QASIM SOLEIMANI E IL DESTINO DELL’IRAN

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Segnalazione di Giacomo Bergamaschi
di A. Vinco
Leonid Ivashov, militare russo di altissima scuola e esperienza, attuale presidente dell’Accademia geopolitica di Mosca, ha di recente definito Soleimani il simbolo mondiale della libertà e della resistenza contro i poteri materialistici di questa terra. La Guida Suprema, Seyyed Alì Khamenei, lo considera “il martire vivente della Rivoluzione” nella linea più avanzata del fuoco antimperialista, laddove vita e morte sono ormai sul medesimo piano ed ogni minuto in più di vita è solo un dono che lui fa a tutti gli oppressi della terra, in modo particolare a quelli Palestinesi. L’ultimo tentativo, del “fronte imperialistico arabo-ebreo” di eliminarlo, è dell’ottobre 2019.

Lui ha già superato in molti casi e situazioni la soglia della morte, ma ha deciso di rimanere sulla terra per servire l’umanità: i poveri, gli oppressi, i malati e le vittime del terrorismo. Il suo desiderio di martirio è estinto quotidianamente a vantaggio di un grande progetto globale basato sulla tolleranza per il sacrificio, per la sofferenza, per il dolore e dunque sull’Amore.

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Ancora odio giudaico in Terra Santa

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Segnalazione del Centro Studi Federici
Questa volta hanno colpito Taybeh, l’antica  Ephraim, in Cisgiordania, l’unico villaggio interamente cristiano di Terra Santa sopravvissuto all’occupazione sionista. I discendenti di Caifa (coloni fanatici provenienti dagli insediamenti illegali) hanno fatto scritte offensive sui muri in lingua ebraica e bruciato un auto di una famiglia cattolica (fonte: il profilo fb di Abouna Johnny Abu Khalil, parroco latino di Taybeh).
Da anni si susseguono questi atti vandalici contro chiese e conventi cattolici, senza interventi efficaci da parte delle autorità israeliana.
Per dovere di cronaca segnaliamo il comunicato diffuso dalla “Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa” (prelati che hanno accettato la dichiarazione “Nostra aetate” del C.V.II, tutti in comunione con Bergoglio, l’amico dei rabbini):
“Abbiamo appena saputo di un nuovo atto di vandalismo di stampo razzista commesso nel villaggio palestinese di Taybeh, a est di Ramallah, dove sono stati fatti dei graffiti in ebraico su un muro e dove una macchina è stata incendiata.
Ieri, decine di auto sono state danneggiate e scritte in ebraico sono state trovate nella città araba di Jaljulia (Israele centrale).
Questi due incidenti fanno seguito a molti altri attacchi simili, che sono stati perpetrati di recente, soprattutto contro proprietà palestinesi in Cisgiordania.
Condanniamo fermamente questi atti razzisti di vandalismo. Esortiamo inoltre le autorità israeliane a indagare seriamente su questi palesi crimini d’odio e a consegnare quanto prima alla giustizia i responsabili e coloro che incitano a tali crimini.
Gerusalemme, 29 novembre 2019”

Israele fa strage di palestinesi, ma i veri ciechi siamo noi occidentali

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Israele fa strage di palestinesi, ma i veri ciechi siamo noi occidentali

Più di 50 morti, migliaia di feriti. A Gaza Israele conferma che il suo non è più “l’esercito più morale del mondo”. E sullo sfondo c’è il conflitto con il nemico di sempre, l’Iran. L’Occidente? Non sa, e non fa nulla. (di Tommaso CanettaLEGGI)

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