Arezzo: per non dimenticare “Angeli e Demoni” con G. Amato e S. De Mari

Condividi su:
di Redazione

Al suo ritorno dal tour di un mese che lo ha visto protagonista di conferenze in tutta l’America Latina, l’Avv. Gianfranco Amato, che condivide con noi il progetto politico di Nova Civilitas, sarà con l’amica Dott.ssa Silvana De Mari (nostra ospite a Verona il 19 Marzo 2017) ad Arezzo per non dimenticare “Angeli e Demoni”.
Giù le mani dai bambini!

Continua a leggere

Combattete con me. Io sono la vostra voce.

Condividi su:

Queste frasi vi ripugnano? Trovate sbagliato che un circolo che riceve denaro dallo stato sia intitolato all’autore di queste frasi? Bene : io sono a vostra voce. Per aver alzato la mia contro tutto questo sto subendo due processi. I miei processi sono un enorme vantaggio da un lato, perché permettono alle mie parole di rimbalzare e anche l’enorme esercito di giornali nemici è costretto a riportarli, ma hanno lo svantaggio di costarmi fiumi di denaro.

Chiedo aiuto. Io sono la vostra voce. Perché questa voce non sia azzittita, sostenetemi!                                           

L’affermazione che Mario Mieli era un pedofilo è vera e inoppugnabile. Mario Mieli afferma la sua pedofilia nel testo Elementi di critica omosessuale.

Il significato corretto della parola “pedofilo” è: persona attratta eroticamente da minori. La pedofilia è una condizione mentale caratterizzata dall’attrazione erotica per i minori, condizione ritenuta da alcuni una parafilia o una perversione, dall’ultimo DSM è considerata un orientamento sessuale. Chiunque si dichiari attratto eroticamente dai bambini, indipendentemente dal fatto che abbia o meno compiuto atti pedofili, non può che essere dichiarato pedofilo.

Mario Mieli dichiara in maniera inequivocabile la sua attrazione erotica per i bambini, per persone cioè di età inferiore alla pubertà, nel suo libro Elementi di critica omosessuale, edito inizialmente da Einaudi, nell’ultima edizione da Feltrinelli.

“Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica” (Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, pag 55 PDF http://www.mariomieli.net/wp-content/uploads/2014/04/Elementi_di_critica_omosessuale.pdf).

Continua a leggere

O crediamo o non crediamo. Se crediamo il Vangelo non può essere contraddetto

Condividi su:

È un dogma di fede proclamato dal IV Concilio Lateranense sotto Innocenzo III che «È unica la Chiesa universale dei fedeli e al di fuori di essa assolutamente nessuno può essere salvato». Come diavolo gli è venuto in mente a Innocenzo III di essere così scortesemente poco inclusivo, così platealmente di parte, così ottusamente certo che esista un vero e un falso, che esistano il bene e il male e che lui li conosca? Il concetto che il bene e il male esistano e come stabilirli in effetti dovrebbe essere l’ABC di qualsiasi religione, senza il quale tanto vale lasciar perdere. Il pilastro su cui si basa la religione si chiama dogma, tutto quello che si costruisce sopra questo pilastro iniziale. Contrariamente alla nuova Chiesa 2.0, tutta panna montata e zucchero filato, il Cristianesimo ha un pilastro iniziale che è fatto di granito, questo pilastro è la figura di Gesù Cristo, che non è opinabile e non è discutibile e non può essere contraddetto. In effetti il Cristianesimo, prima di essere una religione, è stato un evento storico. Cristo, il terzo giorno, è risorto sì o no. Se è risorto abbiamo ragione noi e gli altri hanno torto, se non è risorto gli altri hanno ragione e quelli che hanno preso la cantonata siamo noi. Che possiamo avere ragione tutti e due su un evento che o c’è stato o non c’è stato è contrario al principio di realtà, che è una maniera molto colta per dire che è una corbelleria. Continua a leggere

Eutanasia. Parla de Mari: «73% favorevole? Se sapessero come si muore il dato sarebbe diverso»

Condividi su:

Il 73% degli italiani sarebbe favorevole all’eutanasia. Ad affermarlo è una recente ricerca dell’Eurispes. Se però si va a discernere i criteri di ricerca e i contenuti specifici delle singole domande, si scopre una realtà un po’ diversa. Almeno il 60% degli italiani, ad esempio, si dichiarano contrari al suicidio assistito, diverso dall’eutanasia soltanto nella modalità ma non certo nella sostanza. Senza contare le innumerevoli riserve espresse da quel 73% di favorevoli, vi è addirittura un 77,5% di intervistati che ammetterebbe l’eutanasia soltanto in caso di «coma irreversibile», ovvero di morte cerebrale, considerata dalla maggior parte della letteratura scientifica come morte tout court.

Anche se i dati Eurispes non si prestassero a così tanti equivoci e ambiguità, rimarrebbero comunque molto discutibili. Ne è convinta la dottoressa Silvana De Mari, medico, blogger, scrittrice e attivista pro life. A colloquio con Pro Vita, la De Mari ha sostenuto che il parere degli italiani sull’eutanasia cambierebbe notevolmente segno, se si mostrasse loro gli effetti di un’agonia per disidratazione procurata, mediante la quale furono fatte morire Terry Schiavo ed Eluana Englaro. Continua a leggere

Silvana De Mari assolta! Le prime dichiarazioni

Condividi su:

De-Mari_processoSono stata assolta per le “offese alle persone omosessuali” perché è stato riconosciuto che parlare come ho parlato è stato un mio diritto, anzi è un mio dovere di medico. Quello che ho detto su questi argomenti si può dire! Evviva! Sono stata condannata per le frasi sul movimento Lgbt che ho accusato di rapporti ambigui con il movimento pedofilo e di tentativi di limitare la libertà di parola». Questo l’esito del processo contro Silvana De Mari, scrittrice di libri fantasy, blogger e medico chirurgo, querelata dalle associazioni Lgbt per aver espresso giudizi “politicamente scorretti” sull’omosessualità e la pedofilia. Continua a leggere

Intervista a Silvana De Mari: “Vi racconto il mio processo e la mia difesa”

Condividi su:
Segnalazione di Redazione BastaBugie
Si vuole impedire la libertà d’informazione e il diritto dei cristiani di pensarla diversamente dalla cultura dominante (VIDEO: Premio Viva Maria a Silvana De Mari)
di Americo Mascarucci

Un processo alla libertà d’informazione e al diritto di “pensarla diversamente”. In questo si sta sostanzialmente concretizzando il processo per diffamazione contro Silvana De Mari, scrittrice di libri fantasy, blogger e medico chirurgo, querelata dalle associazioni Lgbt per aver espresso giudizi “politicamente scorretti” sull’omosessualità. Il suo processo sta diventando un evento mediatico a tutti gli effetti. Sono diverse le personalità del mondo politico che la stanno sostenendo. […] Una sua condanna infatti rischierebbe di far passare un messaggio molto pericoloso, ossia che non possa esistere alcuna opinione contraria all’ideologia gender, laddove questa per esempio si ostina a voler “imporre” un’origine genetica all’omosessualità, o a negare che da questa condizione si possa uscire.
Dottoressa, come sta andando il processo?
«Abbiamo concluso la parte istruttoria che a mio giudizio è andata molto bene, visto che sono riuscita a spiegare le mie ragioni. Ora ci sarà la parte della discussione prevista il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia».
Quali sono state le ragioni che ha esposto?
«Ho in pratica spiegato i motivi per cui ho fatto determinate dichiarazioni. Ho anche portato del materiale e ho illustrato per l’ennesima volta l’esatto significato del termine pedofilia. Ho ribadito che si tratta di un orientamento sessuale caratterizzato dall’attrazione per i minori, ma che non significa mettere le mani sui bambini. Continua a leggere

La bomba di Silvana De Mari in Tv dalla Gruber

Condividi su:

Segnalazione di Redazione BastaBugie

A 8 e mezzo su La7 la dottoressa cita il gay Mario Mieli che esaltava la pedofilia… Lilli Gruber rimane spiazzata e senza parole (VIDEO: Silvana De Mari e Lilli Gruber)
da Il Secolo d’Italia

(LETTURA AUTOMATICA)

La psicoterapeuta e scrittrice di romanzi fantasy Silvana De Mari ha fatto saltare sulla sedia Lilli Gruber durante la puntata di lunedì sera di Otto e mezzo su La7.
La De Mari, invitata per parlare di violenza del linguaggio in politica e sui social, ha condannato la dittatura del politicamente corretto e il suo esempio, relativo al circolo Mario Mieli di Roma, ha letteralmente stravolto la scaletta del talk show.
Silvana De Mari è nota per la sua tesi secondo cui l’omosessualità è una malattia psicologica ma non ha parlato di questo nel salotto della Gruber. Riferendosi all’impossibilità di manifestare liberamente le proprie opinioni che è uno dei tratti violenti delle società nelle quali impera il “pensiero unico” ha detto che esiste a Roma un circolo gay ispirato a una figura di intellettuale, Mario Mieli, appunto, morto suicida a 31 anni, il quale era “attratto dall’erotismo dei bambini”.
La De Mari ha riportato citazioni testuali da un libro di Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale. Ha inoltre ricordato che nel corso dei suoi spettacoli Mario Mieli, che costruiva il suo personaggio sulle provocazioni, mangiava i suoi escrementi  e quelli del suo cane per dimostrare che l’amore deve essere libero di manifestarsi in tutte le sue forme, e tra queste forme appunto erano incluse pedofilia e necrofilia. Continua a leggere

Quei 150mila euro di contributi al film sul leader gay. La Lega: “Se incita alla pedofilia, via i fondi”

Condividi su:

La Rai coproduce un film su Mario Mieli. I contributi stanziati dal precedente governo. Ma la leghista Borgonzoni blocca tutto. Nel mirino i contenuti pro pedofilia

di Giovanni Neve

“Vigilerò affinché vengano effettuate tutte le opportune verifiche”. Il sottosegretario alla Cultura, la leghista Lucia Borgonzoni, non è disposta a scucire un solo euro che possa finanziare un fil che incita alla pedofilia.

Per questo, come scrive il Corriere della Sera, è pronta a stralciare il contributo di 150mila euro che il ministero dovrebbe versare a Gli anni amari, il film di Andrea Adriatico che ripercorre la vita di Mario Mieli, attivista che negli anni Settanta teorizzò gli studi di genere e fu tra i leader del movimento omosessuale italiano. “Nel caso il film dovesse ospitare contenuti che promuovano o incitino alla pedofilia – ha messo in chiaro la Borgonzoni – sarà revocato il finanziamento”. Continua a leggere

Se aboliamo il Sacro, non vale la pena vivere

Condividi su:

Segnalazione di Redazione BastaBugie

Sto per fondare la brigata ”due più due fa quattro”, dove combatteremo fino alla morte per difendere l’ovvio (VIDEO: due più due fa quattro)

di Silvana De Mari

(LETTURA AUTOMATICA)

Tra i doni chiesti otto mesi fa a Natale a Gesù Bambino: la pace per i cristiani perseguitati, una casa per i terremotati nel gelo, nel gelo più totale, più assoluto, nel gelo di governo che di certo non li ha amati, e per noi il coraggio, un coraggio infinito, perché è quello che adesso ci vuole per non essere travolti.
Molti pastori hanno abbandonato, hanno tradito, si sono venduti, le pecore sono sole davanti ai lupi.
Chiediamo il coraggio a Cristo di diventare i cani da pastore, quelli che difendono il gregge dalle menzogne più totali, la prima delle quali è la perdita del sacro, la perdita dello sguardo di Dio, la riduzione del messaggio di Cristo a un molto selettivo pauperismo.
Perso il senso del sacro si spampana la distinzione tra bene e male, giusto e sbagliato, vero e falso. La perdita del sacro è la perdita della via che Cristo è venuto ad aprire.
Il senso del sacro vuol dire svegliarsi e sapere che Dio sa che ci sei, camminare, scrivere, mettere in ordine la cucina e sapere che sei nello sguardo di Dio. Continua a leggere

1 2