A Santa Sofia è stato sconfitto l’Occidente, Costantinopoli è di nuovo caduta

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di Alessio Benassi

Costantinopoli è caduta nuovamente, sembra strano a dirsi, ma la riconversione del museo di Santa Sofia in moschea, su spinta del dittatore islamista Erdogan, equivale ad una nuova caduta della città, come se i cannoni ottomani avessero aperto nuovamente il fuoco contro il tempio della “Divina sapienza” di Dio.

La flebile protesta del mondo moderno, laico e secolarizzato, non può niente contro la volontà turca, non può far nulla contro le mire del “Sultano” Erdogan che dalla Siria alla Libia sta riesumando il vecchio impero ottomano, con successo e senza che molti si frappongano.

La perdita di Santa Sofia non è una sconfitta solo per l’identità storica del monumento in sé, simbolo della gloria della “seconda Roma” che rimane uno dei monumenti simbolo della grandezza bizantina, memoria tangibile del Regno di Giustiniano II.

La riconversione di Santa Sofia è in primo luogo la sconfitta di un occidente, che dopo decenni di laicismo, non ha saputo difendere un monumento che considerava “laico”. Continua a leggere