Lorenzo Fontana, dal calcio in parrocchia a Christus Rex: «Porterà la fede in politica»
CORRIERE DEL VENETO inserto del CORRIERE DELLA SERA del 15.10.2022
La formazione religiosa ultraconservatrice, nella Verona «di destra», si è saldata alla militanza leghista

«È un veteroconciliare»
«Ma non è così facile come dite voi – corregge Matteo Castagna, veronese, responsabile nazionale del Circolo Christus Rex-Traditio – l’amico Lorenzo Fontana lo conosco bene e non è lefebvriano, né sedevacantista come lo siamo noi del Christus Rex-Traditio che consideriamo eretici tutti i papi da Wojtyla in poi [in realtà, sarebbe da Roncalli in poi…n.d.r.]. Lorenzo lo frequento [in realtà sarebbe lo conosco, n.d.r.] dal 1996, insieme abbiamo fatto gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio, durante il Conte 1 abbiamo collaborato nelle iniziative per la difesa della famiglia tradizionale. Lo sento regolarmente [in realtà, sarebbe stato raramente, n.d.r.] . Lui è un cattolico coraggioso, non secolarizzato, vicino alla tradizione, lo si può definire un veteroconciliare. È pro-life. Dopo le Boldrini e i Fico che abbiamo avuto ai vertici delle istituzioni, benvenuto il segnale di un cambiamento di rotta radicale nella tradizione democratica italiana».
«Oggi è un giorno nero»
L’amico fondamentalista [in realtà sarebbe: tradizionalista o sedevacantista, n.d.r.] Matteo Castagna precisa: «Lorenzo è partito dalla religione per scendere in politica come fosse il velo della sposa e portarvi intatti i valori cristiani in cui crede. Io mi sono iscritto alla Lega di Verona Ovest nel 1993, lui nel 1996. Lo stimo, lui ha simpatia per noi preconciliari. Lorenzo ha tenuto [in realtà sarebbe ha portato a casa, n.d.r.] il velo a mia moglie quando mi sono sposato». «Certo che lo conosco, liceo Galileo Galilei insieme – dice la ragazza sotto il casco da parrucchiera che a sua volta sta sotto l’appartamento di mamma Fontana – ma oggi, per me, è un giorno nero. Non so di che colore fosse il velo».
Per leggere tutto l’articolo: https://corrieredelveneto.corriere.it/verona/politica/22_ottobre_15/lorenzo-fontana-calcio-parrocchia-christus-rex-portera-fede-politica-62af89ce-4bf6-11ed-b1b7-e093d9351754.shtml
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La pagina de L’Espresso: https://espresso.repubblica.it/politica/2022/10/14/news/lorenzo_fontana_presidente_camera_estrema_destra-370022201/
La pagina di Repubblica: https://www.repubblica.it/politica/2022/10/15/news/vaticano_posizioni_lorenzo_fontana_cattolico-370065394/
https://www.ultimavoce.it/lorenzo-fontana-un-antiabortista-filorusso-alla-guida-della-camera/
La7: interviste a Matteo Castagna sulla Tradizione Cattolica
17.10.2022 L’Aria che tira – La7
Una giornalista de “L’Aria che tira”, in onda ogni giorno su La7 dalle 11.00 alle 13.30 del mattino, ha intervistato il nostro Responsabile Nazionale Matteo Castagna presso la sua abitazione, in merito all’elezione del veronese Lorenzo Fontana a Presidente della Camera:
Ecco la registrazione della puntata: https://www.la7.it/laria-che-tira/rivedila7/laria-che-tira-17102022-17-10-2022-456050
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GIOVEDI 20 OTTOBRE in PRIMA SERATA andrà in onda uno stralcio della lunga intervista che il giornalista Salvatore Gulisano ha fatto al nostro Matteo Castagna, nel suo studio di casa, per la trasmissione PIAZZAPULITA condotta da Corrado Formigli. Si è parlato di dottrina cattolica tradizionale, Messa tridentina, bioetica. La registrazione della puntata sarà disponibile sul sito di piazzapulita.
Ecco la registrazione: https://www.la7.it/piazzapulita/video/dentro-il-mondo-ultracattolico-di-lorenzo-fontana-20-10-2022-456662
Intervista a don Francesco Ricossa
di Redazione
Sul sito www.sodalitium.biz è possibile trovare questa interessante e istruttiva intervista a don Francesco Ricossa, Superiore dell’Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia (TO). Pur non riconoscendoci nella Tesi di Cassiciacum, da cattolici sedevacantisti simpliciter come Circolo Christus Rex-Traditio ci affidiamo ai Sacramenti ed alla cura animarum dell’apostolato dell’I.M.B.C.
VIDEO: https://youtu.be/z5sHcTCf_ic
Green pass, delirio della CEI: “Opporsi è contrario al Vangelo”
di Redazione
IL MESSAGGIO DELLA CEI BACCHETTA NO VAX E NO GREEN PASS. MA CHE C’ENTRA COL VANGELO?
“Confesso a Dio Onnipotente che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni. Faccio pubblica ammenda, poi sarà mia premura replicare il tutto in confessionale: nutro più di un dubbio sulla legittimità e la correttezza, politica e giuridica, del green pass. Mea culpa, mea culpa, mea màxima culpa. Voglio dire: mi son vaccinato con la stessa puntualità con cui mi sono cresimato, però oggi scopro di essere “irresponsabile” e soprattutto “lontano dal Vangelo” perché critico il lasciapassare. E visto che extra eclesiam nulla salus, e che io all’eternità ci tengo eccome, sono costretto a cospargermi il capo di cenere ben prima dell’inizio della Quaresima”.
Inizia così, tra il serio e il sarcastico, il primo capoverso dell’articolo di Giuseppe De Lorenzo sul sito di Nicola Porro. Il giornalista ha perfettamente ragione. Se si accetta la gerarchia ecclesiastica attuale come legittima, il cattolico è tenuto ad obbedire alla richiesta disciplinare dell’Assemblea dei vescovi. Non può attaccarla pubblicamente, perché quando la Chiesa docente dà un imperativo che ha implicazioni di fede o di morale, in questo caso l’implicazione è morale, la Chiesa discente deve (non, può) chinare il capo ed obbedire. Si tratta del principio di Autorità, su cui si fonda la Chiesa gerarchica, che va ubbidita, ovviamente, anche quando non si esprime ex chatedra, su tematiche inerenti la Fede e la Morale. E anche se non si è d’accordo. Pena la scomunica. Chi non conosce o ha penso il significato del principio di Autorità nella Chiesa si comporta come un eretico, che si permette di attaccare pubblicamente un vescovo o il Papa, in materia di Fede o Morale. E’ un’attitudine di matrice protestante, purtroppo, diffusa, in particolare dopo il Concilio Vaticano II, quella che induce il laico a dire che la Chiesa sbaglia in materia di Fede o di Morale, come se potesse farlo, e non fosse Una, Santa, Cattolica ed Apostolica. Non potendo insegnare costantemente l’errore di Fede e di Morale, l’insegnamento dei Padri, dei dottori della Chiesa, dei Papi e persino il can. 188 del codice di Diritto canonico 1917, ci dicono all’unisono che qualora ciò avvenisse, il chierico colpevole decadrebbe da ogni autorità nella Chiesa, “ispo facto, et sine ulla declaratione”. Di fronte all’eresia manifesta, dunque, il cattolico, deve saper reagire constatando la vacanza della Sede Apostolica e riconoscendo la drastica riduzione della dimensione visibile della Chiesa a coloro che, validamente consacrati ed ordinati, rimangono fedeli al Magistero Perenne. Per questo motivo, noi siamo sedevacantisti, consapevoli che il dogma dell’indefettibilità non verrà mai meno, perché ce l’ha promesso Gesù Cristo. Constatando la Sede Vacante per eresia manifesta ovvero pubblica, dovuta all’insegnamento di dottrine differenti o contrarie alla Tradizione, consapevoli dell’invalidità dei riti di consacrazione episcopale riformati nel 1968 e, per conseguenza diretta dell’invalidità dell’ordine sacerdotale post-conciliare effettuato con il nuovo rito modificato nelle formule essenziali, possiamo dire che non ci riguarda ogni cosa venga detta o scritta da chi si è messo fuori dalla Chiesa, professando le dottrine cripto-protestanti del Conciliabolo Vaticano II. E’ nostro dovere di carità, però, denunciare ogni crimine di apostasia o deviazione dottrinale/morale, anche pubblicamente, affinché vengano ingannate meno persone possibili, con l’aiuto della Grazia, perché questi signori occupano i Sacri Palazzi e la gente li crede cattolici. Non è possibile, invece, cadere nel grave errore dell’indisciplina e della disobbedienza verso coloro che si considerano legittimi pastori della Chiesa di Cristo. Sarebbe paradossale e una costante mens antipapista e a-cattolica quella di attaccare pubblicamente i legittimi Pastori della Chiesa in materia di Fede e/o morale. La Chiesa, su questi insegnamenti, non può sbagliare oppure non è Chiesa di Cristo. Tertium non datur.
Procede l’articolo di De Lorenzo, che, potrebbe essere identificato col cattolico, che si interroga, disorientato:
“Adesso vi spiego. Oggi il Consiglio Episcopale permanente della Cei ha reso noto il suo messaggio redatto per la 44a Giornata Nazionale per la vita. Ordinaria amministrazione. Ma tra i giusti richiami ad opporsi all’aborto (Signorini, almeno tu sei salvo), i Vescovi hanno infilato anche quello che i media già leggono come l’anatema contro i no vax e no green pass. Eccolo: “Non sono mancate – si legge nel testo – manifestazioni di egoismo, indifferenza e irresponsabilità, caratterizzate spesso da una malintesa affermazione di libertà e da una distorta concezione dei diritti. Molto spesso si è trattato di persone comprensibilmente impaurite e confuse, anch’esse in fondo vittime della pandemia; in altri casi, però, tali comportamenti e discorsi hanno espresso una visione della persona umana e dei rapporti sociali assai lontana dal Vangelo e dallo spirito della Costituzione“. Direte: chi ti assicura che ce l’hanno coi no green pass? Lo certifica l’Agensir, ovvero il Servizio di Informazione Religiosa sostenuto dalla stessa Cei. Insomma: non si sbaglia mica.
Ora, ho grande rispetto dei Vescovi tutti. Per alcuni di loro nutro anche personale amicizia. Però cribbio: già uno fatica a seguire la retta via dettata da Nostro Signore, se pure opporsi al green pass diventa “lontano dallo spirito del Vangelo” qui il cammino verso la redenzione si fa decisamente complicato. Anche perché la contrarietà non nasce da chissà quale “egoismo, indifferenza o irresponsabilità” (ripeto: sono stravaccinato). Inoltre non sono impaurito. Non mi ritengo confuso, se non quando mi sveglio la mattina prima di riuscire a sorseggiare un caffè. E la visione della persona umana è e resta quella che ho sempre avuto, anche quando tentavo indegnamente di dirigere una banda di scout scalmanati sul “sentiero bianco” della fede. Dunque ai Vescovi chiedo: possibile che opporsi al lasciapassare, ovviamente senza violenze in stile Forza Nuova, significhi davvero avere una visione dei rapporti sociali “assai lontana dal Vangelo” e “dallo spirito della Costituzione”?
Se è così, abbiamo un problema. Non se Dio sia davvero il primo liberale della storia, come sostiene Antonio Martino. Però a me hanno sempre insegnato che “la libertà cristiana” è “sequela di Cristo nel dono di sé sino al sacrificio della Croce” (Papa Ratzinger, 1 luglio 2007). Ossia: vivere il libero arbitrio come servizio. Che c’azzecca col green pass? E coi no vax? Va bene richiamare alla responsabilità sociale. Va bene invitare i credenti a vaccinarsi. Però tutto questo col lasciapassare a poco a che fare. Il principio credo debba essere questo: rispettare il diritto di ognuno, almeno finché non vi sarà una legge che obbliga alla vaccinazione, di scegliere se inocularsi il siero o meno. Basta. Non parliamo di scie chimiche, chip sotto pelle o che altro: ma del fatto che il green pass uccide quella libertà di scelta falsamente garantita dallo Stato. E introduce un obbligo surrettizio a chi, legittimamente, non si fida di Figluolo, Burioni o Speranza. Punto.
Che poi, sbaglio oppure per andare a Messa il green pass non è richiesto? Perché se è così – ed è così – allora la faccenda puzza di bruciato. Confesserò anche i maligni pensieri. Ma io, qui, un ditino di ipocrisia lo noto eccome”. (fonte dell’articolo di De Lorenzo: https://www.nicolaporro.it/green-pass-delirio-dei-vescovi-opporsi-e-contrario-al-vangelo/
Analisi sulla situazione della Chiesa e della tradizione cattolica, oggi
Come i nostri numerosi affezionati lettori sanno, noi del “Circolo Christus Rex-Traditio” non aderiamo alla Tesi di Cassiciacum perché siamo sedevacantisti cosiddetti simpliciter, ma ci rivolgiamo all’Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia per i Sacramenti e l’apostolato cattolico romano. (i grassetti dell’editoriale di don Ugo, che condividiamo in pieno, sono nostri)
L’EDITORIALE
di don Ugo Carandino (del 18/06/2021)
L’atteggiamento giusto del cattolico davanti alla pandemia Covid-19
di Matteo Castagna
L’EQUILIBRIO È LA MISURA DEL BUON CATTOLICO: CI DISTINGUIAMO PER LA FIDUCIA NELLA SCIENZA CHE NON CONTRADDICA LA RAGIONEVOLEZZA E SANTIFICHIAMO IL MOMENTO PRESENTE!
Possibile che l’atteggiamento del cattolico del Terzo Millennio sia identico a quello del litigioso “no vax” o “no mask”, che passa compulsivamente le giornate da un telegiornale all’altro, da un social al sito che la spara più grossa, quasi a voler far la gara a chi spara per primo la sentenza più roboante e catastrofica, da autentico “profeta” dei nostri tempi? (abbiamo già avuto modo di scrivere sui media e dire in TV che il negazionismo è una posizione idiota! Chi nega l’esistenza del virus, nega la realtà, è un alienato che provoca inquietudine e rischi alla stregua del Pensiero Unico, di cui è il maldestro risvolto della medaglia)
Siamo, davvero, chiamati a fare i cavalieri dell’Apocalisse “de noantri”, senza renderci conto di quanto abbassiamo il livello donatoci dalla fede e di quanto, in tal modo, voliamo basso?
D’altro canto, siamo tenuti, forse, a berci tutto ciò che i media mainstream ci propinano, con lo spirito acritico dell’ebete? Certamente no.
L’equilibrio è la misura del buon cattolico: ci distinguiamo per la fiducia nella scienza che non contraddica la ragionevolezza, che viene dopo l’analisi dei fatti alla luce ed in una prospettiva di fede.
Sant’Agostino insegnava: “Concedimi, Signore, di essere perseverante nel Bene, semplice, ma non incline alla stupidità. Fa’ che non giudichi sulla base di soli sospetti e mantenga una pace sincera, senza indulgere al male”.
Il discepolo prediletto di Gesù, San Giovanni diceva: “Nos ergo diligamus Deum!” (noi, dunque, amiamo Dio!). Anche noi, per poter amare Dio dobbiamo sforzarci di santificare il momento presente.
Non preoccupiamoci, inutilmente, del passato e del futuro, ma concentriamo tutta la nostra buona volontà sul momento presente, il solo che Dio ci accorda, sul quale possiamo appoggiarci e di cui dobbiamo disporre per assicurare il nostro avanzamento, nel cammino che conduce a Dio, nostro fine ultimo, meditando su quanto tutto il resto sia effimero.
Perché queste inquietudini per l’avvenire, a detrimento delle sollecitudini per il presente? Non vedete che a tormentare così la vostra anima, si perde tempo? Santificare il momento presente, vuol dire identificare in qualche maniera la nostra volontà con quella di Dio. Continua a leggere
don Ricossa (IMBC): L’invalidità della “canonizzazione” di Paolo VI (Montini)
Abbiamo letto il comunicato della Fraternità San Pio X in cui noi poveri mortali non siamo stati in grado di comprendere se la “canonizzazione” di Montini sia valida oppure no. Abbiamo ascoltato questa omelia e l’invalidità appare lapalissiana nella chiara esposizione dell’argomentare cattolico. Restiamo convinti che la soluzione non potrà essere la Tesi di Cassiciacum, ma in questa omelia troviamo l’immutabile Magistero della Chiesa.
Segnalazione del Centro Studi Federici
Comparazione tra Chiesa Cattolica e falsa Chiesa conciliare
di Padre Maria Romualdo Lafitte
VERA CHIESA CATTOLICA FALSA CHIESA DI BERGOGLIO
Dal 0 fino al 1958, Dal 1958 ad adesso Nostro Signore fino a Pio XII 6 Antipapi: da “Giovanni XXIII” a “Francesco I”
Rosario: 15 misteri 20 misteri
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vendetta al cospetto di Dio (Catechismo di San Pio X)
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Preti celibi, non sposati Adesso possono Continua a leggere
Bergoglio, i conciliari e le vergogne della tradizione
Per parte tradizionalista, oramai ridotta a coloro (chierici e laici) che non riconoscono la “gerarchia conciliare” come legittima, si scorge una certa ritrosia alla sguaiata contestazione di Bergoglio, rispetto ai predecessori, perché potrebbe sembrare che la crisi e i problemi nascano con lui, quasi ottenendo il risultato di “assolvere” tutti gli altri, per conseguenza.
Ritengo che non sia sbagliato ritenere limitato attaccare per le sue bizzarrie o espressioni eretiche solo il perito chimico argentino, perché chi vuole (e deve) avere una visione d’insieme deve iniziare la panoramica su quanto accaduto a livello ecclesiale e quindi, criticare duramente documenti e persone, almeno dal Concilio Vaticano II (1962-1965). Indetto da Roncalli, proseguito e terminato da Montini, quest’assise ha posto le basi per una mutazione genetica, sul piano umano, della Chiesa ufficiale. Non potendo, però, Essa trasformarsi ma tramandarsi, in quanto il Corpo Mistico di Cristo è solo in continuità con il Suo Fondatore, siamo costretti a ritenere che il Vaticano 2 non sia stato un Concilio della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, quanto un Conciliabolo della “Contro-Chiesa”, composta da chierici decaduti, infiltrati d’ideologia liberale e social-comunista, teologicamente modernisti (“modernismo è la sintesi di tutte le eresie” – San Pio X). Preparato da tempo nelle logge, trovò terreno fertile in Roncalli, mentre Sua Santità Pio XII si rifiutò di indirlo, poiché aveva colto la volontà sediziosa dei cosiddetti novatori. Tutti i predecessori di Papa Pacelli avevano, peraltro, rifiutato energicamente l’abbraccio con la modernità, intesa come l’adeguamento ai peccati contro Dio e contro il prossimo, da sempre condannati, ma spacciato per misericordia e carità (sic!). Continua a leggere