Mosca saluta l’uscita di scena di Draghi: “Gazprom aumenta forniture in Italia del 71%“

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Segnalazione di Federico Prati

Da 21 a 36 milioni di metri cubi

(ANSA) – ROMA, 21 LUG – Tornano ad aumentare le forniture del gas dalla Russia verso l’Italia, con una crescita rispetto al giorno precedente del 71,4%.

A comunicare il cambiamento del flusso è l’Eni sul proprio sito.

“Gazprom ha comunicato per la giornata di oggi la consegna di volumi di gas pari a circa 36 milioni di metri cubi, a fronte di consegne giornaliere pari a circa 21 milioni di metri cubi effettuate nei giorni scorsi – afferma la società energetica italiana –

E’  evidentemente il modo in cui Mosca saluta l’uscita di scena di Draghi:  si unisce alla  notizia  di poche ore precedente: il Nord Stream 1 riapre dopo la manutenzione e torna con flusso regolare a fornire la Germania esattamente   come  prima.

“L’uso politico del gas da  parte di Putin”  di cui delirava Von der Leyen non si attua esercitando il ricatto della interruzione  “totale”   come ha ventilato lei,  ma  al contrario: attraverso l’abbondanza.

Ad attuare un taglio dei consumi – enorme, -15 per cento – è stata solo ieri  proprio la signora la Von der Leyen: razionamento “obbligatorio”, per la quale Ursula esige i pieni poteri dittatoriali: sarà la Commissione a decidere senza nemmeno consultare,  non si dice di far votare,- l’euro-parlamento.

Gas, piano d’emergenza Ue: verso taglio 15% consumi/ Von der Leyen vuole…

https://www.ilsussidiario.net/autori/silvana-palazzo/

Piano emergenza Ue gas: taglio 15% consumi per preservare forniture famiglie e settori essenziali. Von der Leyen…

La proposta di Putin significa   industrie  che restano aperte, posti di lavoro salvati,  riscaldamento invernale,  refrigerazione non interrotta e elettricità garantita.

La proposta della Kommissaria significa:  razionamento, interruzione della catena del freddo con spreco  di tonnellate di cibo andato a male,  industrie “energivore”  chiuse a comando e ad arbitrio del despota (questa sì quella no..),  disoccupazione, morti di freddo fame e miseria.

Putin   non ha di mira né gli italiani né i tedeschi ,  ma la UE: che  Gazprom, dando  con abbondanza,  rivela il vero  nemico e genocida dei suoi popoli.  Mi aspetto da parte del nemico UE reazioni …. che non riesco per il momento a immaginare: Bruxelles  ordinerà a  Eni   di stracciare il contratto che ha con Gazprom, e che – notiamo – come quello tedesco non è  mai cessato e è rimasto in vigore? Come giustificherà questa imposizione? Con la guerra in Ucraina  che “ci obbliga” ad  essere belligeranti?

Aspettiamo le mosse di Bruxelles e del governo Draghi, che resta   in carica “per gli affari correnti”

Allego Il discorso di Putin  alla sessione plenaria del forum “Le idee forti per i tempi nuovi”.

🔸 Il modello del dominio totale del cosiddetto miliardo d’oro è ingiusto. Ebbene, perché questo “miliardo d’oro” dell’intera popolazione del pianeta dovrebbe dominare tutti, imporre le proprie regole di condotta basate sull’illusione dell’esclusività?

🔸 Si ha l’impressione che l’Occidente semplicemente non possa offrire al mondo un proprio modello di futuro. Sì, certo, questo “miliardo d’oro” non è diventato “d’oro” per caso, ha ottenuto molto, ma ha preso posizione non solo grazie ad alcune idee implementate – in larga misura, ha preso posizione a causa della rapina di altri popoli sia in Asia che in Africa.

🔸 La sovranità è la libertà di sviluppo nazionale, e, quindi, di ogni persona individualmente: la fattibilità tecnologica, culturale, intellettuale, educativa dello Stato – ecco di cosa si tratta.

Fonte: МИД России ��

МИД России ��

� Владимир Путин принял участие в пленарном заседании форума «Сильные идеи для нового времени». Читать полност…

Testo del discorso completo: ASI forum Strong Ideas for a New Time

ASI forum Strong Ideas for a New Time

Vladimir Putin attended the plenary session of the forum Strong Ideas for a New Time organised by the autonomous…

Russia, Orban sferza l’Ue: “Con le sanzioni si è sparata nei polmoni”

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Chi paga le sanzioni?

 

“Le sanzioni non aiutano l’Ucraina né contribuiscono ad avvicinarsi alla fine della guerra, semmai la prolungano”. Così afferma Orban, premier ungherese, che è sempre stato critico sulle misure restrittive che l’Unione europea ha inflitto al Cremlino dopo l’invasione in Ucraina. 
“Inizialmente pensavo che ci fossimo solo sparati a un piede – afferma il primo ministro all’emittente Kossut Radio – ma ora è chiaro che l’economia europea si è sparata nei polmoni e ora fatica a respirare”. Parole dure quelle di Orban che vanno a inserirsi in un clima di emergenza economica che riguarda, ormai, tutto l’Occidente: “Le sanzioni sono dannose per l’economia europea e se continuano così, la uccideranno – insiste – Il momento della verità deve arrivare a Bruxelles, quando i leader ammetteranno di aver fatto un errore di calcolo, che la politica delle sanzioni era basata su presupposti sbagliati e non ha soddisfatto le aspettative riposte in essa”.

Non è l’unico a paventare questa ipotesi, già Biden nei giorni scorsi aveva affermato, in modo meno brutale e diretto, che probabilmente le aspettative riposte sull’Ucraina erano state troppo alte e che la continuazione della guerra era la prova che l’Occidente aveva sottovalutato la situazione.

Gli unici a tenere la barra dritta e a non indietreggiare di un millimetro sono proprio i rappresentati della Commissione Europea, che fanno sapere oggi di un nuovo pacchetto di sanzioni destinate alla Russia: “Il pacchetto ribadisce la determinazione della Commissione a proteggere la sicurezza alimentare in tutto il mondo”, si legge in una nota dell’Esecutivo Ue.
 Al contrario di quanto pensa Orban, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen afferma: “La brutale guerra della Russia contro l’Ucraina continua senza sosta. Pertanto, proponiamo oggi di rafforzare le nostre pesanti sanzioni dell’Ue contro il Cremlino, applicarle in modo più efficace ed estenderle fino a gennaio 2023. Mosca deve continuare a pagare un prezzo alto per la sua aggressione”.

Stando ai fatti, la domanda è questa: è davvero Mosca a pagare un caro prezzo o sono le economie europee a combattere una crisi economica senza precedenti? 
A rimarcare la decisione di sanzioni più dure nei confronti del Cremlino anche Joseph Borrel, Alto Rappresentante per gli affari esteri e la Politica di sicurezza dell’Ue, che dichiara: “Le sanzioni dell’Ue sono due e pesanti e continuiamo a prendere di ira le persone che sono vicine a Putin e al Cremlino. Il pacchetto di oggi riflette il nostro approccio coordinato con i partner internazionali, in particolare il G7. Oltre a queste misure – fa sapere Borrell – presenterò altre proposte al Consiglio Ue, per inserire nuovi nomi nella lista delle persone ed entità a cui verranno congelati i beni e ridotta la possibilità di viaggiare”.

Bianca Leonardi, 15 luglio 2022

L’Ue se ne faccia una ragione: gli ungheresi vogliono Orban

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di Francesco Giubilei

Il premier magiaro eletto di nuovo con un’ampia maggioranza: “Vittoria che si vede da Bruxelles”

Viktor Orban riconfermato primo ministro dell’Ungheria con oltre il 50% dei voti. Nulla da fare per la grande coalizione contro il premier magiaro, il quale ieri ha parlato di una “vittoria così grande che si può vedere dalla Luna” e soprattutto da Bruxelles.

Ci sono alcune cose da notare sull’esito di questa tornata elettorale.

  1. Primo, l’opposizione già prima dell’apertura delle urne parlava di possibili brogli, denunce rilanciate anche dai media italiani. Il castello (di carta) viene giù però nel momento in cui la vittoria di Orban è così schiacciante che renderebbe addirittura superflui eventuali tentativi di truccare il voto.
  2. Secondo, ieri si sono svolte anche le elezioni in Serbia dove è uscito vincitore Vicic, un dettaglio che rinsalda il legame tra Budapest e Belgrado: un blocco geopolitico che potrebbe diventare alternativo all’interno dell’Unione Europea.
  3. Terzo, bisogna ammettere che la linea portata avanti da Orban è quella più vicina alle sensibilità e alle esigenze del popolo ungherese, anche se è diversa da quella che sognano gli intellettuali italiani.

In questo video vi racconto cosa è successo in Ungheria nel giorno della riconferma di Orban a primo ministro.

Francesco Giubilei, 4 aprile 2022

L’Europa vuole “cancellare” il Natale, ma poi ci ripensa. Ma la figuraccia resta…

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IL POLITICAMENTE CORRETTO ALL’ENNESIMA POTENZA

Il documento intendeva insegnare ai funzionari Ue la neolingua inclusiva e non discriminatoria. Non senza scivoloni come “non offendere i marziani”.

Ci siamo, il politicamente corretto investe (e obbliga a una revisione sostanziale) anche il Natale. A stilare un dossier finalizzato all’inclusività, schivando le possibili offese alle minoranze, è la Commissione europea. Che poi fa marcia indietro. Ma la figuraccia resta (e con lei le polemiche).

“Guidelines for Inclusive Communication” è un documento che intende insegnare ai funzionari Ue la neolingua inclusiva e non discriminatoria. In queste pagine di suggerimenti si raccomanda, per esempio, di non offendere i non cristiani che non fanno il presepe, gli anziani che non si sentono vecchi, gli europei che vivono ai confini dell’Europa, e via discorrendo. Con un occhio di riguardo anche… per i marziani

No al “Buon Natale”, meglio “Buone feste”

Partendo dall’assunto che non tutti gli europei sono cristiani si chiede di avere rispetto per le minoranze che non riconoscono al Natale alcuna accezione di sacralità. La commissaria maltese per l’Uguaglianza, Helena Dalli, per esempio, sostiene che chi va a sciare, d’ora in poi può augurare “Buone feste” e non “Buon Natale”. Nel rispetto di chi non celebra questa festività.

Com’è uscita la circolare della Commissione di Ursula von der Leyen, che doveva rimanere riservata, Bruxelles ha precisato di volere solo invitare chi lavora nell’Ue a un linguaggio più consapevole. Bisogna evitare di considerare che chiunque sia cristiano, perché serve “essere sensibili al fatto che le persone abbiano differenti tradizioni religiose”.

“Dobbiamo sempre offrire una comunicazione inclusiva, garantendo così che tutti siano apprezzati e riconosciuti indipendentemente dal sesso, dalla religione o dall’origine etnica”.

Una deriva demenziale

Intento nobilissimo, peccato che abbia assunto, nella pratica, una deriva quasi demenziale.

Qualche esempio? No a “colonizzare Marte” avverte l’Ue, perché potrebbe essere un’offesa ai potenziali abitanti del pianeta rosso; no “malati di Aids” perché malato è un termine discriminatorio; ma anche non utilizzare nomi “troppo “cristiani –  tipo “Maria e Giuseppe” – per non indicare genericamente delle coppie: potrebbe far sentire escluso chi non li ha. Niente più “signore e signori”, basta un “cari colleghi”. E quando si parla di Europa non fare riferimento solo alle città più note… Si potrà quindi azzardare un “Cork val bene una messa”?

Come dimostrano gli esempi non si tratta di un “accanimento” esclusivamente verso le tradizioni religiose e natalizie – su cui alcune accese polemiche hanno posto l’accento – ma (e qui non si sa se sia più consolante o inquietante) la scure del politicamente corretto si è abbattuta su tutto, marziani compresi.

Il dietrofront

Una volta uscito il documento, è arrivato lesto lesto il dietrofront della stessa proponente:

“La mia iniziativa di elaborare linee guida come documento interno per la comunicazione da parte del personale della Commissione nelle loro funzioni, mirava a raggiungere un obiettivo importante per illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione europea verso tutti i ceti sociali e le credenze dei cittadini europei. Tuttavia, la versione delle linee guida pubblicata non serve adeguatamente a questo scopo. Non è un documento maturo e non soddisfa tutti gli standard di qualità della Commissione. Le linee guida richiedono chiaramente un lavoro maggiore. Pertanto le ritiro e lavorerò ulteriormente su questo documento”.

Insomma, tutto cancellato. O quasi…

https://newsprima.it/attualita/leuropa-vuole-cancellare-il-natale-ma-poi-ci-ripensa-ma-la-figuraccia-resta/