Feltri: “Meglio il saluto romano, è più igienico della stretta di mano”

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Roma, 9 apr – Vittorio Feltri senza filtri, come sempre. Questa volta nessun duello tv, a far stracciare le vesti alle anime belle di sinistra è un editoriale apparso su Libero di oggi, dove il direttore difende il saluto romano. “Se il saluto incriminato è romano, risalente cioè all’impero di Giulio Cesare e successori, che ci importa se poi fu adottato dai fascisti? Sempre romano rimane, pertanto perché dovrebbe essere vietato?“. Feltri fa riferimento all’episodio degli studenti di un liceo di Cuneo, colpevoli di aver salutato romanamente e condannati per questo alla “rieducazione” con l’obbligo di studiare la resistenza e le “storie dei migranti”.

Studenti obbligati a “frequentare gli stranieri”

“Alcuni scolari, rei di aver fascisticamente salutato per gioco, non soltanto sono stati redarguiti ma perfino condannati a subire corsi di riabilitazione democratica: devono studiare in cosa consistesse la Resistenza e, non bastasse, saranno obbligati a frequentare gli immigrati. Già, gli stranieri trasformati in strumenti di punizione per studenti giudicati scapestrati e ignoranti”.

Feltri ironizza sull’atteggiamento della sinistra. “Questa storia infinita e noiosa del saluto romano condannabile quale reato mi sembra assurda e farebbe ridere se non fosse stata trasformata dalla sinistra in un tormentone indigesto. Non c’è verso di farlo capire agli antifascisti, impegnati a combattere i fascisti immaginari e convinti che i simboli fasulli siano prodromi di un ritorno del duce” .

Feltri come Trilussa

Il direttore di Libero arriva persino a preferire il saluto romano alla stretta di mano per motivi di igiene. “Non riesco a capire con quale logica esso debba venire bandito, mentre la stretta di mano, poco igienica, continui non solo ad essere in auge e addirittura raccomandata. Io ogni giorno vado al ristorante. La prima cosa che faccio è recarmi in bagno onde lavarmi gli arti superiori. Mi siedo al tavolo e ogni pirla che entra nel salone, conoscendomi, si avvicina e mi porge il palmo. Non posso negare il mio. Però mi incavolo. Non mi va di raggiungere il lavabo trenta volte al dì e mi tengo per disperazione la mano contaminata dagli avventori. Amen. Non sarebbe meglio agire come gli antichi della capitale che alzavano garbatamente l’avambraccio in segno di omaggio e finiva il tormento con buona pace di tutti?”. Continua a leggere

L’ultimo delirio di Bergoglio: ora giustifica anche la mafia nigeriana

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Roma, 7 apr – Fin dove può giungere l’ossessione filo-immigrazionista? A questa domanda risponde Papa Bergoglio, sempre alla ricerca di nuove formule per sviluppare quella che ormai è un’allucinazione. Arrivando perfino – è l’ultima trovata – a trovare dei motivi per “giustificare” l’insediamento nel nostro Paese della mafia nigeriana.

“Chi ha il cuore razzista si converta”

L’occasione è un’udienza che il pontefice ha tenuto con studenti ed insegnanti dell’Istituto San Carlo di Milano. Il tema è ovviamente quello dell’accoglienza, valore che Bergoglio esorta a sviluppare: “Non dobbiamo avere paura dei migranti. I migranti siamo noi, Gesù è stato migrante”, spiega, attingendo ad un espediente retorico già usato in passato. Ma che non per questo diventa necessariamente vero dato che Gesù non è mai stato un clandestino – tanto meno un migrante economico – nel senso moderno del termine.

Dalla retorica alla teologia fai-da-te, il passo è breve. Bergoglio invita infatti chi ha il “cuore razzista” (vale a dire chiunque, anche solo per ragioni pratiche sulla sostenibilità del fenomeno, dubita sull’accoglienza indiscriminata) a “esaminare il perché e convertirsi”. “Questa è la bellezza di accogliere – continua – per diventare più ricchi di cultura, nella crescita, alzare muri non serve. Io vi dico: insegnate ai giovani a crescere nella cultura dell’incontro e a crescere con le differenze, si cresce con il confronto.

“La mafia è italiana”

Il climax non si esaurisce però qui. Di fronte all’obiezione che potrebbe essere mossa in merito al difficile arricchimento di chi, fra le altre cose, importa strutture di criminalità organizzata, Bergoglio raggiunge un apice mai toccato in precedenza.

Il riferimento è ovviamente alla mafia nigeriana, la cui presenza in Italia è documentata da anni e che sta rendendo sempre più piede. Con metodi spesso da far impallidire Cosa nostra “l’originale”. Ebbene, per Papa Francesco l’obiezione non può essere accolta. Il motivo? “Qualcuno potrebbe dire che sono delinquenti. Ma anche noi ne abbiamo tanti. La mafia non è stata inventata dai nigeriani, La mafia è, diciamo, un “valore” nazionale. È nostra, italiana“.

Poco importa, insomma, che i servizi segreti abbiano lanciato l’allarme sul suo sempre maggior dinamismo, che la cronaca nera sia ormai zeppa di episodi legati a questa forma di terribile criminalità d’importazione, la quale non solo imperversa in Italia ma anche in Europa. Per Bergoglio ciò che conta è “convertirsi”. E accettare supinamente.

Nicola Mattei

fonte – https://www.ilprimatonazionale.it/primo-piano/ultimo-delirio-bergoglio-giustifica-mafia-nigeriana-112081/

“Papà” gay fracassa il cranio della bimba di 18 mesi adottata: ergastolo

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Roma, 8 nov – Ha ucciso la figlia di 18 mesi facendole sbattere la testa contro la parete, per poi lasciarla agonizzare quattro giorni prima di chiamare i soccorsi. L’autopsia aveva riscontrato tre emorragie cerebrali, una emoraggia retinale, fratture multiple al cranio e diverse costole rotte. Matthew Scully-Hicks è stato riconosciuto colpevole di aver ucciso Elsie, la bambina adottata insieme con il marito Craig, e ora dovrà scontare l’ergastolo. È accaduto nel Galles e il fatto ha sconvolto l’intera Gran Bretagna, rompendo per una volta l’idilliaca retorica sull’amore che circonda le famiglie gay. I fatti sono avvenuti lo scorso maggio, ma non era la prima volta che la piccola subiva abusi.

Elsie, infatti, era già stata portata in ospedale quattro volte per fratture ed abrasioni (in un caso la piccola si ruppe una gamba, in un’altra circostanza l’uomo l’avrebbe buttata giù dalle scale) ma i medici avevano sempre creduto alla versione dei genitori. Non solo: i servizi sociali di Vale of Glamorgan, su cui è ora partita un’inchiesta, avevano nel frattempo approvato l’adozione definitiva, solo due settimane prima del decesso della bambina, evidentemente senza fare troppe domande su quelle continue visite in ospedale.

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Casarini è indagato, ma la sinistra lo invita a Montecitorio e gli offre il caffè

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Roma,  27 mar – “Sono venuto a prendere un caffè con un po’ di amici”. Così ha spiegato l’ex-esponente del movimento no-global al G8 di Genova del 2001 e ora pasionario dei migranti Luca Casarini, quando ieri è stato “scoperto” alla buvette di Montecitorio mentre conversava allegramente con l’ex presidente del Pd Matteo Orfini e il deputato di Liberi e Uguali Nicola Fratoianni. Ricordiamo che l’ex-leader degli antagonisti verrà interrogato martedì prossimo in Procura ad Agrigento per i fatti della Mare Jonioche lo vedono indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.  Continua a leggere

Sovranista, contro immigrazione e gender: Izabella, l’«anti-Greta» di cui nessuno parla

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Stoccolma, 24 mar – Tempi duri, molto duri per i politicamente scorretti. Del resto, professarsi anti mainstream e dissidenti rispetto alla dittatura del pensiero unico, pone automaticamente in una posizione scomoda lontana anni luce dalla “comfort zone” della propaganda buonista.

Emblema quanto mai attuale è il “fenomeno Greta“: nuovo prezzemolo mediatico spolverato nel pentolone del politicamente corretto (e corrotto). Che Greta Thunberg sia una pedina, la punta dell’iceberg di qualcosa di ben più grande di lei è un dato di fatto: dal libro già scritto alla viralità di ogni sua apparizione (ed epic fail non proprio ambientalista), il copione è  già bello che pronto. Per essere letto, interpretato e assimilato come vero dai creduloni ignari persino di cosa sia il buco nell’ozono. Continua a leggere

Soros si prepara alle europee: 200mila euro al partito della Bonino

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Roma, 22 mar – “Il 26 maggio scrivi la storia, fai l’Europa”. E’ lo slogan scelto dal partito di Emma Bonino per le elezioni europee. Dev’essere piaciuto in modo particolare allo speculatore ungherese George Soros e alla moglie Tamiko Bolton, che in preda a uno slancio di generosità hanno deciso di donare 200mila euro a +Europa, come riportato da Wall Street Italia. Un bel po’ di soldi che sicuramente potrebbero tornare utili per la campagna elettorale.

Il cospicuo finanziamento, versato con due operazioni datate 22 e 30 gennaio 2019, è stato pubblicato sul sito di del partito della Bonino, in seguito all’entrata in vigore della legge Spazzacorrotti (l. 9 gennaio 2019, n. 3). I partiti dal 31 gennaio di quest’anno sono infatti tenuti a pubblicare le identità dei finanziatori il cui contributo superi i 500 euro. Tutto alla luce del sole dunque, nessun segreto e niente da contestare. D’altronde chiunque può decidere di sostenere chi vuole, anche economicamente. Visto poi che la legge impedisce versamenti individuali superiori ai 100mila euro, Soros e consorte hanno pensato bene di farne uno a testa. Sono così i principali finanziatori, o meglio gli unici ad aver raggiunto tali cifre, di +Europa. Continua a leggere

Basta trattare gli animali come essere umani! (e chi lo fa è un disadattato)

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Quante volte, scorrendo le schermate dei social, o ascoltando i discorsi di entusiasti padroni di cani o altri animali domestici, avete letto o sentito pronunciare le frasi: «gli animali sono migliori degli uomini», «più conosco gli uomini e più amo gli animali»? Questi commenti sono spesso espressi da persone amareggiate dalle relazioni umane, che dopo una vita di delusioni finiscono con il vedere in una bestiola l’interlocutore ideale. Del resto, chi meglio di un essere senza dono della parola – e quindi incapace di contraddittorio – può prestarsi al lenimento di un handicap sociale? L’animale domestico è una creatura totalmente dipendente dalle cure umane, fagocitata nella sfera affettiva del padrone a tal punto da costituire un rapporto privo di gelosie e ansie da tradimento. Il proprietario tende a riversare sull’animale le proiezioni e le frustrazioni della propria esistenza, trasformandolo nel proprio alter ego, attribuendogli sentimenti, pensieri, moralità di tipo umano. Gli vengono dedicate attenzioni costose ed eccessive, un insulto nei confronti delle persone che non possono permettersi nemmeno una frazione degli agi riservati a queste bestie. Spesso questi atteggiamenti vengono rivendicati istericamente attraverso l’uso dei social, mostrando il consueto scollamento patologico dalla realtà a cui siamo ormai abituati. Continua a leggere

Altro che paladina dell’ambiente: ecco chi c’è dietro Greta Thunberg

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Roma, 14 mar – “Scioperiamo perché noi abbiamo fatto i nostri compiti a casa e i politici no”. Greta Thunberg, svedese, trecce bionde e la presunzione di chi, non accontentandosi di essere la prima della classe, vorrebbe avere il primato morale sull’intero pianeta: a 16 anni è la più giovane ambientalista europea e promotrice delle marce degli studenti per il clima. “Non mi fermerò. Non fino a quando le emissioni di gas serra non saranno scese sotto il livello di allarme”, è uno dei suoi boriosi mantra, utilizzati per scuotere le coscienze dei grandi del mondo. Una sola domanda sorge spontanea osservando quello sguardo che tutto vorrebbe giudicare: ma chi ti credi di essere? Per mesi, ogni venerdì mattina, invece di andare a scuola, si è piazzata davanti al Parlamento svedese reggendo il cartello “Sciopero scolastico per il clima”. E il web, come fa sempre in questi casi, si è commosso.

Sciopero internazionale

Persino Mattarella l’ha elogiata, da lì in poi la strada è stata tutta in discesa: invitata al vertice sul clima delle Nazioni Unite e al forum di Davos, i suoi discorsi hanno emozionato e appassionato gli ambientalisti di tutto il mondo, diventando il simbolo della lotta per il clima. E così venerdì 15 marzo, in oltre 1.300 città di tutto il mondo (Italia compresa), migliaia di ragazzi sciopereranno per smuovere le coscienze dei potenti del mondo. Vai a spiegare a questi pargoli che, come primo atto in favore dell’ambiente, anziché perdere ore di scuola, sarebbe più sensato se la smettessero di obbedire come tanti piccoli lobotomizzati ai dettami della società consumistica: del resto non è proprio la litania degli ambientalisti quella che recita meno consumi = meno emissioni = meno inquinamento ambientale?   Continua a leggere

Orban dice no al multiculturalismo: “Abbiamo bisogno di bambini ungheresi, non di immigrati”

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Budapest, 16 mar – “Frangar non flectar”, anzi: Viktor Orban né si piega e né si spezza di fronte alle minacce dell’Ue e alla schiera di oppositori da che sempre gli fanno guerra. Una guerra inutile, patetica: il primo ministro ungherese non cede di un millimetro e porta avanti le istanze in favore del proprio Paese.

“L’Ungheria ha diritto di difendere i suoi confini”

Ad avvalorare ciò, ribadendo passaggi fondamentali della propria costituzione, è lo stesso Orban in un’intervista rilasciata a cnsnews.com: “l’Ungheria ha radici cristiane. Qui non c’è posto per il multiculturalismo  – esordisce perentorio – un bambino ha il diritto di avere una madre e un padre, la nostra nazione ha il diritto di difendere i suoi confini – che sono anche i confini dell’Unione europea”.

Il primo ministro non parla solo di “minaccia islamista”, ma affronta anche il tema della famiglia e del preoccupante calo demografico che l’Unione Europea  intende “risolvere” riaprendo le porte ai migranti: per la serie “sostituzione etnica in corso”. Un piano machiavellico ulteriormente smascherato dalla campagna denigratoria avviata da Orban e i suoi: “Hai anche il diritto di sapere cosa sta progettando Bruxelles” è uno slogan che ben poco lascia all’immaginazione.

Bambini ungheresi, non immigrati

Soros e Juncker, i nemici supremi: specie il primo, che è considerato “un complice della migrazione illegale in Europa”. Ma con buona pace dei nemici, il governo ungherese prosegue con le sue politiche volte alla salvaguardia e crescita della sola famiglia possibile: quella orgogliosamente tradizionale.

“Il numero di bambini in Europa sta diminuendo – prosegue – la migrazione è la risposta dell’Occidente a questa catastrofe, loro vogliono invitare quanti più migranti quanti sono i figli che sarebbero potuti nascere in modo che le cifre coincidano. Noi ungheresi abbiamo una mentalità diversa: abbiamo bisogno di bambini ungheresi invece di migranti, la migrazione nel nostro caso significa capitolazione”. Continua a leggere

È morto Guillaume Faye, l’uomo che a suo modo ha cambiato il pensiero non conforme europeo

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Parigi, 7 mar – Con il decesso di Guillaume Faye, morto nella notte tra 6 e 7 marzo, scompare dalla scena metapolitica europea uno dei pochi intellettuali che ha davvero cambiato il modo in cui tutti noi pensiamo, anche chi non l’ha mai letto, anche chi lo ha letto pensandola diversamente su tanti temi. Gravemente malato da tempo, accudito da un pugno di sodali devoti, Faye ha mostrato sino all’ultimo più interesse per il mondo delle idee che per la propria persona, anche a costo di trascurare la propria salute pur di continuare a scrivere. Pur non avendolo mai conosciuto, negli ultimi tempi avevo provato diverse volte a contattarlo, scrivendo alla mail del suo sito. Una prima volta mi aveva risposto, acconsentendo a un’intervista. Ma, quando gli avevo mandato le domande via mail, aveva dichiarato di non aver ricevuto nulla, chiedendomi di inviargliele nuovamente… via lettera. Cosa invero singolare, per un profeta della tecnoscienza. Avevo fatto un secondo tentativo, al fine di cooptarlo sul Primato Nazionale, in cui una sua rubrica fissa sarebbe stata più che gradita. Non mi rispose mai, probabilmente perché stava già male.

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