Contro il mondialismo è necessaria una alleanza politica tra cattolici, identitari e patrioti

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L’EDITORIALE DEL LUNEDI

di Matteo Castagna per https://www.informazionecattolica.it/2022/01/17/contro-il-il-mondialismo-e-necessaria-una-alleanza-politica-tra-cattolici-identitari-e-patrioti/

LA NUOVA NORMALITÀ: NON TUTTO IL MALE VIEN PER NUOCERE…

Occorre dividere la problematica dell’emergenza pandemica in due parti: il paravento, costituito da vaccini e Green pass e la sostanza, costituita dalla “nuova normalità che ci aspetta”. Il suggerimento è quello di dare al paravento il peso che deve avere un elemento accessorio, funzionale ai programmi del globalismo, ponendo l’attenzione e, laddove possibile, la preparazione, ai cambiamenti che già ci vengono prospettati.

Sono sempre stato un convinto “free vax” che ritiene il lasciapassare uno strumento essenziale per imporre subdolamente il vaccino sintetico a mRna a tutta la popolazione. Si tratta di un paravento robusto, non di tela ma di piombo, perché le implicazioni morali e afferenti le libertà individuali e collettive sono parecchie e non si possono liquidare in due parole.

Del resto, l’attenzione del mondo doveva essere concentrata su qualcosa di importante, come la tutela della propria salute, altrimenti qualcuno avrebbe potuto spostare il plumbeo ostacolo e guardare cosa ci aspetta, quando il paravento sarà abbassato. E’ ciò che, in questi due anni, ho cercato e cerco di fare osservando la realtà alla maniera tomista.

Non credo ci si debba stupire di fronte al caos creato dai televirologi, del tutto e il contrario di tutto di una gestione che ha vari aspetti paradossali, alcuni assurdi, altri grotteschi. Il caos è, infatti, il presupposto del paravento vaccinale perché disorienta e un popolo che non capisce più niente, martellato da una propaganda che parla solo ed esclusivamente di questo, finisce col fidarsi dell’autorità governativa, supportata da quella scientifica e religiosa, convinto che agiscano per il suo bene.

Mentre il cosiddetto “no vax” aderisce in maniera massimalista ed esasperata alla questione dell’immoralità dell’utilizzo di linee cellulari di feti abortiti, ma soprattutto è terrorizzato più dagli effetti avversi che dalla malattia. E’, nella maggioranza dei casi uno strenuo avversario della medicina tradizionale in favore della “scienza olistica” o medicina alternativa, a base di piantine, tisane e altri intrugli, che spopola negli ambienti New age, teosofici ed esoterici.

A mio avviso ha ragione don Francesco Ricossa nella sua recensione al libro del Prof. Roberto de Mattei Sulla liceità morale della vaccinazione (Edizioni Fiducia, Roma 2021, pp. 74): “Stabilito che il problema posto dalle linee cellulari provenienti all’origine da aborto procurato non rende necessariamente intrinsecamente cattiva la vaccinazione (cooperazione materiale remota…)“, posizione che trova sostanzialmente origine dalla teologia morale, ciascuno è libero di scegliere “in scienza e coscienza prendendo evidentemente delle precauzioni per non ammalarsi o non ammalare (nel limite del possibile!)”.

Don Ricossa dimostra di aver compreso perfettamente che la questione vaccinale divide i cattolici (il “divide et impera” nei nemici di Dio?): “mi sembra che si tratti di una deviazione preoccupante dell’attenzione dalle verità di Fede nella lotta antimodernista ad una lotta in materia ancora poco chiara e opinabile” e ricorda che “la questione per eccellenza è quella della Fede, del Papato, della Messa, del sacerdozio, della lotta all’eresia modernista: il resto rientra nel campo dell’opinabile. Quello che vale per la politica politicante, vale anche per questi problemi di ordine sanitario. Non facciamoci distrarre dall’essenziale per dividerci sull’accessorio“.

Nel definire il complottismo “senza dubbio un’aberrazione che prospera a causa della sfiducia nelle “autorità”, don Ricossa cerca di dare una risposta al proliferare delle teorie più strampalate, che allignano perfino in ambienti cattolici, ma mette anche in guardia da esso. Il realismo tomista, che sta nell’osservazione della realtà e nell’uso di intelletto e volontà per interpretare correttamente i segni visibili, smonta ogni delirante ossessione e pone, implicitamente, un chi va là: occhio, perché se le teorie che proponete come fossero Vangeli, poi non si realizzeranno, perderete ogni credibilità, nell’ilarità generale.

Lungimiranza, oggi, è saper guardare oltre e più in là rispetto al paravento di piombo, stando sempre attenti che non ci cada addosso e che qualcuno non ce lo spinga contro, perché schiacciati da esso non ci si rialza più e si perde la rotta della bussola. Perciò il Sistema sappia che portare la mascherina è un po’ fastidioso ma ha anche i suoi aspetti positivi, oltre a proteggere dal contagio, come ad esempio quello di riparare dal contatto diretto con chi non conosce il dentifricio e che aiuta, in molte situazioni imbarazzanti a nascondere sorrisi o smorfie naturali, mandando in tilt chi conosce la comunicazione non verbale.

Veniamo, dunque, al vulnus, che è la “nuova normalità” per colpire i cattolici ed i veri identitari. Ammesso e non concesso che la transizione green porti effetti utili al benessere del pianeta, sarebbe sciocco opporsi al progresso tecnologico, laddove esso non vada in contrasto coi principi morali. La televisione che trasmette il temporale quando, in realtà, c’è il sole, è un problema oggettivo. Ma imparare a non aprire l’ombrello sopra la TV che trasmette pioggia è essenziale.

Oggi, è la stessa tecnologia che ci consente di accedere ad informazioni e fonti impensabili fino a un decennio fa: usiamola per formarci ed informarci a dovere da specialisti ragionevoli, autorevoli ed attendibili. Se non si riesce a discernere, non è obbligatorio credere al maltempo quando c’è bello, ma è opportuno sospendere il giudizio, consultare un buon sacerdote, pregare, vivere il più possibile in Grazia di Dio perché noi non sappiamo né il giorno né l’ora in cui verrà a giudicarci, come insegna negli Esercizi Spirituali sant’Ignazio di Loyola.

La confusione in ambito sanitario ci sarà finché non si creerà un’ omogeneità nel mondo scientifico. Retto discernimento, buon senso e un buon dizionario di teologia morale sono tre risposte alla portata di ciascuno di noi. I social sono utili, in un certo senso, ma anche tremendi, come il web, perché vi si trova qualsiasi cosa. C’è gente che campa postando spazzatura e fake news.

La reazione può essere duplice: chiudere tutto oppure avere la consapevolezza di poter essere ingannato, ma non sull’essenziale, che va preservato a prescindere, perché è e resterà sempre il Fine della vita umana: la salvezza eterna attraverso i mezzi che Gesù ci ha lasciato, tramite la Santa Chiesa. Sacramenti, in primis.

In questo periodo così difficile, l’alleanza politica tra i veri cattolici e tutti coloro che si definiscono identitari e patrioti fa fronte comune nei confronti di quel Leviatano che oggi è la globalizzazione col suo primo tentacolo che è il mondialismo, ed il suo secondo tentacolo che è la società fluida, egualitarista, piatta, desacralizzata, materialista, atea, che trova il principale ostacolo nell’ordine naturale e, quindi nella Famiglia, cellula fondamentale della nostra civiltà. Il prossimo, per il cattolico, è l’affine, mentre l’umanità intera è composta dalle creature di Dio. Anche gli identitari comprendono e lottano per la tradizione e per la difesa dell’identità, perché sono, con noi, parte di un’unica comunità di destino: quella che la “nuova normalità” proverà a toglierci, ma che dovrà trovarci molto ben preparati.

PERCHÉ SONO DA SEMPRE “FREE VAX”

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di Matteo Castagna*
Il Sistema ha cercato e voluto questa divisione tra vaccinati (in netta maggioranza) e non vaccinati (sempre più in minoranza).
Avendo il cosiddetto coltello dalla parte del manico, i governi Conte II e Draghi hanno gestito, in forme diverse, ma seguendo lo stesso filo conduttore, ordinato in Europa, l’emergenza sanitaria.
Tutto gravita attorno a quel “sempre più in minoranza” riferito al numero dei non vaccinati. Prima dell’estate, mettevo in guardia dal costruire fronti di disobbedienza, più o meno organizzati, sostenendo che proteste di piazza e azioni eclatanti sarebbero state strumentalizzate da soggetti abituati a cavalcare queste forme di resistenza popolare. Aggiungevo che, maggiori fossero state le portate pubbliche delle proteste e maggiormente si sarebbero dimostrate funzionali alla repressione da parte del Sistema, tramite progressive restrizioni.
Si sono verificate, puntualmente, entrambe le situazioni. Non sono un veggente né ho la bacchetta magica, ma conosco il Sistema per esperienza e studio. So bene come, già in altri periodi, agisse così. Si ricordino gli anni ’70 o le modalità usate per ridurre al minimo la violenza negli stadi negli anni ’90, per comprendere che in situazioni particolarmente critiche, il Sistema risponde alle reazioni pubbliche della gente in piazza, con l’infiltrazione di personaggi un po’ “strani” e con la recrudescenza della repressione. Fornendo la scusa che il Sistema cerca per reprimere, chi si adopera come intellettuale ribelle o manovalanza di strada, in buona fede, prezzolato o in cerca di visibilità, fa il gioco del Potere.
La dimostrazione? Siamo all’obbligo vaccinale per gli over 50 e al green pass rafforzato obbligatorio per lavorare, nonostante libri, libelli, conferenze, chat, manifestazioni, assalti, scontri.
A nessuno balena per la mente che, forse, in questa “strategia”, che si trasforma in azioni spesso scomposte, ci possa essere qualcosa di profondamente sbagliato? Che provoca e da’ al Sistema ciò che desidera? Oggi le piazze sono quasi vuote, i portuali sono spariti, quasi il 90% della popolazione è vaccinato e col green pass.
Dunque, chi voleva davvero protestare per ottenere un risultato o, almeno provarci, avrebbe potuto organizzarsi e non vaccinarsi in massa, senza starnazzare e strombazzare. In silenzio. Le categorie lavorative avrebbero potuto organizzarsi con scioperi generali nazionali ad oltranza. Il popolo avrebbe potuto avere il potere di bloccare il Paese, se buona parte delle principali categorie lavorative avessero avuto la volontà di reagire seriamente alle misure del governo.
Questo non è avvenuto.
Due i motivi:
1) La maggioranza della popolazione italiana trova utile questo vaccino per la sua sicurezza.
2) Il Sistema, di fronte alla reattività di una minoranza agisce come Golia contro Davide, con quest’ultimo zoppo, perché privo di fionda, ovvero di capacità contrattuale.
Il secondo strumento, oltre al blocco della produzione, che una vera reazione di popolo può mettere in atto, è la rivoluzione. Non c’è stata e non ci sarà per molti motivi. Il primo è che il popolo è si vax e una minoranza, rumorosa ma per nulla pericolosa, è no vax.
L’utilizzo della paura, come mezzo di persuasione, viene usato sia dal Sistema nei confronti del virus, che dai vari gruppi no vax, nei confronti del vaccino. Non è anomalo? A mio modesto avviso si, perciò non temo alcuno dei due.
Altresì considero tutta la caotica e, spesso cervellotica gestione pandemica, come un’ arma di distrazione di massa dalla preparazione della “nuova normalità”.
La lungimiranza, dunque, dovrebbe lasciar perdere ciò che distrae dall’essenziale, perché il fine di questo progetto prevede di attaccare al cuore i principi del vero cattolico e del vero patriota. In nome della globalizzazione e del mondialismo.
Sarebbe bene prepararsi a questo, con fermezza ed equilibrio, perché il rischio è che, un giorno, andranno a prendere a casa i veri cattolici e i veri identitari, non i no vax ed altri portavoce di amenità, che cozzano col realismo tomista.
* Responsabile Nazionale del Circolo Christus Rex – Traditio

Apostolato cattolico: Amato in Spagna, Castagna a Telenuovo

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di Lucia Rezzonico

Continua l’apostolato pubblico dei nostri principali punti di riferimento. Da un lato, prosegue il tour spagnolo dell’ Avv. Gianfranco Amato, Presidente dei Giuristi per la Vita e nova Civilitas, che porta in numerose chiese di Madrid, Barcellona e oltre, le sue conferenze sulle radici cristiane dell’Europa in questo periodo difficile dovuto alla pandemia.

Per ulteriori informazioni e foto: https://www.facebook.com/AvvocatoGianfrancoAmatoFanpage/?__cft__[0]=AZW3N9-O0KNaT4Zh4gTp8Ie2zOG14bTRyltApT2F6E2oE8NTn0w_FZ3TkfhEuHluKy-6_Viu-djor1rtT7IVI_fn1eykONW3OThRTDkWQh8jbGKd4T4Wq5wj3GOWHnE8kPE5STbsoT9pcG661di1f70y&__tn__=-UC%2CP-R

 

Dall’altro, il nostro Responsabile Nazionale Christus Rex Matteo Castagna riprende con le partecipazioni televisive e/o radiofoniche:

  • Telenuovo – Rosso&Nero condotto da Mario Zwirner il 03/12/2021 in collegamento Skype dal suo studio di casa, per commentare l’attualità (in studio l’Eurodeputato della Lega Mara Bizzotto e la Consigliere Comunale del Pd di Verona Elisa La Paglia): https://play.telenuovo.it/rosso-e-nero/tit-13154299
  • TelenuovoDestra&Sinistra condotto da Mario Zwirner il 04/12/2021 in studio con Etta Andreella del Partito Democratico, per commentare la posizione di una commissaria europea che avrebbe voluto eliminare gli auguri di Buon Natale, i nomi di Maria e Giuseppe per essere inclusivi verso i non credenti e per parlare di obbligo vaccinale: https://play.telenuovo.it/destra-e-sinistra/tit-13156529

Per ulteriori informazioni e foto: https://www.facebook.com/Traditio.Italia/?__cft__[0]=AZWoAyY8DTUauNEdkRb6epQuFFkLvx64ZHxbX9rGI9js7j6Q0AD91LR7E5cv8TkPwD4EW6fnW3bFUxBkT2Pp7PDZp-MOZHU_IrnpCJgZLTQNcpKBnijPrujzzIbX0UHOic_rwR0dYauq-puLv04Ouc2o3XUqJpX46cJSfKG-X8YABQ&__tn__=-UC%2CP-R

Per la sanità inglese si ammalano pure i vaccinati, per la nostra solo i no vax

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Come risaputo, il nostro Circolo Christus Rex non appartiene alla galassia “no vax”, ma ha un motivato pensiero “free vax”, tanto che molti di noi sono vaccinati ed altri no. Nella confusione che regna sovrana nella comunità scientifica, manteniamo la consueta mentalità critica basata sulla realtà, che ci permette di dire cose “fuori dal coro”, laddove vi siano fondamenti religiosi di Magistero Perenne ed immutabile, oppure logici o di qualsiasi altra motivazione circostanziata ed argomentata. Questo articolo ci sembra venire incontro alla scelta di libertà di coscienza e, quindi, di tranquilla convivenza tra vaccinati e non.

VACCINI E DECESSI: QUALCOSA, NEL CONFRONTO TRA ITALIA E UK, NON TORNA…

di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi

In base ai dati che forniscono l’Istituto superiore di Sanità e Istat in Italia i contagiati, i malati Covid in ospedale e i morti sono non vaccinati. In base ai dati inglesi, invece, si contagiano di più i vaccinati e ci sono migliaia di ricoverati e morti vaccinati (leggere per credere il bollettino settimanale inglese, “Covid-19 Surveillance report”)

Il motivo per cui il premier inglese Boris Johnson ha dichiarato, all’opposto del Presidente Draghi, che “il vaccino non protegge dal contagio” è che qualcuno gli riferisce i dati inglesi che mostrano centinaia di migliaia di vaccinati “positivi”. In particolare, in tutte le fasce di età superiori ai 50 anni, cioè nella fascia di età a rischio di morte Covid.

Vaccinati e non vaccinati

Per chi fosse curioso delle percentuali rispetto a chi è vaccinato e non vaccinato, cioè volesse controllare l’incidenza anche in base al numero di persone vaccinate e non, anticipiamo che avrebbe una sorpresa. Dai 40 anni in su, questi numeri si traducono in percentuale di “casi positivi” maggiori tra i vaccinati (solo per i giovani è il contrario).

Ci siamo permessi di raggruppare visivamente i due gruppi, di vaccinati e non vaccinati, per evidenziare come stanno le cose. In UK i vaccinati si contagiano a centinaia di migliaia, si ammalano e muoiono a migliaia. Nessuna ulteriore elaborazione è necessaria perché questi sono non delle percentuali ricavate come fa sempre da noi l’Istituto di Sanità, ma i semplici numeri dei casi positivi, dei ricoverati in ospedale e dei morti Covid.

È impossibile per chiunque negare che in UK i vaccinati si contagiano quanto i non vaccinati. Per essere precisi, nella fascia di età giovane si contagiano di più i non vaccinati, ma dopo i 40 anni è il contrario, l’incidenza è maggiore tra i vaccinati. Dato però che la mortalità Covid è rilevante solo sopra i 60 anni questo vuol dire che la situazione di rischio complessiva è peggiore per i vaccinati.

È altrettanto impossibile negare che gli ospedali inglesi abbiano migliaia di malati Covid vaccinati. I nostri giornali ripetono ogni giorno che gli ospedali italiani sopportano il costo di curare solo i “novax”, gli ospedali inglesi sono oberati invece dal costo di curare i “sì vax”. Questi sono gli inglesi contagiati, malati e morti, divisi per classi di età e status di vaccinazione.

Infine è impossibile negare che tra gli inglesi i vaccinati muoiano di più dei non vaccinati.

Questo fenomeno del vaccinato inglese che muore di Covid stando a Corriere, Messaggero, Stampa, Repubblica, Carlino e il resto di quasi tutti i media è sconosciuto in Italia. Da noi solo i “novax” muoiono o rischiano di morire. Evidentemente la Covid19 è un virus diverso fuori d’Italia, dove evita i vaccinati. In UK il virus si sbaglia e contagia, fa ammalare e fa anche morire centinaia di non vaccinati.

È evidente da questi dati inglesi perché da loro il governo non abbia imposto il green pass. La sanità inglese documenta ogni settimana tramite il bollettino che stiamo citando come i vaccinati si contagiano quanto i “novax” e quindi il governo ne prende atto e si rende conto che il green pass non ha alcun senso.

Di fronte a questi dati che mostrano come in UK i vaccinati si contagiano, ammalano e muoiono, mentre in Italia il fenomeno non sembra esistere, ci viene un grosso sospetto. Essendo il virus lo stesso e pure i vaccini utilizzati sono gli stessi non è che i dati italiani   siano abilmente alterati per giustificare provvedimenti politici come il GreenPass che altrimenti sarebbe stato difficile imporre?

Fonte: https://www.nicolaporro.it/per-la-sanita-inglese-si-ammalano-pure-i-vaccinati-per-la-nostra-solo-i-no-vax/

Il lasciapassare come strumento di guerra di classe

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di Thomas Fazi

Il lasciapassare come strumento di guerra di classe

Fonte: Thomas Fazi

Da domani milioni di lavoratori rischiano di rimanere senza stipendio e/o lavoro (o di dover sborsare 200-300 euro al mese) per il semplice fatto di aver esercitato una libera scelta consentita dalla legge: cioè quella di non vaccinarsi. Una libera scelta – tra l’altro – che non ha nessuna ripercussione sul prossimo.
In primis perché – come ci ricorda l’ANMA, l’associazione nazionale dei medici d’azienda – «allo stato attuale, la possibilità di contagiare e di contagiarsi sussiste indipendentemente dalla condizione vaccinale e/o dal possesso del green pass», e dunque un non vaccinato non rappresenta un rischio apprezzabilmente superiore per un vaccinato di un altro vaccinato. L’ultimo studio in materia ci dice che la contagiosità dei vaccinati, nella più ottimistica delle ipotesi, scende praticamente allo stesso livello dei non vaccinati nel giro di un paio di mesi – mentre il green pass ha una validità di 12 mesi. E questo senza considerare l’uso della mascherina al chiuso, che realisticamente riduce ulteriormente lo scarto già minimo.
Da ciò ne consegue, come dice Crisanti, (1) che «il green pass non può assolutamente essere considerata una misura di sanità pubblica perché non crea ambienti sicuri e anzi incoraggia di fatto comportamenti che possono favorire la trasmissione»; e (2) che l’unica misura che garantisce veramente la sicurezza dei lavoratori è la disponibilità di tamponi gratuiti per tutti, indipendentemente dallo stato vaccinale (cioè esattamente quello che il governo ha ripetutamente negato nonostante le richieste dei sindacati).
E in secundis perché la netta maggioranza dei non vaccinati (oltre il 90 per cento) rientra ormai nelle fasce di età che hanno rischio di complicazioni gravi e/o di morte bassissimo o prossimo allo zero, quindi il rischio che la scelta di taluni di non vaccinarsi possa ripercuotersi sulla comunità sotto forma di saturazione del sistema ospedaliero è anch’esso prossimo allo zero – da cui si evince anche l’assurdità della posizione di quelli che sono contro il green pass ma vorrebbero l’obbligo vaccinale.
A questo punto la scelta del governo di insistere sulla strada dell’obbligo di green pass per tutti i lavoratori – una misura, lo ricordiamo, che non ha equivalenti in nessun altro paese occidentale – appare talmente irrazionale dal punto di vista epidemiologico che dobbiamo necessariamente ipotizzare che il green pass non sia (solo) un mezzo per obbligare surrettiziamente la gente a vaccinarsi – obiettivo comunque clamorosamente fallito, visto che i tassi di vaccinazione giornaliera sono crollati in seguito all’introduzione del green pass: a quanto pare la gente non apprezza di essere bullizzata e ricattata dallo Stato – ma anche e forse soprattutto un fine in sé e per sé, che ha l’obiettivo di dividere la classe lavoratrice e creare quello stato di emergenza permanente (in assenza di qualsivoglia emergenza reale dal punto di vista sanitario) necessario per portare avanti il violento processo di ristrutturazione capitalistica di Draghi – e la guerra al lavoro che esso comporta – e reprimere qualunque opposizione (vedasi per esempio l’annunciata stretta sui cortei).
Anche per questo la scelta dei portuali di Trieste (Clpt Trieste: seguiteli e sosteneteli) di proseguire con la protesta finché non sarà eliminato l’obbligo di green pass per tutti i lavoratori rappresenta un gesto di solidarietà di classe importantissimo. Oggi la lotta contro il green pass non è una distrazione rispetto ad altre questioni “più importanti” – salario, diritti, sicurezza ecc. – ma al contrario, proprio perché riguarda tutti, può rappresentare anzi la scintilla fondamentale per riaccendere una coscienza di classe tra i lavoratori.
Vuoi vedere che forse stavolta il migliore ha fatto male i conti?