Irlanda: referendum sull’aborto censurato dai social

Condividi su:

Segnalazione Corrispondenza Romana

Mentre il 25 maggio, data del referendum sull’aborto in Irlanda, si avvicina rapidamente, Google ha deciso di vietare tutti gli annunci relativi alla consultazione, anche sulla sua controllata YouTube. Ad affermarlo, è il quotidiano Irish Independent.

Simile la politica promossa in merito da Facebook, che accetterà solo gli spot irlandesi, tanto pro quanto contro.

Un’improvvisa censura quanto meno sospetta, sia perché blinda i social, nel momento in cui il relativismo impazza su televisione, radio e carta stampata, sia perché ha trovato subito favorevole accoglienza da parte pro-choice. Si dice che sia una scelta compiuta per evitare l’ombra di influenze straniere sul referendum, il che appare ridicolo, tenendo conto di come nemmeno due anni fa, nel 2016, un documento rivelò le forti interferenze sull’Irlanda e su altri Paesi, poste in essere dalla Open Society Foundation del miliardario George Soros, a sostegno di una “disinvolta” legalizzazione dell’aborto.

Una campagna fatta propria anche dalla sezione irlandese di Amnesty International in cambio dei 137 mila euro giunti dallo stesso Soros, secondo quanto rivelato dall’agenzia Médias-Presse Info: si è trattato di un finanziamento del tutto illegale, in base almeno alla normativa elettorale varata nel 1997. Senza tener conto delle centinaia di milioni di dollari, donati da Soros a potenti gruppi abortisti quali Planned Parenthood e l’Aclu, l’American Civil Liberties Union. Senza che nessuno trovasse alcunché da ridire. A fronte di tutto questo, l’improvviso moralismo dei social appare alquanto un’operazione di facciata. Continua a leggere

Orban: “Preserveremo l’identità cristiana della Nazione, nessuno spazio ad attività sovranazionali”

Condividi su:

di Ismaele Rognoni

ll giorno prima di ottenere la fiducia da parte del parlamento ungherese per la terza volta consecutiva, Viktor Orban ha affermato che “la priorità del nuovo governo sarà quella di preservare la sicurezza nazionale e l’identità cristiana dell’Ungheria”.
Queste parole arrivano dopo quelle dello scorso venerdì quando in una radio intervista Orban ha sottolineato come “il suo esecutivo continuerà a lavorare alla costruzione di una democrazia cristiana di vecchio stampo, radicata nelle tradizioni europee, crediamo nell’importanza della nazione e in Ungheria non c’è spazio per alcun tipo di attività sovranazionale”.

Un’ulteriore caratteristica dei precedenti governi Orban è stata quella di un crescente contrasto con il mondo delle Ong pro-migranti. Se si dovesse verificare una continuità in questo senso, una delle prime leggi ad essere approvate potrebbe essere la cosiddetta legge ‘Anti-Soros’, colpevole, secondo i suoi accusatori, di sostenere il massiccio arrivo di gruppi di migranti extracomunitari in territorio europeo tramite un forte sostegno economico alle stesse Ong. Continua a leggere

Lo schiaffo di Orban a Soros: chiusi gli uffici di Open Society a Budapest

Condividi su:

La mossa finale del premier ungherese: chiusi gli uffici di Open Society a Budapest. Si trasferiranno prima Vienna e poi a Berlino

di Ivan Francese

Viktor Orban passa dalle parole ai fatti. Questa mattina a Budapest le autorità ungheresi hanno assistito alla chiusura degli uffici della Open Society di George Soros.

Una mossa che il premier magiaro aveva ampiamente preannunciato e si era augurato già nella recente campagna elettorale e che rientra nella sua strategia di lotta alla politica liberale e globalista da sempre perseguita dal filantropo e miliardario americano (ma di origini ungheresi). In particolare nel mirino del governo di Budapest ci sono le misure reiterate negli anni a favore di migranti, minoranze e per lo sviluppo dei diritti civili.

“La lotta contro Soros, la sua ideologia liberale, le sue iniziative sui migranti, continuerà ovunque siano le sedi della sua fondazione – ha detto Orban alla radio pubblica ungherese – Capirete che non mi metto a piangere per la loro decisione di chiudere la sede nella nostra capitale”. Continua a leggere

Quei legami tra la Casaleggio e Soros che i grillini bollano come fake news

Condividi su:

Spunta un documento nel quale appare che la società ricevette dal 2017 248mila dollari per controllare militanti e candidati

di Fabrizio Boschi

Hai voglia a prendere il 33%. Del peccato originale non ci si libera mai. E non stiamo parlando di uno come Rocco Casalino a capo della comunicazione o dei soldi in nero pagati al milionario Grillo.

Ma della vera anima nera dei 5 Stelle: la Casaleggio Associati Srl.

Adesso spunta qualcosa di grosso che rende bene l’idea delle astuzie della Casaleggio Associati, ben avvezza a certi stratagemmi. Un documento della discussa Open Society Foundations (una delle più grandi fondazioni private al mondo che supportano gruppi per i diritti umani, con un budget annuale di oltre 900 milioni di dollari), la società che fa capo all’87enne miliardario americano George Soros (nato a Budapest in una famiglia ebraica, ha un patrimonio di 25,2 miliardi di dollari, una delle trenta persone più ricche del mondo), molto chiacchierato per le sue attività speculative (condannato per insider trading) e di una filantropia sospetta (ha spostato 18 miliardi di dollari alla Open Society Foundations per pagare meno tasse in quanto le donazioni sfuggono alle imposte), dimostra che la Casaleggio Associati ha incassato dalla Open Society Foundations di Soros, 248mila dollari dall’agosto 2017 al marzo 2018 per un progetto volto «a cambiare, a spingere gli elettori e i candidati alle elezioni politiche del 2018 a cambiare strategia su migrazioni ed euroscetticismo». E viene indicato pure un referente, Luca Elauteri, socio fondatore e amministratore dal 2004 della Casaleggio Associati con tanto di e-mail (info@casaleggio.it). Elauteri si occupa di Content e Social Media Strategy nell’ambito di editoria digitale e dei new media. Questo documento è stato scoperto da Alessandro Cerboni, bioingegnere di Arezzo, vice presidente di Assocompliance, per anni vicino al M5s che conosce tutti gli scheletri negli armadi della Casaleggio, una persona troppo intelligente e qualificata per restare con la banda Di Maio (infatti lo segarono alle «parlamentarie»). Continua a leggere

Una Ong finanziata da Soros distribuisce manuali guida per l’immigrazione clandestina

Condividi su:

https://lacrunadellago.net/wp-content/uploads/2018/03/Soros-2.jpg

di Cesare Sacchetti Una Ong tedesca finanziata da George Soros ha distribuito ai migranti un manuale con le linee guida per immigrare clandestinamente in Europa. La rivelazione arriva direttamente da György Bakondi, consigliere per la sicurezza nazionale ungherese. Non è la prima volta che spuntano manuali del genere. Nel 2015, Sky News, aveva rinvenuto manauli simili sull’isola di Lesbo in Grecia, distribuiti da delle Ong che lavorano attivamente per favorire il traffico di esseri umani. Se…

CONTINUA SU:

https://lacrunadellago.net/2018/03/01/una-ong-finanziata-da-soros-distribuisce-manuali-guida-per-limmigrazione-clandestina/ Continua a leggere

1 2 3 4