Lo scandalo Unitalsi: una porcheria passata nel silenzio

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QUINTA COLONNA

Unitalsi è l’associazione cattolica, estremamente meritoria, che si occupa dell’assistenza dei malati che vogliono recarsi in pellegrinaggio, soprattutto a Lourdes, con i famosi “Treni Bianchi”: Un buon esempio, peccato che la sede di Roma, per sette lunghi anni, abbia visto un’ampia distrazione di fondi che andavano non all’assistenza dei malati, ma ad assicurare viaggi, abiti firmati, villa in  Sardegna e perfino il pagamento delle Colf domestiche ai due ex presidenti, Alessandro Pinna ed Emanuele Trancalini, attualmente indagati.

Uno scandalo che è la faccia dell’Italia, quella peggiore, e che giunge sino al reato, non proprio secondario, di riciclaggio. Nonostante queste accuse, che comunque devono essere provate, la loro gestione è andata avanti per sette anni: possibile che nessuno abbia mai sospettato nulla o abbia fatto alcun controllo? Alla fine lo scandalo è stato rivelato da una sezione locale e secondaria…

A RadioRadio Ranucci interviene su questo piccolo, grande, scandalo capitolino. Buon ascolto:

Immagini tagliate, frasi decontestualizzate. È credibile l’inchiesta di Fanpage?

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Qualcosa sembra non tornare nella ormai celeberrima inchiesta di Fanpage sulla “lobby nera”. In attesa che la magistratura si pronunci ufficialmente, e nonostante presunte fonti della procura di Milano parlino di “inchiesta fedele al girato”, ieri sera, a Quarta Repubblica, un servizio a firma di Claudio Rinaldi ha mostrato in maniera inequivocabile come la stessa frase del “barone nero” Jonghi Lavarini sia stata inserita e montata due volte, vale a dire in entrambe le puntate della video-inchiesta e riferita dunque a due contesti differenti. 

Vedi il Video del servizio su: https://www.nicolaporro.it/immagini-tagliate-frasi-decontestualizzate-e-credibile-linchiesta-di-fanpage/

Come spiega bene il servizio, nella prima puntata in cui l’inchiesta punta i riflettori su Fdi e Carlo Fidanza, il barone nero si esprime così: “Se vogliamo riprenderci il governo di Milano, ci deve essere spazio anche per noi”. Pronuncia queste parole stando in piedi, con alle spalle delle vetrate scure e alla sua destra un uomo, seduto, che rientra nell’inquadratura. 

Ecco, se si osserva attentamente le immagini di entrambe le video-inchieste, non potrà non risultare evidente come la seconda porzione di frase, vale a dire “ci deve essere spazio anche per noi”, viene riproposta paro paro anche nella secondo puntata quando, però, ad essere messi in mezzo sono il partito di Salvini e due esponenti lombardi del Carroccio, Angelo Ciocca e Silvia Sardone. “In un grande partito come la nuova Lega – dice il barone nero – ci deve essere spazio anche per noi”. E non vi è alcun dubbio che le immagini siano le stesse. Identica postura, stesse vetrate scure alle sue spalle, stesso uomo alla destra. Insomma, è proprio la stessa frase utilizzata due volte. E a confermarlo ci sono anche i tagli del montaggio che vengono effettuati prima della parola “ci”. Il primo netto e visibile, per quanto ben fatto e il secondo nascosto con un’immagine di copertura.

Dunque, anche non avendo visionato tutto il girato, come chiedeva Giorgia Meloni, che temeva proprio furbate di questo tipo, una prima certezza sembra esserci già: quella frase, con tutta probabilità, è estranea ad almeno uno dei due contesti. E non è la prosecuzione naturale delle due frasi precedenti dati i tagli.

Questa operazione sarà stato fatta in buona fede o no? Avrà in qualche modo alterato il significato di una delle due situazioni o anche solo presentato sotto una luce utile a qualcuno alcuni eventi, oppure può essere ritenuto un fatto di poco conto nell’ambito totale dell’inchiesta? Questo non lo possiamo sapere.

Quello che invece sappiamo è che anche nella seconda puntata una frase dell’europarlamentare leghista, Angelo Ciocca, sembra esser stata in qualche modo decontestualizzata. E più precisamente questa: “C’è solo un modo per difendere la nostra patria, uno non ce n’è un altro: fare quello che hanno fatto i nostri militari nella prima e nella seconda guerra mondiale”, dice il politico nel video mostrato da Fanpage. Peccato che sia stata tagliata la parte finale del suo ragionamento che, come sostiene lo stesso Ciocca, avrebbe rivelato senza ombra di dubbio come non vi fosse alcuna correlazione tra quelle parole e il fascismo. Tant’è che il leghista è stato ripreso anche altre volte mentre sosteneva il medesimo concetto, come mostra subito dopo il servizio di Quarta Repubblica. E proprio in quei filmati si può cogliere il senso reale del discorso di Ciocca, che lo utilizzava anche in campagna elettorale.

In ultimo, un’altra stranezza: la donna che ritira i soldi (in realtà dei libri) per conto di Lavarini, che è vestita con un outfit invernale mentre tutte le altre persone sono a maniche corte. È così che si dovrebbe fare per non farsi notare mentre si sta facendo un’operazione losca? Anche questo appare francamente un po’ strano.

Tre indizi fanno una prova? Forse no, però era giusto rendere pubbliche queste incongruenze che siamo certi, non sorprenderanno minimamente la leader di Fratelli d’Italia. Ora, palla alla magistratura.

Fonte: https://www.nicolaporro.it/immagini-tagliate-frasi-decontestualizzate-e-credibile-linchiesta-di-fanpage/

Covid19: una nuova inchiesta fa rabbrividire il mondo

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A cura della Redazione di www.nicolaporro.it

Origine animale oppure artificiale? È questa la grande domanda che da mesi ci si sta ponendo riguardo all’origine del Covid19. La maggior parte degli scienziati sostiene con forza la prima ipotesi dato che le precedenti epidemie di coronavirus, come la SARS, erano state veicolate all’essere umano attraverso gli animali. Eppure, sono tante le voci che esprimono un parere contrario, non solo fra gli esperti, ma anche a livello giornalistico. Ultima in ordine di tempo una clamorosa inchiesta dell’inglese “The Telegraph” che, qualora confermata, getterebbe un alone inquietante non solo sull’ormai celebre laboratorio di Wuhan ma anche sui possibili rapporti che questa realtà intratteneva a livello internazionale. Questa indagine, che si basa su dei documenti diffusi da Drastic, un team investigativo costituto da diversi scienziati per indagare sulle origini del Covid19, rivelerebbe principalmente tre cose.

Le rivelazioni dell’inchiesta

1) Ben 18 mesi prima dello scoppio della pandemia, i ricercatori cinesi avrebbero presentato un piano per infettare artificialmente i pipistrelli delle caverne dello Yunnan con un virus “potenziato” con l’obiettivo di “vaccinarli” contro malattie che avrebbero potuto effettuare il salto di specie e passare agli esseri umani. Come lo avrebbero fatto? Rilasciando nelle caverne dello Yunnan delle nanoparticelle contenenti «nuove proteinechimeriche» (ossia prodotte dalla fusione di sequenze di DNA appartenenti a più geni) di coronavirus di pipistrello che sarebbero dovute penetrare nella pelle degli stessi pipistrelli per via aerea. 

2) Questo progetto, secondo le indiscrezioni, includeva anche dei piani per mescolare ceppi di coronavirus naturali ad alto rischio con varietà meno pericolose ma più infettive.

3) Gli scienziati cinesi, per portare avanti questi esperimenti, avrebbero chiesto un finanziamento di 14 milioni di dollari alla Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa, un’agenzia governativa del Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti che sviluppa nuove tecnologie per uso militare) che avrebbe rifiutato di farlo perché “il progetto avrebbe potuto mettere a rischio le comunità locali”. Non solo: l’ente americano avrebbe anche messo in guardia il team sul fatto che non fossero stati considerati pienamente i pericoli del potenziamento del virus o del rilascio di un vaccino per via aerea. Secondo l’inchiesta, la candidatura per il finanziamento sarebbe stata presentata dallo zoologo britannico Peter Daszak di EcoHealth Alliance (EHA), l’organizzazione statunitense che ha lavorato a stretto contatto con il Wuhan Institute of Virology (WIV) sui virus dei pipistrelli.

I timori però a quanto pare erano presenti anche fra gli stessi scienziati di Wuhan. Il team, infatti, era preoccupato per il programma vaccinale e voleva quindi portare avanti una serie di attività di sensibilizzazione in modo che vi fosse una comprensione pubblica di ciò che stavano facendo e del motivo per il quale si stava procedendo, in particolar modo a causa dell’elevato consumo alimentare di pipistrelli nella regione.

La Cina ha fatto da sola?

Lo spettro che si agita intorno a questa inchiesta è ovviamente la possibilità che questi esperimenti siano andati avanti anche senza il sopracitato finanziamento e che il denaro sia stato trovato in altro modo permettendo agli scienziati di Wuhan di proseguire nei loro propositi.

Matthew Ridley, coautore di un libro sull’origine del Covid-19, in uscita a novembre, e che ha spesso chiesto alla Camera dei Lord un’ulteriore indagine sulle cause della pandemia, ha commentato: “Per più di un anno ho provato ripetutamente a fare domande a Peter Daszak senza ottenere risposta. Ora si scopre che è stato l’autore di questa informazione vitale del lavoro sui virus a Wuhan, ma si è rifiutato di condividerla con il mondo. Sono furioso”.

Un ricercatore dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che ha preferito restare anonimo, ha affermato di essere rimasto senza parole. “La parte spaventosa – ha spiegato – è che stavano producendo virus Mers chimerici infettivi. Questi virus hanno un tasso di mortalità superiore al 30%, che è almeno un ordine di grandezza più letale di Sars-CoV-2. Così questa pandemia sarebbe potuta diventare quasi apocalittica”.

Insomma, la sensazione è che di polvere sotto il tappeto possa essercene molta e che questo possa essere solo l’inizio di un processo di scoperta della verità. Non ci sono ancora certezze riguardo a presunti coinvolgimenti o finanziamenti occidentali, il che però non può essere escluso a priori. L’altra ipotesi è che la Cina abbia proseguito in autonomia. E che le sia andata male. Molto male. 

Questo quadro spaventoso ci costringe quasi a sperare nell’origine animale. Ma si fa largo sempre di più la pista che ci porta dritti diritti al laboratorio di Wuhan.

Fonte: https://www.nicolaporro.it/covid19-una-nuova-inchiesta-fa-rabbrividire-il-mondo/

Approvata legge contro “l’omotransfobia” in Emilia Romagna. Anche il “Sistema Bibbiano” festeggia!

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Nonostante i 1.500 emendamenti del centro-destra…(n.d.r.)

di Ivan Piedepalumbo

Dopo una seduta ad oltranza presso il consiglio regionale emiliano è stata approvata la legge contro l’omotransfobia, volta a contrastare le discriminazioni sessuali e di genere. Nella rossa e progressista Bologna le associazioni  Lgbt applaudono per quella che considerano una ‘vittoria epocale’. Così Vincenzo Branà, Presidente Circolo Arcigay Il Cassero: “Abbiamo una legge regionale per le meravigliose creature – di ogni genere e orientamento – che abitano e attraversano l’Emilia-Romagna. Grazie a tutte le persone che ci hanno creduto e che si sono battute per ottenerla. E grazie a Roberta Mori che mi ha fatto vedere il lato più bello della politica“.

Eppure il soggetto in questione, la Mori, presidente della commissione regionale Pari Opportunità nonché  relatrice della proposta di legge appena approvata risulta (sebbene non risulti indagata) tra gli sponsor politici di primissimo piano del cosìdetto “Sistema Bibbiano”, Continua a leggere

Borgo Berga (VI): la protesta dei residenti

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Risultati immagini per borgo bergadi Marco Milioni

STILETTATE ALLA MAGISTRATURA BERICA, AL COMUNE E A SVILUPPO COTOROSSI

Signori salve, credo che questo servizio vi potrebbe interessare. Il 10 Ottobre, durante un sit-in davanti al palazzo di giustizia di Vicenza per l’annosa vicenda della cittadella giudiziaria toghe e amministrazione comunale sono stati presi di mira: idem vale per il lottizzante.

Borgo Berga, la protesta dei residenti: “Noi sempre sott’acqua a loro nessuna sanzione”
„Comitati e abitanti contestano al decisione del Gip di dissequestrare uno dei lotti coinvolti nell’inchiesta sulla cittadella giudiziaria: temono allagamenti. Parole dure anche per il costruttore“

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 http://www.vicenzatoday.it/cronaca/borgo-berga-allagamenti-sequestro-tribunale-vicenza-aggiornamenti.html

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Parigi, rapper nero incita a “impiccare i bimbi bianchi negli asili nido” (video)

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Parigi, rapper nero incita a “impiccare i bimbi bianchi negli asili nido” (video)OVVIAMENTE, NEL SILENZIO GENERALE DEI MEDIA POLITICALLY CORRECT…

di Leo Malaspina

La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta “per incitazione a delinquere” contro il rapper francese Nick Conrad che esorta a “impiccare i bianchi”. La sua canzone Plb (acronimo di Pendez les blancs, ovvero impiccate i bianchi) è stata pubblicata su YouTube il 17 settembre, ma il video è stato poi ritirato. Il testo del rap è agghiacciante: “entrate negli asili nido e uccidete i bebè bianchi. Acchiappateli e impiccate i loro genitori”.

L’autore nega però l’intento razzista, dicendo che la sua è una provocazione per far riflettere su quanto è accaduto ai neri. Nel frattempo la polemica è montata in Francia. Il ministro dell’Interno Gerard Collomb ha condannato oggi “senza riserve i propositi abbietti e gli attacchi ignobili” del rapper, annunciando su Twitter che le autorità sono impegnate al ritiro del video e dei suoi contenuti in ogni sede. Contro il rapper si scaglia anche il Licra, la Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo, una delle più antiche associazioni francesi contro il razzismo. Continua a leggere

RIMINI: CL, OPERE E AFFARI

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Alcuni anni fa presentammo, a Verona, con l’autore Ferruccio Pinotti, il libro a lato. Fu presso la libreria Minerva, che ora non c’è più. Ma l’argomento fu molto sentito. Parlarono ex ciellini e ci fu una gran partecipazione. Oggi, i temi del saggio si ripropongono, più attuali che mai…

L’OPINIONE

di Roberto Pecchioli

A fine agosto è il tempo dell’incontro annuale di Comunione e Liberazione. Lo chiamano meeting, e già questo non ci piace, convinti che una delle ragioni della decadenza nazionale sia la colonizzazione culturale cui si è assoggettata. Chi scrive è ancora credente per due ragioni: la grazia immeritata della fede, dono gratuito dell’Altissimo e la lontananza da ogni movimento e associazione religiosa. Cresciuto nel culto di Don Bosco, i cui salesiani dettero un’educazione e un mestiere al proprio padre, l’estensore di queste note conobbe CL verso i vent’anni, all’università, senza aver mai neppure udito il nome di Don Giussani. Militante di destra con tutte le difficoltà e i drammi dell’epoca, era naturale la simpatia per quelle ragazze (erano in maggioranza donne) che sfidavano l’egemonia – e la violenza – delle legioni rosse. Leggemmo poi i libri di Don Gius e quello che ci piacque fu soprattutto il fatto di considerare l’incarnazione come un “evento”, Dio che irrompe nella storia, ne cambia il corso, restituisce all’uomo il suo destino eterno. Gesù, nel messaggio di Giussani, era vero Dio pur rimanendo uomo, con i limiti, le sofferenze, perfino le arrabbiature dei mortali.

Tanta strada è passata sotto i ponti, adesso non riusciamo più a simpatizzare per i ciellini. Grande il fondatore, splendida la loro creatura editoriale, Il Sabato, che dette voce per anni a chi voce non aveva, nel coro assordante. Nel tempo, ci pare che siano accadute due pessime cose; ne parliamo sussurrando, non conosciamo a sufficienza la realtà, soprattutto ci è sconosciuto l’interno della creatura del prete di Desio. Da un lato, la burocratizzazione, il potere, la persistenza degli aggregati, la struttura che si rafforza, diventa armatura e si fa fine a se stessa. Un fenomeno comune, ma assai grave laddove l’ispirazione è quella di agire a gloria di Dio. La Compagnia delle Opere, le aziende, le cooperative, l’entrata a vele spiegate nella sanità e in mille altri affari, cioè nel profitto, qualche scivolone pesante di uomini di vertice come Formigoni. Continua a leggere

Misteriosa morte di un giornalista che investigava sui finanziamenti di Soros ai gruppi antifa in Europa

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Sembra ormai sulla via dell’archiviazione la morte del giornalista investigativo Bechir Rabani, che si era infiltrato nei gruppi violenti di sinistra come gli antifa ed era  stato trovato morto nel dicembre 2017, poco dopo aver presentato delle denunce sui finaziamenti occulti del finanziere globalista George Soros a queste organizzazioni.

Bechir Rabani, 33 anni, di origine palestinese, con passaporto svedese, era un giornalista indipendente e blogger molto conosciuto in Svezia per le sue inchieste e per le sue rivelazioni circa le collusioni fra i settori dell’alta finanza e le organizzazioni pro immigrazione che operano in Europa. Alcune delle sue inchieste avevano suscitato reazioni ed attacchi dagli ambienti della sinistra mondialista e dai media ufficiali che lo accusavano di “complottismo”.

I sui amici avevano scritto di lui “”Bechir era un combattente caparbio che ha sperato nella giustizia e che senza esitazione ha difeso tutti quelli che non potevano o non osavano. Ricorderemo Bechir per la sua energia, la sua forza trainante e non da ultimo per il suo lavoro”. Continua a leggere