Estradizione e mandato di arresto europeo
di Sara Bianchi
Giovedì 31 Marzo la Corte di Appello di Bruxelles ha dato il via libera alla consegna di Salah Abdeslam (noto per gli attacchi terroristici di Parigi) alle autorità francesi. Il terrorista è stato infatti trattenuto, dopo la sua cattura, nella zona di massima sicurezza della prigione di Bruges e, a seguito degli attentati in Belgio, ha invocato il diritto al silenzio e tramite il suo avvocato ha chiesto di essere estradato in Francia.
Quando avverrà il trasporto ed il mezzo prescelto sono notizie che rimarranno segrete fino all’ultimo minuto per evitare tentativi di evasione o, peggio, un nuovo attacco terroristico.
La procedura riguardante la consegna di Salah alla Francia non può però essere inserita propriamente all’interno del processo di estradizione in quanto, dal 13 giugno 2002, con la decisione quadro 2002/584/GAI dell’Unione Europea, è stato creato, per rendere la cooperazione tra i paesi più agevole, lo strumento del mandato di arresto europeo cui l’Italia ha dato attuazione con l. n. 69/2005.
Il funzionamento del mandato può essere riassunto in questo modo: “Una persona che ha commesso un reato grave in un paese dell’Unione Europea (UE) ma che vive in un altro di essi può essere rinviata al primo paese per essere sottoposta a giudizio rapidamente e con pochi oneri amministrativi.” Continua a leggere