“Hic et Nunc”, intervista ad Alexandr Dugin

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di Rainaldo Graziani

Fonte: Italicum

E’ uscito “Hic et Nunc”, intervista ad Alexandr Dugin a cura di Luigi Tedeschi, prefazione di Rainaldo Graziani, con interventi di Eduardo Zarelli, Adriano Segatori, Luca Leonello Rimbotti, Marco Della Luna, Edizioni Settimo Sigillo, 2021, pagine 104, euro 12,00.

PREFAZIONE

di Rainaldo Graziani

Alexandr Dugin è Uomo raffinato, è anche un filosofo, tuttavia a mio avviso è molte altre cose. Egli è considerato dagli “altri” pericoloso a causa delle verità incontrovertibili che afferma e ciò può essere oggettivamente plausibile ma credo che il pensiero di Alexandr Dugin sia spesso pericoloso anche per chi, tra di noi, non disponga delle caratteristiche ontologiche necessarie al confronto con il suo pensiero.

Ontologico è un termine che nel pensiero di Heidegger assume la definizione di ciò che riguarda l’essere degli enti, cioè la loro essenza categoriale ovvero, in altri termini forse troppo semplificati, ciò che concerne gli aspetti essenziali dell’essere; tra queste categorie appena accennate non sottovaluterei affatto i significati profondi di alcuni sostantivi, correlabili a succitate categorie, come ad esempio Libertà, Sacralità e Destino che spesso ricorrono nelle numerose opere del Prof. Dugin.

Nel corso della lettura di questo volume un primo Hic et nunc, una esortazione o meglio ancora una sorta di intimazione che il prof. Dugin sostiene con la necessaria perentorietà è racchiusa in questa dozzina di parole: “…possiamo organizzare o proporre l’ultima rivoluzione del sacro, il ritorno del sacro.”

In un contesto più confidenziale non dubito che quel possiamo è sicuramente tramutabile in un più deciso “dobbiamo!”. Chi siano i possibili interlocutori che devono affrettarsi a compiere, senza indugio, una simile impresa è facilmente intuibile mentre che essi abbiano lo status spirituale e politico, ovvero quelle determinate categorie che unite allo studio ed alla comprensione del pensiero di Dugin concorrono alla realizzazione di tale rivoluzione è sicuramente un auspicio che per l’appunto pone la riflessione sul pericolo di un approccio non sempre idoneo o semplice con l’Autore de Il Soggetto Radicale. E comunque di altro argomento si tratta.

La Sorte, qui intesa non come caso, coincidenza o banale combinazione bensì come Forza impersonale che sembra presiedere in modo imperscrutabile e imprevedibile alle vicende delle persone e delle cose mi ha favorito l’incontro ed il confronto con Alexandr Dugin in diverse circostanze. Ebbene tale confronto, non essendo io minimamente all’altezza degli Autori degli altri interventi né con loro comparabile per esperienze vissute o per i serissimi studi da loro prodotti è stato un confronto innanzitutto sul piano dello Spirito e successivamente sul piano transpolitico o culturale o geopolitico.

Mi occupo tuttavia dell’ordinamento tecnocratico sin dai primi anni ’90 anche grazie agli studi che Roberto Melchionda e Clemente Graziani iniziarono a fine anni ’50. Sempre gli stessi anche negli anni ‘90 proseguirono suddetti studi con ulteriori approfondimenti che ancora oggi sono eccellenti orientamenti sulla prassi politica congeniale al superamento del nichilismo nella civiltà attuale e ciò è stato molto importante per comprendere il pensiero di Alexandr Dugin.

Avvalendoci delle chiavi di lettura evoliane e guenoniane dei massimi interpreti del pensiero aristocratico europeo, da Nietzche ad Heidegger, dai fratelli Junger ad altri protagonisti della rivoluzione conservatrice, già prima che il millennio passato si concludesse, almeno in Italia, eravamo dunque perfettamente consapevoli dell’attuale fase apicale dello scontro tra le forze dello Spirito e le forze della materia.

In un certo senso eravamo ansiosi di questo appuntamento che la Storia, vero e proprio organismo vivente, ci stava offrendo. Ci siamo preparati dunque per più di trent’anni a questo momento, conservandoci peraltro integri e soprattutto liberi di scegliere;  scegliere se voler o meno partecipare a questo scontro ultimo, aggiungerei dal carattere epocale, che finalmente è apparso in tutta la sua affascinante grandiosità.

Leggere ascoltare e conversare con il Prof. Dugin a proposito di ciò che l’editore ha deciso quindi di pubblicare mi ha richiamato spesso alla memoria la narrazione che Esiodo ci offre delle sue Cinque Età e più propriamente allorquando si riferisce all’età successiva a quella degli Eroi ovvero all’Età del Ferro dove oltre a ricordarci di non intravedere alcuna possibilità di salvezza per l’umanità afferma :

“…

Deh, fra la quinta stirpe non fossi mai nato, ma prima

io fossi morto, oppure più tardi venuto alla luce!

Poiché di ferro è questa progenie. Né tregua un sol giorno

avrà mai dal travaglio, dal pianto, dall’esser distrutta

e giorno e notte; e pene crudeli gli Dei ci daranno.

Pur tuttavia, coi mali commisto sarà qualche bene.

poi, questa progenie sarà sterminata da Giove,

quando nascendo i pargoli avranno già grigie le tempie.”

Ebbene ritornando agli interlocutori ideali del pensiero dughiniano io confido che anche gli Autori dei pregevoli ed a tratti illuminati interventi contenuti in questa opera editoriale sorridano alle parole di Esiodo e si rallegrino di vivere, pensare ed agire in questo Qui ed ora !

Cosa potremmo desiderare di meglio se non l’essere dei predestinati?

Cosa di meglio potremmo anelare se non la grande opportunità di operare quella libera scelta che si sintetizza in un totalizzante e semplice Esserci!

Ebbene, con tutte le sfumature del caso, con tutte le posizioni legittimamente anche critiche e comunque propositive degli Autori circa alcuni aspetti dell’analisi che Dugin offre nel contesto di questa intervista io credo che ognuno di essi concorra in una forma anziché in un’altra a determinare quelle iniziative pratiche, quindi prassi, come presupposto o complemento di una loro personale e spesso condivisibile analisi del presente e del futuro. Alla stregua di nuovi cartografi chini sulle mappe della postmodernità gli Autori degli interventi che compongono questo volume disegnano o lasciano intravedere nuove rotte di navigazione nel postmoderno. Nuove traiettorie, necessarie per realizzare quella rivoluzione prospettata da Dugin attraverso quell’imperativo Hic et Nunc estrapolato dalle sue prime dichiarazioni nella sua intervista.

Ancor più rilevante ed anche motivo di particolare ringraziamento, è la ulteriore conferma della presenza nelle trincee della controffensiva culturale dell’Editore, cui mi lega non solo autentica Amicizia ma anche ammirazione per il suo spirito precognitivo e per la sua capacità di trasformare le Idee in azioni editoriali e non solo. Ad Enzo Cipriano, ricercatore e selezionatore di nuovi cartografi, rinnoviamo a nome di tutti coloro che non conoscono resa la nostra gratitudine per il suo Esserci!

Buona lettura e buona Sorte!

L’intervista che Facebook censura: ecco cosa ha detto Trump in tv

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L’intervista a Donald Trump condotta dalla nuora Lara, moglie di Eric, è stata rimossa da Facebook. Prosegue la guerra dei Colossi Big Tech contro l’ex Presidente Usa. Ira dei repubblicani

di Roberto Vivadelli

L’ex Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump non solo non può avere un account su Facebook e Instagram – oltre a YouTube – ma non può nemmeno essere intervistato.

Non è un lontano mondo dispotico ma è la realtà che stiamo vivendo, dove i colossi Big Tech stanno, sempre di più, decidendo chi può prendere parola o meno, cosa è verità e cosa non lo è, in maniera del tutto arbitraria e pericolosamente ideologica, ovviamente a danno dei conservatori di tutto il mondo. Lara Trump, moglie del figlio del tycoon, Eric, ha intervistato suo suocero sulla sua pagina in un videoclip subito rimosso da Facebook. Come riporta l’agenzia Adnkronos, si tratta di un’ulteriore mossa adottata da Facebook nei confronti di Trump, dopo che a gennaio aveva chiuso il suo profilo Twitter in seguito all’assalto al Congresso da parte dei suoi sostenitori. “In linea con il blocco che abbiamo posto agli account Facebook e Instagram di Donald Trump, ulteriori contenuti pubblicati con la voce ‘Donald Trump’ verranno rimossi e comporteranno ulteriori limitazioni sull’account“, si legge in un’e-mail. Una decisione che Lara Trump ha definito “orwelliana”. “Stiamo andando verso 1984 di George Orwell, è proprio così” ha commentato sui social media. Continua a leggere

Intervista a Silvana De Mari: “Vi racconto il mio processo e la mia difesa”

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Segnalazione di Redazione BastaBugie
Si vuole impedire la libertà d’informazione e il diritto dei cristiani di pensarla diversamente dalla cultura dominante (VIDEO: Premio Viva Maria a Silvana De Mari)
di Americo Mascarucci

Un processo alla libertà d’informazione e al diritto di “pensarla diversamente”. In questo si sta sostanzialmente concretizzando il processo per diffamazione contro Silvana De Mari, scrittrice di libri fantasy, blogger e medico chirurgo, querelata dalle associazioni Lgbt per aver espresso giudizi “politicamente scorretti” sull’omosessualità. Il suo processo sta diventando un evento mediatico a tutti gli effetti. Sono diverse le personalità del mondo politico che la stanno sostenendo. […] Una sua condanna infatti rischierebbe di far passare un messaggio molto pericoloso, ossia che non possa esistere alcuna opinione contraria all’ideologia gender, laddove questa per esempio si ostina a voler “imporre” un’origine genetica all’omosessualità, o a negare che da questa condizione si possa uscire.
Dottoressa, come sta andando il processo?
«Abbiamo concluso la parte istruttoria che a mio giudizio è andata molto bene, visto che sono riuscita a spiegare le mie ragioni. Ora ci sarà la parte della discussione prevista il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia».
Quali sono state le ragioni che ha esposto?
«Ho in pratica spiegato i motivi per cui ho fatto determinate dichiarazioni. Ho anche portato del materiale e ho illustrato per l’ennesima volta l’esatto significato del termine pedofilia. Ho ribadito che si tratta di un orientamento sessuale caratterizzato dall’attrazione per i minori, ma che non significa mettere le mani sui bambini. Continua a leggere

Sequestro fondi Lega, Becchi: “Salvini ha tre strade. Escludo soccorso di Berlusconi”

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“E’ chiaro che cercano di metterci i bastoni fra le ruote. E l’accusa di sequestro di persona, e l’abuso d’ufficio, e il sequestro dei conti… mi sembra che si stia esagerando. È evidente che qualcuno non si rassegna al fatto che Salvini sia al governo”. Lo dice il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini in una intervista a La Stampa dopo la sentenza del Riesame che autorizza il sequestro di 49 milioni del Carroccio per rimborsi elettorali presumibilmente non dovuti dal 2008 al 2010. Cosa farà adesso la Lega? Come potrà restare in piedi senza un euro di finanziamento dal momento che la sentenza dispone il sequestro dei conti presenti e futuri e quindi anche delle somme che entreranno? Il filosofo Paolo Becchi una sua idea ce l’ha e la espone a Lo Speciale.

LEGGI SU LO SPECIALE INTERVISTA AL CAPOGRUPPO MOLINARI

Salvini parla di attacco politico sostenendo che a qualcuno darebbe fastidio il fatto che la Lega è al governo. Condivide? Continua a leggere

Enrico Scio, «La Verità», e l’aborto

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di Toni Brandi
Intervista a Enrico Scio, amministratore delegato del quotidiano La Verità, cui abbiamo chiesto cosa pensa del diritto alla vita e dell’aborto.
  • Gentile dottor Scio, sembra che il quotidiano La Verità sia il principale quotidiano laico che si è schierato definitivamente dalla parte della vita, della famiglia e della ragione, perchè?

La vita è sacra: tutti noi siamo vivi perché i nostri genitori ci hanno accolto, curato, aiutato, sostenuto… e non ci hanno abortito. Il diritto alla vita è il primo e più importante diritto umano. Ricordo che la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo dice che «il fanciullo, a causa della sua mancanza di maturità fisica ed intellettuale, necessita di una protezione e di cure particolari, ivi compresa una protezione legale appropriata, sia prima che dopo la nascita». Protezione che va data dalla famiglia, quella naturale ovviamente, che è il nucleo naturale e fondamentale della società umana da sempre. Per quanto riguarda la ragione, sì La Verità difende la ragione e il buonsenso perché oggi sembra veramente che la nostra società abbia perso la bussola.

  • Quale ne è la causa principale?

Una delle cause è che viviamo in un mondo preda del puro egoismo e dell’estremo individualismo: sono sposato ma incontro una donna che mi piace, lascio mia moglie; voglio un bambino, me lo compro; non voglio un bambino, abortisco.

  • Cosa pensa dell’aborto? Non crede che vada regolato?

Sono contrario all’aborto. La soppressione del più debole è espressione del darwinismo sociale, secondo cui deve prevalere sempre e solo il più forte. Uno Stato che pretende di proteggere la parte più forte (in questo caso la madre, anche se spesso è soggetta a ingiuste pressioni ed è lei stessa ignara di cosa sia l’aborto e dei rischi che correrà abortendo) a discapito del più debole (il bambino), è la pura e semplice rappresentazione palese della legge della giungla.

  • Ma non crede che ogni donna possa gestire il suo corpo come desidera?

Ma può esserci la libertà per una persona di decidere sulla vita di un altro essere umano? Il bambino fa parte del corpo umano come un rene, con cui siamo liberi di fare ciò che vogliamo? Certo che no, il bambino nel grembo materno è un essere umano, non è un dito!

  • Ma l’aborto nel caso di stupro?

Come possiamo concepire, dopo un terribile atto di violenza come uno stupro, un secondo atto di violenza come l’aborto che elimina un bambino innocente? Cosa ha fatto quel bambino di male per meritare quella sentenza di morte che neppure lo stupratore riceve? Guardi l’ecografia di un bambino di 10 settimane che è il risultato di uno stupro e l’ecografia di un bambino di 10 settimane che è il risultato di una gravidanza normale, qual è la differenza? Non sono entrambi esseri umani? Seguendo questa logica, persone come l’attivista per i diritti umani Jesse Jackson, o cantanti molto apprezzate come Eartha Kitt o una pittrice come Ethel Waters potevano essere state abortite. E tutte le donne che hanno il coraggio di portare a termine la gravidanza frutto di stupro si dichiarano ben felici di averlo fatto.

  • E nel caso di malformazione del feto?

Ma siamo ancora una società umana? Non sappiamo vedere quante persone disabili hanno contribuito al bene dell’umanità (un esempio per tutti, Stephen Hawking)? Seguendo questa logica, persone come Stevie Wonder, la pittrice Frida Kahlo, o Andrea Bocelli, potevano essere state abortite…

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Sorpasso titoli greci, parla Becchi: “Vogliono creare un altro 2011”

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Intervista al Prof. Paolo Becchi su Lo Speciale, 08/06/2018

Italia superata da Grecia sui titoli di Stato, a maggio 38 miliardi sono usciti dal Paese. Di chi è colpa? Dei no euro? Il filosofo Paolo Becchi intervistato da Lo Speciale una sua idea sembra essersela fatta. Almeno sulle scadenze a breve termine, i titoli di Stato greci hanno iniziato a offrire un rendimento più basso di quelli italiani. Inevitabile la caccia al colpevole. Imputato numero uno? Il Governo Conte e la sua politica economica bollata dai media “confusa e contraddittoria”.

→LEGGI L’INTERVISTA←
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Putin intervistato dalla TV austriaca ORF

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Risultati immagini per Putindi Vladimir Putin – 05/06/2018

Fonte: Aurora sito

In vista della visita in Austria, il Presidente della Russia ha risposto alle domande del presentatore dell’ORF austriaca, Armin Wolf.

Armin Wolf, presentatore dell’Austrian Broadcasting Corporation (ORF): Signor Presidente, la sua prima visita all’estero vi porta in Austria. Si tratta di una sorta d’incentivo per una politica benevola nei confronti della Russia da parte del governo austriaco, che si scaglia contro le nuove sanzioni dell’UE e non ha espulso diplomatici russi sul “caso Skripal”?
Presidente della Russia Vladimir Putin: Non credo che uno Stato europeo così rispettato come l’Austria abbia bisogno d’incentivi. Abbiamo a lungo avuto relazioni buone e profonde con l’Austria. L’Austria è il nostro partner tradizionale e affidabile in Europa. Nonostante tutte le complicazioni nel corso degli anni, il nostro dialogo nel campo della politica, della sicurezza e dell’economia non è mai stato interrotto. Il nostro commercio con l’Austria è cresciuto del 40,5% lo scorso anno. Rispettiamo la posizione dell’Austria e il suo status neutrale. La Russia, ovviamente, è uno dei garanti di questo status, avendo preso parte alla stesura del trattato di Stato. Collaboriamo con la Repubblica austriaca in vari settori: nell’economia, come ho detto, in politica e sicurezza. Nell’economia, collaboriamo in vari settori. Non solo energia, anche se vorrei dire di più su di esso in seguito, ma anche nella costruzione di aeromobili, sicurezza aerea e ingegneria idroelettrica. Sempre più capitale austriaco viene investito in Russia. Lo consideriamo un segno di fiducia nella politica economica perseguita dal governo della Federazione Russa. Adottiamo importanti progetti. Grazie alla nostra cooperazione, Baumgarten, e quindi l’Austria, è diventato il più grande hub del gas in Europa. Abbiamo molti interessi comuni e simili, quindi fummo felici di dare il benvenuto al cancelliere federale Kurtz in Russia, a febbraio. È da queste considerazioni che la mia visita in Austria è in preparazione e spero che si svolga presto. Continua a leggere