“Gesù è nero, accettatelo o vi uccido”, paura in un volo diretto a Chicago (VIDEO)
L’aereo dell’Alaska Airlines è stato deviato per Seattle-Tacoma. Non ci sono feriti.
di Lilia Ricca
«Ucciderò tutti su questo aereo, a meno che non accettiate che Gesù era un uomo di colore». Lo scorso fine settimana, un passeggero dell’Alaska Airlines ha minacciato di uccidere chiunque non accetti che «Gesù era un nero».
Sul volo 422 per Chicago, poco dopo il decollo, l’uomo disarmato è entrato in cabina urlando. Un funzionario dell’azienda lo ha detto al Seattle Times: «L’uomo è diventato estremamente belligerante e fisicamente aggressivo durante la salita».
In un video, viene visto minacciare i passeggeri “in nome di Gesù”, finché i passeggeri, compreso un poliziotto, non lo sopraffanno. L’aereo dell’Alaska Airlines doveva atterrare a Chicago, ma è stato deviato all’aeroporto internazionale di Seattle-Tacoma. Nessun passeggero o membro dell’equipaggio è rimasto ferito.
Fonte: Info Chrétienne
Fonte: https://vocecontrocorrente.it/gesu-e-nero-accettatelo-o-vi-uccido-paura-in-un-volo-diretto-a-chicago-video/ Continua a leggere
Le consigliano per 10 volte di abortire, dice no e oggi la sua bambina è in ottima salute
Nathalie, 29 anni, alla 22esima settimana scopre che la figlia è affetta da spina bifida. I medici le consigliano di abortire ma lei dice sempre no e oggi la sua piccola sta bene.
(di Walter Giannò) I medici avevano consigliato alla britannica Natalie Halson di abortire dopo che un’ecografia alla 22esima settimana di gravidanza aveva mostrato che il nascituro aveva la spina bifida, ovvero la colonna vertebrale e il midollo spinale non sviluppati correttamente nell’utero e che può causare paralisi delle gambe, incontinenza urinaria e danni al cervello.
Ma la donna, di Manchester, ha deciso di fidarsi del suo istinto materno e di andare avanti con la gravidanza… e ha avuto ragione! Il 12 dicembre dello scorso anno, in un ospedale di Liverpool, Natalie ha dato alla luce Mirabelle.
Al tabloid britannico The Sun la 29enne ha dichiarato:
«Mi sono informata e mi sono resa conto che c’erano delle opzioni. Perciò, ho rifiutato di rinunciare al mio bambino ma i medici sono stati insistenti e mi avevano dato anche un termine entro il quale avrei dovuto decidere. Ogni qual volta c’era un appuntamento, i medici mi consigliavano di abortire, dieci volte in tutto, Ma sono così felice di avere detto sempre no. Mirabelle è un miracolo».
I medici del Saint Mary’s Hospital di Manchester hanno sospettato che la figlia di Natalie avesse la spina bifida dopo un’ecografia alla 22esima settimana di gestazione ma le hanno detto di tornare per un’ecografia ancora più accurata una settimana dopo.
Natalie, che lavora nello stesso ospedale come assistente, si sentiva molto ansiosa e chiamava al telefono il reparto per avere risposte:
«È stato allora che mi hanno detto che la bambina aveva la spina bifida. Non so perché non me lo abbiano comunicato durante l’appuntamento. Ciò mi ha causato un’ansia terribile. Non riuscivo a smettere di piangere. I medici si erano resi conto che l’aborto era l’unica opzione praticabile e mi hanno spegato che se avessi continuato la gravidanza la mia bambina sarebbe stata costretta a vivere su una sedia a rotelle per tutta la vita. Quando l’ho saputo, però, ho fatto molte ricerche e ho scoperto che c’erano altre opzioni per mia figlia e mi sono arrabbiata. Se non avessi speso quel tempo per fare le ricerche, avrei anche potuto accettare la raccomandazione dei medici. Ora guardo Mirabelle e penso: ‘Non ti avrei mai conosciuto’».
Natalie ha dovuto ‘lottare’ per essere trasferita al Great Ormond Street Hospital, a Londra, dove lavora una specialista mondiale della spina bifida, la dottoressa Jan Deprest.
La donna ha raccontato:
«Mirabelle non poteva essere sottoposta alla chirurgia fetale perché l’angolazione della sua colonna vertebrale era oltre il limite. C’era, però, ancora la possibilità per un’operazione a cui sottoporre la bambina una volta nata. Non era una soluzione dal sicuro successo ma era l’opzione migliore».
Ironia della sorte, a parte la preoccupazione per le condizioni della figlia, Natalie ha affrontato una «gravidanza da sogno».
Mirabelle è venuta al mondo con un parto cesareo all’ospedale femminile di Liverpool alla 38esima settimana di gravidanza ed è stata poi immediatamente trasferita all’ospedale pediatrico Alder Hey per essere sottoposta all’intervento spinale.
«È stato terribile non riuscire a vederla dopo la sua nascita, soprattutto dopo avere combattuto così duramente per lei, ma sapevo che era nelle migliori mani possibili», ha raccontato Natalie.
Mirabelle è stata operata alla colonna vertebrale il giorno dopo la sua nascita e l’intervento è durato circa 12 ore.
«Mi hanno detto che avevano ricollegato tutti i nervi della sua schiena come una cerniera. Ero molto emozionata, non riuscivo a smettere di piangere», ha detto Natalia.
Dopo un mese di ricovero in ospedale i medici hanno dato alla donna il permesso di portare Mirabelle a casa e oggi è sicura che avrà una vita normale.
Infine, la ‘lezione’ di Natalie:
«Vorrei raccomandare a tutti i genitori a cui viene consigliato di abortire che non è l’unica opzione, indipendentemente da ciò che sostengono i medici. Consiglio di seguire sempre il proprio istinto: qualcosa dentro di me mi diceva che la mia bambina sarebbe stata bene e oggi è perfetta».
Fonte – https://vocecontrocorrente.it/le-consigliano-per-10-volte-di-abortire-dice-no-e-oggi-la-sua-bambina-e-in-ottima-salute/
Le consigliano per 10 volte di abortire, dice no e oggi la sua bambina è in ottima salute
Nathalie, 29 anni, alla 22esima settimana scopre che la figlia è affetta da spina bifida. I medici le consigliano di abortire ma lei dice sempre no e oggi la sua piccola sta bene.
(di Walter Giannò) I medici avevano consigliato alla britannica Natalie Halson di abortire dopo che un’ecografia alla 22esima settimana di gravidanza aveva mostrato che il nascituro aveva la spina bifida, ovvero la colonna vertebrale e il midollo spinale non sviluppati correttamente nell’utero e che può causare paralisi delle gambe, incontinenza urinaria e danni al cervello.
Ma la donna, di Manchester, ha deciso di fidarsi del suo istinto materno e di andare avanti con la gravidanza… e ha avuto ragione! Il 12 dicembre dello scorso anno, in un ospedale di Liverpool, Natalie ha dato alla luce Mirabelle.
Fonte – https://vocecontrocorrente.it/le-consigliano-per-10-volte-di-abortire-dice-no-e-oggi-la-sua-bambina-e-in-ottima-salute/
Figli senza padre: lesbiche e single più vicine ai figli da sole in Francia
Continua ad avanzare il procedimento francese per cui donne gay e single potranno avere figli senza padre.
In Francia va avanti indisturbato, per altro con l’appoggio dei gruppi più radicali, il procedimento di legge per cui donne gay e single potranno avere figli senza padre.
Ne avevamo già parlato qualche mese fa, quando ancora si trattava solo di un’ipotesi. Adesso però il provvedimento è pronto: la legge espanderà le procedure di inseminazione artificiale e fecondazione in vitro alle donne gay e alle donne single.
Niente papà, niente figura maschile. Fine delle limitazioni che attualmente, in Francia, limitavano la riproduzione assistita alle sole coppie eterosessuali sterili.
Il procedimento fortemente caldeggiato da Emmanuel Macron sdogana i figli senza padre, poco importa delle conseguenze. E ne copre persino i costi.
Sì, perché stando all’Associated Press, il disegno di legge finale prevede che il sistema sanitario nazionale francese copra il costo di quattro cicli di riproduzione assistita per gravidanza per tutte le donne fino a un limite di età ancora da stabilire.
Quattro tentativi, tutti pagati dallo Stato francese. Venti gruppi conservatori stanno già organizzando una protesta per ottobre per denunciare il disegno di legge, sostenendo che porterà a più bambini cresciuti senza padri.
fonte – https://vocecontrocorrente.it/figli-senza-padre-lesbiche-e-single-piu-vicine-ai-figli-da-sole-in-francia/
Non usano il pronome ‘trans’: bambini delle elementari vengono puniti
Una scuola elementare dell’Ohio ha punito dei bambini per non aver usato il pronome “trans”: il maestro li ha sbattuti fuori.
Succede in Ohio: un gruppo di bambini non ha utilizzato il pronome trans “theybe” per uno studente transgender e ha detto al maestro che il bimbo in questione “è un maschio, non una femmina”.
Apriti cielo: la scuola ha buttato fuori gli studenti e il maestro ha iniziato una lezione sul fatto che anche se il bambino è un “maschio biologico, si identifica come una femmina“.
Tutta la questione è iniziato quando un gruppo di bambine ha iniziato a chiedere al bambino che cosa stesse facendo per diventare femmina e lui ha risposto “prendo pillole e poi taglierò le mie parti intime“.
Una risposta che ha spaventato i bambini, che hanno cominciato a questionare non per deridere lo studente ma per capire il suo punto di vista. Nonostante ciò, sono stati puniti con una sospensione dalle lezioni.
Adesso il Liberty Counsel sta trattando la questione perché i bambini buttati fuori sono stati mandati dal preside e sono stati sottoposti a forte stress senza comprendere quale fosse la loro colpa.
“Il primo emendamento protegge il diritto di uno studente di sostenere le proprie opinioni – ha affermato il Liberty Counsel – e di condividerle rispettosamente. Ciò è ancor più vero quando si tratta di bambini”.
Insomma, ora il distretto scolastico dovrà rispondere delle sue azioni disciplinari.
fonte – https://vocecontrocorrente.it/non-usano-il-pronome-trans-bambini-delle-elementari-vengono-puniti/
La laicista Von der Leyen eletta a capo della Commissione Ue, con i voti del M5S
Ursula Von der Leyen è il nuovo presidente della Commissione Europea. La ministra della Difesa del governo Merkel diventa così la prima donna della storia a guidare l’Europa. A sostenerla è stata la maggioranza dei partiti europeisti formata da Popolari, Socialisti (esclusi alcuni dissidenti) e Liberali. Ma alla Von der Leyen sono serviti altri voti: l’elezione è avvenuta infatti con soli nove voti di scarto, in cui determinanti sono risultati i 14 voti del Movimento 5 stelle.
Tra gli altri partiti italiani, in conformità con le loro famiglie internazionali, hanno votato per la candidata tedesca sia il Partito Democratico, sia Forza Italia. Contrariamente invece si sono espresse le forze politiche dell’area sovranista, Lega e Fratelli d’Italia.
“Sarò una dura nemica di chi vuole indebolire questa Unione Europea” ha detto la neo eletta, subito dopo lo scrutinio.
Ma l’elezione della Von der Leyen segna anche una vittoria del fronte laicista. Sebbene sia esponente di un partito che si professa “cristiano”, la nuove leader dell’Europa non ha mai fatto mistero delle sue posizioni pro gender e pro adozioni gay (qui l’articolo in cui ne abbiamo parlato https://vocecontrocorrente.it/leuropa-in-mano-a-una-sostenitrice-del-gender-e-delle-adozioni-gay/ ).
fonte – https://vocecontrocorrente.it/la-laicista-von-der-leyen-eletta-a-capo-dellue-con-i-voti-del-m5s/
Sri Lanka, una siciliana tra le vittime dell’attentato di Pasqua
L’orrore dell’attacco terroristico alla chiesa cingalese arriva al cuore della Sicilia.
Lutto per la comunità cristiana di Catania, in Sicilia. Le notizie che arrivano dallo Sri Lanka hanno confermato che tra le trecento vittime dell’attentato di Pasqua c’era anche una mamma siciliana. Si chiamava Haysinth Rupasingha e ha perso la vita domenica scorsa, nelle esplosioni avvenute nella Chiesa di San Sebastiano a Katuwapitiya nella provincia di Negombo.
La donna, 55 anni, si era trasferita nel capoluogo etneo negli anni novanta, dove si era stabilita definitivamente, prendendo anche la residenza. Aveva deciso di approfittare del ponte pasquale per fare un viaggio nel sud est asiatico, dove si trovava con amici e parenti. Da lì, a breve, si sarebbe dovuta spostare verso l’Australia, per incontrare la figlia.
Alla conferma della notizia, in molti – tra i catanesi – hanno espresso messaggi di cordoglio per una che sembra essere stata conosciuta e apprezzata nella comunità cristiana della città.
fonte – https://vocecontrocorrente.it/sri-lanka-una-siciliana-tra-le-vittime-dellattentato-di-pasqua/
Panorama, inchiesta sull’utero in affitto: un business da migliaia di euro
Panorama racconta il sistema che si cela dietro l’utero in affitto: un business che non ha niente a che fare con la vita e con l’amore.
Dietro l’utero in affitto ci saranno sempre soldi e denaro. Niente amore, niente vita. Questo nonostante l’attuale tendenza progressista tenda a dipingere questa pratica come “legale” e “necessaria”.
A riaccendere il dibattito su questa pratica sono stati gli organizzatori del Congresso delle Famiglie di Verona. Uomini e donne che hanno ribadito la necessità di parlare e conoscere quello che gira attorno all’utero in affitto.
Uomini e donne che hanno riacceso i riflettori su una questione finita nel dimenticatoio e data per scontata. Le madri surrogato non sono protagoniste di un’economia del dono: sono né più né meno che incubatrici.
A dirlo è un’inchiesta di Panorama, che è scesa nel dettaglio. Stando a quanto riportato dal settimanale, basta prendere parte alle discussioni che avvengono sui gruppi social per capire che le donne che si prestano sono mosse dai soldi.
L’inchiesta è un vero e proprio viaggio all’interno delle piattaforme che si occupano di sintetizzare la domanda e l’offerta tra coppie, cliniche e madri surrogato. Il minimo è di 1200 euro al mese.
fonte – https://vocecontrocorrente.it/panorama-inchiesta-sullutero-in-affitto-un-business-da-migliaia-di-euro/
Appello da Verona: ‘Si faccia moratoria contro utero in affitto’
Gli organizzatori hanno sottoscritto un documento da sottoporre alle istituzioni nazionali e internazionali.
Il Congresso delle famiglie di Verona si è concluso con la marcia e un documento che tira le somme di quanto affermato nella tre giorni. Gli organizzatori e il movimento spontaneo che si è originato dalla partecipata manifestazione hanno sottoscritto un documento, da sottoporre alle istituzioni nazionali e internazionali.