Erdogan stoppa la guerra in Siria, il garante della pace è Putin!
Finisce per il momento il conflitto turco contro i curdi, con la Russia che farà da garante. Continua a leggere
Finisce per il momento il conflitto turco contro i curdi, con la Russia che farà da garante. Continua a leggere
Di Adriano Scianca
Roma, 15 ott – Di Recep Tayyip Erdogan è giusto pensare tutto il male possibile: ha preso un Paese plasmato dalla rivoluzione nazionalista e laica di Kemal e l’ha trasformato in un focolaio di integralismo; ha costantemente destabilizzato un’area delicatissima, facendo il doppio e il triplo gioco con un cinismo senza eguali; ha appoggiato le peggiori realtà del terrorismo islamico; ha regolarmente contrastato la Siria laica di Assad; ha utilizzato gli immigrati come arma di ricatto, aprendo e chiudendo i rubinetti dei flussi a piacimento e arrivando a lanciare appelli in favore della sostituzione etnica. Continua a leggere
Le forze curde si sono accordate con la Russia per consentire all’esercito governativo siriano di entrare in due località chiave nel nordest della Siria per respingere l’offensiva turca in corso nell’area. L’intesa è stata raggiunta grazie alla mediazione di Mosca. Le truppe di Damasco sono pronte quindi a entrare a Manbij e a Ayn Arab (Kobane in curdo), rispettivamente a ovest e a est dell’Eufrate.
Di Vocecontrocorrente
Una guerra, dalle conseguenze imprevedibili, sta per esplodere nel nord della Siria a causa della decisione del governo turco di invadere la zona per colpire il ‘terrorismo’ (in realtà è chiaro che l’intenzione di Ankara sia sferrare un duro colpo ai curdi, nemici storici).
«Tutte le preparazioni sono state completate per l’operazione militare della Turchia nel nord-est della Siria contro le milizie curde dell’Ypg» Così, su Twitter, il ministero della Difesa di Ankara. Continua a leggere
Segnalazione di Anna
In Siria l’emergenza continua!
Bombardamenti su case e ospedali sono all’ordine del giorno. Il numero di morti, feriti e sfollati è drammatico e c’è un disperato bisogno di cure mediche.
Strutture sanitarie sotto attacco, medici uccisi, feriti o fuggiti dal paese, persone che non vanno in ospedale per paura di essere colpite. Malattie che si possono prevenire o curare, ora portano alla morte. Siamo preoccupati perché a causa dell’intensificarsi del conflitto la maggior parte dei bambini non è stata vaccinata ed è a rischio per malattie come morbillo, rosolia, tetano o polmonite.
Nonostante i limiti di accesso al paese, curiamo feriti di guerra e chi ha subito gravi traumi psicologici, assistiamo chi è affetto da malattie croniche e vacciniamo i bambini per prevenire la diffusione di epidemie.
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