Lorenzo Fontana, dal calcio in parrocchia a Christus Rex: «Porterà la fede in politica»

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CORRIERE DEL VENETO inserto del CORRIERE DELLA SERA del 15.10.2022

La formazione religiosa ultraconservatrice, nella Verona «di destra», si è saldata alla militanza leghista
Sopra, Fontana con la maglietta contro le sanzioni alla Russia, accanto, a una manifestazione di Forza Nuova. Sotto lo striscione esposto alla camera dai deputati Zan e Scarpa
Sopra, Fontana con la maglietta contro le sanzioni alla Russia, accanto, a una manifestazione di Forza Nuova. Sotto lo striscione esposto alla camera dai deputati Zan e Scarpa

«È un veteroconciliare»

«Ma non è così facile come dite voi – corregge Matteo Castagna, veronese, responsabile nazionale del Circolo Christus Rex-Traditio – l’amico Lorenzo Fontana lo conosco bene e non è lefebvriano, né sedevacantista come lo siamo noi del Christus Rex-Traditio che consideriamo eretici tutti i papi da Wojtyla in poi [in realtà, sarebbe da Roncalli in poi…n.d.r.]. Lorenzo lo frequento [in realtà sarebbe lo conosco, n.d.r.] dal 1996, insieme abbiamo fatto gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio, durante il Conte 1 abbiamo collaborato nelle iniziative per la difesa della famiglia tradizionale. Lo sento regolarmente [in realtà, sarebbe stato raramente, n.d.r.] . Lui è un cattolico coraggioso, non secolarizzato, vicino alla tradizione, lo si può definire un veteroconciliare. È pro-life. Dopo le Boldrini e i Fico che abbiamo avuto ai vertici delle istituzioni, benvenuto il segnale di un cambiamento di rotta radicale nella tradizione democratica italiana».

«Oggi è un giorno nero»

L’amico fondamentalista [in realtà sarebbe: tradizionalista o sedevacantista, n.d.r.] Matteo Castagna precisa: «Lorenzo è partito dalla religione per scendere in politica come fosse il velo della sposa e portarvi intatti i valori cristiani in cui crede. Io mi sono iscritto alla Lega di Verona Ovest nel 1993, lui nel 1996. Lo stimo, lui ha simpatia per noi preconciliari. Lorenzo ha tenuto [in realtà sarebbe ha portato a casa, n.d.r.] il velo a mia moglie quando mi sono sposato». «Certo che lo conosco, liceo Galileo Galilei insieme – dice la ragazza sotto il casco da parrucchiera che a sua volta sta sotto l’appartamento di mamma Fontana – ma oggi, per me, è un giorno nero. Non so di che colore fosse il velo».

Per leggere tutto l’articolo: https://corrieredelveneto.corriere.it/verona/politica/22_ottobre_15/lorenzo-fontana-calcio-parrocchia-christus-rex-portera-fede-politica-62af89ce-4bf6-11ed-b1b7-e093d9351754.shtml

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La pagina de L’Espresso: https://espresso.repubblica.it/politica/2022/10/14/news/lorenzo_fontana_presidente_camera_estrema_destra-370022201/
La pagina di Repubblica: https://www.repubblica.it/politica/2022/10/15/news/vaticano_posizioni_lorenzo_fontana_cattolico-370065394/
https://www.ultimavoce.it/lorenzo-fontana-un-antiabortista-filorusso-alla-guida-della-camera/

“Se gli aborti non sono sicuri, non lo siete nemmeno voi” (FIRMA LA PETIZIONE)

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Segnalazione di CitizenGO

Le notizie che ci stanno giungendo dagli USA sono sconcertanti!

Dopo l’illecita fuga di notizie di stampo radicale sul possibile ribaltamento della sentenza Roe vs Wade – che di fatto eliminerebbe il diritto all’aborto negli USA e nel mondo – le lobby pro-aborto hanno sguinzagliato l’assurda violenza dei loro peggiori attivisti:

  • Hanno attaccato le chiese irrompendo durante le messe, compiendo atti blasfemici e di vandalismo e offendendo e minacciando i fedeli.
  • Di fronte alla Basilica di San Patrizio di Manhattan (New York), i fedeli si sono allineati fuori dalla chiesa armati di rosario per difenderla dall’ira dei manifestanti pro-aborto che gridavano “Grazie a Dio per l’aborto”, oppure, “Dio ha ucciso il suo bambino, perché io non posso uccidere il mio? Aiutatemi ad abortire i miei bambini“;
  • La polizia è stata costretta a mettere in sicurezza diverse chiese nello stato di New York, Wagshinton e Virginia per paura di altri attacchi ai fedeli;
  • Sono stati resi pubblici gli indirizzi delle residenze dei Giudici della Corte Suprema così che migliaia di attivisti pro-aborto hanno potuto accerchiare in modo minaccioso le loro case mentre i giudici si trovavano li con le loro famiglie;
  • E ancora peggio, gli attivisti pro-aborto hanno attaccato i centri alla vita e dato fuoco con bombe molotov alla sede di una associazione provita a Madison, nel Wisconsin.

Immagine degli attacchi alla sede dell’associazione provita a Madison. La frase sul muro recita: “Se gli aborti non sono sicuri, non lo siete nemmeno voi”

Le lobby pro-aborto stanno scatenando l’inferno e i loro atacchi blasfemi e violenti sono la riprova della radice demoniaca dell’aborto e di chi sostiene che il genocidio di milioni di bambini innocenti sia un “diritto”.

Come puoi vedere, la posta in gioco è altissima. È in atto una rivoluzione in favore della vita, e abbiamo la possibilità di fare la storia infliggendo un colpo radicale all’aborto.

Se non agisci ora, vinceranno loro. Non permettere che questo accada!

AGISCI SUBITO! Firma per sostenere la sentenza che eliminerà il diritto all’aborto negli Stati Uniti e nel mondo.

Il ribaltamento della sentenza rappresenterebbe un vero e proprio contraccolpo all’aborto e all’economia che gira intorno all’uccisione di vite innocenti. Tutto potrebbe cambiare… e loro questo lo sanno, ecco perché la loro reazione è così violenta.

Ed ecco perché non puoi rimanere indifferente di fronte a tutto questo!

Ti prego, una volta che avrai firmato, condividi immediatamente questa petizione con tutti i tuoi contatti su tutti i tuoi social (Whatsapp, Facebook, Twitter, Telegram, Instagram) per fare in modo che il sostegno di più persone possibili raggiunga i Giudici della Corte Suprema.

In ballo c’è la vita di milioni di vite di bambini innocenti. Conto su di te!

Grazie di cuore!

Matteo Fraioli e tutto il team di CitizenGO

PS: Se hai già firmato, per favore condividi subito la petizione coi tuoi amici!

Di seguito l’e-mail che ti ho mandato giorni fa:


Era inimmaginabile, ma ora è possibile.

La maggioranza conservatrice della Corte Suprema degli Stati Uniti potrebbe ribaltare la sentenza Roe vs Wade che ha introdotto l’aborto negli USA e nel mondo (compresa l’Italia!)

Questo avrebbe un impatto enorme nei confronti delle legislazioni a favore dell’aborto in tutto il mondo e nel nostro paese. Per questo le lobby pro-aborto si stanno mobilizzando per fare pressioni sui Giudici della Corte affinché nulla cambi.

Non possiamo rimanere in silenzio! Firma subito la petizione e manda un messaggio ai giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti affinché facciano la cosa giusta.

FIRMA CONTRO L’ABORTO

 

 

 

È giunto il momento.

Ammetto che non pensavo che l’avrei mai visto arrivare, ma ora è qui, davanti a noi.

Ecco cosa sta succedendo: la Corte Suprema degli Stati Uniti sarebbe pronta a rovesciare la sentenza Roe vs Wade, la sentenza che, con l’ausilio di menzogne e false testimonianze, ha spalancato la porta all’aborto legale negli USA dal 1973 e che ha favorito la legalizzazione dell’aborto in tutto il mondo (anche in Italia!)

A causa di Roe vs Wade, milioni di bambini innocenti sono stati brutalmente uccisi nel grembo delle loro madri (65 milioni di bambini uccisi solo negli USA).

Ma oggi potremmo assistere al rovesciamento della sentenza che, inevitabilmente, innescherà una rivoluzione provita capace di salvare milioni di bambini in Italia e in tutto il mondo!

La Corte Suprema è attualmente composta da cinque conservatori contro tre progressisti. Abbiamo quindi la possibilità di vincere, ma non ne abbiamo la certezza.

Infatti, a livello nazionale ed internazionale, gli attivisti pro-aborto si stanno armando e stanno promuovendo violente strategie per fare pressione sui Giudici conservatori della Corte Suprema.

Hai la possibilità di infliggere un colpo storico all’aborto. Hai la possibilità di salvare vite innocenti innescando una rivoluzione provita di portata mondiale. Ma è importante che tu agisca ora!

Firma subito la petizione e manda un messaggio immediato ai giudici della Corte Suprema degli USA: Signori Giudici della Corte Suprema, avete l’opportunità storica di difendere la vita umana dal momento del concepimento, non sprecatela. Noi siamo con voi!

Il momento è favorevole:

  • La maggioranza della popolazione statunitense è contraria all’esistenza di un “diritto” all’aborto.
  • Diversi Stati negli USA hanno già approvato leggi in difesa della vita nascente, come le leggi che impediscono l’aborto a partire dall’esistenza del battito cardiaco del feto (sono in attesa dell’approvazione della Corte);
  • La Corte ha una maggioranza conservatrice in questo momento;
  • Inoltre, è stato già dimostrato che la sentenza Roe v Wade si fondava su vere e proprie menzogne. Jane Roe era lo pseudonimo della giovane Norma McCorvey che mentì alla Suprema Corte sostenendo di essere rimasta incinta a seguito di uno stupro, che in realtà non era mai avvenuto. Molti anni dopo ha ammesso di aver mentito dichiarando di essere stata manipolata da attivisti pro-aborto. Lo stesso Dottor Nathanson ammesse di aver gonfiato le statistiche degli aborti illegali per aumnetare le pressioni sulla Corte all’epoca dell’approvazione della legge.

Il momento è favorevole, ma le violente pressioni dei gruppi pro-aborto hanno il potere di far cambiare idea ai Giudici. Persino il presidente degli Stati Uniti, il “cattolico” Biden, sta mobilitato i suoi affermando che “il diritto costituzionale all’aborto stabilito nel caso Roe v. Wade quasi 50 anni fa è oggi sotto attacco come mai prima”.

Per questo motivo è fondamentale che tu agisca ora!

Firma questa petizione che sarà consegnata direttamente ai giudici della Corte Suprema, per convincerli a porre fine alla Roe V. Wade e dunque all’aborto.

A causa della sentenza Roe v. Wade, negli Stati Uniti sono stati praticati circa 62 milioni di aborti – un vero e proprio genocidio!

E non solo: a causa di quella sentenza fondata su infide bugie, la piaga dell’aborto è dilagata in tutto il mondo, arrivando anche in Italia e provocando altrettanti milioni di aborti.

Se riuscissimo a invertire la rotta, sarebbe un vero e proprio tsunami pro-vita che coinvolgerebbe non solo gli USA, ma anche l’Italia e tutto il mondo.

Riesci a renderti conto dell’importanza dell’occasione ci si è presentata?

Ti dico cosa faremo:

  • Firmando questa campagna, invierai un messaggio eprsonale al Citizens Advice Bureau della Corte Suprema USA.
  • Insieme al team di CitizenGO degli USA, organizzeremo raduni e manifestazioni davanti alla Corte.
  • Promuoveremo inoltre incontri professionali con gli esperti legali per far conoscere ai Giudici le nostre posizioni e il tuo sostegno.

Insieme a CitizenGO potrai essere protagonista in questa rivoluzione fondamentale per la vita. Questa è la tua e la nostra occasione! Ti chiedo di non sprecarla.

Firma qui per salvare i nascituri innocenti e porre fine per sempre alla Roe vs. Wade.

La tua azione è fondamentale, ma anche la tua preghiera. Per favore, prega affinché i giudici della Corte Suprema prendano la decisione migliore. Grazie

Matteo Fraioli e tutto il team di CitizenGO

P.S: il ribaltamento della sentenza Roe vs Wade rappresenterebbe un momento storico per la nostra battaglia provita (milioni di vite di bambini innocenti potrebbero essere risparmiate). Ti chiedo di prendere seriamente questa campagna e di agire immediatamente.

Una volta firmata, per favore, condividila su tutte le tue piattaforme social. Aiutami ad innescare la scintilla della nostra rivoluzione in favore della vita. Conto su di te!

Maggiori informazioni:
La Roe vs Wade rischia. E gli abortisti scatenano l’inferno (LNBQ)
Usa, media e Biden gettano benzina sul fuoco pro aborto (LNBQ)
La storica sentenza Roe v. Wade, una bugia che ci è costata migliaia di vite umane (PuntoFamiglia.net)
Il movimento per la vita è appena iniziato (Tebigeek)

REFERENDUM EUTANASIA, OVVERO LA ‘VITA COMPLETATA’ QUALE REGOLA PER DARSI LA MORTE

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Segnalazione del Centro Studi Livatino

di Mauro Ronco

L’ondata culturale per il riconoscimento giuridico dell’aiuto al suicidio e della morte inflitta deliberatamente con il consenso della vittima (la c.d. eutanasia) è l’effetto di una cultura anti-solidaristica, in cui san Giovanni Paolo II ha visto quasi l’espressione di una vera «cultura di morte»[1]. Se costituisce oggetto di un obbligo morale contrastare la richiesta di erodere la tutela giuridica della vita, non meno importante è comprendere sul piano intellettuale i fattori causali che rendono il corpo sociale disponibile a dare l’assenso a riforme che abbattono gli steccati giuridici a protezione della vita. L’adesione di una consistente porzione della nostra società alla proposta referendaria di abrogare le norme di legge a tutela della vita deve condurre a una riflessione profonda. Il problema, prima che morale e giuridico, è antropologico.

1. La cifra della solitudine nelle vicende eutanasiche. Ilprocesso verso la legalizzazione dell’uccisione su richiesta ha avuto per motore, a partire dagli anni ’60 del secolo scorso, il tema della sofferenza del malato per una patologia incurabile che cagiona forti sofferenze fisiche e psichiche. Questa situazione è stata presentata come il motivo principale della richiesta di essere uccisi. L’inclinazione primaria della persona umana di permanere nell’esistenza, che è rivelata da tutte le potenze del suo essere, è stata talmente logorata dalla malattia e dalla sofferenza, che il desiderio di non più soffrire finisce di prevalere sull’inclinazione naturale.

Il carattere drammatico di questa condizione della vita umana è comprensibile, sicché non può non destare sentimenti di autentica compassione la visione e la conoscenza del fatto che uomini e donne patiscono dolori e sofferenze a causa della malattia. A questa condizione triste di vita non è possibile offrire veri rimedi; tuttavia, la società non deve rimanere indifferente al dolore e alla sofferenza altrui. La medicina ha sempre più progredito nella somministrazione delle terapie che mitigano il dolore con l’uso efficace degli analgesici, al punto che le attuali cure palliative sono oggi patrimonio della medicina e del diritto. La loro promozione per la diffusione in tutte le strutture sanitarie e curative è obbligatoria per la L. 15 marzo 2010, n. 38 (Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore). La sofferenza psicologica può essere – rectius, deve essere – mitigata dall’accompagnamento del malato, nel rispetto della sua essenziale dignità, da parte dei medici e degli addetti alle cure, nonché da parte dei familiari, dei conviventi e degli amici.

I fattori più acerbi di dolore sono infatti il sentimento di abbandono e la condizione di solitudine in cui il malato può venire a trovarsi. La sensazione dell’inutilità; la percezione di essere stato scartato dagli altri e di essere per gli altri soltanto un peso che si sopporta con fastidio e fatica costituiscono per la persona gravemente ammalata la ferita più grande.

Se l’ordinamento offre alle persone vulnerabili la facoltà di farsi uccidere da un medico in modo indolore, il sentimento dell’inutilità si accresce; il desiderio secondo natura di permanere nell’esistenza viene vissuto come una colpa dalla persona fragile, come se tale desiderio fosse frutto di un ingiusto egoismo che sottrae risorse agli altri, ai familiari e all’intera società.

La previsione come lecita e praticabile dell’uccisione su richiesta o dell’aiuto al suicidio recide in modo tragico il rapporto tra l’io e gli altri. Vuol significare: tu sei tutto a te stesso e per te stesso; la tua dignità sta nello stare solo di fronte alla vita o alla morte. Decidi tu per te stesso; noi, per rispetto a te, siamo indifferenti alle tue scelte.

La medaglia dell’autonomia presenta due facce: da un lato, la libertà assoluta; dall’altro, la solitudine e l’abbandono. Si dirà: non è detto che ciò accada. Certamente. Potranno trovarsi persone che non abbandonano il malato. Tuttavia: è il diritto che lo abbandona. Si dirà: il diritto non può imporre la solidarietà. Ma il diritto non deve favorire la solitudine e l’abbandono, erigendo normativamente un simbolo che significa: alla società non importa che tu viva o che tu muoia. La cifra dell’uccisione su richiesta è la solitudine.

2. Verso l’accettazione della teorica del ‘completed life’? La solitudine non riguarda soltanto le persone malate, bensì tutti coloro che si sentono gettati nel mondo senza poter riconoscere un fine per sé, né in vita né al di là della vita terrena.

E’ noto che in Olanda la liberalizzazione dell’uccidere, formatasi per via giurisprudenziale fin dal 1991, è divenuta legge nel 2001 (l. 12 aprile 2001, n. 137). I requisiti dell’uccisione legale sono la richiesta volontaria e la sofferenza insopportabile e senza prospettiva di miglioramento del richiedente. L’area dell’eutanasia legale si è allargata anche agli adolescenti pervenuti all’età di dodici anni, che difficilmente sono in grado di assumere decisioni mature sulla propria morte e, infine, ai neonati fino al compimento del primo anno di età, dei quali, secondo la relazione ministeriale della l. 11 dicembre 2015 (New Regulation on late-term Abortions and Terminations of Lives of Neonates), è ammissibile l’uccisione anche quando, pur non dipendendo la loro sopravvivenza da un trattamento medico intensivo, sia formulabile un giudizio circa le serie difficoltà che incontreranno nella vita futura nell’affrontare la sofferenza.

In Olanda è ora animata la discussione sull’opportunità di compiere un passo ulteriore sulla via eutanasica, rendendo legale l’uccisione o l’aiuto a uccidersi quando la persona dichiara al sanitario che per lui la vita si è completata (teoria del ‘Completed life’).

Nel 2014 il Governo dei Paesi Bassi ha incaricato un Comitato di esperti di fornire un parere in vista di riconoscere l’aiuto al suicidio e l’uccisione su richiesta per coloro che ritengono la loro vita completata e il cui desiderio non potrebbe essere esaudito alla stregua della legge del 2001. Il Comitato, rilevato che il problema non sussiste per coloro che, ritenuto di aver completato il ciclo di vita, sono affetti da sofferenze che presentano anche una dimensione medica – i quali possono già ricorrere oggi senza ostacolo all’uccisione – ha proposto, tra le altre ipotesi, di ricondurre la fattispecie di ‘Completed Life’ sotto lo spettro applicativo della legge che esclude la punibilità.

Nel gennaio 2020 i risultati di una ricerca sociologica sono stati presentati in un’ampia relazione al ministero olandese per la salute, il benessere e lo sport[2]. Lo scopo era quello di esplorare in modo più dettagliato le dimensioni, le caratteristiche e le circostanze degli anziani desiderosi di morire, pur senza malattie gravi. Più di 21.000 adulti di età superiore ai 55 anni hanno completato un questionario completo, e i ricercatori hanno condotto interviste approfondite con decine di persone anziane.

Da questa indagine, i ricercatori hanno stimato che lo 0,18% di tutte le persone di età di 55 anni e oltre desidererebbero terminare la loro vita anche in assenza di malattia grave. La percentuale equivale a poco più di 10.000 persone. I ricercatori hanno anche scoperto che poco più di un terzo di questo gruppo vorrebbe ricevere un aiuto per morire, mentre due terzi preferirebbe terminare la propria vita da soli. Nonostante la grave problematicità della questione, il partito progressista socioliberale Democraten 66 (D66) ha annunciato che avrebbe presentato una proposta per una nuova legge nel 2021.

Iniziative private, peraltro, non ostacolate dall’Autorità giudiziaria, sono all’opera per incentivare la richiesta di morte assicurando all’interessato un procedimento terminativo senza dolore. Lo psichiatra e psicoterapeuta olandese Boudewijn Chabot, dopo aver contribuito, nel periodo antecedente al 1991, all’approvazione della legge eutanasica provvedendo egli stesso a uccidere impunemente i richiedenti la morte, si è dedicato negli ultimi venti anni alla descrizione teorica e alla realizzazione operativa del ‘sogno’ di affrettare la morte degli individui insegnando a loro stessi a uccidersi senza dolore – e senza il controllo medico – con il metodo detto del Voluntary Refusal of Food and Fluid (VRFF), corredato dal sostegno di qualche farmaco a scopo palliativo. L’itinerario proposto è di un morire ‘dignificato’ dalla piena espressione della libertà individuale, facendo prevalere sul ‘fato’ e sulla malattia la ‘dignità’ della persona umana[3].

3. La cifra antropologica del ‘completed life’. La proposta di estendere la proposta eutanasica ai casi di ‘completed life’ è emblematica della cifra antropologica della cultura di morte, basata nella solitudine dell’io che ha smarrito ogni tipo di relazione, con i familiari e con gli amici innanzitutto, e poi con l’intera società. La radice di questo smarrimento è il venir meno dell’idea relativa alla sacralità della vita, che costituisce il vincolo primordiale dell’esistere dell’uomo con l’essere che è il fondamento metafisico dell’esistenza; in definitiva, il venir meno della consapevolezza di essere creatura, cioè un quid unisussistente creato da Dio.

Già si è accennato: l’altra faccia dell’autonomia autoreferenziale, da cui dovrebbe scaturire, secondo gli eutanasisti, la decisione per la morte, è il naufragio del soggetto individuale nella completa solitudine. Ma – insegna San Paolo -: “in effetti nessuno di noi vive per se stesso, né muore per se stesso. Se viviamo, viviamo per il Signore, se moriamo, moriamo per il Signore” (Rom, 14, 7-8). Chi vive per se stesso, recidendo i rapporti con Dio e con gli altri, si avvia a un destino di solitudine e questa è la condizione in cui si alimentano il tedio per la vita, la disperazione e, alla fine, anche il rifiuto del legame ontologico di se stessi con la vita.

4. Esistenza e società secolarizzate sono all’origine del rifiuto della vita. Che il fondamento giuridico della legalizzazione dell’uccidere su richiesta e dell’aiutare a suicidarsi stia nella secolarizzazione dell’esistenza, che segue alla deriva della secolarizzazione del diritto e della società, risulta evidente tanto dai dati empirici tratti dalla condizione secolarizzata della società olandese, quanto dalla giustificazione ideologica che gli eutanasisti forniscono a sostegno della legalizzazione.

Il tema è stato razionalizzato in modo compiuto da Norbert Hoester, filosofo del diritto penale di area linguistica germanica, per il quale non sussiste alcun diritto alla vita in coloro che non sono in grado di manifestare un interesse attuale a proseguire l’esistenza. Egli ha elaborato la teoria dell’interesse come base del diritto alla vita in relazione all’aborto, dapprima in alcuni articoli e successivamente nello scritto Abtreibung im säkularen Staat del 1991[4]. Ha successivamente sviluppato il tema del diritto alla vita con riferimento ai soggetti nei primi mesi di vita nel 1995[5] e, con riferimento a ogni persona, nello scritto Sterbehilfe im säkularen Staat del 1998[6].

L’idea della tutela della vita prenatale poggerebbe esclusivamente sul dogma della creazione divina dell’uomo; pertanto, non avrebbe diritto di cittadinanza nello Stato secolare. I soggetti ancora non nati non posseggono un interesse proprio alla prosecuzione della vita. L’idea cardine del diritto nello Stato secolare sarebbe quella di interesse; il criterio di esistenza dell’interesse è la sua azionabilità. Ove non v’è interesse azionabile, in modo diretto o indiretto, lì non vi sarebbe diritto. Lo Stato secolare, come mero regolatore degli interessi azionabili, in tanto si potrebbe determinare alla protezione di un bene in quanto vi sia un soggetto che rivendichi la tutela di quel bene come interesse proprio. Lo Stato secolare, fondando il diritto esclusivamente sul substrato degli interessi azionabili, è costretto dalla sua logica interna a togliere ogni fondamento oggettivo al diritto e a riconoscere come giusto o ingiusto soltanto ciò che trova sostegno o contrasto nell’interesse attuale di coloro che sono ritenuti partecipi del patto sociale stipulato per la convenienza di tutti.

Gli stessi principi sono affermati nell’ambito della corrente etico-antropologica rappresentata dall’influente bioeticista australiano-americano Peter Singer, sul rilievo che non ogni essere umano è persona e che soltanto la persona ha dei diritti. Egli cancella infatti ogni differenza tra l’uomo e l’animale superiore assumendo che la scoperta di Darwin circa le nostre origini e il declino della “credibilità della narrazione della nostra creazione divina secondo l’immagine di Dio[7] ha sovvertito la tradizionale concezione dell’uomo.

La conclusione di Singer non riguarda soltanto gli infanti attinti da disabilità intellettive irreversibili, che non sarebbero mai capaci di divenire esseri razionali e autocoscienti, bensì riguarda tutti i bambini fino a un certo limite di età. Nessuno infatti può rivendicare il diritto alla vita se non è in grado di concepire se stesso come un’entità distinta che esiste nel tempo. Con ciò Singer perviene al punto nevralgico della sua teoria: il diritto alla vita spetta soltanto a chi è capace attualmente di desiderare di vivere. Chi non può esternare questo desiderio non ha il diritto alla vita. Non hanno il diritto in questione tutti i bambini fino al termine del terzo mese di vita e tutti coloro che si trovano in stato mentale tale da non poter esprimere questo desiderio. La ragione per cui non li si uccide è di carattere utilitaristico. La diversa pregnanza delle ragioni utilitaristiche vale poi per estendere o restringere l’opportunità dell’uccisione di cui Singer discetta a lungo nei suoi scritti.

5. Conclusione. Se il problema è antropologico, come si è cercato sia pur brevemente di dimostrare, allora il contrasto alla legalizzazione dell’uccidere deve essere riscoperto e rivissuto nella corretta comprensione della persona umana come ente creato per un fine naturale e soprannaturale. L’idea esistenzialistica e materialistica che l’uomo si un oggetto gettato nel mondo senza un perché e senza un destino è l’origine remota, anche se forse non consapevole in molti che la accettano, di ogni proposta eutanasica. La riscoperta del bene che è il fine della vita farà germogliare nuovamente quei legami di solidarietà tra gli uomini e le donne che sembrano oggi desolatamente in via di sparizione. Le proposte eutanasiche appariranno allora come destituite di senso. La ferita che esse vogliono introdurre nel più intimo dell’esistenza dell’uomo verrà allora risanata. L’opposizione alla deriva eutanasica troverà nuova linfa ed energia.

Mauro Ronco


[1]  Giovanni Paolo II, Evangelium vitae, 25 marzo 1995, 12.

[2] Van Wijngaarden et al., Perspectivien op de Doodswens bij Voltooid Leven: De Mens en de Cijfers, 2020. I risultati della ricerca, che è esposta in lingua olandese, sono esaminati da Sjaak van der Geest, Prya Satalkar, Thinking about ‘Completed Life’ Euthanasia in the Netherlads from the Generativity Perspective: A Reflexive Exploration, in Anthropology Aging, 2021,vol. 42, No. 1, 128-139.

[3] V., in particolare, B. Chabot, Dying gone astray, Nijmegen, 1996; Id., Taking Control of your Death by Stopping Eating and Drinking, Amsterdam, 2014.

[4] N. Hoerster, Die unbegründete Unverfügbarkeit ungeborenen menschlichen Lebens, in Juristen Zeitung, 1991, 503-505; Id., Haben Föten ein Lebensinteresse?, in Archiv für Rechts- und Sozialphilosophie, 1991, 385-395; Id., Abtreibung im säkularen Staat. Argumente gegen den § 218Frankfurt am Main, 1991.

[5] N. Hoerster, Neugeborene und das Recht auf Leben, Frankfurt am Main, 1995.

[6] Hoerster, Sterbehilfe im säkularen Staat, cit.

[7] Singer, Practical Ethics, 3° ed., Cambridge, 2011 (1° ed. 1980), 64.

Fonte: https://centrostudilivatino.us18.list-manage.com/track/click?u=36e8ea8c047712ff9e9784adb&id=eda80ead8c&e=d50c1e7a20

 

I veri cattolici voteranno Trump

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Con la ripresa delle attività del gruppo dopo la pausa estiva, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere Leonardo Motta, che vive in Sudamerica e che scriverà un Editoriale in esclusiva per noi, a partire da oggi , ogni lunedì. Si tratterà di argomenti piccati e interessanti, provocatori e di riflessione, di formazione e informazione.

L’EDITORIALE DEL LUNEDI

di Leonardo Motta

Il prossimo tre novembre i cattolici statunitensi non potranno votare che per Donald Trump.

Non stiamo parlando dei “cattolici” tra virgolette, cioè gli atei che vanno in Chiesa e sono favorevoli ad aborto, eutanasia, nozze gay ecc.

Stiamo parlando di coloro che professano la fede in Gesù Cristo, nella Chiesa Cattolica voluta dal Divino Maestro, nella fedeltà alla bimillenaria tradizione ecclesiale.

Utilizzando fenomeni incontrollabili (la cosiddetta pandemia da Covid-19) e controllabili (e fomentati) come le proteste razziali di stampo anarco-socialista (con venature anticristiane) e i media di regime, i Democratici hanno fatto e stanno facendo di tutto per screditare Donald Trump ed hanno persino candidato un falso cattolico (Joe Biden) per abbattere il miliardario newyorkese.

Ma Trump, impegnato in una corsa contro il tempo, senza aver recuperato terreno nei sondaggi (che non valgono poi così tanto, visto cosa è accaduto 4 anni fa per la prima elezione del Presidentissimo del Make America Great Again) e per molti osservatori nordamericani (quelli europei hanno i paraocchi, come 4 anni fa) dovrebbe spuntarla.

Il blocco dei gruppi evangelici che lo ha molto sostenuto si è ricompattato. E stavolta si uniranno anche i veri cattolici, cioè quelli fedeli alla tradizione, che certo non voteranno un abortista, garante delle lobby (come Planned Parenthood e le multinazionali del farmaco) e chi più ne ha più ne metta, come Biden.

I veri cattolici, unitamente agli evangelici e agli ebrei ortodossi, non permetteranno la vittoria di Biden e la conseguente scristianizzazione degli Stati Uniti. Continua a leggere

Il presidente-cacciatore dell’Uruguay vuole scoraggiare gli aborti

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L’EDITORIALE DEL VENERDI

di Matteo Orlando

Il presidente dell’Uruguay, Luis Lacalle Pou, sollecitato dalla domanda di un giornalista, Victor Hugo Acosta, della stazione radio Felicidad de Paysandú, che si è presentato non come “comunicatore ma come cristiano” (sarebbe da chiedere al giornalista il perché non da comunicatore: i giornalisti non posso fare domande sugli aborti?) è ritornato a parlare di aborto ed ha spiegato la sua politica in materia.

In varie precedenti dichiarazioni Lacalle si era espresso sul diritto alla vita. Stavolta la risposta del presidente uruguaiano è stata particolarmente completa. Continua a leggere

I dati dell’aborto in USA

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di Matteo Orlando

 

Da quando l’aborto è stato legalizzato negli Stati Uniti (47 anni fa con la sentenza della Corte suprema nel caso Roe vs. Wade), si stima che siano stati abortiti oltre 61 milioni di bambini.
Per la precisione il sito Life Site News ha pubblicato una nuova analisi preparata dal National Right to Life Committee che stima un totale di 61.628.584 aborti dal 1973 ad oggi.
Il direttore del Comitato nazionale per il diritto alla vita, il dottor Randall K. O’Bannon, ha fornito le cifre basate sui dati dei Centers for Disease Control (CDC) e del Guttmacher Institute, un ex braccio di ricerca della multinazionale abortista pianificata Parenthood.
Secondo Life Site News, l’Istituto Guttmacher riceve numeri direttamente dai centri di aborto ed è la fonte principale di dati più attuali a differenza del CDC che si basa su dati provenienti dai dipartimenti sanitari statali, alcuni dei quali non hanno dati completi (con California e New Hampshire che non hanno fornito dati per più di un decennio).
“Grazie a questi diversi metodi di raccolta dei dati, l’Istituto Guttmacher ha ottenuto costantemente conteggi più elevati rispetto al CDC. I ricercatori del CDC hanno ammesso che probabilmente eseguono un conteggio inferiore del numero totale di aborti perché le leggi sulla segnalazione variano da stato a stato e alcuni abortisti probabilmente non riportano i dati correttamente”, ha spiegato O’Bannon.
Life Site News osserva che la cifra totale indica che ci sono più di 2.362 aborti giornalieri e 98 aborti ogni ora negli Stati Uniti.
In generale il numero totale di aborti negli Stati Uniti è più elevato perché alcuni stati, come California, New York e Colorado, hanno legalizzato gli aborti prima della sentenza Roe vs. Wade.
“È difficile ottenere tali dati, anche se alcuni stimano che almeno un milione di aborti si siano verificati in questi stati tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70”, ha aggiunto O’Bannon.
Tuttavia negli Stati Uniti ci sono buone notizie per i sostenitori della vita. Il numero di aborti è in declino.
Nel 2015, per esempio, è stato registrato il numero più basso di aborti eseguiti dal 2006.
Tra il 2006 e il 2015 il calo ha raggiunto il 24%, il che significa che nell’ultimo anno analizzato è stato registrato il numero più basso di aborti negli ultimi 10 anni.
“Dopo aver raggiunto un massimo di oltre 1,6 milioni nel 1990, il numero di aborti compiuti ogni anno negli Stati Uniti è tornato a livelli che non sono stati visti dalla fine degli anni ’70”, ha dichiarato il National Right to Life Committee.

Crollano le nascite, aumentano i single: italiani in via di estinzione, i dati Istat parlano chiaro

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Roma, 30 dic – Quando si parla del rischio di “sostituzione etnica” degli italiani, il pensiero, soprattutto nel campo identitario, va ai flussi migratori. I dati Istat registrati dall’Annuario 2019, raccontano invece l’altra parte della realtà: se gli italiani rischiano di estinguersi o quasi da qui a qualche decennio, la ragione principale è perché non si fanno figli e le famiglie sono sempre più disgregate. I single – stando ai dati che prendono in considerazione il 2018 – sono il 33% del totale, praticamente pari alle famiglie che hanno figli (33,2%). Un numero, quello dei single, che negli ultimi venti anni è aumentato di oltre 10 punti: dal 21,5% nel 1997-98 al 33% nel 2017-2018.

Minimo storico di nascite. Ma gli stranieri aumentano

Raggiunto dunque il nuovo minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia: solo 439.747 nuovi nati nel 2018, in calo anche rispetto ai 458.151 del 2017. Il saldo naturale dunque, già negativo dal 2007, continua a calare, passando dai -190.910 nel 2017 a -193.386 nel 2018. Anche il numero complessivo della popolazione cala, passando dai 60.483.973 del 2018 ai 60.359.546 del 2019. Questo nonostante la popolazione straniera in Italia continui ad aumentare: nel 2019 gli stranieri in Italia sono 5.255.503 unità, pari all’8,7% del totale dei residenti, con un incremento rispetto all’anno precedente del 2,2% (circa 111 mila unità). Insomma ormai nemmeno più l’immigrazione riesce a compensare il saldo negativo, visto che i 193 mila morti in più rispetto ai nuovi nati non sono compensati dai 111 mila nuovi stranieri.

Sempre più un Paese per vecchi 

In tutto questo ovviamente l’Italia è sempre più un Paese per vecchi. L’aspettativa di vita aumenta attestandosi agli 80,8 anni per i maschi e 85,2 per le femmine. Sono 173 le persone con oltre 65 anni ogni cento persone con meno di 15 anni al primo gennaio 2019. Diminuiscono i matrimoni con 191.287 celebrazioni, 12 mila in meno dell’anno precedente, diminuiscono anche le separazioni ma sempre perché come detto sono aumentati in modo esponenziale i single. Insomma un quadro devastante, che richiederebbe una risposta politica urgente ed incisiva. Eppure il calo demografico non sembra certo tra le priorità del governo giallofucsia.

Davide Di Stefano

Da https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/crollano-nascite-aumentano-single-dati-istat-italiani-via-estinzione-141098/

Il Comune di Roma ci ha dichiarato GUERRA. Ecco cosa abbiamo fatto…

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Risultati immagini per no utero in affittoSegnalazione di Toni Brandi

La nostra campagna di manifesti contro l’utero in affitto e l’omogenitorialità (vedi sotto l’email in cui ti annunciavo la campagna)ha avuto una risonanza enorme… persino al di là delle nostre aspettative! Tutti i giornali, radio e media ne parlano da giorni. Si sono schierati i partiti, i personaggi famosi, le organizzazioni… le reazioni davanti alle verità ricordate dai manifesti sono pazzesche!

Il Corriere della Sera ha annunciato stamattina che il Comune di Roma, per volere del Sindaco Virginia Raggi, non solo ha ordinato la rimozione dei manifesti, ma ci ha inflitto pesanti sanzioni e – udite udite – ha «approvato una memoria per dare una risposta sistematica alle campagne di comunicazioni» di Pro Vita e Generazione Famiglia, secondo loro «omofobe e lesive dell’altrui dignità»!

Insomma la Raggi e il Campidoglio ci hanno dichiarato GUERRA!

Ormai è una questione di vita o di morte. Di libertà o di schiavitù. È in gioco la possibilità stessa di esprimersi per il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà, di criticare una pratica aberrante e illegale come l’utero in affitto! Continua a leggere

Tosi, ricordi quando sfilavi contro “Sodoma e Gomorra”?

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di Matteo Castagna sul quotidiano veneto on-line www.vvox.it 

Con 21 voti a favore e 6 contrari è passata la mozione 434/2018, che dichiara Verona “città della Vita” e prevede di sostenere associazioni e iniziative anti-abortiste. Come si sa, il Pd ne è uscito demolito perché la capogruppo Carla Padovani, già nota da anni per le sue posizioni “pro life”, ha votato con la maggioranza di centrodestra. Eppure, se si va a leggere la mozione, non vi si trova nulla di particolarmente strano, perché il sindaco Federico Sboarina e la sua giunta s’impegnano a fare quel che è già previsto dalla legge 194 del ‘78, che nessun consiglio comunale ha competenza di modificare o abrogare.

Tra le opposizioni siedono anche l’ex sindaco Flavio Tosi, la sua compagna ex senatrice Patrizia Bisinella e un altro paio di fedelissimi. Pur dichiarandosi di centrodestra, si sono uniti al Pd (cosa non nuova a Tosi, che ha avuto una lunga ma catastrofica liason con Matteo Renzi) nella feroce contestazione contro il consigliere Alberto Zelger (Lega) sulle sue frasi sugli omosessuali.

Il consigliere di minoranza Tosi, tra l’altro, ha detto a Sboarina che «amministra accogliendo le istanze più oscurantiste, medioevali e reazionarie della sua maggioranza politica che rappresenta solo una piccola fetta dei veronesi». Continua a leggere

Verona: “L’Islam alla conquista dell’Europa, nella storia e nell’attualità”

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LA TRADIZIONE A VERONA PER COMMEMORARE LEPANTO

di Lucia Rezzonico

“Quando leggo che i miei amici consiglieri comunali Andrea Bacciga e Alberto Zelger, coi quali ho recentemente presentato il mio primo libro, sono stati i promotori, assieme al Sindaco Federico Sboarina di una mozione che vuole dichiarare Verona come la “Patra della Vita”, impegnandosi concretamente, con fondi pubblici nei confronti di chi scoraggia l’aborto e aiuta a salvare i bambini, mi si riempie il cuore di gioia.
E’ un inno alla Vita, che presenta la nostra città al Meeting mondiale dell’anno prossimo con un biglietto da visita meraviglioso: quello dell’Europa che vorremmo, fondato sulla Famiglia, che è una sola, ed è composta da una mamma e da un papà” –  reagisce così Matteo Castagna, Responsabile del Circolo Cattolico “Christus Rex-Traditio”, dopo la votazione della mozione pro life a stragrande maggioranza del Consiglio Comunale di Verona (21 sì e solo 6 no. Nota curiosa: la capogruppo del Pd Carla Padovani ha votato sì).

Ringraziamo – continua Matteo Castagna a nome dei tradizionalisti cattolici – i nostri avi, che in questi giorni si preparavano a salvare le Famiglie da cui discendiamo, durante la gloriosa battaglia di Lepanto del 7 Ottobre del 1571, vinta, nonostante l’inferiorità numerica, per intercessione della Madonna del Rosario, contro l’invasore islamico.
All’epoca fu il grande Papa San Pio V ad indire la Lega Santa e la Santa Crociata per salvare l’Europa e la nostra civiltà, altrimenti oggi saremmo tutti in Piazza Santa Anastasia col sedere per aria, costretti a render lodi ad Allah e al posto del Rengo ci sarebbe un minareto.
Ecco perché siamo lieti, come cattolici tradizionalisti, di accogliere l’invito a partecipare alla conferenza di stasera all’Hotel Due Torri in piazza S. Anastasia organizzata dall’ On. Vito Comencini (Lega) con lo storico Prof. Roberto De Mattei e l’amico Abbondio Dal Bon, che parleranno proprio dell’attualità di quell’esperienza tramite similitudini coi nostri giorni, di quest’epoca buia. Incredibilmente chi dovrebbe essere il successore di San Pio V dice di accogliere il nemico di sempre, mentre è la Lega (magari non Santa, ma sempre Lega…) che rallenta l’invasione con metodi dirompenti ma pacifici”.
 
Infine, Castagna conclude: “Come ogni anno, da tanti anni, siamo soliti ringraziare la Madonna con un’iniziativa di preghiera. Domenica 7 Ottobre alle ore 18.00 reciteremo il Santo Rosario in lingua latina ed assisteremo alla Santa Messa tradizionale, detta di S. Pio V, proprio il Santo Papa di Lepanto che La codificò, che sarà celebrata da un sacerdote cattolico integrista dell’Istituto Mater Boni Consilii in una chiesa di proprietà privata”.
Domenica sera ci sarà un’iniziativa pubblica anche da parte dell’Associazione Politica Fortezza Europa, che condividiamo e sosteniamo.
Articolo ripreso da www.veronanews.net e dall’Agenzia di Stampa romana Consul Press:

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