Ateismo e mondialismo sono dirette conseguenze di liberalismo, comunismo, illuminismo e massoneria

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L’EDITORIALE DEL LUNEDI

di Matteo Castagna per https://www.informazionecattolica.it/2022/09/26/ateismo-e-mondialismo-sono-dirette-conseguenze-di-liberalismo-comunismo-illuminismo-e-massoneria/

GIUSTIZIA E PACE SONO DUE INTIME AMICHE

Il giornalista e scrittore cattolico francese Henri Lasserre (1828-1900) scrisse delle bellissime opere di filosofia politica, che andrebbero rilette e meditate, perché mantengono un’attualità formidabile, caratteristica tipica del pensiero cattolico tradizionale. “La giustizia e la pace sono due intime amiche” – scrisse Lasserre nell’esordio del suo Notre-Dame de Lourdes. Con entrambe, il nuovo governo dovrà confrontarsi, date le evidenti circostanze nazionali ed internazionali. L’assunto che, troppo spesso si dimentica, per interesse e/o mancanza di preparazione è che la giustizia sia la madre della pace. Dove regna la giustizia, la pace stabilisce la sua dimora. Allo stesso tempo, la pace fugge, quando è stata scacciata la giustizia.

Continua Lasserre: “La pace falsa e instabile dura talvolta per qualche tempo. L’abilità di una politica, la mano di ferro di un despota, le combinazioni ingegnose di una costituzione possono crearla. Resiste a questo o a quell’incidente, ma finisce sempre per accaderne uno che rovescia tutto. L’edificio era costruito sulla sabbia, sull’ intelligenza, sulla forza, vale a dire sull’uomo”.

Oggi, potremmo aggiungere che siffatto edificio sia costruito anche sull’ateismo di Stato, sul globalismo, sul mondialismo, che sono le dirette conseguenze del materialismo liberale e comunista, illuminista e massonico, nelle sue radici più profonde, giacobino nei metodi e soggettivista, ipocrita e buonista, intrinsecamente perverso nella morale e nell’ideologia che chiama bene il male e viceversa.

Il primato dell’economia sulla politica è figlio di queste idee malsane che erigono il loro Vitello d’Oro e vivono per adorarlo nelle loro stanze maledette da Dio, imponendo la tirannia dell’assolutismo del profitto come fine ultimo e principale della vita. Senza scrupoli. Col cinismo proprio dello psicopatico, alle volte. Sempre sulla pelle dei popoli. La tirannide dell’Alta Finanza globale è disumana o transumana, come scrive qualche intellettuale contemporaneo.

“La pace promessa alla giustizia è, al contrario, una pace stabile. Nulla la scuote nel suo interno, all’esterno nulla può rovesciarla. E’ edificata sulla roccia, sulla verità, su Dio […]” – scrive con lungimiranza, sempre Henri Lasserre, aggiungendo che “per averlo dimenticato ed avere confidato semplicemente nella loro abilità e nella loro forza, gli abili e i forti hanno perso il mondo. Sono i giusti che lo salveranno”.

Ecco perché il programma di governo “Dio, Patria e Famiglia” rischia di svuotare il loro sacro significato ideale e pratico se si sfuma su Dio e sul diritto naturale. Dai diritti di Dio discendono i doveri degli uomini. Non il contrario. Nel 1872 il filosofo cattolico Lasserre è turbato e preoccupato di fronte al suo popolo che doveva scegliere la Costituzione di cui dotarsi. Sappiamo come l’influsso delle idee sovversive dell’ordine naturale e divino fosse predominante, in quel tempo, e come si sia evoluto in forme sempre peggiori, fino ai giorni nostri. già allora, scrisse: “Il mondo sociale sarà rovesciato bruscamente e legalmente”.

Ma non finisce qui, enuncia parole drammatiche ma realistiche, che paiono scritte anche per questo secolo: “Quelli che hanno bisogno di essere governati, governeranno e governeranno soli. Quelli che avrebbero la capacità necessaria per governare non avranno più esistenza politica. Voteranno nelle elezioni; ma, essendo ovunque inferiori di numero, il loro voto non avrà alcun effetto da nessuna parte, non condurrà nessuno di loro nelle assemblee dirigenti. Saranno praticamente inesistenti. Scompariranno sotto le immense ondate dell’alta marea; saranno sommersi sotto le masse, come in fondo al mare i vascelli affondati”.

Quando si intraprende un’azione politica vedo solo due vie possibili: o ci si lascia trascinare dalla corrente dominante, cosa che garantisce grossi vantaggi personali, o, convinti dei pericoli verso i quali il politicamente corretto ed il Pensiero Unico progressista conducono la società, si decide di andare controcorrente e si tenta di invertire il corso. Ciò è sempre possibile. La Storia, infatti, cammina al passo degli uomini che la fanno. E inoltre, bisogna farlo.

Non basta, dunque, pensare la Storia, bisogna agire. D’accordo con la diplomazia. D’accordo con le enormi difficoltà che il Nemico di sempre pone di fronte all’umanità. Ma al governo che nascerà chiediamo coraggio per il bene comune. Noi, per quanto possibile, saremo sempre lì, vigili, propositivi ma inflessibili sui principi, perché è ora di invertire la rotta. O la barca affonda assieme all’inflazione economica, all’incapacità politica, all’immoralità dilagante, all’orrore del decadentismo post-moderno.