VITTORIA E GIUSTIZIA: I PRINCIPI
di Alexandr Dugin
Nella nostra società sono urgenti cambiamenti assolutamente necessari. Solo questi possono portarci alla Vittoria, e senza la Vittoria non ci sarà la Russia. Oggi tutti lo capiscono. Per salvare il popolo e lo Stato, dobbiamo cambiare e farlo in modo radicale e urgente.
La nostra società manca fatalmente di giustizia. Diamo una risposta chiara: cos’è la giustizia e come raggiungerla.
Idea russa
Abbiamo bisogno di un’ideologia patriottica chiara e accessibile a tutti. L’intera società deve capire chiaramente chi siamo come popolo, da dove veniamo e dove stiamo andando. Smettere di avere paura del russo. Dobbiamo essere orgogliosi di essere russi. L’amore per la Madrepatria non deve farci vergognare. Occorre innalzare l’Idea Russa sul piedistallo e metterla al centro della politica, della cultura, dell’industria – al centro dell’esistenza sociale.
È sulla base dell’Idea russa che vanno costruite le politiche educative, sociali, culturali, l’educazione, il codice di comportamento di tutti gli strati della società, a partire dai vertici del Paese.
Non c’è valore più alto che dare la vita in nome della Patria. Non c’è peccato più terribile e crimine più efferato del tradimento della Madrepatria, la Russia.
L’Idea Russa deve sostituire completamente quella importata dall’Occidente egoista, il liberalismo, idea che è di fatto russofoba e sovversiva del nostro sistema di valori; deve essere eliminata una volta per tutte, porta automaticamente all’atomizzazione, all’alienazione e alla distruzione dell’unità nazionale; inoltre, sotto lo slogan della libertà, i liberali generano nuovi modelli di schiavitù e controllo universale. Questa è la cultura dell’annullamento.
O noi, dai funzionari ai cittadini comuni, giuriamo immediatamente all’Idea russa, o ci aspetta una catastrofe ancora più terribile di quella che abbiamo affrontato di recente.
Ortodossia
Dopo essersi allontanata da Dio, l’umanità ha rifiutato se stessa. L’Occidente moderno lo dimostra con tutto il suo candore. La fede è sconfitta, non ci sono più santuari, ma è con questa che siamo in conflitto mortale. La civiltà atea e materialista combatte contro di noi, ben sapendo che la Russia, anche nella sua forma attuale indebolita e ridotta, rimane l’ultima isola della società tradizionale, una roccaforte dei valori spirituali e, in fondo, della Fede, che le varie ideologie politiche – dal comunismo al liberalismo – non sono riuscite a sradicare dal nostro popolo nel corso dell’ultimo secolo. L’uomo russo rimane un uomo di fede, anche se non se ne rende ancora pienamente conto.
Dio non è, però, nella gerarchia ecclesiastica, non è in un’istituzione. È nella fede, nella tradizione, nei sacramenti della Chiesa, e la Chiesa non è un’istituzione, è il nostro cuore, donato nel rito del Santo Battesimo alla Divinità luminosa e buona, che a sua volta ha dato la vita per la nostra salvezza. La religione è un dono per il Dono e se c’è un Dono, c’è anche Colui che dona.
Dio è il fondamento di tutto, l’inizio e la fine. Egli crea il mondo e lo giudicherà alla fine. Se l’uomo si allontana da Dio, anche Dio può allontanarsi da lui e allora niente potrà salvarci e noi siamo sull’orlo dell’abisso. Non a caso si sentono sempre più spesso le parole minacciose “Apocalisse”, “Armageddon”, ecc.
Basta con le mezze misure. I russi devono tornare al loro Padre celeste. Dopo tutto, stiamo combattendo la Sua guerra, nel Suo nome e per la Sua gloria.
O torniamo immediatamente alla nostra Madre Chiesa, o ci aspetta una catastrofe ancora peggiore di quella che abbiamo affrontato di recente. [il punto è che la Russia dovrebbe tornare alla Santa Madre Chiesa di Roma, sciogliendo le riserve sul “Filioque” e riconoscendo il Primato di Pietro nella città eterna. Oggi non lo può fare realmente perché la Sede è occupata dai modernisti, ma lo può fare almeno idealmente, n.d.r.]
Impero
Il tipo di governo politico più giusto e armonioso è l’Impero. Una parte significativa della nostra storia l’abbiamo vissuta nell’Impero, e fu agli zar russi che passò la corona imperiale di Bisanzio. L’Impero è più di un semplice Stato, è una grande potenza dotata di una missione sacra, un impero non si limita a governare su vasti territori e numerosi popoli; l’impero conduce l’umanità alla meta più alta, alla salvezza e all’unità.
La Russia come impero comprende diversi popoli, culture e confessioni, mentre i russi, gli ortodossi, erano e restano il suo nucleo centrale. Ciò non significa che gli altri popoli siano subordinati. L’Impero apre la strada al governo a tutti coloro che hanno dimostrato con atti, imprese, capacità e lealtà di essere suoi degni figli.
La democrazia liberale, impostaci dall’Occidente, è disastrosa per il Paese, in quanto atomizza la società, lo atomizza, mina la solidarietà e l’unità.
Abbiamo bisogno di un Impero che garantisca la giustizia sociale. Un impero del popolo, libero dall’onnipotenza di oligarchi e rampanti che traggono profitto dalla miseria della gente. Forse non ci sono mai stati imperi ideali nella storia… allora costruiamone uno! L’impero non riguarda il passato, ma il futuro.
Solo un aperto appello all’Impero e alla sua eredità ci darà il diritto ultimo di combattere e vincere la guerra che stiamo combattendo. Nessun piccolo nazionalismo aggressivo può reggere il confronto con la potenza imperiale; di più, per coloro che in Ucraina non hanno ancora perso completamente la testa, un posto nell’Impero e la fedeltà all’Impero possono essere un motivo serio per passare dalla nostra parte.
Altrimenti, potrebbe sembrare che due Stati liberal-democratici siano in guerra tra loro. Entrambi si considerano parte del mondo occidentale e cercano di integrarsi al più presto, scegliendo percorsi e mappe stradali diverse e questo svaluta le gesta eroiche dei nostri eroi e priva la guerra della sua dimensione sacra. In guerra, non vince solo il più forte in termini di tecnologia e forza materiale, ma quello il cui ideale è più grande, più alto. Dopo tutto, le idee sono potere. E non c’è idea più potente di quella dell’Impero.
O iniziamo subito a costruire l’Impero, o andremo incontro a una catastrofe ancora più terribile di quella che abbiamo affrontato di recente.
Fermare l’estinzione del popolo russo
Ci stiamo estinguendo, ogni anno ci sono sempre meno russi, se non invertiamo immediatamente questa tendenza catastrofica, il nostro popolo scomparirà dalla faccia della terra nel corso di questo secolo o si trasformerà in una minuscola minoranza. Come salvare la nazione?
Riportare anzitutto immediatamente i valori tradizionali: spirito, moralità, famiglia forte – come indispensabili. Solo le società tradizionali possono vantare una crescita demografica. Più la modernizzazione e il liberalismo sono estesi, meno persone ci sono. Pertanto, tutte le tendenze che vanno contro la Tradizione, la cultura religiosa spirituale russa, dovrebbero essere legalmente proibite.
La pratica di sostituire i russi che stanno scomparendo con immigrati importati – con un’identità aliena e in nessun modo intenzionati a diventare parte del nostro popolo – è criminale e deve essere fermata immediatamente.
Il fatto sociologico e statistico inconfutabile è che nelle condizioni delle città moderne, sempre e in tutti i Paesi e le civiltà, c’è un declino e una degenerazione demografica. Le grandi città sono assassine di famiglie forti con molti figli, fonte di impurità morale, dissolutezza e perversione. È urgente avviare la disaggregazione delle megalopoli, fornire a tutti i russi la terra e la possibilità di viverci, di prendersi cura dei parenti e di possedere un’eredità inalienabile – un nido familiare.
È necessario dare finalmente al popolo russo la terra. In diverse fasi della nostra storia, l’una o l’altra forza ha proposto questo giusto slogan, ma ogni volta i russi sono stati nuovamente ingannati, sia dai proprietari terrieri, sia dai bolscevichi, sia dai liberali degli anni Novanta. Solo la terra che fa nascere il pane, il capofamiglia, è in grado di dare un impulso all’aumento del tasso di natalità.
O invertiamo immediatamente la situazione demografica, o andremo incontro a una catastrofe ancora peggiore di quella che abbiamo affrontato di recente.
Vietare l’usura
Gli alti tassi di interesse e la completa dipendenza dell’economia russa dall’inserimento nel sistema del capitalismo finanziario globale portano all’eccessiva ricchezza dell’élite finanziaria e all’impossibilità per la maggioranza della popolazione di sfuggire alla povertà. L’oligarchia finanziaria, che ha schiavizzato quasi tutta la società russa con i prestiti, trae profitto dall’applicazione di alti tassi di interesse bancari e dai mutui.
Questo sistema deve essere radicalmente ristrutturato. Invece del credito commerciale, è necessario passare al credito sociale – con tassi di interesse pari a zero o addirittura negativi, che aumenterà drasticamente la ricchezza totale del popolo, espressa in case costruite, beni creati, produzione consolidata, e non in astratti indicatori macroeconomici.
Lo Stato dovrebbe distribuire equamente le opportunità finanziarie tra tutta la popolazione, ponendo fine all’onnipotenza dell’oligarchia e dell’ufficialità corrotta.
Questo modello economico, di fatto coloniale, si è formato in Russia negli anni ’90 del secolo scorso e oggi impedisce lo sviluppo armonioso e progressivo del potenziale creativo del Paese ed è enorme e solo artificialmente frenato dalla politica monetarista delle autorità.
O cambiamo immediatamente il vettore economico da liberale-oligarchico e monetarista a uno socialmente orientato, o andremo incontro a una catastrofe ancora peggiore di quella che abbiamo affrontato di recente.
Vincere la guerra con l’Occidente
In Ucraina siamo impegnati in una guerra feroce non tanto con il regime neonazista e russofobo di Kiev, quanto con l’Occidente collettivo. Non si tratta solo di un conflitto regionale o della risoluzione di questioni controverse di geopolitica, economia e strategia militare. Si tratta di una guerra di civiltà. L’Occidente moderno ha gettato le sue maschere e si presenta apertamente nella sua vera forma: da tempo ha dichiarato guerra a Dio, alla Chiesa e alle basi politiche e culturali della società tradizionale, e oggi sfida direttamente l’uomo stesso. La civiltà occidentale moderna sta distruggendo le famiglie, legalizzando e persino imponendo in modo aggressivo la perversione, la riassegnazione del sesso, la chirurgia transgender, e persino i bambini ne diventano vittime.
Gli estremisti ambientalisti chiedono di salvare il pianeta dall’uomo. I pionieri dell’ingegneria genetica stanno già conducendo esperimenti sull’incrocio di persone con macchine, con altre specie animali, sperimentando sul genoma, promettendo di dare agli organismi umani l’eternità o una sua parvenza (sotto forma di memoria e sentimenti immagazzinati su server). L’intrusione nel mistero del portare in grembo un feto minaccia una nuova segregazione, perché è già stato lanciato un progetto per allevare una razza superiore, il cui genotipo sarà corretto artificialmente e migliorato al massimo.
La guerra con l’Occidente in Ucraina è una battaglia della civiltà dei popoli, che è rappresentata dalla Russia, che oggi guida il confronto della maggioranza mondiale contro l’egemonia dell’Occidente, con la civiltà che è sulla via della distruzione o della mutazione irreversibile dell’uomo. Tale civiltà è satanica.
Per vincere questa guerra di civiltà, è necessario risvegliare tutta la nostra società, far conoscere a ciascuno dei suoi membri – fino ai bambini – il significato, gli obiettivi e le finalità di questa grande e sacra guerra di popolo. Non è solo la difesa della Madrepatria, è una guerra per la giustizia, che stiamo combattendo non per la vita, ma per la morte. E poiché siamo dalla parte della Luce, la società deve essere purificata, nobilitata ed elevata. La vittoria in una battaglia così decisiva per tutta la storia dell’umanità è un pegno di conservazione dell’uomo come specie. Ancora una volta i russi si sono assunti la missione di salvare il mondo. E oggi tutto dipende da noi.
In questa situazione siamo obbligati a trasmettere a tutti la struggente verità sul significato di questa guerra.
È stato criminale lasciare immutata la cultura dell’intrattenimento che si è sviluppata negli ultimi 30 anni, basata sulla volgarità, sul cinismo, sul ridicolo di tutto ciò che è alto e puro, sull’imitazione di tutti i lati più ripugnanti dell’Occidente. Inoltre, molti personaggi della cultura hanno mostrato il loro coraggio di traditori nelle condizioni della SWO, disertando direttamente dalla parte dei nemici della Russia. Le grida di buffoni, blasfemi e pervertiti posseduti dal demonio minano la fiducia nella nostra vittoria e provocano l’indignazione degli eroi in prima linea e di coloro che hanno già capito quanto sia alta la posta in gioco nel conflitto di civiltà.
Abbiamo bisogno di una cultura completamente diversa che sia all’altezza delle sfide della guerra. La cultura esistente non è affatto una cultura. Non solo non dobbiamo far rientrare i traditori che si sono ravveduti, ma dobbiamo anche allontanare coloro che sono rimasti, conservando il loro stile, il loro snobismo, il loro disprezzo quasi invisibile per il popolo russo e i suoi ideali, le sue linee guida, la sua natura morale.
O ricostruiamo immediatamente la nostra intera società su base militare, o ci aspetta una catastrofe ancora peggiore di quella che abbiamo affrontato di recente.
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini
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Fonte: https://www.geopolitika.ru/it/article/vittoria-e-giustizia-i-principi