Bambini trans? È diabolico!

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Segnalazione di Pro Vita & Famiglia

di Jacopo Coghe

il fenomeno della “carriera alias” sta letteralmente esplodendo in Italia, nell’indifferenza generale.

È chiaro che la missione di risvegliare le coscienze su questo abuso giuridico e ideologico spetta a noi.

Le associazioni LGBTQIA* stanno convincendo sempre più scuole ad approvare la “carriera alias” per trattare alunni e studenti non come maschi o femmine ma in base a come loro dicono di “percepirsi”.

Di conseguenza, vengono inaugurati appositi “bagni neutri” dove non conta il sesso degli alunni. Anche l’accesso agli spogliatoi diventa “libero”, a prescindere dal sesso.

È di pochi giorni fa la sconvolgente notizia della prima scuola ELEMENTARE ad aver introdotto la carriera alias (a Manfredonia, in Puglia).

Circolo Cattolico, stiamo parlando di bambini tra 6 e 12 anni spinti verso la transessualità. È diabolico, non so come altro definirlo.

Per denunciare questa deriva abbiamo organizzato manifestazioni e flash-mob, conferenze stampa, commissionato sondaggi, riempito città di manifesti e camion-vela, scritto articoli e fatto interviste, invaso i social network con video e immagini virali, protestato con istituzioni e autorità, diramato comunicati stampa e costretto i media a parlare di noi e della carriera alias…

Abbiamo fatto talmente tanto che ne ha parlato persino il Tg3 nazionale (foto), raggiungendo milioni di italiani.

Abbiamo fatto tanto, è vero. Ma non basta, dobbiamo assolutamente aumentare il numero e la potenza mediatica delle nostre iniziative.

Dobbiamo farlo proprio ora che il Governo e il Ministro dell’Istruzione sono più orientati ad ascoltarci.

L’arrivo della carriera alias in una scuola elementare esige da noi un aumento immediato del numero e della potenza delle nostre iniziative.

Puoi aiutarmi ad aumentare le azioni di denuncia, protesta e informazione con una donazione di 10 euro o 5 euro, o di quanto puoi oggi? Dobbiamo insistere ORA per bloccare la diffusione della CARRIERA ALIAS nelle scuole!

Se preferisci, puoi donare con bollettino postale o bonifico bancario usando i dati che trovi alla fine di questa mail

Con la tua donazione mi aiuterai a realizzare i prossimi passi di questa campagna fondamentale, come:

> Preparare con un team di giuristi e psicologi un documento specifico sulla carriera alias da inviare a tutti i parlamentari, perché sappiano cosa sta accadendo
> Produrre un breve e chiarissimo video da diffondere via WhatsApp e altri social network per avvisare più genitori possibili su questo fenomeno
> Organizzare convegni e webinar per formare i genitori e aiutarli a capire come comportarsi se succede nelle scuole dei loro figli
> Preparare un dossier specifico per il nuovo Ministro dell’Istruzione, da incontrare in un appuntamento urgente che sto già chiedendo di poter avere
> Inviare diffide e denunce alle scuole che introducono la carriera alias violando la legge
> Continuare a denunciare il fenomeno sui media con articoli, interviste e comunicati stampa
> Organizzare banchetti e volantinaggi nelle piazze e per le strade
> Ristampare il vademecum per genitori protagonisti nelle scuole, andato esaurito in poche ore
> … e molto altro!

Ho l’obbligo di essere sincero: Pro Vita & Famiglia non dispone delle risorse per realizzare tutto ciò.

Le numerose iniziative messe in campo in tutta Italia nelle scorse settimane hanno ottenuto risultati enormi informando cittadini e genitori, ma inevitabilmente hanno prosciugato i fondi.

La nostra unica speranza sono le donazioni che riceviamo da chi, come te, condivide la nostra missione…

Ti posso chiedere di aiutarmi ad aumentare le iniziative contro questa deriva diabolica con una donazione di 10 euro, 5 euro o qualsiasi altra cifra tu ritenga opportuna per questa emergenza nazionale?

Se preferisci, puoi donare con bollettino postale o bonifico bancario usando i dati che trovi alla fine di questa mail

Tutto quello che abbiamo fatto finora contro la carriera alias e i progetti gender nelle scuole ci ha attirato l’odio viscerale delle associazioni LGBTQI* e dei comuni amministrati dalla sinistra.

Le nostre affissioni sono state vandalizzate e censurate, mentre sui nostri profili social siamo ricoperti di insulti, offese, bestemmie e minacce.

Battersi per la verità e per il bene dei nostri figli e nipoti esige un prezzo, e io accetto di pagarlo.

Tutto quello che spero è di avere accanto a me, accanto a Pro Vita & Famiglia, sempre più cittadini che condividono le nostre battaglie.

Perché questa sfida epocale potremo vincerla solo con perseveranza, determinazione e, soprattutto, unità.

Per questo mi permetto di chiederti di unirti a me con una donazione di 10 euro, 5 euro o qualsiasi altra cifra che mi aiuti a portare avanti questa campagna.

Se preferisci, puoi donare con bollettino postale o bonifico bancario usando i dati che trovi alla fine di questa mail

Coraggio Circolo Cattolico, sono convinto che ci stiamo avvicinando alla vittoria di questa battaglia.

Ed è proprio ora che occorre unire ancor più le forze. Grazie mille del tuo coinvolgimento!

In alto i cuori,

Jacopo Coghe
Portavoce Pro Vita & Famiglia
P.S. Se preferisci donare con bollettino postale o bonifico bancario ecco i dati che ti servono:

– Bonifico bancario
Intestato a: Pro Vita e Famiglia Onlus
Banca: Intesa SanPaolo
Causale: Donazione novembre
IBAN:IT65 H030 6905 2451 0000 0000 348

– Bollettino postale
Intestato a: Pro Vita e Famiglia Onlus
Conto corrente:1 0 1 8 4 0 9 4 6 4

– Se vuoi donare immediatamente con Carta o PayPal ti basta solocliccare subito qui

Sicurezza percepita

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Segnalazione del Centro Studi Federici

In Puglia nasce un nuovo corpo di polizia: gli spaventapasseri
 
Insieme ai canti dai balconi, la luce in fondo al tunnel, “andrà tutto bene”, dicevano “ne usciremo migliori”. In realtà non solo non siamo migliorati, ma peggioriamo quotidianamente.
In tutta Italia la delinquenza aumenta, in alcune realtà in modo abnorme, e le forze dell’Ordine, disperse sul territorio a gestire altro che non sia la sicurezza, male addestrate e guidate ancora peggio, non riescono ad arginare l’illegalità incalzante. A Bari, come altrove, intere zone sono in mano a spacciatori, bande di nuovi cittadini si fronteggiano, spesso alticci, in pieno centro, giardini pubblici usati come bagni, commercianti taglieggiati, e le forze dell’Ordine latitano.
Ma da ora, finalmente, tutto questo sarà un brutto ricordo, la Regione Puglia ha firmato un nuovo protocollo d’intesa con l’Esercito per creare nuovi rapporti di collaborazione. Ci sono voluti diversi incontri tra il Consiglio Intermedio di Rappresentanza Militare e l’Assessorato alla mobilità della Regione Puglia per partorire un vero capolavoro.
Per accrescere il livello di sicurezza “percepita” dai cittadini che utilizzano i mezzi di trasporto regionali, si è deciso di concedere uno sconto al personale dell’Esercito che viaggia in uniforme. Il Presidente Emiliano, sempre entusiasta quando può farsi pubblicità vendendo fumo, tanto c’è sempre chi bovinamente lo applaude, ha sottolineato che l’accordo da una parte favorisce i militari che spesso devono spostarsi per motivi di servizio dall’altra assicura ai cittadini un maggior livello di sicurezza e costituisce un deterrente contro i crimini.
Scopriamo ora che dopo la temperatura percepita, esiste anche una sicurezza percepita. Verrebbe da chiedere se la stessa percezione di sicurezza l’hanno avuta le ragazze stuprate a Milano in una piazza presidiata dalla polizia. E’ vero, in quella circostanza il questore aveva dichiarato che le violenze erano state effettuate seguendo schemi del tutto nuovi per Milano, «al contrario di quanto già succede in molte città europee».
In altre parole in Italia le forze dell’Ordine non studiano le nuove tecniche adottate dalla delinquenza nel resto di Europa, o forse semplicemente non studiano. E l’ineffabile Luciana Lamorgese , il ministro degli interni più incapace tra i ministri più incapaci del mondo, aveva parlato di “necessità di una profonda azione di intervento sociale in chiave educativa e preventiva”.
Probabilmente è stata questa dichiarazione ad ispirare la Regione Puglia, cosa ci può essere di meglio, per garantire la sicurezza percepita che far girare sui mezzi pubblici militari in divisa? Immaginate quanta sicurezza possano percepire i cittadini e come si possano spaventare scippatori, borseggiatori o semplici bulli e prepotenti vedendo viaggiare su un mezzo pubblico un maresciallo attempato, con pancia prominente che gli impedisce di rincorrere anche i nipotini a casa. Ma immaginate anche come si debba sentire motivato un militare che sa di essere usato come spaventapasseri in cambio di uno sconticino sull’utilizzo dei trasporti pubblici. E magari, tra un po’ di tempo verrà in mente a qualche altro genio di inserire quello sconto nei fringe benefit, in modo che, se la somma complessiva risparmiata nell’anno superi la soglia fissata dal TUIR, vada inserito in busta paga, e costituisca la base imponibile per IRPEF e contributi INPS.
Per evitare questo rischio e per far risparmiare alla Regione mancati introiti si potrebbe pensare di mettere sui mezzi pubblici manichini in divisa, sparpagliati tra la folla, sarebbero sicuramente spaventapasseri più adatti.
 
 

Conte dei miracoli

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QUINTA COLONNA

di Marcello Veneziani

Sarà un figurante, ma Giuseppe Conte a Palazzo Chigi fa la sua figura. Finora nel suo giro del mondo in settanta giorni non ha mai sbagliato un gesto, una frase, una dichiarazione. L’unica gaffe appartiene alla sua vita anteriore, quando scriveva curriculum per gonfiarsi un po’. Ora non c’è più bisogno d’intortare, in due mesi ha realizzato un curriculum invidiabile, la realtà supera la diceria. Nei suoi interventi magari si terrà sull’ovvio, sul generico, non decide un granché, si limita a intrattenere, ripetere, simulare; ma il poco che ha detto e il pochissimo che ha fatto, l’ha detto e l’ha fatto bene, senza mai sbilanciarsi. Si è mantenuto sul filo con un equilibrismo prodigioso, che nemmeno i funamboli delle sagre paesane, quelli che nella nostra Puglia chiamavamo tarall’e zucchere. È riuscito a non dispiacere a Di Maio, Salvini e Mattarella, anzi ha dato l’impressione di concordare con ciascuno di loro. È l’ultimo miracolo di Padre Pio per dimostrare che niente è impossibile, perfino che un Conte da uno diventi di colpo premier, senza colpo ferire. E non venga attaccato da nessuno, stampa inclusa. Continua a leggere

M5S, Caf inondati di telefonate: “Dove sono moduli per il reddito di cittadinanza?’

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A Giovinazzo, Comune in provincia di Bari, i Caf assaltati da telefonate di disoccupati: “Dateci il modulo per chiedere il reddito di cittadinanza”

di Claudio Cartaldo

Non sorprende, o forse sì. Ma nel Sud Italia, lì dove il Movimento Cinque Stelle ha collezionato quasi tutti i collegi disponibili alle ultime elezioni politiche, il reddito di cittadinanza sembra essere la promessa che ha scaldato i cuori degli elettori.

A provarlo ci sarebbe una vicenda che sta facendo discutere non poco.

Le chiamate per il reddito di cittadinanza

La storia viene da Giovinazzo, piccolo comune in Puglia. Nel collegio di Molfetta (dove era inserita Giovinazzo) Francesca Galizia, candidata grillina, ha ottenuto il 43% e nel comune i voti sono stati poco meno del 40%. Una vittoria su tutta la linea. Bene. Come spiega oggi la Gazzetta del Mezzogiorno, in questa cittadella di 20mila abitanti alle porte di Bari, però, i Caf e i patronati sono stati presi d’assalto con la richiesta di poter compilare i moduli per ottenere il reddito di cittadinanza. “Hanno vinto ci Cinque Stelle – si sono sentiti dire i dipendenti del Caf – adesso dateci i moduli”.

In un primo momento gli operatori hanno pensato ad uno scherzo. Ma poi l’elevato numero di telefonate ha fatto capire che in molti avevano creduto già attuate le promesse grilline. Di fronte all’ovvia risposta che un modulo simile ancora non esiste (e chissà se esisterà mai), molti cittadini si sono rivolti agli uffici comunali per avere conferme. Continua a leggere