Intervista al Dott. Rocco Maruotti – Morte cerebrale – Verità o Finzione

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Segnalazione della Lega Nazionale Antipredazione degli Organi

“Morte cerebrale – Verità o Finzione?”

Con piacere trasmettiamo l’intervista al Prof. Dott. Rocco Maruotti, esponente del Comitato Medico della Lega Antipredazione, già Direttore Primario di Unità Operativa di chirurgia e Direttore di Riviste scientifiche internazionali, in un momento in cui il tema della pseudo-morte, degli espianti e trapianti è tornato in auge col recente 76° Congresso degli anestesisti-rianimatori Siaarti che hanno presentato documento di Consensus sui trapianti.

L’intervista è stata richiesta e promossa dalla presidente dell’Associazione Amici di Nicola Reina, (www.nicolareina.it), Dr.a Mariangela Di Filippo, intervistatrice motivata e umanamente impegnata nella diffusione della verità su un tema da sempre falsificato dalla informazione sanitaria di regime e dai giornalisti del pensiero unico collusi con l’inganno delle centrali del potere trapiantistico.

Ecco il link che ci porta all’ascolto:

https://youtu.be/AD_GcGQXRug

Vivamente

Lega Nazionale
Contro la Predazione di Organi
e la Morte a Cuore Battente
e non Battente

www.antipredazione.org

Solbakken era “clinicamente morto” poi il miracolo

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Segnalazione Lega Nazionale Antipredazione degli Organi

www.antipredazione.org
30/08/18 Comunicato n. 15

SOLBAKKEN – TECNICO DEL COPENAGHEN

ERA “CLINICAMENTE MORTO” – POI IL MIRACOLO

(Stralcio da Goal.com 23 agosto 2018)

“Era il 13 marzo 2001 e Solbakken, che giocava da centrocampista proprio nel Copenaghen e aveva 33 anni, ebbe un arresto cardiaco in campo durante l’allenamento con la squadra danese. Subito scattò l’allarme: il medico del club. Frank Odgaard, praticò immediatamente un massaggio cardiaco, dopo 8 minuti arrivò l’ambulanza.

Le speranze che Solbakken potesse farcela erano di fatto nulle, tanto che lo stesso Odgaard dichiarò Solbakken, fra lo sgomento generale, “clinicamente morto”. Il suo cuore aveva smesso di battere, ma ecco che nel tragitto dal campo all’ospedale, dopo altri 7 minuti, accadde il miracolo: le pulsazioni ripresero, Solbakken tornò in vita.

Arrivato all’ospedale, gli fu poi riscontrato un difetto cardiaco e gli fu impiantato un pace maker. Il Copenaghen non si è mai dimenticato di lui e nel 2006 lo ha voluto alla guida della squadra (…)” Continua a leggere

DONAZIONE ORGANI RICATTO ALL’ANAGRAFE – NEGATA LA CARTA D’IDENTITA’

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I cittadini ci riferiscono che all’atto del rinnovo della Carta d’identità l’impiegato chiede di firmare il modulo relativo alla donazione di organi e tessuti. Quando il cittadino si rifiuta di firmare consapevole che la manifestazione di volontà costituisce una facoltà e non un obbligo, l’operatore sostiene che il sistema non gli permette di procedere per l’ottenimento della Carta d’identità asserendo che la firma è un obbligo. Quindi la Carta d’identità viene negata.

Non solo, i Comuni abilitati non presentano al cittadino che chiede il rinnovo della Carta d’ identità il modulo standard, cioè lo schema predisposto dalle Linee guida (n. 0002128 del 29/7/2015) del Ministero della salute e del Ministero dell’interno che disciplina la manifestazione del consenso o del diniego alla donazione di organi e tessuti. Invece presentano un modulo manipolato con l’aggiunta di una terza opzione “Non mi esprimo sulla donazione di organi e tessuti”. Tale aggiunta scheda i cittadini che non vogliono firmare per principio e li pone strumentalmente nel limbo di chi non sa decidere.

Dal nostro punto di vista e per come la vicenda viene vissuta dai cittadini che ci hanno contattato, si tratta di indiscutibile abuso d’ufficio, mascherato da legalità, abuso di potere e falsità ideologica. Continua a leggere

ALFIE EVANS DOVEVA MORIRE: VERGOGNA!

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Alfie è morto all’Alder Hey Hospital di Liverpool il 28 aprile previa estubazione (rimozione della ventilazione di sostegno) eseguita il 23 aprile per ordine della Corte britannica (e collusione della Corte Europea) che impose sequestro e morte al piccolo “per il suo migliore interesse”, in assoluto spregio della volontà dei genitori che lo volevano curare altrove.

Dopo l’estubazione Alfie sfidò le aspettative dei medici, cominciando a respirare da solo. Continuò a respirare da solo per 5 giorni. Gli furono praticate 4 iniezioni con farmaci poco prima della sua morte.

Nessuno può dire se Alfie avrebbe avuto migliori chance di cura in altro ospedale, come i genitori rivendicavano con determinazione ed erculeo sforzo, o quanto a lungo avrebbe vissuto; certo non sarebbe morto così in quel modo per scelta ostinata delle autorità mediche e legali che ritenevano questa morte accettabile. Continua a leggere