L’Europa fra Soros e Bannon

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di Rosanna Spadini

L'Europa fra Soros e Bannon

Fonte: Comedonchisciotte

Scrive Eric Zuesse, su strategic-culture.org, che due schieramenti politici, uno guidato da George Soros, e l’altro creato dal nuovo arrivato Steve Bannon, sono entrati in competizione per il controllo politico dell’Europa. Soros ha guidato a lungo i grandi capitalisti liberals americani per il controllo dell’Europa, e Bannon sta ora organizzando una squadra di miliardari conservatori per strappare la vittoria ai liberals. Quindi le due fazioni di ‘filantropi’ ora combatteranno per il controllo del consenso politico e delle istituzioni europee. Faranno però fatica a mantenere l’Europa come alleata nella guerra contro la Russia, ma ogni squadra lo farà da prospettive ideologiche diverse. Proprio come esiste una polarizzazione politica liberal-conservatrice tra capitalisti all’interno di una nazione, c’è anche un’altra polarizzazione tra capitalisti riguardo alle politiche estere della loro nazione. Nessuno di loro è progressista o populista di sinistra. L’unico ‘populismo’ che attualmente ogni capitalista promuove è quello della squadra di Bannon. Comunque entrambe le squadre si demonizzano a vicenda per il controllo del Governo degli Stati Uniti, e a livello internazionale per il controllo del mondo intero, opponendo due diverse visioni del mondo: liberale e conservatrice, o meglio globalista e nazionalista. Entrambi poi dicono di sostenere la ‘democrazia, ma invece promuovono la diffusione della “democrazia” attraverso l’invasione e l’occupazione di Paesi “nemici”. […] Continua a leggere

Costanza Miriano a “Famiglia cristiana”

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Segnalazione del Blog di Maurizio Blondet

COSTANZA MIRIANO A "FAMIGLIA CRISTIANA"

COSTANZA MIRIANO A “FAMIGLIA CRISTIANA”

di Costanza Miriano   L’ordine e l’intelligenza delle cose per fare la volontà di Dio SU 27 LUGLIO 2018 DA COSTANZA MIRIANO Trovo abbastanza insopportabile il tono che sui mezzi di comunicazione, soprattutto quelli cattolici, ha preso la discussione sul tema dell’immigrazione. Dico quelli cattolici perché a me di cosa pensano Soros e Repubblica e l’Espresso della “carità” importa pochissimo. Ma di come mettermi …

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La Commissione Ue denuncia l’Ungheria per il no ai migranti e la legge anti Soros

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Deferimento dell’Ungheria alla Corte di giustizia per il mancato rispetto delle normative europee su asilo e ricollocamenti. Aperta una procedura d’infrazione per la cosiddetta “legge anti-Soros”

di Raffaello Binelli

Doccia fredda per l’Ungheria, messa sotto accusa dalla Commissione europea pe la sua linea dura contro i migranti e la legge anti Soros.

Un deferimento alla Corte di giustizia è scattato per il mancato rispetto delle normative europee su asilo e ricollocamenti, inoltre è stata aperta una procedura d’infrazione per la norma che contrasta le attività del finanziere-filantropo Soros, leader dell’ong Open Society.

“La Commissione – si legge in una nota – ritiene che la maggior parte dei problemi individuati non sia stata ancora risolta e, pertanto, ha deciso di portare l’Ungheria davanti alla Corte di giustizia, che è l’ultima fase della procedura di infrazione” aperta nel 2015. Continua a leggere

ONG, finanza e migranti. Il caso Jacques Attali

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di Ilaria Bifarini

ONG, finanza e migranti. Il caso Jacques Attali

Fonte: Scenari Economici

Conosciuto come l’eminenza grigia della politica francese dai tempi di Mitterand e noto per il suo ultraeuropeismo, Jacques Attali è l’uomo che ha scoperto Macron, presentandolo al presidente Hollande del quale è diventato consigliere. A lui viene attribuita la paternità di una frase molto esplicativa sul sentimento elitarista : “Ma cosa crede, la plebaglia europea: che l’euro l’abbiamo creato per la loro felicità?”. Meno nota è invece un’altra affermazione dell’illustre economista, professore, finanziere e a lungo consigliere di fiducia dell’Eliseo: “La forma di egoismo più intelligente è l’altruismo”.

La filantropia, questo vezzo umanitarista che sembra contagiare gli uomini di maggiore successo, non ha risparmiato Jacques Attali, che nel 1998 fonda l’associazione no profit Planet Finance. Certo, il nome tradisce un po’ da subito quello che dovrebbe essere il fine umanitario di questa organizzazione che opera in 60 Paesi e offre servizi e consulenze di tipo finanziario, microfinanza per l’esattezza. Finita nell’occhio del ciclone per il trattamento economico “schiavistico” riservato agli stagisti cui si richiedevano requisiti di prim’ordine, la società cambia nome e diventa Positive Planet, evocando nel nome la positività del modello economico di cui si fa portatrice. Continua a leggere

Bergoglio, Soros e Bonino per il Nuovo Ordine Mondiale

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Risultati immagini per Bergoglio e SorosConsideriamo che Danilo Quinto non è sedevacantista, ma pone seri interrogativi sul problema dell’Autorità nella Chiesa e compie analisi ed osservazioni ampiamente condivisibili. 

Scritto e segnalato da Danilo Quinto

Sui #migranti, Bergoglio dice le stesse cose di Emma Bonino, di George Soros e dell’intera sinistra condannata dalla storia e anticristica. Non vuole fare il papa, difendere e tramandare la fede. Vuole fare il politico.

Inserendosi nel dibattito di questi giorni sulla nave Acquarius e sull’ineccepibile posizione assunta dal Governo italiano ed in particolare dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, Bergoglio sostiene che “i migranti possono arricchire la nostra società”. Continua a leggere

Le Ong sfidano il governo: è battaglia nel Mediterraneo – Video esclusivi

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di Francesca Totolo

Da due giorni le ONG tedesche, Sea Watch e Sea-Eye, stanno pubblicamente sfidando a duello il nuovo governo di Giuseppe Conte e in particolar modo il Viminale di Matteo Salvini.

Le armi in mano agli “umanitari” sono i 342 migranti a bordo delle loro navi, usati come vero e proprio strumento di ricatto rivolto al Ministro dell’Interno.

Sea Watch e Sea-Eye hanno pattugliato per giorni lo specchio di mare antistante la zona di Beni Walid, diventata tristemente nota il 25 maggio perché teatro di una tragedia[1]: i migranti hanno provato a scappare da un rifugio dei trafficanti, e questi per non perdere “la merce” hanno aperto il fuoco sui fuggitivi.

Da qualche tempo, tutte le ONG impegnate nelle operazioni SAR in Libia si sono spostate curiosamente nella suddetta area di Beni Walid, abbandonando quella di Zuwara, a ovest di Tripoli, dove le Autorità di Sicurezza Libiche hanno arrestato diversi trafficanti e liberato centinaia di migranti pronti a partire per l’Italia.

ong migranti 4

In tre differenti “salvataggi” tra cui un curioso trasbordo dal Vos Purpose, rimorchiatore appartenente allo stesso armatore Vroon che locava la nave Vos Hestia a Save The Children fino all’ottobre scorso[2], Sea Watch e Sea-Eye, colti dal prevedibilissimomaltempo, hanno iniziato con le solite pressioni per ottenere dall’MRCC di Roma (Centro di Coordinamento Soccorsi Marittimi) l’autorizzazione allo sbarco in Sicilia, ovviamente mobilitando le istituzioni politiche straniere e le organizzazioni internazionali. Continua a leggere

Nomi, finanziatori e intrighi. Ecco tutti i segreti delle navi Ong

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Da Soros al tifoso di Hillary Clinton, ecco dove prendono i soldi e come li spendono le Ong che portano migranti in Italia

di  – Ven, 21/04/2017

Le Ong di nuovo nell’occhio del ciclone. Dopo le accuse di Frontexle indagini di tre procuree il sospetto di “affari sporchi”, ieri anche Matteo Renzi ha accusato le organizzazioni umanitarie di “non rispettare le regole”.

È vero? Chissà. Di certo ci sono molti lati oscuri su cui è doveroso fare un po’ di luce.

Medici Senza Frontiere

Partiamo dalle associazioni più grandi. In cima alla lista va messa ovviamente Medici Senza Frontiere, che nel 2016 poteva contare su tre navi: la Dignity I, la Bourbon Argos e Aquarius. Oggi è rimasta attiva solo la Aquarius, a cui però è stato affiancato il nuovo acquisto “Prudence“, un’imbarcazione commerciale da 75 metri e 1000 posti a bordo. Un gigante del salvataggio.

Niente da ridire sulle attività che Msf porta avanti nel mondo. Anzi. Fa però sorridere il fatto che tra i suoi fondatori compaia Bernard Kouchner, medico francese che ha visto più palazzi della politica che sale operatorie. Dal 2007 al 2010 infatti è stato ministro degli Affari Esteri da Nicolas Sarkozy, ovvero di quel governo che nel 2011 ha bombardato Muhammad Gheddafi e trasformato la Libia nel porto senza regole da cui oggi partono i barconi carichi di immigrati. Continua a leggere

Nasce l’asse Salvini-Orban: ​”Così cambieremo l’Europa”

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Il ministro dell’Interno e il premier ungherese si sono sentiti al telefono. Salvini: “Al lavoro per modificare le regole Ue”

di Claudio Cartaldo

Matteo Salvini e Viktor Orban. I due leader definiti “populisti” oggi si sono sentiti al telefono. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Interno da un comizio a Fiumicino.

Per Salvini il governo Conte non rischia l’isolamento all’estero. Certo, oggi c’è stato la dura polemica con Tunisi per quelle parole sull'”esportazione di galeotti” che non sono piaciute all’ambasciatore tunisino. Ma il segretario del Carroccio è certo che c’è “tanto apprezzamento all’estero” per la maggioranza giallo-verde. E se dalla Germania e dalla Francia sono arrivati segnali di disgelo (ma da qui all’apprezzamento ce ne passa), di sicuro il leghista non avrà difficoltà a trovare intese con l’Unghera del premier Orban.

Oggi ho avuto una telefonata lunga e cordiale con il primo ministro ungherese – ha detto Salvini – che ci ha fatto gli auguri di buon lavoro e con cui lavoreremo per cambiare le regole di questa Unione europea“. Ecco, l’Ue. Nel discorso di domani al Senato in occasione del voto di fiducia, il presidente del Consiglio italiano dovrebbe cercare di rassicurare i partner Ue e al tempo stesso segnare la strada per le riforme che i grilloleghisti vorrebbero imporre a Bruxelles. E non è da escludere che per mettere i paesi del Nord europa il governo Conte, o almeno Salvini, possa tentare di stringere un forte legame con i Paesi governati da presidenti euroscettici. E in cima all’elenco non c’è proprio l’Ungheria di Orban, che da tempo si scaglia contro quel Soros (e le sue Ong) che in questi giorni – guarda caso – è in polemica proprio con Lega e M5S. Ma non solo. “Parlerò probabilmente già domani con il ministro degli Interni francese, austriaco – ha fatto sapere il leghista – oggi ho contattato l’ambasciatore tunisino, ho incontrato poco fa l’ambasciatore israeliano, l’ambasciatore statunitense. Stiamo cercando di costruire una rete della tranquillità e della sicurezza, della pace e della lotta al terrorismo“. Continua a leggere

Soros a Trento: «L’Italia deve sapere se Salvini è a busta paga di Putin. Trump? Spero duri poco»

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Il giorno dopo l’insediamento del nuovo governo arriva in Italia lo speculatore George Soros e spara a zero sul nuovo governo: lui è preoccupato per la vicinanza con la Russia. Quindi significa che possiamo stare tranquilli? (n.d.r.)

Segnalazione di Andrea Giovanazzi

«C’è una stretta relazione tra Matteo Salvini e Putin. Non so se Putin effettivamente finanzia il suo partito, questa è una questione che l’opinione pubblica italiana ha il diritto di approfondire, l’opinione pubblica italiana ha diritto di sapere se Salvini è a busta paga di Putin». Lo ha detto il finanziere George Soros ospite del Festival dell’Economia di Trento, a chi dal pubblico chiedeva se fosse preoccupato dell’influenza della Russia sul nuovo governo italiano. «Sono molto preoccupato della vicinanza del nuovo governo alla Russia. Quelli del nuovo governo hanno detto che sono a favore della cancellazione delle sanzioni contro la Russia. Putin cerca di dominare l’Europa, non vuole distruggerla ma sfruttarla perchè ha la capacità produttiva, mentre l’economia russa sotto Putin può solo sfruttare le materie prime e le persone. È una forte minaccia e sono davvero preoccupato».

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