Emergenza a Lampedusa: sbarcano altri 424 clandestini
La situazione nell’hotspot di Contrada Imbriacola è sempre più drammatica
di Federico Garau
Proseguono senza sosta, ad ogni ora della notte e del giorno, gli arrivi di clandestini nel nostro Paese: tra sbarchi autonomi e salvataggi in mare sono centinaia ad ogni aggiornamento che viene effettuato dalle autorità locali.
Solo nelle ultime ore sono state ben sei le operazioni condotte dalle motovedette della Capitaneria di porto di Lampedusa e della Guardia di Finanza. Al largo della maggiore delle Isole Pelagie le forze dell’ordine hanno recuperato complessivamente 424 immigrati irregolari i quali, dopo esser stati fatti salire a bordo, sono potuti infine sbarcare sul territorio nazionale italiano. I primi 178 clandestini, tutti provenienti dal Bangladesh, sono stati individuati e raggiunti dalle motovedette della Guardia di Finanza al confine fra la Sar maltese e italiana.
Ulteriori 246 extracomunitari sono invece stati soccorsi e quindi assistiti dalla Capitaneria di porto, quando le imbarcazioni a bordo delle quali navigavano verso lo Stivale erano già in vista di Lampedusa. Una volta sbarcati sul molo Favaloro, gli immigrati irregolari sono stati sottoposti a tampone naso-faringeo ed a visita medica. A seguito delle consuete operazioni di identificazione, tutti e 424 sono finiti nell’hotspot di Contrada Imbriacola, che si trova in condizioni sempre più disperate: sono infatti oltre 1400 gli extracomunitari all’interno della struttura, a fronte di una capacità massima di 250 posti.
Le parole di Salvini
“Il tema immigrazione è nei numeri: tra il pomeriggio e la notte sono sbarcati più di 700 immigrati irregolari e altri 800 sono a bordo di due navi, una francese e una tedesca. Non penso che, dopo il Covid, ci si possa permettere 1500 sbarchi al giorno”, sbotta il leader del Carroccio al banchetto di raccolta firme per i referendum sulla giustizia a Milano.
“Mentre si chiede il Green pass per andare in pizzeria, ci sono persone che sbarcano da Paesi non vaccinati che, spesso e volentieri, scappano dai centri e girano. È un problema anche sanitario, oltre che economico, sociale e culturale”, aggiunge ancora l’ex vicepremier.“Non è un problema inventato dalla Lega: se invece di 30mila sbarchi fossimo alla quota dell’anno scorso, il problema non ci sarebbe. In tante periferie milanesi ci sono tanti immigrati regolari che si sono ben integrati, ma ci sono alcune zone con ghetti inavvicinabili anche dalle forze dell’ordine”, conclude.