Il compasso politico si è rotto

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di Fabio Fioresi, Christus Rex

Viviamo in tempi strani e conturbanti, nei quali gli assunti ideologici della guerra fredda e del mondo del dissenso si squagliano come neve al sole. 

Fino a prima dello scoppio della seconda fase della guerra in Ucraina e della ripresa del conflitto arabo-israeliano, il quadro politico appariva molto più semplice e apparentemente lineare; da una parte i mainstreammari ipnotizzati dalla propaganda e i budda denoaltri unici detentori delle sorti progressive della specie umana. 

Questo modo di pensare ha reso “il mondo del dissenso” estremamente vulnerabile al pressapochismo al razzismo e alla superbia tipica dello pseudo provincialotto italico, fintotradizionalista e dimentico della realtà delle sue tradizioni. 

La realtà è molto più complessa e fumosa rispetto a quello che buona parte del dissenso ha pensato. 

Con la guerra in Ucraina si sono trovati dalla stessa parte gruppi che fino a giorni prima si erano sputati in faccia: comunisti, cattolici integrali, addirittura libertari. 

All’interno del mondo libertario americano vi è una reale spaccatura tra due fazioni: gli ideologi e quelli in buonafede. 

I primi sono l’incarnazione dello spirito anarcolibertario puro, coloro che accusano chiunque non sia uno squalo della finanza di essere un infiltrato dell’internazionale comunista. 

I secondi invece, riconoscono che nei sistemi basati sull’economia reale e non sulla finanza vengono che realizzano le premesse della libertà individuale. 

La comunità LGBT, in maniera contraria a tutte le attese, si è schierata a favore della causa palestinese è oltretutto vi è una fazione estremamente ostile all’apparato neoliberale e ultracapitalistico. 

La questione delle nuove tecnologie e del transumanesimo, che da noi è visto come l’anticamera del satanismo, dimenticandosi che questa fobia è nata dalla struttura ultracompetitiva e americanocentrica della vita, la quale incentra tutto come competizione e sopraffazione. Questa paura deve essere riferita alle elite economiche e finanziarie non verso le infinitè possibilità di evoluzione della nostra specie. 

Per concludere solo il confrontarsi in maniera onesta e mettendo a nudo le proprie convinzioni e si fa una vera autocritica, oppure ci si isola in gruppuscoli animati da belle intenzioni ma privi di qualsiasi volontà di reale cambiamento. 

 

 

Il conflitto israelo-palestinese mette in luce il suprematismo occidentale

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di Fabio Fioresi

Ormai è una settimana che le bombe cadono su Gaza uccidendo uomini, donne e bambini.
La propaganda sionista non fa che accusare tutti quelli che dissentono come filonazisti e genocidi, mentre sono i cari sostenitori dell’unica democrazia del medioriente che festanti predicano la trasformazione della striscia in un cimitero.
La cosa più incredibile è la quantità di razzismo, xenofobia e intolleranza che i benpensanti hanno riscoperto.
Eppure, il nostro paese ha combattuto un’occupazione, noi più di tutti dovremmo sapere cosa vuol dire non passa lo straniero, e si sa i massacri perpetrati ai civili occupanti sono comunque colpa dei colonizzatori, perché sono loro che gli hanno messi in quella situazione di pericolo.
L’islamofobia da due soldi è forse la parte più esilarante ed irritante insieme, la saccenza di pensionati della domenica che giudicano popoli che non sanno neanche trovare sulla mappa geografica, che attacca i mussulmani per gli attentati recenti a Bruxelles. Ma lo vogliamo ricordare che noi bombardiamo quei paesi un giorno sì e l’altro pure, e ci indigniamo per attacchi che in confronto ai nostri sono nulla?
Un piccolo inciso, perché quando c’è un attentato di matrice islamista ogni mussulmano deve sempre chiedere scusa? Noi italiani per ogni cosa legata alla mafia ci dobbiamo vergognare?
Contemporaneamente la libertà di parola sta venendo ulteriormente irregimentate dal regime libertario.
economicamente ma totalitario politicamente, ovvero il nostro caro Piantedosi vorrebbe mandare agenti nelle scuole per verificare se hanno dei sentimenti pro Palestina.
Più va avanti la situazione più penso che la definizione di Russia e Cina come autocrazie sia solo un esempio di lapsus freudiano.

Charles Coughlin profeta della destra sociale americana

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REX

Inizia oggi la collaborazione con il nostro Circolo Christus Rex il giovane dott. Fabio Fioresi, laureato in giurisprudenza. Gli articoli sono di www.agerecontra.it ma è possibile riprendere in tutto o in parte citando la fonte.

di Fabio Fioresi

Quando si parla di destra sociale si pensa subito all’Italia con il fascismo ma spesso ci si dimentica che anche negli States naque un movimento similare che univa un’impostazione  nazionalista-cristiana con una marcata vena sociale: questa è la storia in breve di padre Charles Coughlin.

Nato in Canada nel 1891 divenne prete negli anni 20 ed poi venne trasferito nell’arcidiocesi di Detroit allora centro industriale dell’automobile del Nord America.

Iniziarono subito contrasti con I gruppi di potere della città, tra I più famosi ci fu il ku klux klan che più volte tentò d’intimidire il sacerdote dalla sua lotta contro il razzismo imperante; creò la prima radio per I suoi sermoni domenicali ma ben presto passo ad analisi economiche ed politiche; benchè fosse un cattolico integrale filomonarchico (filodittatoriale) era molto vicino alle istanze dei lavoratori ed arrivo ad chiedere la nazionalizzazione delle banche e delle grandi industrie.

Inizialmente sostenitore del New Deal ne divenne presto un’acerrimo oppositore date le riforme troppo timide.

Negli anni 30 si alleò con Huey Long meglio noto come il Mussolini americano, storico governatore della Lousiana, noto per aver vinto contro I Rockfeller in tribunale.

Entrambi critici verso l’imperialismo americano ed il sistema finanziario capitalistico, furono una vera spina nel fianco di Roosvelt ed dei super capitalisti americani, fino alla morte di Long assassinato a Baton Rouge nel 1935; Coughlin cercò di far rimanere il partito attivo ma perse sempre più di significato fino alla sua morte negli anni ’70.

Quali erano le proposte di Long e Coughlin che spaventarono cosi tanto l’establishment americano:

1) Nazionalizzazione della Federal Riserve

2) Nazionalizzazione del Sistema sanitario.

3) Nazionalizzazione delle grandi riserve di capitale finanziario.

4) Se possibile abolire la democrazia ed instaurare una dittatura sul modello italiano (Papale secondo le idee di Couglin)

5) Combattere il giudaismo internazionale

6) Combattere il Ku Klux Klan, I comunisti ed I sostenitori di eugenetica ed liberati capitalisti

7) Se possibile mettere il cristianesimo cattolico come religione di Stato (da parte di Coughlin)

8) Desegregare le città

9) Piano quinquennale di industrializzazione, costruzione d’infrastrutture in tutto il paese.

10) Conversione delle aree desertiche degli States in zone fertili.

11) Amicizia con il Giappone imperiale ed isolazionismo negli affari internazionali.

12) Fiat money su base d’argento.