Toscani condannato per vilipendio della religione: multa da 4mila euro

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Milano, 1 ago – Oliviero Toscani, il fotografo preferito dall’élite radical chic italiana (e dalla famiglia Benetton) si sente spesso nella posizione di sferzare bordate di dubbio gusto su esponenti politici a lui sgraditi e anche sulla Chiesa (non sia mai prendersela con altre religioni più “scomode”). Questa volta, però, non ha rimediato molti plausi ma una bella multa di 4mila euro.

 

“Chiesa? Club sadomaso”

Toscani è stato infatti condannato dal Tribunale di Milano, su richiesta del Pm Stefano Civardi, per vilipendio della religione cattolica. Il tutto si riferisce ad un’ospitata di Toscani alla trasmissione radiofonica La Zanzarain onda su Radio 24 e condotta da David Parenzo e Giuseppe Cruciani. La puntata a cui si fa riferimento è quella del 2 maggio del 2014; Toscani, rispondendo alle pungenti domande dei due conduttori, immedesimandosi un marziano arrivato in una chiesa cattolica, dichiara: “Vedi uno inchiodato alla croce, un altare con bambini nudi che volano… Poi quell’altro sanguinante… la Chiesa sembra un club sadomaso”. Non solo: Toscani aveva anche definito il Vaticano “la più grande organizzazione omosessuale” e “la più grande associazione maschilista” del mondo, appellandosi alle donne affinché richiedessero “la stessa parità dei diritti”. “Papa Wojtyla?” ha detto ancora Toscani “Era contro il preservativo in Africa. Ha fatto dei disastri. Uno che dice in un posto dove c’è l’Aids di non usare il preservativo è un assassino“.

 

La querela di due associazioni cattoliche

Queste dichiarazioni che erano inizialmente costate a Toscani la querela di due associazioni cattoliche: Giuristi per la vita e Pro vita, e la richiesta ammontava, per ciascuna, a 100 mila euro di danni. Ma secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la cifra effettivamente incassata per le due associazioni si attesterà sui 500 euro a testa.

 

La Zanzara non porta bene a Toscani

Ricordiamo che, sempre nel 2014, Toscani aveva usato sempre i microfoni de La Zanzara per insultare Matteo Salvini con queste dichiarazioni: “Fa i pompini, va benissimo per quello. Salvini fa i pompini ai cretini, fa anche rima. Prende per il culo chi lo vota”. In quel caso, invece, Toscani è stato condannato a risarcire l’oggetto del suo astio con 8mila euro. Non c’è che dire, il grande fotografo ribelle, a modo suo, fa girare l’economia.

Ilaria Paoletti

fonte – https://www.ilprimatonazionale.it/spettacolo-2/toscani-condannato-vilipendio-religione-multa-4mila-euro-126304/

La scienza batte l’ideologia gender: l’istinto materno esiste davvero

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Roma, 30 lug – Adesso l’istinto materno è scientificamente provato. Una scoperta straordinaria che, a prescindere dal negazionismo ideologico del neofemminismo delirante, potrebbe porre definitivamente fine alle follie gender. Un gruppo di ricercatori della Louisiana State University (LSU) ha infatti dimostrato che nel cervello delle femmine esiste un numero consistente di cellule sensibili all’ormone ossitocina che non trova corrispondenza, e per quantità e per densità, nel cervello dei maschi. In un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, gli scienziati  hanno illustrato come l’ossitocina sia coinvolta nel controllo dei comportamenti di interazione sociale, attaccamento e cura della prole.

Non solo, quando alterata, è responsabile anche di alcuni disturbi mentali. Tra questi: ansia, disturbi dello spettro autistico e depressione post parto. Si tratta di un fenomeno che colpisce mediatamente il 10-20% delle neomamme e può danneggiare l’accudimento del neonato. “Molti ricercatori hanno cercato di studiare le differenze di genere nei sistemi dell’ossitocina, ma finora nessuno aveva trovato risultati convincenti: la nostra scoperta è stata una grande sorpresa”, ha spiegato Ryoichi Teruyama, professore di biologia della LSU e a capo dello studio in questione.

Come specificato dalla rivista Le Scienze (edizione italiana di Scientific American), il professor Teruyama e i colleghi hanno studiato in particolare una regione del cervello dei topi, chiamata area preottica, nella quale vi sono nuclei di cellule la cui sensibilità agli ormoni diverge: in un determinato modo se il cervello è maschile, in altro se femminile. Gli studiosi hanno poi scoperto, in questa regione del cervello, dei gruppi di cellule dotate di recettori per l’ossitocina. L’aspetto decisamente più interessante è che queste cellule sono presenti in misura molto maggiore nelle femmine che nei maschi.

Alessandro Della Guglia

fonte – https://www.ilprimatonazionale.it/scienza-e-tecnologia/scienza-batte-ideologia-gender-istinto-materno-esiste-davvero-126122/

Salvini a Bibbiano: “Giù le mani dai bambini, commissione inchiesta su case famiglia”

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di Eugenio Palazzini

Matteo Salvini è arrivato alle 15 in piazza del Municipio, a Bibbiano, per un comizio davanti ai cittadini. “Giù le mani dai bambini”, ha detto il vicepremier annunciando la visita di oggi. “Alcuni arrestati e indagati venivano pagati per difendere i bambini. Spero che vengano arrestati uno per uno tutti quegli assistenti sociali che sono dei delinquenti, per rispetto di chi invece fa bene il suo lavoro”, ha dichiarato in piazza il leader della Lega.

“Dietro a queste storie ci sono mamme, papà e bambini. Non avrò pace fino a che l’ultimo bambino sottratto ingiustamente a mamma e papà non tornerà a casa dai propri genitori. Con la commissione d’inchiesta sulle case famiglia, temo che schifezze, falsità e truffe emergeranno in tante case famiglia italiane. Ma non facciamo di tutta l’erba un fascio”, ha specificato Salvini

Poi il leader della Lega ha tuonato: “Mi domando perché i tribunali dei minori non vanno nei campi rom ad esempio. Mi sono letto fascicoli di presunta difficoltà economica di genitori italiani che magari hanno perso il lavoro per qualche settimana. In questi casi – ha detto Salvini – sono implacabili i servizi sociali, mente nei campi rom nulla. Chi sbaglia sulla pelle dei bambini deve pagare doppio. Sono quasi 10mila i bambini portati via in Emilia Romagna ai propri genitori, sono numeri che non esistono”.

Fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/politica/salvini-bibbiano-commissione-inchiesta-case-famiglia-tutta-italia-125420/  Continua a leggere

Paolo Borsellino: caduto per l’Italia il 19.7.1992

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Palermo, 19 lug – Una grande cappa di caldo avvolgeva la Sicilia nel luglio del 1992. Tutti andavano al mare per cercare un po’ di fresco. Qualcuno però andava controcorrente. Il 19 luglio un giudice con la sua scorta, si recò insieme alla sua scorta a Palermo in via D’Amelio, dove viveva sua madre.  Ma ad aspettarlo c’era una Fiat 126  imbottita di tritolo. La bomba deflagrò al passaggio del giudice, uccidendo oltre il magistrato e anche i cinque agenti di scorta. Il protagonista di questa storia fu Paolo Borsellino, icona dell’antimafia. Oggi ventitré anni dopo si celebra la giornata del ricordo. Il capo dello stato, ministri ed autorità saranno in prima fila per deporre le ghirlande sul luogo della strage. La parola d’ordine sarà: “Per non dimenticare”.  Molto bene se questo è l’intento di chi rende omaggio al giudice palermitano è opportuno ricostruire la sua breve ma intensa esistenza.

Paolo Emanuele Borsellino nasce a Palermo figlio di Diego Borsellino e di Maria Pia Lepanto il 19 gennaio 1940 nel quartiere popolare della Kalsa (lo stesso quartiere di Giovanni Falcone). I primi anni della sua vita furono essenziali per la sua formazione culturale ed umana. La madre insegnò lui la fierezza e l’amor patrio. Senza retorica, ma con piglio teutonico, vietò ai figli di accettare doni dagli americani. Il futuro giudice cominciò così a capire che i mafiosi erano tali anche se offrivano a piene mani caramelle o barrette di cioccolata.

Dopo aver frequentato il Liceo Classico Borsellino s’inscrisse alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo. Nello stesso anno decise di far parte del Fuan (Fronte Universitario d’Azione Nazionale) organizzazione degli universitari missini.  Divenne membro dell’esecutivo provinciale e fu eletto come rappresentante studentesco nella lista del Fuan il “Fanalino”. Finì erroneamente in tribunale dinanzi al magistrato Cesare Terranova dopo una rissa tra studenti simpatizzanti di destra e sinistra. La politica l’idea e i rossi che non fan paura…

Il 27 giugno 1962, all’età di ventidue anni, Borsellino si laureò con 110 e lode con una tesi su “Il fine dell’azione delittuosa” con relatore il professor Giovanni Musotto. Ma non ebbe neanche il tempo di festeggiare. Pochi giorni dopo, morì suo padre all’età di cinquantadue anni. Borsellino s’impegnò, allora, con l’ordine dei farmacisti a mantenere attiva la farmacia del padre fino al raggiungimento della laurea in Farmacia della sorella Rita.

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