Francesco, Marcello Veneziani accusa: “Più figlio della globalizzazione che della Chiesa”

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Risultati immagini per Bergoglio ereticoE’ sedeplenista, ma alcune sue osservazioni fanno riflettere. Si sorvoli dunque sull’attribuzione dei termini cattolici ai conciliari (N.d.r.)

http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/13317619/papa-francesco-marcello-veneziani-figlio-globalizzazione-piu-che-della-chiesa.html

In occasione dei primi 5 anni di pontificato di Papa FrancescoIl Tempo confeziona un numero speciale con una prima pagina quasi interamente dedicata a Bergoglio. Molti commenti sul Pontefice e sul suo operato, tra i quali anche quello di Marcello Veneziani, “Un vicario per tre crisi”. L’editorialista parla chiaramente di “svolta radicale“, ma lo fa in termini critici. E scrive: “È un Papa avvertito come figlio del suo tempo più che della Chiesa, figlio della globalizzazione più che della tradizione”. E ancora: “Un Papa aperto ai più lontani, che ama il prossimo più remoto, aperto agl’islamici prima che ai cristiani, ai protestanti prima che ai cattolici, ai poveri più che ai fedeli, ai singoli – anche gay – più che alle famiglie”.

Parole pesanti, insomma, e Veneziani nota come “tutto questo è stato nobilitato come un ritorno al cristianesimo delle origini“. Nella sua analisi, l’editorialista ricorda come “una volta il Papa non volle criticare alcuni comportamenti fino a ieri considerati deprecabili dalla Chiesa, trincerandosi dietro l’umiltà cristiana: Chi sono io per giudicare. Verrebbe da rispondergli: sei un Papa, cioè un Santo Padre, e hai non solo il diritto ma il dovere di giudicare, di orientare, di esortare e condannare. Altrimenti – ammonisce Veneziani – vieni meno al Tuo ruolo pastorale, alla Tua missione evangelica”. Continua a leggere

Luigi Bisignani a IL TEMPO: In libro Veritas

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E’ sedeplenista, ma le sue osservazioni fanno riflettere.

di Luigi Bisignani

Nero su bianco i turbamenti vaticani (e la voglia di ribellione dei cardinali)

Caro direttore, ancora una volta è un libro a scuotere le disadorne stanze di Santa Marta, dove alloggia da cinque anni Papa Bergoglio. È una profonda riflessione sul Pontificato, non un libro scandalo, che esce nel giorno del quinto anniversario dall’elezione di Papa Bergoglio e sembra raccogliere i malumori di una curia e di un episcopato sempre più disorientati. A scriverlo,non un reporter alla ricerca di scandaletti   ma un giornalista di razza, Mauro Mazza, per anni al vertice delle testate Rai. “Bergoglio e pregiudizio” (Pagine editore,210 pagine) è stato scritto sulla base originaria di articoli e appunti d’occasione, successivamente assemblati o, più spesso, ampliati e riscritti. Un libro vergato da un cattolico coraggioso che lascia il lettore pieno di interrogativi. Nella sua impietosa carrellata tocca tutti i punti più controversi di questo quinquennio,dai divorziati agli omosessuali, dalle aperture in politica estera, soprattutto nei confronti degli ortodossi di Mosca, fino alle anomalie di alcuni centri di potere,come Comunione e Liberazione. Con la curiosità di un cronista e la visione di uno storico, Mazza non crede che possano arrivare, ma neanche esclude, eventuali dimissioni del Papa. «Era profondamente diversa», scrive Mazza,«la situazione vissuta con Benedetto XVI. Furono dimissioni clamorose e inattese. Eppure una sua rinuncia, pur con cosi pochi precedenti nella storia bi millenaria della Chiesa, era considerata realistica». Continua a leggere

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