Sanzioni alla Russia, grave danno alla nostra agricoltura

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Roma, 6 mar – Le sanzioni alla Russia fanno male. Eccome se fanno male. Lo sanno bene anche i contadini italiani, le cui esportazioni verso il paese del presidente Putin hanno subìto un duro colpo dopo che il governo russo, per reagire alla sciagurate misure adottate anche dalla Ue in risposta alla crisi Ucraina, ha stabilito, nel 2014, il divieto di importazione di un gran numero di prodotti agroalimentari da UE, Usa, Canada, Norvegia ed Australia.

Il risultato, meglio dire la fotografia dei danni causati alla nostra agricoltura da un provvedimento, quello delle sanzioni alla Russia occidentali sulla carta della durata di un anno e invece ancora in vigore, è riassunto nei numeri forniti in questi giorni dal Centro Studi di Confagricoltura. Numeri davvero pesanti: cinque anni di sanzioni invocate, benedette, ratificate dai vari Macron e Merkel di turno e supinamente accettate dai nostri governi nazionali, sono costate (ogni anno) molto caro. Dall’entrata in vigore del divieto di importazione di molti prodotti agricoli e dell’industria alimentare dai Paesi dell’Ue, il valore annuo dell’esportazioni italiane di settore (confrontando il 2018 sul 2013) risulta infatti ridotto di 153 milioni di euro. Continua a leggere

Dai servizi italiani allarme mafia nigeriana, macché razzismo…

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Roma, 1 mar – Ieri i nostri servizi segreti hanno presentato la relazione annuale al Parlamento sulla sicurezza in Italia (qui potete scaricare la relazione completa). A leggere i principali giornali, e non parliamo solo di Repubblica o quelli più “schierati”, ma anche le varie agenzie come l’Ansa, l’Agi o Rai News, nel nostro paese il vero allarme sarebbe rappresentato dal razzismo. Tutti hanno deciso di “titolare” su un imminente minaccia squadrista pronta a colpire in vista delle elezioni europee.

Terrorismo e mafia nigeriana, altro che razzismo

Ma è davvero questo il contenuto delle oltre 100 pagine di relazione dei servizi segreti Ovviamente no e ci troviamo di fronte al solito caso di disinformazione da parte dei media mainstream. Cosa che accade anche quando una notizia è messa “nero su bianco”. Il documento nella prima metà parla degli scenari internazionali, con particolare attenzione alla Libia e alla minaccia del terrorismo islamico legato all’Isis e ad Al Qaida. Continua a leggere

Il kit di ormoni che permetterà agli uomini di allattare: l’ultima follia dall’Inghilterra

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Londra, 27 feb – Ve la ricordate quella scena di Family Guy in cui Peter Griffin decide di allattare “virtualmente” il piccolo, inorridito Stewie attaccandoselo a un capezzolo? Ecco, la realtà sta per doppiare il cartone animato. In Inghilterra è in fase di studio un kit che consentirà agli uomini di allattare al seno. Il ritrovato consisterebbe in una fornitura per nove mesi di progestina, la versione della pillola anticoncezionale a base non-estrogenica. Questo ormone stimola “la produzione di ghiandole lattifere” negli uomini che la assumono. Nella confezione è compreso anche il dosaggio, per le sei settimane antecedenti alla nascita del bambino, di un altro ormone chiamato domperidone, che stimola la prolattina, a sua volta l’ormone che provoca la produzione di latte.

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La grande bugia dell’austerità: la lezione portoghese

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Lisbona, 23 feb – Dopo la grande crisi del 2008 che ha portato le economie del mondo occidentale sull’orlo del collasso, ci è stato detto che l’unica possibile risposta, inevitabile e necessaria, era quella di intraprendere la strada dei tagli alla spesa pubblica e dei sacrifici, in una sola parola austerità.

In ogni nazione si sono visti tagli ai servizi pubblici, riduzioni degli stipendi, congelamento degli aumenti sulle pensioni e privatizzazione selvaggia di aziende o beni di proprietà statale.

I danni dell’austerità

Non si è salvato da questo destino il Portogallo, uno dei paesi più colpiti dalla profondissima crisi economica, che nel 2011 è stato costretto a ricorrere al programma di Bailout del Fondo Monetario Internazionale, ovvero trovandosi impossibilitato a finanziare il proprio debito pubblico il Portogallo ha ottenuto dalla Troika (ovvero la Commissione Europea ed la Banca Centrale Europea oltre al già citato Fmi) un prestito di 78 miliardi di euro, in cambio di una riduzione drastica della spesa pubblica ed un taglio importante su salari e pensioni.

Nel giro di soli due anni, il governo guidato da Pedro Passos Coelho a capo di una coalizione fortemente europeista formata da socialdemocratici e popolari, ha tagliato i fondi per educazione, sanità e servizi sociali di quasi il 20%. Ovviamente la mancanza di investimenti e di fiducia, unita al deterioramento delle condizioni di vita ha ulteriormente peggiorato la situazione. La disoccupazione ha toccato picchi del 17,5%, il tasso di povertà è cresciuto a dismisura e il numero di imprese insolventi e costrette alla chiusura è aumentato al ritmo del 40% all’anno. Continua a leggere

“Fanc..o la patria”. Anarchici sfregiano monumento ai caduti a Messina

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Messina, 22 feb – Ennesimo sfregio alla memoria di coloro che versarono il sangue in guerra. E’ successo a Messina, dove il monumento ai caduti della Batteria Masotto è stato imbrattato con una scritta che vergognosa è dire poco: “Fanculo la Patria”.

Come riportato dalla Gazzetta del Sud, sarebbero stati gli anarchici gli autori dello sfregio infame sul gruppo scultoreo risalente alla fine dell’Ottocento. Il gruppo avrebbe agito la notte, come di consueto, in vista dell’imminente commemorazione della Battaglia di Adua, in programma come tutti gli anni il primo di marzo. La reazione del sindaco di Messina Cateno De Luca non si è fata attendere: “Offendere la memoria degli eroi che hanno perso la vita per consentirvi di nascere e bestemmiare denota che siete degli ingrati e senza un briciolo di umanità”. Il primo cittadino ha precisato che vi sarà un immediato intervento della società comunale Messina Servizi per cancellare il graffito.

Kabobo devasta carcere e aggredisce agenti: ma non aveva “cambiato vita”?

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Milano, 20 feb – A quanto pare Kabobo sente di nuovo le “voci”. L’anno scorso giornali come Repubblica avevano titolato commossi a proposito della “nuova vita di Adam Kabobo”: studiava, lavorava in carcere, si stava curando. Ma evidentemente non si è mai sopito il mostro incontrollabile che agita l’anima dell’immigrato ghanese, che l’11 maggio del 2013 scese in strada e uccise, armato di piccone, tre donne e ferì due uomini: l’altro ieri, nel carcere di Opera dove sta scontando una pena detentiva di 20 anni, il pluriomicida è esploso in un accesso di furia devastatrice talmente incontenibile che la polizia penitenziaria si è vista costretta a chiedere l’autorizzazione per sedarlo con un’iniezione di tranquillanti.

La procedura per ottenere questo permesso è però macchinosa e costellata di lungaggini burocratiche: l’autorizzazione al trattamento sanitario obbligatorio (il famoso Tso) va chiesta al Comune, che valuta di caso in caso se approvare o meno la procedura. Nel frattempo, gli agenti non hanno potuto fare altro che contenere alla bell’e meglio il furore folle dell’immigrato, cercando di evitare, per quanto possibile, di trovarsi lungo la traiettoria dei suoi fendenti impazziti. E quando il consenso al trattamento è arrivato, non è di certo stato facile bloccare Kabobo per praticargli l’iniezione. Continua a leggere

Ferrara: la rivolta dei nigeriani che fa tacere i buonisti

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Ferrara, 18 feb – Sappiamo che a Ferrara, nella zona Gad, lo spaccio di droga gestito dalla mafia nigeriana (o etnica, come amano chiamarla i conduttori e i giornalisti rispettosi del prossimo) ha reso quel posto invivibile e assimilabile a quei luoghi nel mondo in cui col calar del sole tutti si chiudono in casa aspettando con ansia la mattina. Il dramma è che non siamo in Venezuela o in Iraq, siamo in Italia, nell’Emilia Romagna che tutti conosciamo per mille motivi ma non certo per la presenza massiccia di bande criminali costituite da immigrati giunti qui via mare, accolti dalla sinistra alla deriva e sistemati dalle cooperative con la bava alla bocca.

La rivolta degli immigrati avvenuta a Ferrara, derivante oltretutto dalla notizia di un loro compare investito casualmente durante un inseguimento delle forze dell’ordine, elimina la patina di ipocrisia e buonismo che sta ancora oggi offuscando la nostra vista e la nostra presa di coscienza. L’invasione c’è stata, venne più o meno pianificata a tavolino dai governi che, come disse Emma Bonino, barattarono la flessibilità sui conti con l’accollo totale degli sbarcati. Solo un idiota non avrebbe previsto che l’arrivo di questi disperati avrebbe portato alla nascita di nuove sacche di criminalità che si sarebbero poi scontrate con le già non poche presenti nelle nostre città per contendersi lo spaccio al minuto, la gestione della prostituzione e dell’immigrazione clandestina. Solo un idiota o, in alternativa, solo chi è accecato dalla ideologia e non è in grado di guardare la realtà per quella che è.

Sanremo, i globalisti esultano perché le élite hanno vinto sul popolo

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Roma, 11 feb – Il ribaltamento del televoto al festival di Sanremo in favore di Mahmood ha scatenato un vespaio di polemiche. Tra indignazione social ed esultanze scomposte, non è proprio un bello spettacolo. Eppure, se tutta questa baraonda ha un pregio, sta proprio nel fatto che la sinistra globalista ha definitivamente scoperto le sue carte. Senza più infingimenti, l’altrimenti paludato Corriere della Sera si è ad esempio profuso in un’ode sperticata del meticciato. Aldo Cazzullo, infatti, non ha dubbi: «La vittoria del ragazzo italoegiziano dimostra che, se vengono governati, i processi migratori sono un plus per l’Italia. Come in Gran Bretagna, Germania e Francia». Certo, adesso prendiamo pure le banlieue o Neukölln come modello di integrazione. O magari le truppe multirazziali dell’Isis, a questo punto. Continua a leggere

Il lavoro in Italia: molto, per pochi e poco pagato. La “glebalizzazione”

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di Fabrizio Vincenti 

Fonte: Il Primato Nazionale

Lavorare in pochi, lavorare troppo.L’esatto contrario del sessantontino “Lavorare tutti, lavorare meno”, il cui precursore fuEzra Pound, da sempre schierato per la giornata di lavoro corta. Si lavora di più e in meno persone. Lo conferma il2° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale. Nel nostro Paese si creano meno posti di lavoro che altrove e per i giovani c’è un futuro da camerieri o commessi. L’alternativa è non lavorare o andarsene. Di più. Crescono le disuguaglianze retributive tra operai, impiegati e dirigenti. E aumenta lo stress da lavoro.

Secondo quanto emerge dal Rapporto, l’Italia crea meno posti di lavoro degli altri Paesi europei. Negli ultimi dieci anni (2007-2017) il numero di occupati in Italia è diminuito dello 0,3 per cento, nel solito periodo è invece aumentato inGermania(+8,2 per cento),Regno Unito(+7,6),Francia(+4,1). Ne usciamo male anche dal confronto con la media dell’Unione europea: +2,5 per cento. Nel Sud il tasso di occupazione è pari al 34,3 per cento (2,9 punti percentuali in meno di differenza rispetto al 2007), al Centro è al 47,4 (-0,4), nel Nord-Ovest al 49,7 (-1,1), nel Nord-Est al 51,1(-1,3). Creiamo meno lavoro degli altri Paesi e ne distruggiamo di più dove già si fatica a trovarlo, ovvero nel Mezzogiorno. Continua a leggere

Oltraggio antifascista a Norma Cossetto

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norma cossetto foibe

Trento, 6 feb – Non cessa l’offensiva di Anpi e sigle o siglette antifasciste varie. A pochi giorni dalla Giornata del Ricordo, sembrano tutte capillarmente impegnate nel vilipendio e nello sfregio della memoria di coloro che furono vittime della pulizia etnica ad opera dei macellai titini. Ieri sera è toccato al cinema Astra di Trento, «reo» di avere proiettato in data unica il film sulle Foibe «Red Land – Rosso Istria». Sui muri e sulle vetrate della sala di proiezione sono comparse le scritte vigliacche «Norma Cossetto era fascista» e «Nessun ricordo per i fascisti di ieri né spazio di quelli di oggi».  Continua a leggere

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