Macron boicotta pellegrinaggi in treno per Lourdes

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Invece farebbe bene ad andarci assieme alla nonna, chissà che non avvenga il miracolo…(n.d.r.)

A lanciare l’allarme è Coordinamento Nazionale Pellegrinaggi Italiani che teme la soppressione del servizio di treni speciali per Lourdes in partenza dall’Italia

di Giorgia Baroncini

Ora Emmanuel Macron boicotta i pellegrinaggi in treno a Lourdes. Il presidente francese ha pensato di bloccare i treni che trasportano i pellegrini al santuario mariano. Continua a leggere

Semaforo verde della Vigilanza. Foa è il nuovo presidente Rai

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Semaforo verde della Vigilanza. Foa è il nuovo presidente RaiUna grande vittoria per lui e per chi ha creduto nella sua professionalità indiscutibile. Un giornalista molto bravo, allievo di Montaanelli, che dà fastidio a globalisti e mainstream. Attendiamo fiduciosi un Direttore Generale in discontinuità con il politicamente corretto. Buon lavoro Marcello! (Matteo Castagna)

Forza Italia dice sì: Foa è il nuovo presidente Rai

La Commissione di Vigilanza ha dato semaforo verde alla nomina di Marcello Foa alla presidenza della Rai con 27 voti favorevoli, tre contrari, una scheda bianca e una nulla. Giornalista e scrittore, ha la cittadinanza svizzera e quella italiana, essendo nato a Milano e cresciuto a Lugano. Sposato e con tre figli, è laureato in Scienze politiche all’Università degli Studi di Milano. Esperienze significative degli ultimi anni, preceduti da una lunga carriera agli “Esteri” e da una precoce attenzione per multimedialità e giornalismo digitale, sono la direzione del sito web de “Il Giornale” e l’incarico di direttore generale sia di Timedia Holding Sa di Melide (Svizzera) sia del “Corriere del Ticino”, oltre che la fondazione dell’Osservatorio Europeo di Giornalismo e dell’Observatoire arabe du journalisme. Continua a leggere

L’ultima della UE: il web senza immagini (e senza idee). Si chiama censura. Io non ci sto. E tu?

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di Marcello Foa

Schermata 2018-06-24 alle 16.16.34Ci stanno provando in tutti i modi da tempo, negli Stati Uniti e, soprattutto, in Europa. Chi segue questo blog sa come la penso: da quando l’establishment ha perso il controllo della Rete e soprattutto dei social media, veicolando idee non mainstream e favorendo l’affermazione di movimenti alternativi, quelli che vengono sprezzamentemente definiti “populisti”, ogni pretesto è buono per favorire misure per limitare la libertà di pensiero. Ci hanno provato usando l’ariete delle “Fake news” e il tentativo è ancora in corso, in queste ore stanno usando un altro grimaldello, il copyright.

Come ha denunciato, in perfetta solitudine, Claudio Messora su Byo Blu   la Commissione Affari Legali del Parlamento europeo, su proposta dell’immancabile commisario tedesco Oettinger,  ha dato il primo via libera alla legge sul Copyright, che di fatto, se verrà approvata anche in Aula,  permetterà di introdurre misure censorie.

L’articolo 11, instaura la cosiddetta “tassa sui link”. Non stiamo parlando, a scanso di equivoci di film o di canzoni o di interi libri, ma stiamo parlando del testo che, citato testualmente si riferisce, “anche ai più piccoli frammenti di articoli contenenti notizie”, che “devono avere una licenza”. Avete presente quel piccolo testo di anteprima che appare a fianco o sotto a un link, in mancanza del quale nessuno sano di mente si sogna di cliccare? Ecco, anche quello dovrebbe disporre di un’adeguata licenza!

Spiega Messora, che così continua: Continua a leggere

Viviamo in un totalitarismo glamour

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di Diego Fusaro

Viviamo in un totalitarismo glamour

Fonte: Il Giornale

Diego Fusaro, 35 anni, docente all’Istituto Alti Studi Strategici e Politici (IASSP), è un filosofo che ha fatto del pensare altrimenti e ostinatamente contro il fondamento della sua riflessione, riuscendo però a scardinare il muro di gomma del pensiero unico imperante e del politicamente corretto.

La ragione c’è, ci spiega. Il sistema mediatico si configura come totalitarismo glamour, tratto tipico della società dei consumi, e deve dunque presentarsi ospitale per essere più convincente e, di conseguenza, tende ad accogliere tutti. Ha sempre funzionato così.
All’inizio della sua carriera, o anche di recente, lei ha vissuto dei momenti Off?

Le idee non dominanti, quelle per intenderci della classe non dominante sono da sempre non dico ostracizzate, ma quanto meno diffamate o considerate false in quanto tali. Quindi vivo e ho vissuto continuamente momenti Off.

Canone, forma e “mestiere” sono spesso osteggiati in ogni ambito artistico. Oggi tutto è performance, provocazione solipsistica, destrutturazione nella cultura del jet-set. Gli antichi modelli estetici dei popoli, ispirati al sacro e in grado di innescare empatia con il pubblico sono considerati con snobismo. Secondo lei sarebbe opportuno e, in ogni caso, possibile recuperare una dimensione estetica votata al Bello? Continua a leggere

Buone notizie contro Gay Pride, dittatura omosex, “nozze” sodomite

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Segnalazione Redazione BastaBugie
Notizie dal mondo gay (un po’ abbattuto e sempre meno gaio): niente patrocinio ai Gay Pride per Trento, Genova e Lombardia, Bermuda controcorrente abroga le nozze gay, Corte Suprema Usa dichiara che un pasticciere può rifiutarsi di fare torta per ”nozze” gay
da Il Giornale

(LETTURA AUTOMATICA)

Niente patrocinio al Gay Pride, è una manifestazione divisiva e pertanto non va sostenuta.
Il governatore Attilio Fontana non intende concedere il logo regionale alla sfilata arcobaleno in programma il 30 giugno a Milano, lo ha confermato in un’intervista pubblicata ieri dal sito Lettera43.
É la linea che ha seguito peraltro anche a Varese, dove è stato sindaco per due mandati. «Io sono eterosessuale, ma non è che faccio una manifestazione per accreditare la mia eterosessualità. Le scelte in questo campo devono rimanere personali, sbandierarle è sbagliato. Il Gay Pride è divisiva e quando le manifestazioni sono divisive non sono mai da sostenere». Intende invece confermare la scelta dell’ex presidente Roberto Maroni che alla vigilia del corteo contro la legge sulle unioni civili (il ddl Cirinnà) nel 2016 illuminò il Pirellone con la scritta «Family Day».
«Lo rifaremo – assicura Fontana -, quella non è una scelta divisiva, è una scelta politica. Tutti riconoscono il valore della famiglia. È nella Costituzione, è uno dei fondamenti della nostra civiltà ed è uno dei principali punti di riferimento del programma dell’amministrazione precedente e di questa». Parole che fanno infuriare la Pd Monica Cirinnà firmataria del decreto sulle unioni civili: «Lombardia nel Medioevo dei diritti grazie a Fontana. E questa sarebbe la parte più progredita del Paese?». Applausi al governatore leghista dagli esponenti del centrodestra, si ribellano la sinistra e le associazioni gay. Ed è continuato anche ieri il botta a risposta a distanza tra Fontana e il sindaco sul tema profughi. Il presidente ha precisato che l’ipotesi di premi a Comuni che non accolgono per ora «è una proposta dell’assessore De Corato, la valuteremo. Ma con Sala la pensiamo in maniera diametralmente opposta». […] Continua a leggere

BERGOGLIADI: Quando bestemmiare diventa una questione di virgolette e colloqui privati…

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Eugenio Scalfari su Repubblica, ieri mattina, ha firmato un’intervista con “Papa” Francesco. La Santa Sede: “Solo un colloquio privato”

un’intervista con Papa FrancescoIl colloquio con Scalfari

“Al di là delle grottesche retromarce della Sala Stampa vaticana, che suonano più come una notizia data due volte che una reale e determinata smentita, l’uscita di Bergoglio sull’inesistenza dell’inferno e la scomparsa nel nulla delle anime dannate non è solo una dichiarazione d’apostasia manifesta perché pubblica (scritta su un quotidiano, peraltro da un giornalista suo amico: l’ateo Eugenio Scalfari di Repubblica) che contraddice millenarie verità di Fede, ma una bestemmia aggravata dal periodo pasquale in cui è stata pubblicata. Se l’inferno non esistesse, i Novissimi sarebbero messi in discussione, l’Olocausto perfetto di Nostro Signore in Croce e la Sua gloriosa Resurrezione sarebbero avvenuti per nulla. Non ho ricordi di aver letto eresie simili, neppure da parte di altri “non-papi”. Se la Chiesa fosse in ordine ed un legittimo Sovrano Pontefice pronunciasse simili frasi, sarebbe immediatamente deposto. Invece, tutto passa in batteria perché dal Concilio in poi, pare normale che un membro della nuova Chiesa, spacciata per la Chiesa di Cristo, possa dire quello che vuole” (Matteo Castagna, Responsabile Nazionale del Circolo Christus Rex-Traditio)

Il Giornale.it di ieri riporta la ridicola arrampicata sugli specchi dei Sacri Palazzi occupati dai modernisti: Continua a leggere

I professori di Trieste adesso vanno a lezione di gender

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Segnalazione di Luciano Gallina

Un evento sul gender come corso di formazione per i docenti del triestino. Ecco chi sono i relatori dell’iniziativa che potrebbe far discutere

di Giuseppe Aloisi

I docenti di Trieste potranno andare a lezione di gender.

Il prossimo venti di aprile, infatti, l’istituto comprensivo San Giovanni ospiterà un convegno curato dal Centro studi per la scuola pubblica (Cesp) in collaborazione con la Rete educare alle differenze Trieste (Red). Il titolo è “Che genere di scuola?”

E fin qui, nulla di particolarmente discutibile. Quello che viene rilevato, però, è la presunta mancanza di imparzialità sul tema dei relatori previsti. Sergia Adamo, ad esempio, è una professoressa dell’Università triestina che ha intervista Judith Butler, la stessa che Giuliano Guzzo su La Verità ha definito “guru mondiale del pensiero gender”. “Il genere – ha dichiarato in passato la Butler – è una costruzone culturale; di conseguenza non è il risultato casuale del sesso, né tanto apparentemente fisso come il sesso”. La filosofa post-strutturalista statunitense, insomma, è una delle principali sostenitrici della necessità di una messa in discussione della nozione classica e pacifica di genere. Continua a leggere

Figlia in ospedale con islamica: il papà deve uscire dalla stanza

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In Austria sta facendo discutere il caso di un padre costretto a rinunciare a stare accanto alla figlia morente in ospedale perché la compagna di stanza è musulmana radicale e non accetta la presenza dell’uomo in stanza

di Luca Romano

L’integralismo religioso si trasforma in una punizione per il prossimo. In Austria sta facendo discutere il caso di un padre costretto a rinunciare a stare accanto alla figlia morente in ospedale perché la compagna di stanza è musulmana radicale e non accetta la presenza dell’uomo in stanza.

La figlia dell’uomo ha 20 anni ed è gravemente malata di sclerosi multipla e, nonostante ci fosse una tenda divisoria tra i due letti, il signor Robert Salfenauer è dovuto uscire. Già, perché quando la musulmana si è accorta della sua presenza ha cominciato a urlare. E non ha smesso nemmeno quando il padre della ragazza ha provato a parlare con la figlia dalla soglia, restando nel corridodio. Continua a leggere

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