Aperta inchiesta sulla Sea Watch
Roma, 28 gen – La nave Ong Sea Watch, in acque territoriali italiane con a bordo 47 immigrati irregolari, oltre ad aver scatenato l’ennesimo scontro politico tra il governo gialloverde – fermo sulla linea dura dei porti chiusi – e l’opposizione immigrazionista, è sotto inchiesta.
La Procura di Siracusa per il momento non ha indagati né ipotesi di reato, ma sta raccogliendo giorno per giorno le informazioni della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza, che si occupa della vigilanza marittima.
L’ultima informativa delle Fiamme gialle, prevista per oggi, riguarderà la situazione a bordo, le rotte seguite dall’imbarcazione e la possibilità che il comandante della nave battente bandiera olandese abbia disatteso l’ordine del Centro di coordinamento marittimo olandese, virando verso l’Italia invece di puntare verso le coste della Tunisia, più vicine, quando stava per arrivare la tempesta.
Il prossimo passo degli inquirenti potrebbe essere un’ispezione a bordo – come era già successo con la Diciotti – se venisse denunciato il rischio di emergenza sanitaria. I pm, per procedere, dovrebbero ipotizzare un reato: probabilmente l’omissione di soccorso. In caso di emergenza conclamata – rischi di epidemie e contagi, migranti bisognosi di cure urgenti e in pericolo di vita – o di violazioni da parte della Ong, potrebbe scattare il sequestro dell’imbarcazione. E pertanto verrebbe disposto lo sbarco. Ma al momento le condizioni a bordo non sono di emergenza. Continua a leggere