Terra Santa – Nuovi insediamenti illegali
Segnalazione del Centro Studi Federici
Segnalazione del Centro Studi Federici
Il partito di Orbàn approva la norma che punisce chiunque dia sostegno agli immigrati illegali: per i critici è un modo per colpire il rivale George Soros
di Andrea Tarquini
BERLINO – Dopo il trionfo elettorale dell´8 aprile, il popolare, carismatico premier sovranista ungherese Viktor Orbán lancia l´offensiva finale sul fronte dei migranti e contro ogni altro presunto avversario. È ormai pronta e passata ieri sera dalla maggioranza assoluta detenuta dalla Fidesz (il partito di Orbán, membro dei Popolari europei) allo Orszagház, il Parlamento magiaro, la cosiddetta legge “Stop Soros” che punirà come reato penale ogni aiuto agli immigranti illegali fornito da ong o da qualsiasi organizzazione umanitaria. Continua a leggere
di Ismaele Rognoni
ll giorno prima di ottenere la fiducia da parte del parlamento ungherese per la terza volta consecutiva, Viktor Orban ha affermato che “la priorità del nuovo governo sarà quella di preservare la sicurezza nazionale e l’identità cristiana dell’Ungheria”.
Queste parole arrivano dopo quelle dello scorso venerdì quando in una radio intervista Orban ha sottolineato come “il suo esecutivo continuerà a lavorare alla costruzione di una democrazia cristiana di vecchio stampo, radicata nelle tradizioni europee, crediamo nell’importanza della nazione e in Ungheria non c’è spazio per alcun tipo di attività sovranazionale”.
Un’ulteriore caratteristica dei precedenti governi Orban è stata quella di un crescente contrasto con il mondo delle Ong pro-migranti. Se si dovesse verificare una continuità in questo senso, una delle prime leggi ad essere approvate potrebbe essere la cosiddetta legge ‘Anti-Soros’, colpevole, secondo i suoi accusatori, di sostenere il massiccio arrivo di gruppi di migranti extracomunitari in territorio europeo tramite un forte sostegno economico alle stesse Ong. Continua a leggere
di Paolo Sensini
Fonte: Paolo Sensini
Chissà perché le chiamano Organizzazioni non governative, meglio conosciute con la sigla ONG? La quasi totalità di esse sono infatti emanzioni dirette di Stati che, non potendo o volendo più entrare in prima persona come attori nei conflitti che scatenano ovunque, si sono inventati questa formula «umanitaria» che funziona decisamente meglio con lo storytelling giornalistico e televisivo. Prendiamo per esempio il caso dei fotogenici Caschi Bianchi, balzati agli onori della cronaca con la guerra in Siria. Cosa sappiamo di questi personaggi capeggiati da James Le Mesurier, già ufficiale dell’esercito inglese e funzionario dell’Intelligence Service di Sua Maestà? Che sono un gruppo pagato dal 2013 con circa 32 milioni di dollari dall’USAID, più altre decine ricevuti dai governi britannico, olandese, francese e delle immancabili feudo-monarchie del Golfo. Sono la capofila di una serie di cosiddette ONG, ma più proriamente OG (Organizzazioni governative), finanziate da Washington e Londra «per una transizione politica pacifica in Siria». E sottolineiamo pacifica. La stessa organizzazione, per capirci, che ha denunciato gli ultimi due «attacchi chimici contro i civili» addebitandoli al governo siriano, come quello nella periferia di Khan Sheikhoun nell’aprile del 2017 e l’ultimo del 4 aprile a Duma, alle porte di Damasco. Attacchi che, in entrambi i casi, prima ancora di stabilire la reale dinamica dei fatti sono stati oggetto di bombardamenti da parte della trimurti franco-inglese-statunitense. Quindi i Caschi bianchi, come centinaia di altre organizzazioni dello stesso tipo, non sono altro che una longa manus di governi e servizi segreti i quali non possono (o non vogliono) più arrivare direttamente con i propri militari sul terreno dello scontro. Una copertura, insomma, e neppure troppo ben riuscita, che da un po’ di anni viene usata sistematicamente negli scenari più infuocati. Ora i «volontari» coi caschetti bianchi denunciano un nuovo possibile attacco chimico contro i tagliagole jihadisti nella provincia di Idlib, a Nord-Ovest della Siria, addebitandone questa volta la responsabilità a un’incursione aerea dei russi. Vero, non vero, poco importa. Anche perché, come si è poi sempre verificato, non vi è mai stata alcuna responsabilità in attacchi chimici da parte di Bashar al-Assad, ma ormai i bombardamenti «punitivi» degli occidentali erano avvenuti e chi si è visto si è visto. Dopo l’esempio dei casi citati non ci vuole molto a immaginare quali potranno essere gli esiti del nuovo caso denunciato a Idlib, ma a forza di provocazioni potrebbe succedere che i russi decidano di rispondere pan per focaccia. E a quel punto è difficile immaginare quali saranno gli sviluppi. O forse ce l’immaginiamo benissimo. Continua a leggere
In una lettera appello le religiose attaccano il racconto che viene fatto da governi, ong e organismi internazionali del conflitto. A Ghouta est sono i jihadisti ad attaccare la capitale e usano i civ…
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http://www.asianews.it/notizie-it/Trappiste-siriane:-media-e-Occidente-faziosi,-al-servizio-della-propaganda-di-guerra-43266.html Continua a leggere
di Cesare Sacchetti Una Ong tedesca finanziata da George Soros ha distribuito ai migranti un manuale con le linee guida per immigrare clandestinamente in Europa. La rivelazione arriva direttamente da György Bakondi, consigliere per la sicurezza nazionale ungherese. Non è la prima volta che spuntano manuali del genere. Nel 2015, Sky News, aveva rinvenuto manauli simili sull’isola di Lesbo in Grecia, distribuiti da delle Ong che lavorano attivamente per favorire il traffico di esseri umani. Se…
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https://lacrunadellago.net/2018/03/01/una-ong-finanziata-da-soros-distribuisce-manuali-guida-per-limmigrazione-clandestina/ Continua a leggere
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