Udine, 16 gen – Dobbiamo aspettarcelo: si avvicina il 10 febbraio, Giorno del ricordo, e già antifascisti e negazionisti dei massacri delle Foibe affilano le loro armi per sfregiare, negare, svilire il ricordo dei morti e degli esuli. E’ successo la scorsa notte a Udine, al parco “Martiri delle Foibe” di via Bertaldia, dove qualche spregevole vandalo – la collocazione politica è intuibile – ha cancellato la scritta sul cartello di denominazione dell’area verde e vi ha scritto “Fasci merda”.
Un parco che non ha pace
Un parco, quello di Udine, tristemente noto per essere continuamente bersaglio delle manie talebane dei sedicenti nipotini dei partigiani: l’anno scorso, a febbraio, venne sfregiato il ceppo dedicato ad esuli con lo sradicamento di piante ornamentali e corone celebrative. Subito dopo, nel mese di marzo, sul muro frontale al parco comparve la scritta “Né vittime né martiri ma solo fascisti e spie”. Entrambe le denunce partirono dai militanti di CasaPound, diventati ormai i principali difensori del decoro dell’area.
Ignoranza sconfinata
“L’atto vandalico compiuto nel corso della notte al Parco Martiri delle Foibe dimostra ancora una volta che la mancanza di conoscenza della storia e l’ignoranza che ne consegue sono un problema che è ancora lontano dall’essere estirpato”. Lo ha dichiarato a Triestecafé il Sindaco di Udine Pietro Fontanini. “Evidentemente la chiarezza fatta negli ultimi anni sulla tragica pagina delle Foibe, dopo decenni in cui si è dato spazio solo ed esclusivamente a una storiografia di matrice ideologica e tesa alla mistificazione e al negazionismo di quanto accaduto, non è ancora sufficiente. Finché ci saranno studiosi e storici disposti a sacrificare la realtà dei fatti sull’altare dell’appartenenza politica, per esempio facendo passare l’idea che gli infoibati fossero tutti fascisti, non ci sarà memoria e qualche ignorante si sentirà legittimato a compiere gesti come quello di oggi”.
Il primo cittadino di Udine conclude così: “Nell’augurarmi che prima o poi si riescano a raggiungere equilibrio e serenità nell’interpretazione dei fatti avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale al confine orientale, non posso che esprimere la vicinanza mia e dell’Amministrazione che rappresento ai parenti di coloro che hanno trovato la morte nelle foibe, la cui memoria va difesa senza compromessi”, conclude Fontanini.
Cristina Gauri