Come aveva previsto Matteo Castagna, nell’intervista di ieri, il Presidente Mattarella prende tempo, in attesa che il centrodestra cerchi alleati, tra i singoli deputati e senatori, per avere una maggioranza in Parlamento. Intanto, c’è Gentiloni che continua l’ordinaria amministrazione…(n.d.r.)
Per trovare la maggioranza si va per esclusione «Ora non muoverà un dito». Un premier già c’è…
di Massimiliano Scafi
L’Europa lo invoca: «Abbiamo fiducia nel presidente». Il centrodestra, da Salvini a Tajani, lo incoraggia: «Contiamo sulla sua saggezza e la sua capacità».
Pure Di Maio lo blandisce: «Il capo dello Stato agirà con autorevolezza». Tutti lo guardano, tutti lo cercano, tutti aspettano un suo cenno, un coniglio dal cilindro, e lui che fa? Nulla, perché nulla è esattamente la cosa migliore da fare adesso. «In questa fase non muoverà un dito», dicono dal Colle, perché così saranno i partiti a muoversi. Mattarella non ha «chiusure pregiudiziali», è neutrale e vuole rispettare le indicazioni dei cittadini, dirà la sua al momento giusto.
La dirà ad aprile, quando i gruppi che saliranno al Quirinale dovranno presentarsi con una proposta concreta, fatta di programmi e numeri. Lì, dopo la decantazione post-elettorale, si vedrà se si riuscirà ad estrarre da due non-maggioranze un governo da dare al Paese. Essere subito troppo attivi può solo far precipitare la situazione. Continua a leggere