La sintesi perfetta del relativismo… in salsa LGBT

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di Diego Torre

IN OLANDA LE MISS SONO MENO MISS?

In Olanda le miss sono meno miss? La domanda è ovviamente retorica. Tutte le miss sono tali se non sono mister e per il resto … De gustibus non est disputandum. Se agli olandesi gli piace così …. Nell’Unione Europea ogni nazione è sovrana …. per quanto riguarda le miss. Forse più in là, per rispetto alle diversità …. sarà obbligatorio eleggere transessuali e le nazioni che non si atterranno a tale indicazione della Commissione saranno sanzionate.

Intanto Rikkie Valerie Kollé, modella trans gender di 22 anni, si gode il meritato (?) trionfo, fra il plauso entusiasta (?) e commosso delle altre concorrenti; e proclama fieramente il suo programma futuro: “questo è solo l’inizio”… “attraverso il mio impegno e la mia forza spero di portare un cambiamento nella società”.

Inoltre Rikkie ha promesso che parteciperà alla prossima edizione di Miss Universo e sarebbe veramente bello che vincesse: avremmo così la definitiva sanzione dell’uguaglianza fra donne e trans gender: “Alla fine si tratta di diventare ciò che si vuole senza problemi e questo può accadere quando tu lo vuoi”.

Nel rispetto più assoluto della libertà ciò è ineccepibilmente vero. Vale anche per chi si sente un marziano o Napoleone Bonaparte. Ma di pari passo mi sembra che si manifesti il disprezzo più assoluto della verità. E qui abbiamo in sintesi la definizione del relativismo con particolare applicazione all’ideologia gender.

Che tanto bene venga dall’Olanda non stupisce. Hanno iniziato mettendo le prostitute in vetrina e hanno continuato con la droga libera e l’eutanasia anche per bambini. E’ un autentico faro della civiltà-dei-diritti che illumina quest’Europa giunta ormai al capolinea della sua storia. Ammenoché…

Fonte: https://www.informazionecattolica.it/2023/07/13/la-sintesi-perfetta-del-relativismo-in-salsa-lgbt/

Trans pentito viene minacciato di morte dagli LGBT

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Grave fenomeno di “transfobia” di cui ignoriamo l’opinione dei vari Zan, Cirinnà, Boldrini…n.d.r.

di Angelica La Rosa

VITTIMA DI ABUSI SESSUALI, SENZA AVERE DISFORIA DI GENERE, SI ERA CONVINTO D’ESSERE TRANSESSUALE. OGGI METTE IN GUARDIA DAL TRANSGENDERISMO E DALLE CONSEGUENZE DEI CAMBIAMENTI DI GENERE

Diego Torres dall’età di 12 anni, per due anni, ha visto la sua vita stravolta dopo aver subito abusi sessuali da parte di un conoscente. “Nella mia mente pensavo che non avrei mai più potuto sposare una donna e avere figli, e pensavo di aver perso la mia dignità di uomo. Mi ero creato uno stereotipo, pensavo che tutte le mie relazioni sarebbero sempre state fallimentari”, ha ricordato in un’intervista.

Dopo quegli abusi sessuali, senza avere disforia di genere, si convinse di essere transessuale. Così cominciò a frequentare i circoli LGBT, iniziò ad avere relazioni omosessuali all’età di 14 anni e presto iniziò a frequentare anche locali e gruppi LGBT, mentre studiava teatro. Torres si convinse che la transizione di genere fosse la soluzione ai suoi problemi, mentre “in realtà li ha solo peggiorati”. Oggi, pentito, affronta e avverte delle gravi conseguenze, lui che è stato per mesi immerso nella droga e nel processo di cambio di genere. Dopo aver abbandonato questa condizione, ora mette in guardia da questo movimento e dalle conseguenze dei cambiamenti di genere.

In una delle sue ultime interviste questo giovane uruguaiano ha raccontato come è cresciuto in un’infanzia idilliaca: ha sempre avuto tutto, suo padre aveva una buona posizione nel governo, sua madre era una donna d’affari, mentre lui era un grande studioso.

“Avevo 18 anni quando mi hanno proposto di vestirmi da donna per la prima volta… e ho accettato”, ha ricordato. “Tutto è iniziato provando una parrucca un giorno. Un altro giorno ancora misi dei tacchi. Allora pensavo: non è altro che teatro. Non avevo la disforia di genere, ho sempre capito che ad un certo punto della mia vita avrei dovuto fare un esame prostatico, sapevo che il sesso non si poteva cambiare, ma volevo esagerare e imitare il sesso femminile perché pensavo che con quello avrei potuto riempire il mio vuoto e la mia solitudine”.

Il travestirsi non alleviò il suo vuoto e si decise a fare il passo successivo. “Ho iniziato a prendere gli ormoni che compravo, con i contraccettivi, in farmacia. Li ho iniettati clandestinamente senza prescrizione medica e allo stesso tempo ho iniziato con i farmaci”, ha affermato.

Torres ha ricordato anche che “una notevole maggioranza” dei membri del movimento trans che frequentava consumava più sostanze stupefacenti. “Io ho iniziato con la marijuana, poi ho continuato con un grammo di cocaina ogni fine settimana e ho finito per consumarne cinque grammi al giorno”.

Così il vuoto e la dipendenza dalla droga cominciarono a guadagnare terreno nella sua vita finché non prese i suoi risparmi e andò a Buenos Aires. In teoria quei soldi gli avrebbero permesso di vivere tre anni nella capitale argentina, ma spese tutto in poche settimane, cercando la morte attraverso gli eccessi, gli sballi e le relazioni intenzionali con i malati di HIV.

Dopo aver toccato il fondo, e dopo un percorso volontario di riabilitazione in Uruguay, capì tutto: “quello che pensavo di essere non era vero. C’era un disegno originale nella mia vita e dovevo lottare per questo”.

Il giovane, in quel periodo, ritrovò anche la fede cattolica. “Ha giocato un ruolo importante nella mia riabilitazione. La fede mi ha aiutato a capire chi ero”. Oggi Diego è minacciato di morte dagli LGTB che pensano che abbia “frodato il gruppo, che non credono nel cambiamento o perché sono preoccupati che dirò delle cose che ho visto”. Insieme alla sua vita, gli attivisti LGBT hanno minacciato di morte anche alcuni suoi parenti.

Ma le minacce non sono le uniche conseguenze della sua militanza Lgbt. Torres spesso ha ricordato che la terapia ormonale ha conseguenze irreversibili, invitando i giovani a non cadere nel tranello.

Fonte: https://www.informazionecattolica.it/2022/05/27/trans-pentito-viene-minacciato-di-morte-dagli-lgbt/

 

FLASH – J.K. Rowling critica la polizia scozzese per aver registrato come donne degli stupratori trans

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Segnalazione ProVita 

J.K. Rowling, la nota scrittrice della saga di Harry Potter, è ormai da anni sotto attacco da parte degli attivisti transgender per il semplice fatto di aver difeso il sesso biologico. Nonostante gli insulti e le minacce di morte, la scrittrice ha deciso di rimanere coerente con le sue giuste convinzioni, denunciando le ingiustizie causate dall’applicazione dei principi dell’ideologia transgender.

“La guerra è pace. La libertà è schiavitù. L’ignoranza è forza. L’individuo dotato di pene che ti ha violentato è una donna”, ha twittato sardonicamente la Rowling il 12 dicembre scorso. Il suo tweet era accompagnato da un link a un articolo del Times, che osservava che la polizia scozzese “è stata criticata per aver affermato che registrerà stupri da parte di delinquenti con genitali maschili come commessi da una donna se l’aggressore “si identifica come una donna”.

Nel Regno Unito, solo la penetrazione con i genitali soddisfa la definizione legale di stupro, mentre la penetrazione con oggetti o parti del corpo diverse dai genitali è perseguita come “aggressione sessuale per penetrazione”. Ciò significava tradizionalmente che solo gli uomini potevano essere perseguiti e condannati per stupro nel Regno Unito.

Gli attivisti per i diritti delle donne hanno a lungo sottolineato che i cambiamenti nella definizione legale di chi può essere considerata una donna hanno avuto un impatto significativo sui dati sulla criminalità nel Regno Unito, con “436 stupratori maschi dichiarati donne […] tra il 2012 e il 2018”. Ciò indicherebbe che 436 stupratori maschi che dichiarano un’identità femminile sono stati registrati come donne in quel periodo.

Naturalmente anche questo tweet ha creato un’ondata d’indignazione nella community trans, con molti che prendono posizione per gli stupratori accusando l’autrice di “transfobia”.

FonteWomen are Human

https://www.provitaefamiglia.it/blog/flash-jk-rowling-critica-la-polizia-scozzese-per-aver-registrato-come-donne-degli-stupratori-trans

Vuoi cambiare sesso? Da oggi paga lo Stato

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Farmaci e terapie ai trans. Per i minori serve il consenso dei genitori. Esultano le associazioni gay. I ProVita: “Vergogna di Stato”

di Ettore Maria Colombo

Lo Stato passerà gratuitamente le cure ormonali ai trans. E così, se vuoi cambiare sesso, nessun problema: paga lo Stato. La notizia è clamorosa e ha un che di ‘rivoluzionario’. Volendo usare un freddo linguaggio tecnico-scientifico, si può dire che, a partire da oggi, i medicinali usati nella terapia ormonale per la virilizzazione di donne transgender o la femminilizzazione di uomini transgender saranno a totale carico del Servizio sanitario nazionale.

La decisione viene da due ‘determine’ (’determina’ vuol dire, in burocratese, atto amministrativo di tipo programmatico) dell’Aifa (Agenzia italiana del Farmaco, ente di diritto pubblico che opera sotto la stretta vigilanza del ministero della Salute e del Mef) pubblicate ieri in Gazzetta Ufficiale.

La prima ‘determina’ riguarda i farmaci “usati nel processo di virilizzazione di uomini transgender, previa diagnosi di disforia di genereincongruenza di genere formulata da una équipe multidisciplinare e specialistica dedicata”. Traduzione: l’accesso alla terapia per i farmaci usati per il passaggio da donna a uomo (testosterone e suoi derivati) sarà gratuita, ma potrà avvenire solo dopo una “diagnosi di disforia di genere”, termine scientifico che indica il malessere percepito da un individuo che non si riconosce nel proprio sesso o nel genere assegnatogli alla nascita.

CONTINUA SU: https://www.quotidiano.net/cronaca/vuoi-cambiare-sesso-da-oggi-paga-lo-stato-1.5565279 Continua a leggere

Svolta a New York, ‘Gender X’ sul certificato di nascita. Si potrà fare senza parere medico

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Svolta a New York, 'Gender X' sul certificato di nascita. Si potrà fare senza parere medico

Così il Ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana sul suo profilo Facebook: “Non riesco proprio a capire come si possa cancellare, nei certificati di nascita, maschio e femmina”.

In foto: Bill de Blasio, sindaco di New York

La decisione è stata presa a grande maggioranza al City Council e permetterà anche ai genitori di poter scegliere la ‘X’ per designare i propri figli neonati

di ALBERTO CUSTODERO

NEW YORK – “Gender X”: questa la scritta che d’ora in poi potrà comparire sul certificato di nascita di chi è nato a New York e non si riconosce nè nel genere maschile nè in quello femminile. La decisione è stata presa a grande maggioranza al City Council e permetterà anche ai genitori di poter scegliere la ‘X’ per designare i propri figli neonati. Esulta la comunità transgender e Lgbt della Grande Mela che parla di “decisione storica”. Gli adulti che lo desiderano potranno cambiare così il proprio certificato di nascita senza che ci sia bisogno di una certificazione medica.

“Oggi è una giornata storica per New York, sempre più campione mondiale sul fronte dell’inclusività e dell’uguaglianza”, commenta lo speaker del City Council, Corey Johnson, un democratico come il sindaco Bill de Blasio che ora firmerà la legge che entrerà in vigore dal primo gennaio 2019. Continua a leggere

Messico: si fingono trans per essere eletti con le quote rosa

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Segnalazione di Redazione BastaBugie

Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): in Cina niente censura web su contenuti LGBT, a Madrid i Popolari impongono l’ideologia gender nelle scuole, Luxuria e il diritto alla comunione
da Tempi

(LETTURA AUTOMATICA)

Diciassette dei diciannove trans non sono trans, ma si sono dichiarati trans solo per essere eletti come donne. Lo scioglilingua serve a descrivere la paradossale situazione venutasi a creare a Oaxaca, Messico, nelle elezioni municipali e raccontata sul Foglio.
Quando furono presentate le liste, le associazioni che riuniscono le persone transessuali avevano esultato per un numero così alto di candidati. Poi, l’amara sorpresa. Non si tratta di trans ma di furbi maschietti che, approfittando dell’articolo 16 della nuova legge che tutela le scelte di queste persone, si sono dichiarati donne così da aumentare le loro possibilità di essere eletti grazie alle quota rosa.
Oh-oh, qualcosa non torna. Quando si sono accorti dell’imbroglio, le associazioni si sono arrabbiate. «Si è identificato che 17 delle 19 candidature approvate non formano parte della comunità̀ transgender», ha detto la leader Naomy Méndez. Da qui una denuncia alle autorità̀ federali, che hanno avviato un’indagine.
La cosa verrà risolta con l’obbligo per i candidati di presentarsi non come un nome fittizio, come è successo, e di dover fare campagna elettorale qualificandosi pubblicamente come transessuali davanti agli elettori.

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal gaio mondo gay (sempre meno gaio).

http://www.bastabugie.it/it/edizioni.php?id=561

Titolo originale: Maschietti che si fingono trans per essere eletti con le quote rosa

Fonte: Tempi, 11 maggio 2018

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La pediatra e i bambini transgender sessualmente confusi

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Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): medico nei guai causa accompagnamento per persone omo, boom dei trucchi per uomini, lezione sui disturbi dell’omosessualità e l’università argentina insorge
da Notizie Provita

(LETTURA AUTOMATICA)

Pediatra da quasi 20 anni, Michelle Cretella, presidentessa dell’American College of Pediatricians, ha scritto una lettera a The Daily Signal in cui racconta della sua esperienza con i bambini “transgender”, affetti da disforia di genere, “nati in un corpo sbagliato”.
«Il sesso biologico non è “assegnato” – scrive la dottoressa – Il sesso è determinato al momento del concepimento dal nostro DNA ed è impresso in ogni cellula del nostro corpo. La sessualità umana è binaria. O hai un cromosoma Y e sei un maschio o non lo hai e sei una femmina. Ci sono almeno 6.500 differenze genetiche tra uomini e donne. Ormoni e chirurgia non possono cambiarle».
L’identità, invece, non è biologica, è psicologica. Ha a che fare con il pensiero e il sentimento. Pensieri e sentimenti non sono biologicamente cablati. Il nostro modo di pensare e sentire può essere giusto o sbagliato.
«Se oggi entrassi in uno studio medico e dicessi “Ciao, sono Margaret Thatcher”, il medico direbbe che sto delirando e mi prescriverebbe un medicinale anti-psicotico. E invece, se entrando dico: “Sono un uomo”, mi risponderebbe “Congratulazioni, sei transgender”». Continua a leggere