La manipolazione del potere e gli antidoti
QUINTA COLONNA
di Matteo Castagna
Gianluca Magi è uno storico delle idee e delle religioni ed un filosofo particolarmente prolifico di scritti e opere interessanti. E’ alla VI ristampa 2021 di Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura per quelli di “Piano B Edizioni”.
“La propaganda è un’arte, non importa se questa racconti la verità” – Joseph Goebbels.
Il desiderio di dominio dell’uomo sull’uomo, le strategie di manipolazione, il controllo sociale e l’arte dell’inganno sono antiche quanto la storia dell’umanità. Per molti rappresentano l’arma più potente nel gioco del potere. L’essere umano contemporaneo è ridotto ad un soggetto passivo e il pensiero critico è sacrificato alla claustrofobia digitale.
Dalle 30.000 pagine che costituiscono i Diari (Tagebucher) di Joseph Goebbels, scritti dal 1923 al 1945, dalla sua vasta produzione pubblicistica, Gianluca Magi ha desunto 11 principi operativi di propaganda e manipolazione, assieme ad altri insigni collaboratori. L’attualità delle tecniche utilizzate dal Prof. Goebbels paiono molto simili a quelle del mainstream odierno e di molta controinformazione prezzolata, funzionale al Sistema di potere, perché controlla e mantiene nel recinto le masse, fingendo un’opposizione fittizia e, quindi, completamente inutile e priva di risultati.
Queste tattiche si basano sul presupposto dell’incapacità di giudizio delle masse. Se leggiamo il famosissimo testo di Gustave Le Bon Psicologia delle folle che ebbe gran successo tra il 1910 e il 1930, ci rendiamo conto che esse sono caratterizzate da: 1. Impulsività, mutevolezza, irritabilità. 2. Suggestionabilità e credulità tanto da poter osservare completa uguaglianza del dotto e dell’imbecille nella folla. 3.Esagerazione e semplicità dei sentimenti delle masse. Esse non conoscono né il dubbio, né l’incertezza e si pongono sempre agli estremi. 4. Intolleranza degli avversari e obbedienza assoluta a capi carismatici, mancanza di senso critico personale fino all’adulazione e all’idealizzazione di chi si identifica come leader.
Goebbels, così come tutti gli esperti di comunicazione, propaganda e manipolazione sono consapevoli delle dinamiche e delle caratteristiche indicate dallo studio del medico Gustave Le Bon e, pertanto, si possono scorgere in loro almeno una delle 11 caratteristiche che sono state individuate da Gianluca Magi:
- Semplificazione e nemico unico: adottare una sola idea, un unico simbolo. Scegliere un avversario e insistere sull’idea che sia lui la fonte di tutti i mali. nei mass media l’applicazione di questo principio consiste nel giocare la carta della confusione, amplificando ed enfatizzando una presunta dichiarazione o gesto, così da renderli “criminali” e creare nell’ascoltatore il convincimento che quello sia il vero male dei mali.
- Unanimità. Condurre la gente a credere che le opinioni espresse siano condivise da tutti. Creare l’illusione che siano opinioni approvate, universalmente diffuse e professate. In tal modo si crea una falsa impressione di umanità.
- Volgarizzazione. Tutta la propaganda deve essere popolare, semplice, chiara, stereotipata, fare appello ai sentimenti e alla fantasia, adattandosi al meno intelligente degli individui ai quali è diretta. Quanto più grande è la massa da convincere, più piccolo deve essere lo sforzo mentale da realizzare. la capacità ricettiva delle masse è molto limitata e la loro comprensione media scarsa, così come la loro memoria.
- .Orchestrazione. La propaganda deve limitarsi a un piccolo numero di idee e slogan e ripeterli instancabilmente, senza dubbi né incertezze. Uniformi nei principi e multiformi nelle sfumature: presentarli sotto diverse prospettive e forme, però convergendo sempre sullo stesso concetto. Una menzogna, tanto più è sfrontata e ripetuta, tanto più risulta convincente. La parola propaganda fu usata per la prima volta da papa Gregorio XV, allorché istituì nel 1622 la Sacra Congregazione De propaganda fide (“sulla fede da diffondere”) un’eccellente organizzazione che servì a contrastare la crescente minaccia protestante.
- Continuo rinnovamento. Occorre pubblicare costantemente informazioni e argomenti nuovi, anche non strettamente pertinenti, per denigrare l’avversario a un tale ritmo che, quando eventualmente risponderà, il pubblico sarà già interessato ad altre cose. Le risposte dell’avversario non devono mai avere la possibilità di fermare il livello crescente delle accuse. Questo metodo è utilizzato, fin dalla Riforma luterana, con i mezzi del progresso, contro la Chiesa Cattolica, accusata di ogni peggior crimine come l’Inquisizione, il processo a Galileo Galilei, le Crociate, la morale sessuale.L’addetto stampa di Goebbels, il dott. Wilfred Von Oven disse che “Propaganda significa combattere su tutti i campi di battaglia dello spirito, generare, moltiplicare, distruggere, sterminare, costruire, abbattere”. Se ci pensiamo è ciò che dal Concilio Vaticano II i “papi conciliari” ed i loro collaboratori stanno facendo nei confronti della Tradizione Cattolica e della liturgia.
- Contagio psichico. Riunire diversi avversari in una sola categoria o in un solo individuo. “L’uomo se non è percosso, non apprende” – Menandro – Epigrafe greca dei Diari di Goebbels 17/10/23 – 25/06/24 La propaganda è sempre un mezzo in vista di un fine. La propaganda che ottiene i risultati desiderati è buona. Così, la propaganda è il primo passo verso l’organizzazione.
- Trasposizione e contropropaganda. Scaricare costantemente sull’avversario i propri errori, difetti e responsabilità. Rispondere all’attacco con l’attacco. Surrogarsi all’avversario nelle sue vittorie. Se non è possibile negare le cattive notizie, se ne inventino di nuove per distrarre e incolpare qualcun altro. nel mondo moderno i media spesso fungono da “arma di distrazione di massa” da un vero problema verso uno più futile ma di interesse.
- Esagerazione calcolata e travisamento. Trasformare qualunque aneddoto, per piccolo che sia, in minaccia grave. Il continuo “allarme fascismo”, a seguito di futili episodi di cronaca da parte di certi giornalisti e di alcuni media è giunto al grottesco ma su una fascia di popolazione che si vuole coccolare per mantenerne certo il voto, la tessera o l’acquisto del quotidiano, fa ancora presa. Nella cosiddetta falsa controinformazione, invece, prende piede un altro inganno: “stiamo assumendo al nostro servizio tutti gli esperti di profezie occulte – scriveva Joseph Goebbels nei suoi Diari – che riusciamo a trovare. Nostradamus dovrà rassegnarsi una volta di più ad essere citato”. E non solo lui. Pur di eccitare le passioni del volgo per crearsi una “pétite Eglise” o un piccolo orto ove raccogliere generosi oboli, o una visibilità personale a causa di frustrazioni, si scomodano i santi, i profeti e l’Apocalisse al fine di accalappiare creduloni e persone generalmente in disagio sociale o crisi religiose.
- Silenziamento. Passare sotto silenzio le cattive notizie e le domande sulle quali non ci sono argomenti e dissimulare con diversivi le notizie che potrebbero favorire l’avversario. Tipico delle sètte non solo religiose. “Non voltarti, continua a marciare”! – direbbe Goebbels, perché non deve giungere all’adepto alcun dubbio sulle persone o sui loro comportamenti poco ortodossi.
- Verosimiglianza. Costruire argomenti fittizi a partire da fonti diverse, attraverso i cosiddetti palloni sonda, o attraverso informazioni frammentarie, o calunnie e presentare questi argomenti come confermati da fonti solide, autorevoli e diversificate, se necessario, anche prezzolate. Il lettore contemporaneo faccia da sé il parallelismo più adeguato.
- Trasfusione. Diffusione di argomenti che possano mettere le radici in atteggiamenti emotivi e primitivi, tra cui pregiudizi, odi, amori.
E’ chiaro che per non cadere nelle trappole della propaganda e della manipolazione sono necessari degli anticorpi. Il primo è la ragionevolezza, il secondo è la prudenza, il terzo è lo studio, il quarto è l’informazione diretta, il quinto è una vita sociale attiva ed eterogenea, il sesto è il confronto con persone assolutamente fidate, il settimo è un’esperienza di vita personale in più ambienti, l’ottavo è il retto discernimento che proviene da un buon senso critico basato sui dati fattuali e sulla logica, il nono è la capacità di comprendere le menzogne e smascherarle, il decimo è costruirsi una rete di informatori ampia e molto credibile, l’undicesimo, che racchiude tutte le altre è la Fede, che se ben conosciuta, dà le risposte corrette ad ogni incertezza.