Trieste: prevalgono ragionevolezza e saggezza
Alla fine, hanno prevalso la ragionevolezza, la consapevolezza e la saggezza. E’ evidente la buona fede dei portuali di Trieste, oltre l’ingenuità di molti altri. Soprattutto, oltre la volontà di apparire o di manifestare a tutti i costi, se le condizioni per un buon risultato non ci sono. (a lato, il comunicato del Coordinamento 15 ottobre)
Il Sig. Puzzer merita un plauso per la determinazione ed il coraggio dimostrati, comunque la si pensi sulla questione del Green Pass. Ha guidato una protesta civile profondamente efficace, perché il blocco del lavoro, ovvero lo sciopero dei trasportatori, se protratto ad oltranza avrebbe costretto il Governo a trattare qualcosa di importante, per tutti gli italiani, perché il rischio della mancanza di approvvigionamenti avrebbe bloccato il Paese. Lui ci ha provato, forse credendo in un effetto domino di altre categorie di lavoratori, che, però, non c’è stato. La realtà è che alla maggioranza della popolazione sta bene il green pass, perché lo ritiene uno strumento utile alla sua sicurezza sanitaria. Anche se a migliaia di persone, lavoratori o meno, non va giù per motivazioni ragionevoli e ad altri per motivazioni fantasiose o addirittura deliranti, le piazze piene non sono il popolo. Il popolo è corso in massa a vaccinarsi; una parte di esso si è sentita costretta a farlo per poter tornare a una parvenza di normalità. Il dato è che l’85% degli italiani si è vaccinato con due dosi. Il gen. Figliuolo ipotizza che entro Natale si possa raggiungere la cosiddetta immunità di gregge, col 90% della popolazione vaccinata completamente.
Chi ha una formazione classica o tomista sa distinguere molto bene la realtà da ciò che vorrebbe che essa fosse. L’uomo che si costruisce una sua realtà parallela è un alienato. L’uomo che costruisce la realtà, al di là dei dati fattuali, segue, forse inconsciamente, la stessa mens di chi vorrebbe imporre delle situazioni a fronte di una realtà artificiale.
Il Sig. Puzzer sarà stato certamente minacciato, avrà subito pressioni incredibili, ma nella scelta di annullare il corteo e poi il presidio a Trieste, ha dimostrato di sentire il peso della responsabilità ed ha ben compreso, col buon senso, i giochetti che il Sistema gli stava preparando per inasprire la repressione. Ed ha fatto bene il suo dovere, ottenendo comunque (unico tra i vari manifestanti dei precedenti mesi) un importante incontro con i rappresentanti del governo. A parlare con lui ed a consigliarlo, assieme ad altri lavoratori e lavoratrici, c’era anche l’Avv. Gianfranco Amato, che, a differenza dei parolai e scribacchini che si spacciano per “anti-Sistema”, essendo, con consapevolezza o meno, in realtà, funzionali alla repressione di Stato, ci ha messo la faccia in prima linea, giorno e notte. Un importante aiuto concreto ad una lotta che, vista la contingenza, continuerà con metodi differenti per raggiungere uno scopo, che è, per queste persone, il bene comune, non certo la visibilità personale o il lucro.