“EL PAPA” A CONCLAVE SEGRETO con LE 7 SORELLE e “mons”. Parolin invitato al Bilderberg

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di Maurizio Blondet

Improvviso interesse della centrali globaliste per l’Italia. Negli stessi giorni in cui il gruppo Bilderberg si raduna a Torino, a Roma, Bergoglio (El Papa) presiede un vertice, che ha lui convocato, con le Sette Sorelle  –  per la precisione, con i capi supremi delle multinazionali del greggio – e le loro finanziarie ausiliarie  transnazionali.   L’incontro si produrrà il 7-10 giugno. Le informazioni su questo enigmatico vertice Papa-Petrolieri  sono all’incirca scarse come quelle sul Bilderberg. L’incontro è infatti definito ”private”, ossia segreto e su inviti.

Come mai El Papa “delle periferie”, della “accoglienza” degli immigrati, che predica una Chiesa che prenda “l’odore delle pecore”,  si riunisce in  privato coi più potenti capitalisti, miliardari globalisti ossia attivi promotori delle  feroci iniquità del capitalismo terminale? “Chiedetelo a loro”,  vien voglia di dire parafrasando lo slogan dell’8 per Mille.

La scusa  per l’incontro, a leggere i comunicati-stampa ufficiosi, è la  comune preoccupazione dei miliardari del greggio e di El Papa per i mutamenti climatici. “E’uno dei più altamente significativi sviluppi”, sviolina il comunicato, “a dimostrazione di come  le grandi corporations lavorano con gli altri leader mondiali sui cambiamenti climatici, in coincidenza con il  completo ritiro del presidente Trump dal tema del riscaldamento globale”.

“Un anno fa Trump annunciava l’intenzione di ritirare l’America dal patto sul clima di Parigi,  che oggi è sostenuto da tutti i paesi tranne gli Usa. Tre anni fa, il Papa  Francesco ha scritto la sua enciclica Laudato Sisull’importanza di affrontare il cambiamento climatico: una prima volta nella storia della Chiesa”.

Lo si può ben dire:   la neo-chiesa di Bergoglio ha sostituito all’ansia per la salvezza  eterna delle anime la ansiosa sete per la salvezza del pianeta  –  minacciato,  come tutti sanno, da quell’inquinatore che è il genere umano.  In questo,  con perfetta coerenza, nel gennaio dell’anno scorso, il Vaticano ha chiamato alla Pontificia Accademia delle Scienze,  come relatore al convegno “Salvare il mondo naturale”, ossia  ad istruire i cristiani sui  loro nuovi compiti morali urgenti, l’entomologo Paul Ehrlich, celebre promotore dell’aborto selettivo e della sterilizzazione di massa per  disinnescare quella che chiamava “the Population Bomb”, la bomba demografica.

Il clima, il pianeta da salvare nelle sue  aree selvagge , belve e foreste, è una preoccupazione urgente per la sinistra intelligente, ovviamente, per i ricchi”progressisti”.  E quindi anche di Francesco.

Il comunicato dà una prima lista di partecipanti, avvertendo che è incompleta.  Ci saranno:

  • Larry Fink, CEO  di BlackRock, “la roccia invisibile che governa il mondo”, la sviolina  un articolo del Corriere, ossia il più grande fondo d’investimento del pianeta, “ con un patrimonio gestito di 6.3 trilioni di dollari, il Pil di Francia e Spagna messe insieme, quasi tre volte il nostro debito pubblico. La roccia nera deve la sua fortuna alla gestione patrimoniale: fondi pensione, banche, Stati”. E il “primo investitore straniero in Europa (e in Italia), azionista di peso in banche come la Deutsche Bank, Intesa San Paolo, Bnp, Ing, azionista rilevante anche nei settori dell’energia, chimica, trasporti, agroalimentare, aeronautica, immobiliare”.
  • https://www.corriere.it/video-articoli/2018/05/07/cos-davvero-blackrock-roccia-invisibile-che-governa-mondo/2a7fb442-51d8-11e8-b9b9-f5c6ed5dbf93.shtml
  •  Il mega-fondo ha messo l’occhio sul busines rappresentatato dai sistemi pensionistici d’Europa  ancora non abbastanza privatizzati: “Spinge la Commissione Ue a varare un piano di previdenza privata, poi gestisce il primo progetto pilota”, ha scritto il Fatto (BlackRock va all’assalto delle pensioni europee) https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/blackrock-va-allassalto-delle-pensioni-europee/  (ecco a cosa serve la Commissione UE).

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Perù: il “card.” Barreto favorevole al gender nelle scuole

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LA NUOVA CHIESA ECUMENISTA CONCILIARE – DA NON CONFONDERE CON LA CHIESA CATTOLICA (PICCOLO GREGGE RIMASTO FEDELE A CRISTO, ALLA TRADIZIONE, ALLA CHIESA) 

Incredibile, il cardinale eletto (NELLA NUOVA CHIESA ECUMENISTA CONCILIARE, N.D.R.) Pedro Barreto, designato dal papa (PAPA DELLA CHIESA ECUMENISTA CONCILIARE, N.D.R.) ed arcivescovo della Diocesi di Huancayo (SEMPRE DELLA CHIESA ECUMENISTA CONCILIARE, N.D.R.), si è dichiarato pubblicamente a favore dell’ideologia gender nelle scuole, in aperto contrasto col resto della Chiesa peruviana, oppostasi in blocco alla scandalosa operazione con massicce dimostrazioni ed i fedeli scesi anche nelle piazze in segno di protesta. Il neo-cardinale (DELLA CHIESA ECUMENISTA CONCILIARE, N.D.R.) Barreto, le cui posizioni hanno subito incontrato il gradimento delle Nazioni Unite, ha accusato quanti siano contrari di essere al servizio degli «interessi delle lobby». Continua a leggere

Why all the chilean bishops resigned & Vatican II’s Church of the future

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Segnalazione di Tradition in Action

Our Featured Articles:

The Pantomime of Chile’s Pedophile Crisis – In Three Acts, Atila Guimarães describes the theatrical story that ends with a dramatic scene: On the last of the three-day meeting at the Vatican to evaluate the pedophilia crisis, all 34  Chilean Bishops offer their resignation to the Argentine Pope.  Checkmate for Chile against Argentina, concludes Atila. Find out why here.

Vatican’s Exhibition Boasts the Church of the Future – The Vatican presents 10 “temporary chapels” as models for the future at the Venice Architecture Biennale. These ugly churchesremind us of the message in the possible Third Secret of Fatima we posted in April 2010.

Vatican Advances Recognition of Chinese CPA – Francis accelerates the recognition of the communist-controlled Catholic Patriotic Association in China by receiving a delegation of its government-appointed bishops at the Vatican. At the same time, he tells the heroic Underground Church to be open to “reconciliation.” A great betrayal of the Chinese Catholic faithful.

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La Chiesa Cattolica condanna il Concilio, ovvero l’ecumenismo e le amenità dei suoi falsi Pastori

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          Benedetto XVI- Assisi 27-10-2011
 – (Copyright L’OSSERVATORE ROMANO –        Servizio Fotografico – photo@ossrom.va)

Segnalazione del Centro Studi Federici

Condanne della Chiesa all’eresia chiamata ecumenismo

Segnaliamo un ottimo lavoro di Sursum Corda, a cura di Carlo Di Piero, sul magistero della Chiesa contro l’ecumenismo.
 
 
Una, Santa, Cattolica ed Apostolica
Papa Leone XIII nella Satis Cognitum afferma: Gesù Cristo istituì nella Chiesa un “vivo, autentico e perenne magistero”, che egli stesso rafforzò col suo potere, informò dello spirito di verità e autenticò coi miracoli; e volle e comandò che i precetti della sua dottrina fossero ricevuti come suoi. Dunque ogni volta in cui questo magistero dichiara che questo o quel dogma è contenuto nel corpo della dottrina divinamente rivelata, ciascuno lo deve tenere per vero, poiché, se potesse essere falso, ne seguirebbe che Dio stesso sarebbe autore dell’errore dell’uomo, il che ripugna: “O Signore, se vi è errore, siamo stati ingannati da te” [Richardus de S. Victore, De Trin., lib. I, cap. 2]. Quindi, rimossa ogni ragione di dubitare, a chi mai sarà lecito ripudiare una sola di queste verità, senza che egli venga per questo stesso a cadere in eresia e senza che, essendo separato dalla Chiesa, rigetti in complesso tutta la dottrina cristiana? Tale è infatti la natura della fede che nulla tanto le ripugna come ammetterne un dogma e ripudiarne un altro. Infatti la Chiesa dichiara apertamente che la fede è una “virtù soprannaturale, con la quale, ispirati ed aiutati dalla grazia di Dio, crediamo che sono vere le cose da lui rivelate, non già per l’intrinseca verità delle medesime conosciuta con il lume naturale della ragione, ma per l’autorità dello stesso Dio rivelante, che non può ingannare né essere ingannato” [Conc. Vat., sess. III, cap. 3]. Se dunque si conosce che una verità è stata rivelata da Dio, e tuttavia non si crede, ne consegue che nulla affatto si crede per fede divina. Infatti quanto Giacomo Apostolo sentenzia a proposito del delitto in materia di costumi, deve affermarsi circa un’opinione erronea in materia di fede: “Chiunque avrà mancato in un punto solo, si è reso colpevole di tutti”. Anzi, a più forte ragione deve dirsi di questa che di quello. Infatti, meno propriamente si dice violata tutta la legge da colui che la trasgredì in una cosa sola, non potendosi vedere in lui, se non interpretandone la volontà, un disprezzo della maestà di Dio legislatore. Invece colui che, anche in un punto solo, dissente dalle verità rivelate, ha perduto del tutto la fede, in quanto ricusa di venerare Dio come somma verità e proprio motivo di fede; perciò Agostino dice: “In molte cose concordano con me, in alcune poche no; ma per quelle poche cose in cui non convengono con me, a nulla giovano loro le molte in cui convengono con me”[S. Augustinus, In Psal. LIV, n. 19]. E con ragione; perché coloro che prendono della dottrina cristiana quello che a loro piace, si basano non sulla fede, ma sul proprio giudizio: e non “riconducendo tutto il proprio intelletto all’obbedienza a Cristo”(1Cor 10,5), obbediscono più propriamente a loro stessi che a Dio. “Voi, diceva Agostino, che nel Vangelo credete quello che volete, e non credete quello che non volete, credete a voi stessi piuttosto che al Vangelo” [S. Augustinus, lib. XVII, Contra Faustum Manichaeum, cap. 3]. Fine della citazione.

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La femminilizzazione artificiale della Chiesa conciliare è in atto…

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di Francesca de Villasmundo

Pubblicato sul sito Medias Presse Info
L’immagine è nostra (segnalazione www.unavox.it )
In una udienza generale del dicembre 2017

La donna ha sempre fatto parte della vita della Chiesa, checché ne dica l’odierna ignoranza femminista, che concepisce il ruolo della donna solo in rapporto a quello dell’uomo, cioè in una visione molto mascolina e riduttiva. La donna ha la sua specifica vocazione ad imitazione della Madre di Cristo, divenuta Madre di tutti gli uomini.
Il filosofo Jean Guitton, con una formula incomparabile, chiude il becco a tutte le pasionarie della femminilizzazione artificiale della società civile ed ecclesiale: «la persona più perfetta del nostro mondo morale si trova che è stata scelta tra il sesso più debole»!

E San Paolo, nella sua Epistola ai Galati (III, 28), afferma:

«Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.»

Il che testimonia l’uguaglianza dei due sessi agli occhi di Dio, nella religione cattolica. Ma uguaglianza di dignità non significa identica missione! A ciascuno il suo mestiere e le mucche saranno ben tenute! – dice un proverbio francese.

Sfortunatamente, questa distinzione dei sessi e del loro destino non soddisfa la nostra contemporanea società genderofila e nichilista, che vuol fare tabula rasa di ogni tradizione, abitudine, usi e costumi cristiani e naturali.

Gli assalti del mondo per imporre una femminilizzazione artificiale della società ecclesiale, in sintonia con ciò che sta accadendo nella sfera civile, si moltiplicano. Ultimamente, due fatti testimoniano di questi attacchi ripetuti. E quando si tratta di distruggere punti di riferimento cattolici o addirittura naturali, il cardinale Schönborn, il “grande teologo” di Papa Francesco (Antipapa, n.d.r.), non è mai molto lontano …

Lo scorso 1 aprile, egli ha concesso un’intervista ad un gruppo di giornalisti austriaci, appartenenti, tra gli altri, al Die Presse e al Salzburger Nachrichten. Ad essi ha dichiarato di essere aperto all’idea dei preti sposati e all’ordinazione delle donne al ministero dei diaconi, dei presbiteri e, perché no, dei vescovi.

«Io credo che vi sia spazio per il cambiamento» – ha dichiarato, precisando che «la questione delle ordinazioni [delle donne] può essere chiarita solo da un concilio. La cosa non può essere decisa solo da un papa. E’ una questione troppo importante per essere decisa dall’ufficio di un papa».

Siamo di fronte ad un attacco contro la lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis, con la quale, senza concilio, Papa Giovanni Paolo II confermava che

«1. L’ordinazione sacerdotale, mediante la quale si trasmette l’ufficio che Cristo ha affidato ai suoi Apostoli di insegnare, santificare e governare i fedeli, è stata nella Chiesa cattolica sin dall’inizio sempre esclusivamente riservata agli uomini. Tale tradizione è stata fedelmente mantenuta anche dalle Chiese Orientali. (…) 4. Pertanto, al fine di togliere ogni dubbio su di una questione di grande importanza, che attiene alla stessa divina costituzione della Chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli, dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa.»

In quella occasione, Giovanni Paolo II non diceva niente di nuovo: il Codice di Diritto Canonico del 1917, ripreso poi dal Codice del 1983, sanciva che «solo l’uomo battezzato riceve validamente la santa ordinazione» – can. 968 § 1.
San Tommaso d’Aquino considera il sesso femminile come un impedimento per ricevere gli Ordini sacri; e Pio XII, nella sua Costituzione Apostolica Sacramentum Ordinis del 30 novembre 1947, in cui parla degli Ordini sacri del diaconato, del presbiteriato e dell’episcopato, afferma che «Ecclesiae nulla competat potestas in substantiam Sacramentorum, id est in ea quae, testibus divinae revelationis fontibus, ipse Christus Dominus in signo sacramentali servanda statuit.» (La Chiesa non ha alcun potere sulla sostanza dei Sacramenti, è cioè su tutto quello che, come testimoniato dalle fonti della divina Rivelazione, è stato statuito dallo stesso Cristo Signore come segno sacramentale).

Ora, Cristo ha scelto solo degli uomini al momento dell’istituzione del Sacramento dell’Ordine.

Dal momento che il conciliare cardinale Schönborn si attiene al processo di sconvolgimento fondato sulle nozioni conciliari di evoluzione del dogma – la Tradizione vivente – è evidente che i richiamati insegnamenti non possono avere alcuna presa su di lui. Peraltro, è da notare che le sue dichiarazioni contrarie alla decisione di Giovanni Paolo II, manifestano che il magistero conciliare non può essere infallibile, cosa del tutto logica dal momento che si sostiene che tutto evolve.
Il serpente conciliare si morde la coda: per le sue insite contraddizioni e per quelle conseguenti dei papi conciliari!

Un’altra dichiarazione, questa volta formulata su ispirazione di Papa Francesco (Antipapa, n.d.r.), rafforza il posto che in questi ultimi decenni hanno finito con l’occupare le femministe nella Chiesa ufficiale. Meno radicale di quella del cardinale (cardinale conciliare, n.d.r.) Schönborn, essa apre la porta in un modo simile ma più sottile ai futuri sconvolgimenti sessisti.

La Pontificia Commissione per l’America latina, presieduta dal cardinale Ouellet e riunita dal 6 al 9 marzo scorso sul tema La donna, pilastro nell’edificazione della Chiesa e della società in America Latina, nel suo documento finale consiglia che prossimamente si tenga un sinodo sul tema della donna, per ripensare il suo ruolo nella vita e nella missione della Chiesa: per «liberare» quest’ultima «dai pregiudizi, dagli stereotipi e dalle discriminazioni subite dalla donna» e muovere le comunità cristiane verso «una “conversione pastorale” capace di chiedere perdono per tutte le situazioni nelle quali sono state e sono ancora complici di attentato alla sua dignità».

La Commissione avanza a sostegno di «questa apertura» il fatto che questa non «rappresenta una concessione alla pressione culturale e mediatica», ma è piuttosto «il risultato della presa di coscienza che l’assenza delle donne dalle istanze decisionali è un difetto, una lacuna ecclesiologica, l’effetto negativo di una concezione clericale e maschilista.»
Presa di coscienza che tuttavia segue l’andazzo moderno! La Chiesa conciliare, con tale linguaggio, aderisce pienamente, anche se se ne schermisce debolmente, alla mentalità femminista MeToo, incarnazione della teoria del gender che sta sovvertendo la società e le strutture tradizionali. E il testo precisa che tale apertura è anche necessaria per il bene delle anime: «Se non si rimedierà a breve termine, molte donne disponibili a servire si sentiranno trascurate e disprezzate nelle loro capacità, e potrebbero eventualmente allontanarsi dalla Chiesa».

È dal Vaticano II che i chierici progressisti e modernisti avanzano questa stantia scusa, questo falso pretesto, per imporre le loro novità dottrinali, contrarie alla Tradizione. Il che, tuttavia, non ha impedito a dei fedeli di lasciare la Chiesa, anzi, la nuova religione costruita da costoro per promuovere ulteriormente l’apostasia, ha messo i cattolici nella condizione che non sanno più a che santo votarsi, avendo perduto ogni riferimento certo…

E questo fatale scivolare sul piano inclinato non sembra fermarsi con Papa (Antipapa, n.d.r.) Francesco.

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Nelle mani di chi siamo…

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Risultati immagini per credo in dio padre onnipotenteQUINTA COLONNA

di Longino

Si chiama Francesco, ha 73 anni, è un operaio in pensione e vive a Maldola, un piccolo paese dell’appennino forlivese. Sua figlia Elisa, 45 anni, è cerebrolesa dalla nascita. L’altro ieri mattina, alle 8.30, prima di affidarla al pulmino che l’avrebbe portata – come ogni, da 12 anni – in un Centro di Assistenza,  Francesco ha sparato un colpo di pistola in testa ad Elisa, che è morta sul colpo. Poi, Francesco ha puntato l’arma contro se stesso e si è sparato. Ora è in gravissime condizioni, mentre la madre di Elisa è ancora in stato forte di forte choc. Francesco aveva paura di non potercela più fare, era preoccupato di non poter continuare a sostenere le spese per Elisa e soprattutto angosciato per il futuro della fìglia. Che fine avrebbe fatto senza di lui e senza sua moglie?

Una storia come tante, si dirà. Sì, come troppe. All’inizio del mese di marzo, a Firenze, un uomo di 84 anni, Guerrando, ha preso il suo fucile da caccia ed ha sparato alla moglie Gina, 82 anni e alla figlia Sabrina, 44 anni, tetraplegica. Anche lui, come Francesco, aveva paura del futuro.

Un altro Francesco, invece, che non ha alcuna paura del futuro, e quindi della morte, perché mostra di non credere né nell’Inferno né, tanto meno, nell’immortalità dell’anima, dissacra la contemplazione e le preghiere dei monaci. Continua a leggere

ULTIMISSIME – Cattolici olandesi in rivolta chiedono ai “vescovi” di ammonire Francesco

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https://image-media.gloria.tv/placidus/g/vc/i33vhm0detsy1pwm0lj2vyns21pwm0lj2vynw.jpg

Il 9 aprile, alcuni importanti Cattolici olandesi hanno inviato una petizione ai loro vescovi contro le “politiche distruttive” di papa Francesco, come riferisce Radio Maria Nederland. Intellettuali e sacerdoti hanno sottoscritto la petizione, tra loro il famoso psichiatra Gerard Aardweg e il professore emerito Wilhelmus Witteman della Technical University di Twente. La petizione elenca i principali scandali di Francesco, tra cui l’Amoris Laetitia, il suo supporto alle politiche pro-morte Emma…

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https://gloria.tv/article/PRC9RzDPbsKo4zQHwVzL3VEcJ Continua a leggere

Ratzinger difende Bergoglio: “Basta stolti pregiudizi contro di lui” e noi non ci stupiamo affatto!

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La lettera inviata dal papa emerito Benedetto XVI a mons. Dario Edoardo Viganò

DEDICATO ALLE “VEDOVE RATZINGERIANE”:

Ecco l’ennesima prova del disastro conciliare ratzingeriano, che ammette la continuità con Bergoglio e la differenza di stili, come noi abbiamo sempre sostenuto, anche in riferimento agli altri “occupanti” fino a Roncalli (N.d.r.)

Lettera di papa Benedetto XVI alla vigilia del quinto anniversario di Bergoglio: “Tra i due pontificati c’è continuità interiore”

di Sergio Rame

“Tra i due pontificati c’è una continuità interiore”. Il papa emerito Benedetto XVI difende il magistero di papa Francesco di cui, domani, ricorrerà il quinto anno dall’elezione.

Dopo mesi segnati profondamente dalle polemiche intestine e dai dubia sollevati da diversi cardinali, a fare da schermo a Bergoglio è proprio Ratzinger che oggi ha scritto una lettera al prefetto della Segreteria per la comunicazione, monsignor Dario Viganò. “Papa Francesco – si legge nella missiva – è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento”.

Non è la prima volta che Benedetto XVI manifestando sintonia con Papa Francesco. Oggi l’occasione gli viene dalla presentazione della collana La teologia di Papa Francesco (edita dalla Lev), ma arriva alla vigilia del quinto anniversario dalla nomina di papa Francesco. Nella lettera Ratzinger plaude apertamente all’iniziativa editoriale che, a suo dire, “vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi”. Nella lettera personale inviata al prefetto della Segreteria per la comunicazione, il papa emerito ringrazia di aver ricevuto in dono gli undici libri scritti da altrettanti teologi di fama internazionale che compongono la collana curata da don Roberto Repole, presidente dell’Associazione Teologica Italiana. “I piccoli volumi – aggiunge Benedetto XVI – mostrano a ragione che papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento”. Continua a leggere

Francesco, Marcello Veneziani accusa: “Più figlio della globalizzazione che della Chiesa”

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Risultati immagini per Bergoglio ereticoE’ sedeplenista, ma alcune sue osservazioni fanno riflettere. Si sorvoli dunque sull’attribuzione dei termini cattolici ai conciliari (N.d.r.)

http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/13317619/papa-francesco-marcello-veneziani-figlio-globalizzazione-piu-che-della-chiesa.html

In occasione dei primi 5 anni di pontificato di Papa FrancescoIl Tempo confeziona un numero speciale con una prima pagina quasi interamente dedicata a Bergoglio. Molti commenti sul Pontefice e sul suo operato, tra i quali anche quello di Marcello Veneziani, “Un vicario per tre crisi”. L’editorialista parla chiaramente di “svolta radicale“, ma lo fa in termini critici. E scrive: “È un Papa avvertito come figlio del suo tempo più che della Chiesa, figlio della globalizzazione più che della tradizione”. E ancora: “Un Papa aperto ai più lontani, che ama il prossimo più remoto, aperto agl’islamici prima che ai cristiani, ai protestanti prima che ai cattolici, ai poveri più che ai fedeli, ai singoli – anche gay – più che alle famiglie”.

Parole pesanti, insomma, e Veneziani nota come “tutto questo è stato nobilitato come un ritorno al cristianesimo delle origini“. Nella sua analisi, l’editorialista ricorda come “una volta il Papa non volle criticare alcuni comportamenti fino a ieri considerati deprecabili dalla Chiesa, trincerandosi dietro l’umiltà cristiana: Chi sono io per giudicare. Verrebbe da rispondergli: sei un Papa, cioè un Santo Padre, e hai non solo il diritto ma il dovere di giudicare, di orientare, di esortare e condannare. Altrimenti – ammonisce Veneziani – vieni meno al Tuo ruolo pastorale, alla Tua missione evangelica”. Continua a leggere

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