Giornata aborto sicuro. PVeF: «L’unica sicurezza è la morte del bambino, mentre i dati sulla Legge 194 sono falsati»

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Segnalazione ProVita & Famiglia

 

COMUNICATO STAMPA
Giornata aborto sicuro
Pro Vita & Famiglia: «L’unica sicurezza è la morte del bambino, mentre i dati sulla Legge 194 sono falsati»

Roma, 28 settembre 2021

«Oggi è la cosiddetta Giornata internazionale per l’aborto libero, sicuro e gratuito. Ma l’aborto non è libero perché al bambino nessuno chiede il parere. L’unica cosa sicura è propria la sua morte, nonché le gravi complicazioni di cui soffrono decine di migliaia di donne come ferite pelviche o genitali, emorragie, danni cervicali, perforazioni e cicatrizzazione della parete uterina, fino alla morte con oltre 500 casi di decessi per aborto legale e “sicuro” negli Stati Uniti fino al 2017. Inoltre non è gratuito perché alla donna costa il prezzo di sofferenze indicibili anche interiori. L’aborto è diventato solo una battaglia ideologica, ma l’embrione è un essere umano e nessuna ideologia può sopprimerlo» ha dichiarato Toni Brandi, Presidente di Pro Vita & Famiglia.

«Si parla di sicurezza, ma proprio le conseguenze della Legge 194 sono insabbiate e falsificate. L’ultima relazione annuale del Parlamento sull’applicazione della norma, infatti, è stata una mera formalità, con statistiche incomplete e fuorvianti e dati palesemente copiati e incollati da quella del 2018» ha denunciato Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita & Famiglia. «è preoccupante e drammatico l’incremento delle complicanze immediate dell’aborto farmacologico, di ben il 2% in più nel 2019 e di dieci volte superiori a quelle registrate per tutte le oltre 70mila interruzioni volontarie di gravidanza chirurgiche dello stesso anno. È questo quello che vogliamo?Una società che uccide i propri figli? Una società senza futuro?».

«Altro che aborto sicuro – conclude Brandi – condanniamo questa pratica abominevole e omicida in tutte le sue forme, anche nella somministrazione “fai da te” della Ru486 in day Hospital. Questa scelta, infatti, non è mai indolore perché comporta contrazioni dolorosissime ed emorragie e qualsiasi dato è sottostimato se pensiamo che decine e decine di morti sono certificate solo dopo le rare, e costose, autopsie che vengono richieste».

Fonte: https://www.provitaefamiglia.it/blog/giornata-aborto-sicuro-pvf-lunica-sicurezza-e-la-morte-del-bambino-mentre-i-dati-sulla-legge-194-sono-falsati

L’Italia amplia la legislazione pro-aborto. Morgante: così incatenate le donne con una falsa libertà

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La decisione del ministro della Salute Speranza di permettere l’uso della pillola  abortiva RU486 (mifepristone) per interrompere la gravidanza fino alla nona settimana, senza ricovero ospedaliero, l’Italia amplia ulteriormente la legislazione sull’aborto. Pare che dietro la scelta ministeriale ci sia un parere del Consiglio Superiore di Sanità di cui però non si trova documentazione. I precedenti pareri del massimo organo in materia di salute erano stati contrari al prolungamento alla nona settimana che invece adesso è permesso.

Finora, dopo che nel 2009 in seguito ad una lunga battaglia dei radicali, l’aborto fai-da-te era consentito fino alla settima settimana, ora si arriva ai due mesi. Grande soddisfazione da parte della sinistra, che legge questa decisione come un allineamento alla legislazione degli altri paesi europei. La sen. De Petris parla di “un passo avanti fondamentale sulla strada della civiltà“. Laura Boldrini, Pd, ringrazia Speranza a nome delle “deputate dell’intergruppo per le donne

Preoccupazioni e critiche invece dai cattolici e da destra. 

Per Giorgia Meloni si tratta “di un balzo indietro per le donne e non un passo in avanti verso una maggiore libera autodeterminazione femminile come vuol far credere la sinistra. Non calcolare il rischio potenziale che questa scelta comporta è da irresponsabili. Così si contravviene a quanto contenuto nella legge 194/78, sulle condizioni di sicurezza richieste per l’interruzione volontaria della gravidanza“.

Reazioni anche a Verona. Maddalena Morgante, candidata di Fratelli d’Italia alle regionali, dichiara che “ampliare le possibilità di utilizzo della pillola abortiva #Ru486 non vuol dire aumentare la libertà delle donne e la loro tutela sanitaria. È un provvedimento maschilista -continua- che incatena le donne con una falsa libertà. Per questo dico no oggi, e dirò sempre no e combatterò questa vergogna, questo sfruttamento, questi omicidi derubricati a malesseri passeggeri. La #vita inizia dal concepimento e non ce se ne sbarazza come fosse un mal di testa. No a questa politica pro-morte.

Fonte. https://www.giornaleadige.it/litalia-amplia-la-legislazione-pro-aborto-morgante-cosi-incatenate-le-donne-con-una-falsa-liberta/