Rai, Foa: «Ma quale razzismo, la gente vuole solo essere padrona a casa sua»

Condividi su:

Rai, Foa: «Ma quale razzismo, la gente vuole solo essere padrona a casa sua»di Giorgio Sigona

Il presidente della Rai Marcello Foa dà un colpo alla retorica buonista: non c’è xenofobia nelle azioni dei leader populisti europei nei confronti di migranti e rom. L’atteggiamento di sospetto della gente verso i migranti «si basa su una esperienza sociale diretta», ha detto in un’intervista al quotidiano israeliano Haaretz. Invece, ha aggiunto, la persecuzione di ebrei e altre minoranze durante la seconda guerra mondiale «era basata su una ideologia razzista». La verità, ha specificato Foa, è che in molti paesi occidentali «la gente ritiene di non essere più padrona a casa sua e io penso sia un sentimento legittimo». Ci sono – ha aggiunto – «molte organizzazioni internazionali che hanno enormi poteri e nessuno sa nulla di loro, per questo quello che chiamiamo sovranismo è un meccanismo di autodifesa». Secondo il presidente della Rai, scrive Haaretz,  sovranismo significa maggiori controlli sui confini per fermare il flusso dei migranti e meno restrizioni sulle politiche economiche e di bilancio, ma anche che la sovranità va restituita al popolo e levata ad istituzioni internazionali, fra cui la Ue. Sovranismo, argomenta Foa, non significa nazionalismo. «I nazionalisti – spiega – ritengono che il loro paese sia superiore ed abbia un qualche primato morale, economico e culturale sugli altri paesi. Io respingo il nazionalismo, è pericoloso, appartiene ad un’altra era e ha solo causato danni», ha continuato Foa, secondo il quale il sovranismo vuole tornare a nazioni-stato che possono avere fra loro relazioni di commercio e dialogo senza interferenze di meccanismi internazionali.

Fonte: http://www.secoloditalia.it/2018/10/rai-foa-ma-quale-razzismo-la-gente-vuole-solo-essere-padrona-a-casa-sua/ Continua a leggere

Attenzione, l’EUropa è obbligata ad istigare un golpe in Italia entro fine 2018

Condividi su:

L’EU è in crisi esistenziale. Soprattutto a causa delle enormi bugie dette in passato con il fine non di aiutare i vari paesi ad uscire dalla crisi ma piuttosto di perpetrare il potere in mano all’asse franco tedesco, con lo scopo di creare un mostro sovranazionale – l’EU – in grado di sostituirsi a termine agli USA in EUropa, asservendosi agli interessi dell’asse dominante. Un piano che data dalla fuga dei nazisti in Sud America 75 anni fa; la rivincita, come se fosse stato rinviato a tempi più propizi.

Il problema reale è che l’austerità imposta ai periferici dal 2009 NON ha funzionato e non funziona, serve solo per drenare ricchezza dalla periferia al centro (gli USA ad esempio crescono del 4% facendo il perfetto contrario). Esempio da manuale la Grecia: lo stesso FMI ha riconosciuto che l’austerità ha fatto danni in Grecia, che “si sono sbagliati” a fare i conti, che il moltiplicatore fiscale è stato stimato male con il risultato di far crollare l’economia ellenica pur senza ridurre il debito (è passato dal 140% nel 2010 a circa il 175% attuale, senza prospettiva di ridurlo drasticamente per i prossimi 20 anni almeno). Continua a leggere

La Massoneria tuona: “La politica dell’attuale Governo non ci piace, è incompetente”

Condividi su:

La Massoneria tuona dal Casinò di Sanremo "La politica dell'attuale Governo non ci piace, è incompetente" (Video)“Purtroppo oggi ci sono tentativi di ridurre gli spazi della libertà e, soprattutto, viene colpito il diritto di associazione che, in Francia, è stato regolato invece dal 1901. In Europa ci sono molti attacchi alla libertà”.

di Pietro Zampedroni

E’ tornato a Sanremo, per i ‘Martedì Letterari’ del Casinò l’Avv. Antonio Binni, Sovrano Gran Commendatore e Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia (Palazzo Vitelleschi), che ha relazionato sul tema ‘La Massoneria in Europa e in Italia alla ricerca della libertà’.

Antonio Binni torna per la quarta volta ai Martedì letterari di Sanremo ed a lui abbiamo chiesto se, nel 2018 in Italia ed in Europa c’è ancora bisogno di parlare di libertà: “Purtroppo oggi ci sono tentativi di ridurre gli spazi della libertà e, soprattutto, viene colpito il diritto di associazione che, in Francia, è stato regolato invece dal 1901. In Europa ci sono molti attacchi alla libertà, perché oggi il populismo tende a mettere all’angolo tutti i dissidenti, tutti coloro i quali non sono dell’opinione che deve comandare il popolo. Vengono demonizzati e viene demonizzata la Massoneria”.

Che rapporto ha o avrà con l’attuale Governo? “La Massoneria non fa politica e, anzi, nelle Logge è vietato farla. Certo che noi siamo attenti alla politica con la ‘P’ maiuscola, ovvero alla dottrina dello Stato. Quella rappresentata dall’attuale Governo non ci piace e noi non siamo assolutamente compatibili con il populismo, che equivale al concetto di incompetenza. Noi siamo persone razionali per definizione, ci prepariamo e proprio per questo siamo competenti”.

Continua a leggere

Populismo: tra ribellione e costruzione

Condividi su:

“Noi tradizionalisti cattolici diamo la ragione metafisica dell’esistenza del populismo. Piaccia o no. Nel lungo termine la retta via sovranista e identitaria convergeranno, anche inconsapevolmente, nella restaurazione del Papato, come condizione trascendente per il riordino della società” (Matteo Castagna, Christus Rex-Traditio)

di Roberto Siconolfi

Populismo: tra ribellione e costruzione

Fonte: oltre la linea

Oggi tutto l’establishment si muove a gonfie vele in opposizione al nascente movimento populista. Populismo, questo termine dispregiativo invocato per ogni manovra, politica o teorica, che esula dalle direttive UE e dal pensiero unico. Un varco che si apre all’interno di un sistema sempre più compiuto e totalitario e che afferma con veemenza le rinnovate esigenze dei popoli europei.
Nella prefazione al saggio “Populismo – la fine della destra e della sinistra” di Alain de Benoist, il prof Zarelli afferma che esso è anche una mentalità e uno stato d’animo. E come non potrebbe, da un punto di vista cosciente e razionale possiamo affermare che esso è “la voce dell’anima dei popoli europei”. Un processo che ricalca il risveglio del femminino sacro delle concezioni metafisiche originarie. Un’anima che si rivolta contro i soprusi di una società di ottusi burocrati, di un sistema di debitori e creditori (vedi Eurozona), di tecnocrati che hanno svilito con la forza della psicologia di massa le migliori qualità identitarie e culturali dei popoli d’Europa.
Ma chi è che ha paura dei populisti e perché? Analizzando le categorie possiamo definire un gruppo di oligarchie ristrette formate da: economia finanziaria; mainstream (una categoria vasta che include sia il mondo dei media che della cultura di massa); centri eteronomi di potere (Bilderberg, Trilateral, Aspen Institute, NATO ecc.). E’ da qui che si tessono le fila oltre che del dominio politico, anche dell’attacco a tutto il movimento populista complessivo. Continua a leggere

Populismo, sovranismo e miliardi alla povertà… il coraggio uno se lo può dare

Condividi su:

di Rosanna Spadini

Populismo, sovranismo e miliardi alla povertà… il coraggio uno se lo può dare

Fonte: Comedonchisciotte

All’inizio dell’ottavo capitolo dei “Promessi Sposi”, il nostro Don Abbondio, quello che il “coraggio uno non se lo può dare”, mentre stava leggendo un libro per caso, gli capita di leggere il nome di un filosofo per caso “Carneade chi era costui?”, di cui lui non conosceva nulla, se non che forse l’aveva sentito nominare almeno una volta lungo il pavido, inutile corso della sua vita.

Ora noi potremmo dire la stessa cosa… la “politica” che razza di animale è? Un sarchiapone che inquieta solo a nominarlo, o un unicorno uscito da una sorta di bestiario contemporaneo. Se la politica il coraggio non se lo può dare, a cosa serve? Ora sembra che il governo giallo/verde di coraggio ne abbia da vendere, determinato a liberarsi dalle sacche finanziarie in cui è stato cacciato.

Manovra demagogica ha detto qualche barbagianni in tour mediatico, dimenticando che invece il DEF ha rappresentato finalmente l’affermazione della politica sulla finanza, sfidando la maglia di veti e vincoli europei, che hanno contribuito ad aumentare il livello di povertà in Italia, ridotta a fanalino di coda dell’UE.
Continua a leggere

Il futuro del Sovranismo

Condividi su:

Il futuro del SovranismoUN’OPINIONE CIRCOSTANZIATA SU CUI RIFLETTERE

di Roberto Siconolfi

Fonte: Ereticamente

Tutto il movimento politico-ideologico legato allo schieramento sovranista/populista si muove in un contesto e su una serie di direzioni precise. Proseguendo per questa strada nuovi interrogativi vengono fuori, su scelte cruciali alle quali si può rispondere sia con l’alternativa secca oppure con l’affermazione di un’ondata ideologico-politica pluraleche pur avendo un’asse centrale ben distinto, contiene “diverse” se non addirittura “contrastanti” opzioni. Per quanto riguarda il contesto,partendo dall’aspetto più evidente, bisogna prendere atto della prosciugazione definitiva dell’area politica di sinistra ma più precisamente del marxismo. La morte di Domenico Losurdo incarna una fine simbolica di tutto il marxismo “intellettualmente onesto” col quale vale la pena ancora confrontarsi e col quale si possono trovare anche punti di convergenza per battaglie politiche molto concrete.  Stesso discorso può valere per determinate soggettività politiche, esponenti di quell’area. Tuttavia, bisogna prendere atto che il marxismo è completamente finito, e non per motivi di chissà quale portata storica. Esso ha raggiunto il suo punto minimo, lo“0” della sua parabola discendente.

La nuova epoca, il nuovo millennio, la possibilità di guardare con prospettiva storica ad ampio raggio deve portare, e porta già, per chi non se ne sia accorto, all’affermazione o meglio al “ritorno” di tutt’altri principii e valori che sarebbe più opportuno definire “spirituali”. L’inconsistenza e la “desolazione” della proposta “materialista” ed “economicista” del marxismo a confronto è ben poca cosa e non è nemmeno più sentita. Non a caso questi residuati bellici di intellettuali, gruppi e gruppuscoli vari, non sanno più che pesci prendere con la fase in atto. I peggiori di essi abbaiano fascista e razzista, i migliori ci presentano le solite pappardelle sulle rivoluzioni socialiste, con l’“economia al centro di tutto” e della “lotta di classe” come motore dei cambiamenti storici.  (…) Continua a leggere

Roma: Bannon e Salvini ad Atreju

Condividi su:

 Fine settimana intenso per alcuni di noi di Christus Rex-Traditio.

Chi a Poggibonsi (SI) per un importante giornata al castello de La Magione, chi a Roma per un colloquio personale con Steve Bannon. Tanta carne al fuoco…

Steve Bannon apre di nuovo un solco nel centrodestra, all’indomani del vertice a palazzo Grazioli Salvini-Berlusconi-Meloni che sembrava aver ricucito il fronte diviso dalla nascita del Governo Conte, con allarme e sirene spiegate per la maggioranza giallo-verde di cui la Lega fa parte, Fi è opposizione, Fdi si è messa nella zona franca dell’astensione.
Bannon è a Roma su invito di Giorgia Meloni che domani lo vedrà all’isola Tiberina protagonista con Matteo Salvini (che lo ha incontrato solo due settimane fa, il 7 settembre) di Atreju, la festa annuale dei giovani della destra italiana organizzata da Fratelli di Italia. “La presenza di Steve Bannon proietta certamente questa manifestazione – ha detto Giorgia Meloni aprendo Atreju- sul palcoscenico internazionale. Sicuramente – prosegue – la sua presenza e quindi il tema dell’adesione di Fratelli d’Italia a “The Movement” e a questa rete internazionale di movimenti identitari e sovranisti è un tema che io considero particolarmente centrale in questa edizione”.

Continua a leggere

L’identità esiste (ma c’è chi lo nega)

Condividi su:

di Ernesto Galli della Loggia

L’identità esiste (ma c’è chi lo nega)

Fonte: Corriere della Sera

Ogni volta che decide di suicidarsi la Sinistra sa che può sempre contare su chi è pronto ad aiutarla a infilare il colpo in canna: sono gli intellettuali della sua parte. I quali a propria volta sanno che qualunque cosa dicano o facciano possono sempre contare sul masochistico silenzio della loro vittima. È questa la prima riflessione che viene alla mente leggendo il lungo articolo di Tomaso Montanari «L’identità inventata degli italiani» (Il Fatto, 10 settembre). E subito dopo non si può non pensare che su certe materie in Italia ogni discussione è impossibile dal momento che invece di sforzarsi di capire le ragioni dell’altro ognuno ripete le proprie come un mantra per il pubblico degli aficionados. La tesi di Montanari è perfettamente espressa dal titolo dell’articolo: l’identità italiana non esiste. Lo stesso termine identità è a suo avviso un termine maledetto, servendo solo ad alimentare «il veleno della retorica identitaria» e quindi a giustificare il «noi» contro «loro», le dottrine del «respingimento», «i campi di concentramento in Libia», lo «straniero come nemico» nonché ovviamente «i paradigmi culturali (…) connessi ai fantasmi del nazionalismo nazifascista», il «prima gli italiani» e via così sermoneggiando. Tutte infamie imputabili per l’appunto al famigerato concetto di identità. Continua a leggere

Solidarietà al premier ungherese Victor Orban

Condividi su:

Risultati immagini per OrbanSegnalazione di Gianni Toffali

Invito (e noi con Toffali, n.d.r.) tutti coloro che non condividessero il voto di condanna del parlamento europeo alla politica della repubblica ungherese, a mostrare il loro dissenso e inviare all’ambasciata ingherese di Roma Janos alla seguente mail
mission.rom@mfa.gov.hu il seguente messaggio:
Signor Ambasciatore Janos Balla
io sottoscritto (nome e cognome) cittadino italiano, mi dissocio dal voto del parlamento europeo contro l’Ungheria, colpevole solo di attuare la difesa dei propri confini, e mi dichiaro totalmente d’accordo sulla politica posta in  essere dal suo paese e dal Presidente Orban al quale la prego di portare tutta la mia solidarietà.

Continua a leggere

Se anche la sinistra se ne accorge: “Il popolo si rivolta contro le élite”

Condividi su:

di Matteo Carnieletto

Se anche la sinistra se ne accorge:  “Il popolo si rivolta contro le élite”

Fonte: Gli occhi della guerra

Si fa presto a dire che il populismo è il male assoluto. Una sorta di fascismo del nuovo millennio da estirpare. Certo, nei movimenti populisti di oggi ci sono punte di estremismo, a volte perfino di razzismo. Ma non si può comprendere come questi movimenti stiano avendo successo in tutto il mondo senza comprenderne le cause. Quelle più profonde e che hanno creato il malcontento nel popolo che poi va alle urne e decide chi premiare (o castigare).
In un’intervista a Il Manifesto, il noto attivista Noam Chomsky ha detto la sua, non risparmiando nessuno, soprattutto la sinistra americana: “Negli Usa molti lavoratori hanno votato per Obama, credendo nel suo messaggio di speranza e cambiamento, e quando sono stati rapidamente disillusi, hanno cercato qualcosa’altro. Questo è terreno fertile per demagoghi come Trump, che fine di essere la voce dei lavoratori mentre li indebolisce di volta in volta attraverso politiche antisindacali della sua amministrazione, che rappresenta l’ala più selvaggia del Partito Repubblicano”. Qui Chomsky ha ragione sulla prima parte, ma torto sulla seconda, dato che con Trump si è registrato il tasso più basso di disoccupati dal 2000.  Continua a leggere

1 2 3 4 5