NOI BIGOTTI INTEGRALISTI CON I NOSTRI ROSARI E I NOSTRI SANTINI
di Silvana De Mari
Il cristianesimo è diventata una religione molto carina, malleabile, duttile, opinabile, porzionabile, flessibile, compatibile con tutto e con tutti, vegetariana, gay- friendly, sostenibile e di basso impatto, low cost, à la carte, prêt-à-porter, self service, prendi solo quello che vuoi e paghi solo quello. Il cristianesimo è diventato un religione di fiocchetti di neve (in inglese Snowflake, termine che indica qualcuno che si scioglie e si spampana se solo lo guardi male) e soprattutto di pretini molto graziosi, qualcuno più patinato e qualcuno più casual, che ci presentano i loro fidanzatini ancora più carini di loro. Possiamo dire che il cristianesimo è stato portato ai saldi di fine stagione. Un cristianesimo a tinte pastello, delicate e soffici come le casule usate a Dublino, accuratamente prive di qualsiasi simbolo cristiano ( è divisorio) e chiuse da una specie di cerchio un po’ celtico e un po’ esoterico.
Da Dublino ci fanno sapere che “non commettere atti impuri” vuol dire non ti mettere le dita nel naso. Mentre sprofondiamo in un Cristianesimo a tinte pastello tutto carino, tondo e paffuto come lo zucchero filato con la panna montata sopra, ci sembrava di ricordare che dovevamo essere il sale della terra, qualcosa che sulle ferite brucia, ma sterilizza e pulisce: perché solo attraverso il dolore e la vergogna passa la via per la vera gloria, la redenzione, la purezza, per questo ci vuole il sale, non lo zucchero filato. Ci sembrava che Gesù Cristo a un certo punto abbia anche rovesciato tavoli e preso la gente a scudisciate e, soprattutto, si dichiarasse Figlio del Padre essendo il Padre il Dio degli Eserciti e Colui che ha distrutto Sodoma col fuoco. Continua a leggere