Il centro fu teatro di scandali e rivolte. La base militare torna al demanio.
Via gli ultimi profughi da Conetta. Poi qui chiude tutto. Insomma Conetta chiude. Chiude, ed è un’epoca che finisce, dopo rivolte, proteste, risse, migranti arrabbiati, letti accatastati, falò, prefetti impauriti, sindaci furiosi, sporcizia e sudiciume ovunque.
Era il 24 luglio di tre anni fa. Quando Conetta, frazione di Cona, nel veneziano, di appena 197 abitanti, cominciò a ospitare i migranti. Si partì con 50 richiedenti asilo. Poi si salì a 144 ma nel giro di un anno le cifre quintuplicarono. Ammassati dentro a delle tende da circo, dove la cooperativa che li ha ospitati ci ha fatto i soldi a palate, ad aprile 2016 erano quasi 700, a settembre 900 e a marzo 2017, 1500. Ma ci sono stati periodi in cui Conetta ha conosciuto un ammasso di oltre 1600 migranti. E 1600, in un paese di 197 anime che ancora scandisce il giorno con il far del sole e il canto del gallo, sono decisamente troppi. Continua a leggere