Basta, devo partire

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Segnalazione Jacopo Coghe

Il SILENZIO ASSOLUTO che circonda questa notizia è scioccante.

L’Europa è sull’orlo del burrone, sta per cadere nel baratro… e nessuno dice nulla? Ci siamo assuefatti?

Tu lo sapevi? Scommetto di no.

L’11 aprile, giovedì prossimo, il Parlamento Europeo voterà una mozione per inserire l’Aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.

La prossima settimana – nell’indifferenza più assoluta – il Parlamento Europeo potrebbe dichiarare solennemente che uccidere un bimbo nel grembo materno è un nostro “valore comune”. Ti rendi conto del grado di orrore…?

Non resterò a guardare in silenzio, Matteo, ho deciso di andare a Bruxelles per protestare anche a nome tuo. Sei con me?

Il voto dell’11 aprile potrebbe avere conseguenze gravissime.

Se il Parlamento Europeo approverà la mozione per inserire l’Aborto tra i “valori comuni” dell’Unione Europa, tutti gli Stati membri subiranno una pressione politica enorme per adeguarsi, compresa l’Italia.

Già oggi è quasi impossibile organizzare in Italia campagne per difendere la Vita nascente senza ricevere attacchi, minacce, insulti e violenze di ogni genere.

Guarda che fine hanno fatto i nostri manifesti affissi nelle Marche sulla campagna “Semplicemente Umano”, con cui ci limitiamo a ricordare che per 9 biologi su 10 la vita inizia dal concepimento:

Tutti i manifesti sono stati imbrattati e vandalizzati. Gli autori del gesto hanno sfregiato con particolare accanimento proprio l’immagine del piccolo feto. Sciacalli.

Poco prima dell’attacco era partita una richiesta di censura da parte del collettivo trans-femminista Non Una Di Meno, spalleggiato dal Partito Democratico.

Matteo, se l’11 aprile il Parlamento Europeo approverà la mozione per inserire l’Aborto tra i “valori comuni” dell’Unione Europea – NEL SILENZIO PIÙ ASSOLUTO – attacchi, minacce e violenze contro le nostre campagne si moltiplicheranno ovunque in Italia.

Per questo non possiamo restare in silenzio, dobbiamo AGIRE.

A proposito di minacce… c’è una novità SCANDALOSA su un fatto di qualche mese fa.

Come forse ricorderai (ne scrivemmo all’epoca) lo scorso dicembre era apparsa per le strade di Como questa ‘simpatica’ scritta anonima:

“ProVita morto non obbietta”

Un messaggio minatorio in perfetto stile mafioso per intimidirci e convincerci a smettere di difendere la sacralità della vita umana (ovviamente non ci siamo fatti suggestionare).

Qualche giorno fa, su iniziativa di Fratelli d’Italia, il Consiglio comunale di Como ha votato una mozione per condannare la minaccia ricevuta.

Incredibilmente, la mozione di condanna è stata BOCCIATA dalla maggioranza, composta dalla lista civica legata al Sindaco Rapinese.

Questo pericoloso clima di odio, intolleranza e discriminazione contro Pro Vita & Famiglia e tutti i cittadini che come te condividono i nostri valori e sostengono le nostre campagne potrà soltanto peggiorare se l’11 aprile – giovedì prossimo – il Parlamento Europeo chiederà di inserire l’Aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.

CORAGGIO, UNIAMO LE FORZE! Aiutaci a noleggiare un camion-vela che giri intorno al Parlamento Europeo per influenzare il dibattito e il voto dell’11 aprile: unisciti a noi in questa protesta donando 5 euro, 10 euro o qualsiasi altra cifra ti sia oggi possibile. Serve il tuo aiuto!

Per aiutarci con bonifico bancario o bollettino postale trovi i dati utili alla fine di questa mail. Per aiutarci subito con una donazione tramite Carta o PayPal clicca Qui

Matteo, chiaramente non posso dirti come andrà il voto dell’11 aprile al Parlamento Europeo.

Da una parte, spero che prevarrà non solo il buon senso ma anche il Diritto, dato che, secondo i Trattati dell’Unione Europea, un tema come l’Aborto dovrebbe essere di esclusiva competenza degli Stati nazionali.

D’altro canto, abbiamo già visto come la Lobby della Morte non si è mai fatta lo scrupolo né del buon senso né del Diritto, avendo interesse a forzare la mano proprio per fare pressione politica e mediatica sui singoli Stati, come l’Italia.

Una cosa, però, posso dirtela.

Comunque andrà, il nostro dovere morale è di non tacere, di alzare la voce, di gridare la verità anche in mezzo al più solitario deserto morale.

È per questo che andrò personalmente a Bruxelles: per denunciare quanto sta accadendo e dare voce anche al tuo sdegno.

Spero potrai aiutarmi a dar voce ai piccoli senza voce con una donazione di qualsiasi cifra ti sia oggi possibile (Clicca qui)

Grazie infinite, ti aggiornerò prossimamente sugli sviluppi.

In alto i cuori,

Jacopo Coghe
Portavoce
Pro Vita & Famiglia Onlus

 

Pro Vita: 22.000 firme contro il gender nella sanità pubblica

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Segnalazione di Jacopo Coghe

missione compiuta!

Venerdì scorso, forte del tuo sostegno e di quello di migliaia di cittadini che hanno firmato la nostra petizione, mi sono recato presso l’Istituto Superiore di Sanità.

Posso dirti con orgoglio che il tuo messaggio ha raggiunto chi di dovere: ho personalmente consegnato più di 22.000 firme contro il gender nella sanità pubblica direttamente nelle mani del nuovo presidente entrante dell’ISS, Rocco Bellantone.

Vuoi sapere più nel dettaglio com’è andata? Clicca sul video qui sotto:

C’è un fatto importante che devo condividere con te: Bellantone non era a conoscenza delle linee guida LGBTQ promosse dal suo predecessore Silvio Brusaferro…

Grazie alla campagna di Pro Vita & Famiglia e ai 22.000 cittadini che hanno firmato la nostra petizione, ora Bellantone ne è consapevole.

Matteo, questo dimostra quanto sia importante la tua firma e la nostra azione congiunta quando ci uniamo per una causa comune.

Ma ancora non è tempo di festeggiare, perché nonostante questo importante traguardo, non possiamo ancora dichiarare vittoria.

Il nostro prossimo obiettivo sarà quello di mettere al corrente delle linee guida anche il Ministro della Salute, Orazio Schillaci. 

Dobbiamo assicurarci che il Ministero della Salute organizzi il prima possibile un tavolo di discussione. Questo dovrebbe avvenire in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale sulla Medicina di Genere e l’ISS, con l’obiettivo principale di ritirare le linee guida LGBTQ.

È essenziale per noi assicurarci che l’ISS non indirizzi i minori più fragili e vulnerabili nelle braccia ideologiche delle associazioni arcobaleno, proprio come indicato nelle sue attuali linee guida.

Matteo, il tuo aiuto sarà fondamentale per raggiungere anche il Ministro della Salute. Conto su di te!

E ricorda: la tua voce, insieme a quella di migliaia di altri, sta davvero facendo la differenza.

In alto i cuori,

Jacopo Coghe
Portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus

P.S. hai già condiviso il video della nostra azione all’Istituto Superiore di Sanità? Se non lo hai ancora fatto, per favore Matteo, CLICCA QUI per aprire il video e per condividerlo su tutte le tue piattaforme social (Facebook, Instagram, Telegram, Twitter [X]) con tutti i tuoi contatti. Grazie!

CORAGGIO GENITORI: Difendiamo la Libertà Educativa!

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di Jacopo Coghe

Sai che cosa fanno le dittature e i regimi totalitari quando prendono il potere?

Tolgono alle famiglie la libertà di educare i loro figli.

Nei regimi l’educazione deve essere impartita solo dallo Stato, tramite le scuole, in modo ferreo e inderogabile.

E sai perché? Perché così si possono creare dei “cittadini modello”, tutti omologati dal pensiero unico dominante.

Se i regimi lasciassero le famiglie libere di educare i loro figli, i genitori potrebbero insegnare cose contrarie a ciò che lo Stato totalitario vuole imporre a tutti.

Sarebbe troppo pericoloso.

Oggi sta accadendo lo stesso con l’ideologia gender, che è la nuova “colonizzazione ideologica”, come l’ha definita Papa Francesco.

Anzi, Papa Francesco ha detto proprio che quello che fanno oggi col gender nelle scuole è esattamente come faceva il nazismo con la “gioventù hitleriana” il secolo scorso. Parole fortissime.

Per questo al centro della battaglia di Pro Vita & Famiglia contro corsi, progetti e attività gender nelle scuole e contro la Carriera Alias c’è la difesa del diritto di priorità educativa dei genitori (secondo cui, nell’educazione dei giovani, la famiglia viene prima dello Stato).

Un paio di mesi fa abbiamo commissionato un sondaggio per capire che cosa pensano gli italiani su questo argomento. Ci siamo affidati al prestigioso istituto Noto Sondaggi e lo abbiamo presentato ufficialmente in Senato.

I risultati sono stati sorprendenti.

Guarda il video, dura solo 2 minuti:
Quando è stata girata questa clip non si erano ancora svolte le elezioni politiche e non era ancora nato il Governo Meloni, ma già invitavo il futuro Governo a difendere e rafforzare la libertà educativa dei genitori.

Le scuole stanno diventando ambienti sempre più politicizzati, a causa dell’attivismo politico delle organizzazioni di sinistra e dei collettivi LGBTQ.

Ma noi non mandiamo i nostri figli a scuola perché siano indottrinati da chi pensa che si possa scegliere di che sesso essere a giorni alterni!

Per questo, ora che il Governo Meloni è in carica, ci aspettiamo decisioni nette e urgenti in questa direzione. Sicuramente solleveranno polveroni mediatici, perché la Lobby LGBTQ è piccola ma molto potente.

Non bisogna farsi intimidire.

Come dicono chiaramente i risultati del sondaggio che abbiamo svolto (scoprili qui) la maggioranza degli italiani è con noi.

Se puoi condividere il breve video che ti ho mandato oggi mi aiuterai a sensibilizzare più persone sull’importanza di difendere la libertà dei genitori di educare i loro figli. È davvero importante.

Condividi il Link: youtu.be/pqj0FpVOquc 

Grazie mille Circolo Cattolico.

In alto i cuori!

Jacopo Coghe
Portavoce Pro Vita & Famiglia

P.S. I dati usciti dal sondaggio sono impressionanti e ci danno un incoraggiamento straordinario.

Guarda la clip, dura solo due minuti!

Bambini trans? È diabolico!

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Segnalazione di Pro Vita & Famiglia

di Jacopo Coghe

il fenomeno della “carriera alias” sta letteralmente esplodendo in Italia, nell’indifferenza generale.

È chiaro che la missione di risvegliare le coscienze su questo abuso giuridico e ideologico spetta a noi.

Le associazioni LGBTQIA* stanno convincendo sempre più scuole ad approvare la “carriera alias” per trattare alunni e studenti non come maschi o femmine ma in base a come loro dicono di “percepirsi”.

Di conseguenza, vengono inaugurati appositi “bagni neutri” dove non conta il sesso degli alunni. Anche l’accesso agli spogliatoi diventa “libero”, a prescindere dal sesso.

È di pochi giorni fa la sconvolgente notizia della prima scuola ELEMENTARE ad aver introdotto la carriera alias (a Manfredonia, in Puglia).

Circolo Cattolico, stiamo parlando di bambini tra 6 e 12 anni spinti verso la transessualità. È diabolico, non so come altro definirlo.

Per denunciare questa deriva abbiamo organizzato manifestazioni e flash-mob, conferenze stampa, commissionato sondaggi, riempito città di manifesti e camion-vela, scritto articoli e fatto interviste, invaso i social network con video e immagini virali, protestato con istituzioni e autorità, diramato comunicati stampa e costretto i media a parlare di noi e della carriera alias…

Abbiamo fatto talmente tanto che ne ha parlato persino il Tg3 nazionale (foto), raggiungendo milioni di italiani.

Abbiamo fatto tanto, è vero. Ma non basta, dobbiamo assolutamente aumentare il numero e la potenza mediatica delle nostre iniziative.

Dobbiamo farlo proprio ora che il Governo e il Ministro dell’Istruzione sono più orientati ad ascoltarci.

L’arrivo della carriera alias in una scuola elementare esige da noi un aumento immediato del numero e della potenza delle nostre iniziative.

Puoi aiutarmi ad aumentare le azioni di denuncia, protesta e informazione con una donazione di 10 euro o 5 euro, o di quanto puoi oggi? Dobbiamo insistere ORA per bloccare la diffusione della CARRIERA ALIAS nelle scuole!

Se preferisci, puoi donare con bollettino postale o bonifico bancario usando i dati che trovi alla fine di questa mail

Con la tua donazione mi aiuterai a realizzare i prossimi passi di questa campagna fondamentale, come:

> Preparare con un team di giuristi e psicologi un documento specifico sulla carriera alias da inviare a tutti i parlamentari, perché sappiano cosa sta accadendo
> Produrre un breve e chiarissimo video da diffondere via WhatsApp e altri social network per avvisare più genitori possibili su questo fenomeno
> Organizzare convegni e webinar per formare i genitori e aiutarli a capire come comportarsi se succede nelle scuole dei loro figli
> Preparare un dossier specifico per il nuovo Ministro dell’Istruzione, da incontrare in un appuntamento urgente che sto già chiedendo di poter avere
> Inviare diffide e denunce alle scuole che introducono la carriera alias violando la legge
> Continuare a denunciare il fenomeno sui media con articoli, interviste e comunicati stampa
> Organizzare banchetti e volantinaggi nelle piazze e per le strade
> Ristampare il vademecum per genitori protagonisti nelle scuole, andato esaurito in poche ore
> … e molto altro!

Ho l’obbligo di essere sincero: Pro Vita & Famiglia non dispone delle risorse per realizzare tutto ciò.

Le numerose iniziative messe in campo in tutta Italia nelle scorse settimane hanno ottenuto risultati enormi informando cittadini e genitori, ma inevitabilmente hanno prosciugato i fondi.

La nostra unica speranza sono le donazioni che riceviamo da chi, come te, condivide la nostra missione…

Ti posso chiedere di aiutarmi ad aumentare le iniziative contro questa deriva diabolica con una donazione di 10 euro, 5 euro o qualsiasi altra cifra tu ritenga opportuna per questa emergenza nazionale?

Se preferisci, puoi donare con bollettino postale o bonifico bancario usando i dati che trovi alla fine di questa mail

Tutto quello che abbiamo fatto finora contro la carriera alias e i progetti gender nelle scuole ci ha attirato l’odio viscerale delle associazioni LGBTQI* e dei comuni amministrati dalla sinistra.

Le nostre affissioni sono state vandalizzate e censurate, mentre sui nostri profili social siamo ricoperti di insulti, offese, bestemmie e minacce.

Battersi per la verità e per il bene dei nostri figli e nipoti esige un prezzo, e io accetto di pagarlo.

Tutto quello che spero è di avere accanto a me, accanto a Pro Vita & Famiglia, sempre più cittadini che condividono le nostre battaglie.

Perché questa sfida epocale potremo vincerla solo con perseveranza, determinazione e, soprattutto, unità.

Per questo mi permetto di chiederti di unirti a me con una donazione di 10 euro, 5 euro o qualsiasi altra cifra che mi aiuti a portare avanti questa campagna.

Se preferisci, puoi donare con bollettino postale o bonifico bancario usando i dati che trovi alla fine di questa mail

Coraggio Circolo Cattolico, sono convinto che ci stiamo avvicinando alla vittoria di questa battaglia.

Ed è proprio ora che occorre unire ancor più le forze. Grazie mille del tuo coinvolgimento!

In alto i cuori,

Jacopo Coghe
Portavoce Pro Vita & Famiglia
P.S. Se preferisci donare con bollettino postale o bonifico bancario ecco i dati che ti servono:

– Bonifico bancario
Intestato a: Pro Vita e Famiglia Onlus
Banca: Intesa SanPaolo
Causale: Donazione novembre
IBAN:IT65 H030 6905 2451 0000 0000 348

– Bollettino postale
Intestato a: Pro Vita e Famiglia Onlus
Conto corrente:1 0 1 8 4 0 9 4 6 4

– Se vuoi donare immediatamente con Carta o PayPal ti basta solocliccare subito qui

Webinar su eutanasia e fine vita

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Segnalazione dell’Associazione Pro vita & Famiglia

In diretta live su Facebook e Youtube di Pro Vita & Famiglia il Webinar “Eutanasia e sucidio assistito. Alleviare o sopprimere? Restiamo Umani!”, martedì 9 novembre alle ore 21.

Intervengono: Massimo Gandolfini, presidente dell’Associazione Family Day e professore in Neurochirurgia; Filippo Vari, vicepresidente del Centro studi Livatino e professore ordinario di Diritto Costituzionale; Susanna Bo, scrittrice. Modera l’incontro Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita & Famiglia.

Sarà possibile seguire il Webinar in diretta collegandosi già qualche minuto prima delle 21 di martedì 9 novembre ai seguenti link:

FACEBOOK

YOUTUBE

Tra poco la tavola rotonda online sull’iper-sessualizzazione: seguila!

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di Toni Brandi

Oggi, lunedì 11 ottobre ore 21.00 avrà luogo online la tavola rotonda virtuale “Piccole vittime dell’ipersessualizzazione: chi tace acconsente”.

Come saprai, interverranno relatori davvero speciali: il presentatore e giornalista Maurizio Belpietro, gli onorevoli Vittorio Sgarbi e Simone PillonDon Fortunato Di Noto, instancabile oppositore della pedofilia e della pedopornografia. Interverranno altresì Massimo Gandolfini, neurochirurgo e presidente dell’Associazione Family Day, Miriam Incurvati, presidente del “Progetto Pioneer”, psicologo e psicoterapeuta, e Antonio Morra, giornalista autore di “Porno Tossina” e “Pornolescenza”. Modererà Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita & Famiglia Onlus.

Puoi seguire l’evento online sulla pagina Facebook oppure sul canale YouTube di Pro Vita & Famiglia Onlus.

Il problema dell’ipersessualizzazione dei minori sui media si è aggravato per via dell’isolamento dei minori dovuto alle restrizioni sociali conseguenti all’epidemia da Covid-19. È aumentato a dismisura il tempo passato sui social. Basti pensare che, nei mesi più difficili della pandemia, le polizie postali hanno riscontrato un aumento pari al 246% degli adescamenti di minori sui social.

Per affrontare queste sfide, l’associazione Pro Vita & Famiglia Onlus avviò all’inizio del mese di settembre la campagna “Piccole Vittime Invisibili”, presentata al Senato della Repubblica, e ha promosso diverse iniziative di sensibilizzazioni collegate. Inoltre, l’Associazione ha realizzato un docufilm sull’azione di Meter Onlus (presieduta da Don Fortunato Di Noto) contro la pedofilia e la pedopornografia.

Il webinar in forma di tavola rotonda dell’11 ottobre ore 21 farà il punto della situazione sulla campagna “Piccole Vittime Invisibili” di Pro Vita & Famiglia ed esplorerà le cause dell’ipersessualizzazione dei minori sui media, le conseguenze per le piccole vittime e i possibili rimedi. Evocheremo le testimonianze delle vittime, scopriremo le responsabilità dei giganti della media, approfondiremo i limiti tra l’arte e l’osceno… da non perdere!

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A presto!

Giornata aborto sicuro. PVeF: «L’unica sicurezza è la morte del bambino, mentre i dati sulla Legge 194 sono falsati»

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Segnalazione ProVita & Famiglia

 

COMUNICATO STAMPA
Giornata aborto sicuro
Pro Vita & Famiglia: «L’unica sicurezza è la morte del bambino, mentre i dati sulla Legge 194 sono falsati»

Roma, 28 settembre 2021

«Oggi è la cosiddetta Giornata internazionale per l’aborto libero, sicuro e gratuito. Ma l’aborto non è libero perché al bambino nessuno chiede il parere. L’unica cosa sicura è propria la sua morte, nonché le gravi complicazioni di cui soffrono decine di migliaia di donne come ferite pelviche o genitali, emorragie, danni cervicali, perforazioni e cicatrizzazione della parete uterina, fino alla morte con oltre 500 casi di decessi per aborto legale e “sicuro” negli Stati Uniti fino al 2017. Inoltre non è gratuito perché alla donna costa il prezzo di sofferenze indicibili anche interiori. L’aborto è diventato solo una battaglia ideologica, ma l’embrione è un essere umano e nessuna ideologia può sopprimerlo» ha dichiarato Toni Brandi, Presidente di Pro Vita & Famiglia.

«Si parla di sicurezza, ma proprio le conseguenze della Legge 194 sono insabbiate e falsificate. L’ultima relazione annuale del Parlamento sull’applicazione della norma, infatti, è stata una mera formalità, con statistiche incomplete e fuorvianti e dati palesemente copiati e incollati da quella del 2018» ha denunciato Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita & Famiglia. «è preoccupante e drammatico l’incremento delle complicanze immediate dell’aborto farmacologico, di ben il 2% in più nel 2019 e di dieci volte superiori a quelle registrate per tutte le oltre 70mila interruzioni volontarie di gravidanza chirurgiche dello stesso anno. È questo quello che vogliamo?Una società che uccide i propri figli? Una società senza futuro?».

«Altro che aborto sicuro – conclude Brandi – condanniamo questa pratica abominevole e omicida in tutte le sue forme, anche nella somministrazione “fai da te” della Ru486 in day Hospital. Questa scelta, infatti, non è mai indolore perché comporta contrazioni dolorosissime ed emorragie e qualsiasi dato è sottostimato se pensiamo che decine e decine di morti sono certificate solo dopo le rare, e costose, autopsie che vengono richieste».

Fonte: https://www.provitaefamiglia.it/blog/giornata-aborto-sicuro-pvf-lunica-sicurezza-e-la-morte-del-bambino-mentre-i-dati-sulla-legge-194-sono-falsati

Campagna choc di Pro Vita e Generazione Famiglia #stoputeroinaffitto

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vela, utero in affitto, Pro Vita, generazione famiglia

COMUNICATO STAMPA

Campagna choc – #STOPUTEROINAFFITTO

Pro Vita e Generazione Famiglia: «Da oggi manifesti e vele con scritta: “Due uomini non fanno una madre”»

Inizia oggi con un’immagine choc la campagna nazionale di Pro Vita e Generazione Famiglia (associazioni promotrici del Family Day) “per il diritto dei bambini a una mamma e un papà”.

Di seguito un documentario-video con le testimonianze di mamme surroganti pentite e di figli nati con l’utero in affitto.

Nei manifesti, affissi a Roma, Milano e Torino e accompagnati da camion vela, appaiono due giovani che spingono un carrello con dentro un bambino disperato, comprato dalla coppia, individuati come “genitore 1” e “genitore 2”, e a fianco la scritta: “Due uomini non fanno una madre. #StopUteroinAffitto”. Continua a leggere

STOP all’omogenitorialità: intervento del ministro Salvini

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Salvini_gaypride_Milano
DUE MAMME O DUE PAPA’ NON ESISTONO: LA LEGGE VIGENTE VA RISPETTATA

ProVita e Generazione Famiglia esprimono soddisfazione per la risposta data dal ministro Salvini all’interrogazione del sen. Pillon circa l’iscrizione allo stato civile di “due mamme” o di “due papà”

Jacopo Coghe (Generazione Famiglia) e Toni Brandi (ProVita Onlus) apprendono con favore del provvedimento annunciato dal ministro Salvini che servirà a porre fine agli abusi dei funzionari preposti ai registri dello stato civile: perché «l’atto di nascita deve corrispondere alla verità biologica», come ha detto il senatore Pillon e ha ribadito Salvini al question time svoltosi oggi a Palazzo Madama. Anche il ministro Fontana ha stigmatizzato le pratiche della vendita dei gameti e dell’affitto dell’utero, nell’odierna audizione alla Commissione Affari sociali.

«Due mamme devono aver comprato il seme per farsi fecondare, due papà devono aver comprato ovuli e affittato l’utero di una donna per poter avere un bambino: si tratta di fattispecie di reato previste dall’art. 12 della legge 40 del 2004», spiega Coghe. «Si tratta di pratiche commerciali che sviliscono come oggetti le donne e i bambini», sottolinea Brandi.

Generazione Famiglia e ProVita plaudono al ministro anche per aver chiarito ancora una volta la posizione del Governo a difesa della famiglia naturale e dei valori che essa esprime, dagli attacchi che le sono rivolti da potenti lobby: queste usano sindaci e giudici per realizzare gli interessi economici che muovono le “fabbriche di bambini” e per favorire la propaganda ideologica e nichilista che vorrebbe cancellare la realtà della natura umana: i bambini nascono da una mamma e un papà e hanno diritto di crescere con la mamma e il papà che li hanno generati.

Lo rendono noto gli uffici stampa di Generazione Famiglia e ProVita Onlus cui si aggiunge anche l’ufficio stampa del Circolo Christus Rex-Traditio

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