Il mese di novembre

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Segnalazione del Centro Studi Federici

 
Catechismo Maggiore di San Pio X – Della commemorazione dei fedeli defunti 
 
212 D. Perché dopo la festa di tutti i Santi si fa dalla Chiesa la commemorazione di tutti i fedeli defunti?
R. Dopo la festa di tutti i Santi si fa dalla Chiesa la commemorazione di tutti i fedeli defunti che sono in purgatorio, perché è conveniente che la Chiesa militante, dopo avere onorato e invocato con una festa generale e solenne, il patrocinio della Chiesa trionfante, venga in soccorso della Chiesa purgante con un generale e solenne suffragio.
 
213 D. Come possiamo noi suffragare le anime dei fedeli defunti?
R. Noi possiamo suffragare le anime dei fedeli defunti colle preghiere, colle limosine e con tutte le altre buone opere, ma sopratutto col santo sacrifizio della Messa.
214 D. Per quali anime dobbiamo noi nella commemorazione de’ fedeli defunti applicare i nostri suffragi, secondo la mente della Chiesa?
R. Nella commemorazione di tutti i fedeli defunti noi dobbiamo applicare i nostri suffragi, non solamente per le anime de’ nostri parenti, amici e benefattori, ma anche per tutte le altre che si trovano nel purgatorio.
215 D. Qual frutto dobbiamo noi ricavare dalla commemorazione di tutti i fedeli defunti?
 
R. Dalla commemorazione di tutti i fedeli defunti dobbiamo ricavare questo frutto:
– pensare che anche noi dovremo morir presto, e presentarci al tribunale di Dio per rendergli conto di tutta la nostra vita;
– concepire un grande orrore al peccato, considerando quanto rigorosamente Iddio lo punisca nell’altra vita, e soddisfare in questa alla sua giustizia colle opere di penitenza per i peccati commessi.
 
 
La pace dei Santi (canto popolare)
 
La pace dei Santi concedi, Signore,
ai morti aspettanti l’eterna mercè:
lenisci il dolore li porta con te,
lenisci il dolore li porta con te.
Requiem aeternam dona eis Domine,
et lux perpetua luceat eis,
et lux perpetua luceat eis.
 
Pel sangue versato da te sulla croce
ascolta la voce di tanto dolor;
il giorno infinito risplenda per lor,
il giorno infinito risplenda per lor.
Requiem…
 
O madre Maria, de’ figli conforto,
conducili al porto di luce e beltà;
deh, abbi per l’alme materna pietà,
deh, abbi per l’alme materna pietà.
Requiem…
 
Deh, fa’ che si ascolti nel buio romito
dei cari sepolti la voce del cuor;
la gioia infinita concedi, o Signor,
la gioia infinita concedi, o Signor.
Requiem…
 

Avanzando la secolarizzazione sembra perdersi il vero significato della fede cattolica, ma…

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L’EDITORIALE del LUNEDI

di Matteo Castagna per https://www.informazionecattolica.it/2021/10/04/avanzando-la-secolarizzazione-sembra-perdersi-il-vero-significato-della-fede-cattolica-ma/

AVANZANDO LA SECOLARIZZAZIONE OCCORRE CHIEDERCI DI NUOVO: MA CHE COS’E’ VERAMENTE LA FEDE?

Avanzando la secolarizzazione, sembra perdersi il vero significato della fede cattolica, così da indurre le persone a darne una definizione soggettiva. Ciò comporta che molti credano di averla, ma, in realtà, non è così.

L’errore della modernità è proprio la storicizzazione del dogma e, con la scusante della misericordia divina, il permissivismo verso il peccato, quale non fosse un vizio da combattere, ma uno stato dell’animo da giustificare, sempre e comunque. Ah, quanto si frega le mani il diavolo, davanti a questi atteggiamenti! E quanto tutti i Santi hanno messo in guardia da questi errori!

E’, dunque, utile chiarificare che cosa sia la Fede. In senso etimologico, significa persuasione, confidenza (nei riguardi di Dio). In senso largo è ogni assenso della mente nei confronti delle Leggi di Dio. In senso stretto, teologicamente si può considerare come atto e come abito. Come atto, si può definire “assenso soprannaturale con il quale l’intelletto, sotto l’impero della volontà e l’influsso della grazia, aderisce con fermezza alle verità rivelate per l’autorità di Dio rivelante”. Tale definizione ci presenta tutti gli elementi essenziali della fede.

Essa è:

1) Atto che emana l’intelletto. Il conoscere e l’assentire sono atti dell’intelligenza e, in questo, si distinguono dal “senso religioso”, come vorrebbero i Modernisti, il quale si fonda sull’immaginazione e la sensibilità, il più delle volte con sterile e sciocco sentimentalismo, piuttosto che su di un motivo razionale.

2) Sotto l’impero della volontà. L’atto di fede non emana solo dall’intelletto, ma richiede un atto della volontà, perché non abbiamo l’intrinseca evidenza di una verità, come l’abbiamo in alcuni principi naturali. Mentre due più due fa sempre quattro (sebbene ci sia qualche sconsiderato che, distopicamente, pretenda fare cinque o tre…) e la volontà non può modificare questa evidenza, nella fede abbiamo una ragione estrinseca: l’Autorità di Dio rivelante. Non essendo intrinsecamente evidente, l’intelligenza resta libera, e quindi ha il merito di aderire, se vuole, senza esserne costretta. Ecco perché è necessario l’influsso della volontà. In questo la fede differisce dalla visione beatifica, nella quale si percepisce chiaramente e immediatamente la verità.

3) Sotto l’influsso della Grazia. L’atto di fede è Soprannaturale; non bastano, perciò, le sole forze umane dell’intelletto e della volontà, ma occorre la grazia di Dio che illumini l’intelletto e muova la volontà, oltre la soprannaturalità della Rivelazione, fatta da Dio. In questo, la fede differisce dalla scienza, che aderisce a verità di ordine naturale. Inoltre, l’adesione alla fede deve essere ferma, poiché non può ingannarsi né ingannare. In questo, si distingue dall’opinione, che manca di certezza. La ragione per cui si crede è costituita di verità rivelate, di ordine naturale e soprannaturale che si fondano sulla testimonianza degli uomini, che traiamo dalle Sacre Scritture, dalla Chiesa Cattolica e dalla Tradizione. Vanno credute, senza dubbi, tutte le verità di fede, nessuna esclusa, altrimenti non si è cattolici.

Come abito, la fede si può definire: “Virtù soprannaturale e teologica che dispone la mente ad assentire con fermezza a tutte le verità rivelate da Dio”. La virtù è un abito permanente. Il fine della Fede è il raggiungimento di Dio in modo soprannaturale. (Giuseppe Casali, Somma di Teologia Dogmatica, Ed. Regnum Christi, Lucca, 1964).

Quanto spiegato corrisponde a ciò che è stato definito dal Concilio Vaticano I riguardo alla fede: essa “è una virtù soprannaturale, per la quale, colla aspirazione e aiuto della grazia di Dio crediamo essere vere le cose da Lui rivelate, non per l’intrinseca verità delle cose, veduta alla luce della ragione naturale, ma per l’autorità di Dio rivelante, il quale non può ingannarsi né ingannare” (D.B. 1789).

Nella lettera agli Ebrei (11,1) San Paolo ce ne dà questa descrizione: “La fede è sostanza di cose sperate e convinzione di cose che non si vedono” ma che si vedranno nell’Aldilà. San Giacomo (2,17) ci ricorda che “la fede senza le opere è morta” ma, anche, che “la fede in sé, benché non operi per mezzo della carità, è dono di Dio e atto di Lui opera che riguarda la salvezza” (Conc. Vat. I, D.B. 1791).

La gnosi omosessualista all’assalto del Cattolicesimo

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L’EDITORIALE

di Leonardo Motta

Gli scandali che hanno causato migliaia di chierici, operanti diabolicamente in diverse parti del pianeta, relativamente agli atti sessuali che hanno compiuto con minorenni e maggiorenni, consenzienti e non, hanno fatto e continuano, purtroppo, a fare apparire la Chiesa Cattolica, agli occhi di un certo mondo che condanna i peccatori e non i peccati, come totalmente macchiata di vizi e da colpire (e, qualcuno spera, affondare!) attraverso il pubblico disprezzo mass-mediatico.

Come hanno fatto con il suo Divino Fondatore, Gesù Cristo, considerato un peccatore dalle potenze umane del suo tempo, anche l’unica Chiesa che può vantare duemila anni d’età e la diretta discendenza dal suo Signore, quella Cattolica, è oggi sotto il fuoco di cecchini esterni e soprattutto interni, abili nel mirare al cuore del suo messaggio: l’invito alla santità, alla conversione dei cuori, alla civiltà dell’amore Trinitario, attraverso la purezza e la castità prevista per i singoli stati di vita.

“La Chiesa è il Regno di Dio già presente in mistero”, insegnava un professore di Ecclesiologia. Tuttavia la Santa Chiesa è composta di peccatori. È per questo che le parole di Gesù Cristo, contenute in Matteo 13,24-30, non perderanno mai il loro valore.

La zizzania e il grano continueranno a crescere insieme fino a quando la zizzania, “legata in fasci” sarà bruciata nel fuoco eterno dell’Inferno (che esiste e non è un’invenzione della Chiesa!), mentre il grano sarà riposto nel “granaio” di Cristo, il Paradiso.

Una gravissima zizzania presente nella Chiesa ufficiale, che ha favorito lo scandalo della pratica sessuale dei suoi chierici, è la gnosi omosessualista. Continua a leggere

Perché nel paradiso svedese vanno forte gli estremisti? Perché non è un paradiso

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di Rodolfo Casadei

Perché nel paradiso svedese vanno forte gli estremisti? Perché non è un paradiso

Fonte: Tempi

È il paese industrializzato che si è ripreso meglio dalle conseguenze della crisi finanziaria globale del 2008, il secondo migliore di tutta l’Unione Europea per tasso di disoccupazione (5,9 per cento) e il primo per tasso di occupazione (82 per cento della manodopera); il suo Pil cresce al ritmo del 3 per cento annuo grazie anche agli investimenti in sviluppo e ricerca, i più alti di tutta Europa (3,3 per cento del Pil) ed è posizionato al primo posto nelle classifiche mondiali dello sviluppo sostenibile, delle opportunità imprenditoriali e della competitività economica. Eppure alle elezioni previste per domenica 9 settembre il suo principale partito di governo rischia di registrare il peggiore risultato degli ultimi 100 anni, mentre i due partiti di opposizione di estrema sinistra e soprattutto di estrema destra sono accreditati del miglior risultato della loro giovane storia.

Com’è possibile? È possibile se siete in Svezia, e se ai dati socio-economici più belli del mondo o d’Europa si affiancano statistiche inquietanti come quelle che ultimamente sono balzate agli onori delle cronache: in un paese di 10 milioni di abitanti dove fino a 10 anni fa le sparatorie erano quasi sconosciute, ne sono state registrate ben 320 l’anno scorso, insieme a 110 omicidi e 7.226 stupri denunciati, il 10 per cento in più del 2016. Il 36 per cento delle donne dichiara di sentirsi in pericolo al calar della notte, e i verbali di polizia danno loro ragione: le denunce di violenze sessuali sono triplicate fra il 2012 e il 2016, interessando così il 4,1 per cento di tutte le donne, contro l’1,4 per cento di sei anni fa. Continua a leggere

DA UN’OMELIA DI SAN GIOVANNI VIANNEY, curato d’Ars – 1820 –

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Risultati immagini per San Giovanni Maria VianneyUNA LETTURA MOLTO UTILE SOPRATTUTTO PER COLORO CHE HANNO SCAMBIATO DIO PER IL BUONISTA O BONACCIONE CHE VUOL FAR SPACCIARE LA CHIESA CONCILIARE

Segnalazione di Padre Maria Romualdo Lafitte

San Giovanni Maria Vianney era un contadino. Con molta difficoltà, riuscì a diventare sacerdote. Confessava 22 ore al giorno, con penitenze e digiuni terribili; leggeva nelle anime, faceva tanti miracoli, e la gente veniva dal mondo intero per confessarsi con lui. Egli predicava ai suoi contadini in maniera molto semplice, ma chiara e essenziale.
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Molti sono i cristiani, figli miei, che non sanno assolutamente perché sono al mondo…”Mio Dio, perché mi avete messo al mondo?” – “Per salvarti”.
“E perché mi volete salvare?” – “Perché ti amo”.
Com’è bello conoscere, amare e servire Dio ! non abbiamo nient’altro da fare in questa vita. Tutto ciò che facciamo al di fuori di questo è tempo perso! Bisogna agire solo per Dio, mettere le nostre opere nelle Sue mani… Svegliandosi al mattino, bisogna dire:
“Oggi voglio lavorare per Voi, mio Dio! Accetterò tutto quello che vorrete mandarmi come Vostro dono. Offro me stesso in sacrificio. Tuttavia, mio Dio, io non posso nulla senza di Voi: aiutatemi!”
Oh! Come rimpiangeremo, in punta di morte, tutto il tempo che avremo dedicato ai piaceri, alle conversazioni inutili, al riposo, anziché dedicarlo alla mortificazione, alla preghiera, alle buone opere, a pensare alla nostra miseria, a piangere sui nostri peccati! Allora ci renderemmo conto di non aver fatto nulla per il Cielo. Che triste, figli miei!
La maggior parte dei cristiani non fa altro che lavorare per soddisfare questo cadavere che presto marcirà sotto terra, senza alcun riguardo per la povera anima, che è destinata a essere felice o infelice per l’Eternità. La loro mancanza di spirito e di buon senso fa accapponare la pelle!
Vedete, figli miei, non bisogna dimenticare che abbiamo un’anima da salvare e un’Eternità che ci aspetta. Il mondo, le ricchezze, i piaceri, gli onori passeranno: il Cielo e l’Inferno non passeranno mai.
Stiamo dunque attenti! I santi non hanno cominciato tutti bene, ma hanno finito tutti bene. Noi abbiamo cominciato male: finiamo bene e potremo un giorno congiungerci a loro in Cielo. Continua a leggere