Nancy Pelosi continua a bloccare il disegno di legge per fermare l’infanticidio
L’EDITORIALE DEL LUNEDI PER AGERECONTRA.IT
di Leonardo Motta
Non c’è responsabilità maggiore per i membri del Congresso che salvaguardare il diritto alla vita di tutti gli americani, in particolare i più vulnerabili. Questo è il motivo per cui i leader repubblicani alla Camera dei rappresentanti stanno spingendo per un voto sul “Live Birth Abortion Survivors Protection Act”. Questo disegno di legge segnerebbe la differenza tra la vita e la morte di innumerevoli bambini, se il presidente, la Democratica Nancy Pelosi, lo permettesse, se i Democratici pro-aborto.
In America, infatti, è già successo più volte che gli strumenti e le tecniche per uccidere il bambino nel grembo materno non hanno funzionato e che il bimbo sia nato vivo: respirando, si muovendosi, piangendo.
Ma mentre in terapia intensiva neonatale, medici e infermieri non risparmiano sforzi per salvare la vita di bambini prematuri e molto malati, per i sopravvissuti agli aborti la situazione è diversa.
Invece di essere trasportati immediatamente in terapia intensiva e trattati con la stessa cura compassionevole, il bambino viene lasciato morire da solo.
Sembra surreale, ma questa è esattamente l’esperienza di Jill Stanek, un’ex infermiera e informatrice che ha assistito alla nascita di bambini abbandonati e vivi abortiti, incluso un bimbo con sindrome di Down che ha confortato per 45 minuti della sua breve vita.
È l’esperienza di donne come Sycloria Williams, che ha dato alla luce una bambina viva in un centro abortivo della Florida e poi ha guardato con orrore mentre il dottore gettava il bambino in un contenitore per lo smaltimento biologico dei rifiuti. Continua a leggere