Quirinale, implorando che lui conceda poi la grazia del voto. Acclamato come Re Covery, dal cospicuo fondo che dovrà gestire, Sua Maestà Draghi è riuscito a immunizzare un paese riottoso servendosi di un Generale di sua Fiducia, Figliuolo, come ha voluto graziosamente battezzarlo. Il vaccino susciterà  dubbi di durata ed efficacia ma di sicuro ha inoculato nel paese la fiducia nella monarchia draghiana. Ora l’Italia attende che il Sovrano dispensi ai sudditi, tramite il suddetto Recovery, i benefici necessari per risollevarsi e riprendere il cammino.

Di Draghi non oseremo dire nulla, lungi da noi l’idea di oltraggiare la Corona e vilipendere il Sovrano. Ci limitiamo perciò a esercitare la nostra critica su due aspetti riflessi che ci sembrano rilevanti.

Il primo riguarda il governo della Corona. Nonostante sia guidato dal Sovrano Eccellentissimo in persona, al di sopra di ogni critica e di ogni dubbio, quello che fu presentato come il Governo dei Migliori, in realtà è un governuzzo di cabotaggio medio, come se ne videro già tanti ai tempi delle repubbliche. A una più attenta analisi e valutazione, possiamo dire che i suoi ministri si dividono in tre fasce: Abili, Inabili e Mediocri. Gli abili, naturalmente, sono nei dicasteri più prossimi alla Corona, in particolare nei dicasteri economici. Gli inabili sono purtroppo in alcuni dicasteri chiave, come gli Interni, gli Esteri, la Salute. I restanti sono Mediocri. Ma la media dei ministeri è nella media dei precedenti, e il risultato generale è la mediocrità.

L’altro aspetto, forse più grave, riguarda l’intera politica che col Regno di Drago I è passata alla semiclandestinità, a un’ingloriosa irrilevanza e marginalità. Sarà per lo splendore regale di Drago I, ma i partiti sono oscurati, a volte oscurantisti, e si bisticciano tra loro per guadagnare briciole di visibilità, mossi da capricci infantili.

I partiti sono ormai ridotti a feudi, signorie, ducati senza giurisdizione né sovranità, ormai esautorati dal regno unito draghiano. E i loro rappresentanti al governo trovano visibilità solo se accettano un ruolo alla corte di Re Draghi: vedi il Marchese del Grillo, al secolo Di Maio, il Visconte demizzato Franceschini, il Duca della Lega Giorgetti, il Baronetto del Cavaliere, Sir Brunetta, il Camerlengo della Sinistra ospedaliera, Speranza, più altri nobili e cortigiane delle varie conventicole.

Non potendo decidere, la politica bamboleggia tra temi falsi o secondari: le leggi in materia sessuale e omosessuale, le scomuniche sul fascismo e ai no vax, le proroghe dei pass o dei tamponi, il voto ai sedicenni, i redditi di parassitanza, più vari ius, eccetto lo ius primae noctis, riservato alla Corona. Non incide più, e perciò si limita ai giochi, ai trastulli, ai vizi di corte.

Ma tutti tengono a far sapere che sono con il Re e per il Re, più realisti del Re e più draghisti del Drago. Europeisti, governisti, lealisti. Siamo entrati ormai nella dragosfera, da qualunque parte voi entriate.

C’è chi ipotizza di attribuire al Re il potere assoluto, ovvero l’assommarsi di tutti i poteri: Capo dello Stato e a interim capo del governo, e a interim Capo della Commissione europea. Senza limiti temporali, settoriali o territoriali. Un impero. Sempre sperando che lui non si annoi e non se ne vada di nuovo fuori dall’Italia. Acclamato ormai come Sovrano del Regno Unito, non resta che alzarsi in piedi e intonare God save the King. E Dio salvi gli italiani dal ridicolo servilismo, maschera antica dei cinici più infidi.

MV, Panorama (n.43)

Fonte: http://www.marcelloveneziani.com/articoli/drago-i-re-ditalia/

 

Europeisti

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EUROPEISTI

“la BCE dovrebbe rivedere la sua decisione di terminare il quantitative easing. Troppe nubi all’orizzonte”. (Financial Times) https://www.ft.com/content/d26d0d02-d77b-11e8-ab8e-6be0dcf18713 Per Tajani, è stata la UE a vincere il nazismo e il comunismo Scenette dal Parlamento Europeo. Tajani cerca di sedare un litigio sul nazismo e il comunismo – sì, il livello è questo – dicendo «queste due dittature sono scomparse grazie …

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L’Euro sta distruggendo l’Europa

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L'Euro sta distruggendo l'Europa. Europeisti sveglia.

L’Euro sta distruggendo l’Europa. Europeisti sveglia.

Mentre l’Italia   dovrebbe mandare  le truppe a Claviére per bloccare   i gendarmi francesi che discaricano in terra nostra i clandestini loro,  e ciò con la complicità attiva dei “No Borders” di Clavières  che sono una ONG francese, la quale opera   nel nostro territorio e sta occupando anche le chiese nostre per metterci i clandestini loro – “perché la  UE unisce …

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Cari europeisti, è la Merkel che sfascia la UE

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Avviso agli Europeisti nostrani: è la MERKEL che sfascia UE

Avviso agli Europeisti nostrani: è la MERKEL che sfascia UE

Copio e incollo da L’Unione Sarda, visto che i media “importanti”, progressisti ed europeisti  non hanno dato la notizia. La notizia è già nota (sul web). Germania dichiara guerra agli immigrati europei: “Quelli senza lavoro saranno espulsi” Gli italiani e tutti gli europei emigrati e rimasti senza lavoro potrebbero essere espulsi se non trovano un’occupazione entro sei mesi. A sollevare …

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Elezioni europee, Casini tifa per l’accozzaglia: “Tutti uniti contro i sovranisti”

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Uno storico esponente di quella che nel suo libro “Cattolici tra europeismo e populismo” Matteo Castagna chiama “internazionale bianca” (il modernismo liberale in politica) ovvero Pierferdinando Casini, “democristo doc”, ex forlaniano, scopre le carte e dimostra ciò che è una delle tesi del saggio di Castagna: il “centro che porta inevitabilmente a sinistra” e si schiera con i mondialisti/globalisti/europeisti (n.d.r.):

Il senatore eletto con il Partito Democratico invoca un listone unico in vista della tornata elettorale di maggio

Emma Bonino, Laura Boldrini, Beatrice Lorenzin e Carlo Calenda. Pier Ferdinando Casini guarda a loro e a loro chiede, in vista delle elezioni europee di maggio 2019, di creare un fronte comune contro tutti i sovranisti.

Il senatore, eletto a Palazzo Madama con l’appoggio del Partito Democratico – ha vinto nel collegio uninominale di Bologna – fa il suo appello dalle colonne di Repubblica. Intervistato dal quotidiano, l’ex Dc, sciorina la sua ricetta anti populismi, così da affrontare al meglio l’asse Salvini-Di Maio. Con un’accozzaglia di tante anime diverse, diversissime. Continua a leggere

Intervista al ministro leghista Fontana: “Alleanza identitaria per influenzare il Ppe a Strasburgo”

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Foto: Tony Gentile/Reuters

“Dalla Svezia segnale importante: da ottobre parte il lavoro per le europee, puntiamo a essere il secondo gruppo al Parlamento Ue”

di Angela Mauro

“Il buon risultato dei Democratici svedesi è un segnale molto importante. A partire da ottobre avvieremo tavoli di lavoro con le altre forze identitarie europee per costruire insieme una piattaforma per le elezioni di maggio. Obiettivo realistico: diventare il secondo gruppo a Strasburgo e condizionare così le scelte del Parlamento europeo, magari costruendo una maggioranza con il Ppe per impedire che ce ne sia un’altra consociativa tra Popolari e socialisti”.

Lorenzo Fontana esulta per il risultato della destra di Jimmie Akesson alle politiche in Svezia. In questa intervista ad Huffpost, il ministro leghista, ex eurodeputato del Carroccio e mente della svolta sovranista della Lega, traccia le tappe del progetto politico di Matteo Salvini da qui alle europee di maggio 2019. Missione: conquistare Bruxelles e Strasburgo e cambiare i connotati all’Ue.

Partiamo dalla Svezia: l’exploit dei populisti non c’è stato, sebbene abbiano guadagnato consensi.

I sondaggi dell’ultima settimana li davano tra il 16 e il 19 per cento, direi che si sono rivelati giusti: i ‘Democratici svedesi’ sono andati oltre il 17 per cento, mentre i socialdemocratici sono in calo pure in Svezia, la patria della socialdemocrazia. E’ il trend degli ultimi dieci anni.

Ora che succede, da qui alle europee di maggio?

A breve, penso da ottobre, ci sarà una serie di tavoli di lavoro con le altre forze identitarie europee per costruire una piattaforma per le elezioni. Il primo dovrebbe essere a Vienna.

Per costruire un’alleanza… come la chiamate: sovranista? Populista? Identitaria? Continua a leggere

Caritas, gli ultras dell’immigrazione. Dalle app per l’accoglienza alla difesa delle Ong

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Risultati immagini per caritasPerché il Conciliabolo Vaticano II (1962-65) ha trasformato quella che tutti credono la Chiesa Cattolica (ma in realtà è una Contro-Chiesa occupante i Sacri Palazzi) in una sorta di Ong, composta oggi da Presidente (il “papa”) presidente emerito (il “Papa emerito”), consiglio di amministrazione (“cardinali”) e amministratori delegati (Conferenze “episcopali”) coi suoi sottoprodotti smistati nelle parrocchie, modello Caritas, ma non solo (n.d.r.)…

di Francesca Totolo

Abbiamo già trattato in precedenza il fervore della Caritas Italiana riguardo all’accoglienza dei migranti in Italia. Impegno che si è concretizzato in una sezione apposita, denominata Caritas InMigration. L’associazione religiosa è tornata protagonista perché, su invito della Conferenza Episcopale Italiana, si è resa disponibile per accogliere i migranti “sequestrati” sbarcati dalla nave Diciotti della Guardia Costiera. Una ghiotta occasione per promuovere internazionalmente i valori cristiani testimoniati dall’attuale Curia vaticana.

Dopo lo sbarco a Catania, 100 migranti sedicenti eritrei sono stati portati al Centro Mondo Migliore della Caritas di Rocca di Papa (ormai vuota dopo l’allontanamento volontario di tutti gli accolti), gestita dalla cooperativa Auxiliumdei fratelli Angelo e Pietro Chiorazzo. I costi dell’accoglienza sono stati finanziati dall’8×1000 messi a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana. Negli ultimi 3 anni, la Caritas ha ospitato 26.000 immigrati, grazie soprattutto ai fondi dello SPRAR del Ministero dell’Interno. Sapendo che la durata media per esaminare una richiesta di asilo è 18 mesi, si può stimare che l’associazione religiosa ha beneficiato di quasi 500 milioni di euro derivanti dalle tasse pagate dai contribuenti italiani.

Torniamo alla coop bianca Auxilium che gestisce il Centro Mondo Migliore. Durante le udienze in Tribunale riguardanti Mafia Capitale, sono state rese note intercettazioni investigative in merito alle conversazioni di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati (gli stessi che hanno stimato che il business dell’accoglienza rendeva più del mercato della droga) in cui questi affermano che “Loro stanno in posizione di forza” e “Loro c’hanno i Prefetti” suggerendo che i fratelli Chiorazzo avessero dei rapporti diretti con l’allora Viminale, come scritto da Fabio Amendolara sulla Verità il 31 agosto scorso. Angelo Chiorazzo, nelle medesime udienze, ha confermato di avere “semplici rapporti di conoscenza” con l’ex Viceministro Filippo Bubbico,

Negli ultimi anni e grazie al cristiano business dell’accoglienza dei poveri migranti, la cooperativa Auxilium ha visto il suo fatturato crescere massicciamente, fino ai 61,1 milioni di euro del 2016, con un utile pari a 543.000 euro. Un settore che fino al 2017 non è stato colpito dalla crisi economica. Il bilancio del 2018 non sarà senz’altro così florido dopo la chiusura dei porti italiani alle ONG. Dal centro di Rocca di Papa, 8 sedicenti immigrati eritrei sono stati trasferiti nel centro “Casa Suraya” della Caritas Ambrosiana, gestita dalla cooperativa Farsi Prossimo.

Sebbene come riferisce il direttore della Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti, gli immigrati abbiano “dormito tutto il viaggio da Rocca di Papa fino a Milano” perché “stanchi e provati”, alcuni di loro sono stati immediatamente ingaggiati per una conferenza stampa organizzata al loro arrivo, e quindi buttati in pasto ai cronisti. Continua a leggere

Siamo tutti fascisti?

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Immagine correlatadi Danilo Quinto

Del nuovo Governo e di Salvini Ministro dell’Interno, PD e giornali del regime sanno dire e scrivere solo “Sono fascisti”. E’ la dimostrazione che non hanno argomenti. Vivono nella menzogna. Sono la vergogna di questo Paese, insieme a Berlusconi, che annuncia la sfiducia a scatola chiusa. Saranno asfaltati alle prossime elezioni. Per questo, hanno paura.

Da Salvini mi aspetto nell’immediatezza provvedimenti che riguardino il primo problema che sta vivendo l’Italia da almeno dieci anni, con la complicità di buona parte delle sue classi dirigenti e politiche, del sistema dei media e della Chiesa Cattolica, a cominciare da Bergoglio e dalla Conferenza Episcopale Italiana, con il loro buonismo d’accatto, che sovverte il primo insegnamento di Gesù Cristo, sulla conversione e la salvezza delle anime, con la melassa della Misericordia, che significa dissoluzione, come avvertiva San Tommaso d’Aquino, se non accompagnata dalla Giustizia.

La campagna lanciata da Emma Bonino, “Ero straniero – l’umanità che fa bene”, alla quale ha dato la sua adesione politica Bergoglio, è una campagna di dissoluzione dell’identità italiana ed europea. Il massone d’alto grado Coudenhove Kalergi, fondatore della Paneuropa, scriveva: «gli abitanti dei futuri Stati Uniti d’Europa non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di sub-umanità resa bestiale dalla mescolanza razziale […]. È necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’elite al potere. L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità».  Continua a leggere

Solo i servi e gli ignoranti sono ancora europeisti

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di Gabriele Sannino

Solo i servi e gli ignoranti sono ancora europeisti

Fonte: controinformazione

Sentirsi europeisti oggi implica coraggio e incoscienza. Più semplicemente, serve tanta, tantissima ignoranza, sia dei processi che dei fenomeni.
Se per l’uomo della strada – che è ignorante per forza di cose data la quotidianità, il lavoro, i mass media che disinformano e via discorrendo – l’Europa è bella perché ti permette di viaggiare senza passaporto, non devi cambiare la moneta, o perché ti permette l’Erasmus, per molti cittadini – più informati e consapevoli – quest’Europa dei banchieri, ormai, sta diventando un vero e proprio incubo.

Già, perché è da qui che bisogna partire per ragionare: l’Europa dei popoli non esiste più, forse non è mai esistita, esiste solo l’Europa della finanza, della tecnocrazia e dei banchieri.
L’uomo della strada o magari il giovanotto di belle speranze costretto ad emigrare a Londra o a Dublino per fare il lavapiatti o il cameriere ignora – per esempio – che è proprio quest’Europa coi suoi meccanismi monetari a indurlo a tale gesto. Continua a leggere

GLI EUROPEISTI INVOCANO IL GOLPE – per salvare la Democrazia, ovvio

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di Maurizio Blondet

Da quel che ho capito io, Mattarella non vuole i ministri che gli propone l’alleanza di governo. Dicono che continua  telefonare a Draghi per avere, diciamo, istruzioni o pareri: “Conti ti va?”.  Draghi: Per carità, e chi lo conosce. E’  incompetente. E’ un tecnico (i media ripetono: incompetente, troppo tecnico, ha falsato il suo curriculum)

NON ABBASTANZA competente.

Mattarella:  “Mi propongono Paolo Savona lo accetti? Draghi: “Di male in peggio, quello è troppo competente. E’ anche uno del sistema, quindi non possiamo attaccarlo come un barbaro invasore.  Ex direttore generale di Confindustria e ministro dell’Industria del governo Ciampi, lunghi anni a fianco di Guido Carli, che da ministro del Tesoro firmò per l’Italia il trattato di Maastricht. Sperimentato. La sa troppo lunga. Riuscirebbe a pilotare l’uscita concordata dall’euro. Sa come fare. Nelle trattative metterebbe in difficoltà Merkel e  Macron. No no, proprio no”.

TROPPO competente.

I media strombazzano:  Paolo Savona è anti-euro, non va bene.  Ci vuole un ministro non critico dell’euro, altrimenti l’Europa si sente offesa. Altri spiegano: Paolo Savona è interno al Sistema, dunque in contraddizione col populismo. Bocciato.

Mattarella mette il veto.

Il presidente Mattarella si prende tempo. Continua a ricevere messaggi dalla cosiddetta Europa: “L’Italia  rispetti gli impegni”; “Presidente, non permetta che i  barbari distruggano lo splendido lavoro che abbiamo fatto a Bruxelles”.

Centocinquanta economisti tedeschi  firmano un documento  di fuoco in cui esigono che l’Italia esca dall’euro. Cosa che dimostra lo stato di confusione mentale in cui li abbiamo sprofondati: prima, quando l’opzione di uscita dall’euro era comparsa nella bozza Lega-M5S, tutti a strillare che è uno scandalo! E obbligano a cancellare quella opzione. Poi la stessa opzione compare con la firma di 150 economisti germanici, e va bene.

E Mattarella che fa? Aspetta. Aspetta che Salvini e Di Maio gli propongano i ministri giusti. Giusti  secondo gli europeisti e i media. Si capisce che sarebbe contento se Salvini e Di Maio gli proponessero: come presidente del  consiglio, vogliamo assolutamente Gentiloni. Come ministro dell’economia, scegliamo di nostra iniziativa, Padoan. Agli Esteri, Alfano. La Fedeli all’Istruzione… Continua a leggere