di Adolfo Spezzaferro
Roma, 25 feb – “Questo momento, il 24 febbraio 2022 è il nuovo 11 settembre“: così Enrico Letta definisce la guerra in Ucraina. Con totale assenza del senso della misura e chiamando in causa uno scenario assolutamente fuori luogo, il segretario del Pd evoca l’attentato di New York forse per dire che Putin è il nuovo Bin Laden. E forse – peggio ancora – per dire che gli Usa, con l’Ue e la Nato, dovrebbero andare a fare la guerra in Russia come fu con l’Afghanistan dopo l’attentato alle Torri gemelle. Comunque la si mette, tuttavia, l’uscita del leader dem è a dir poco imbarazzante.
Per Enrico Letta la guerra in Ucraina “è il nuovo 11 settembre”
“Dobbiamo cambiare la bussola con cui abbiamo agito fino a oggi su questo tema. Due giorni fa, in questa Aula, e i toni erano ben diversi. Questo momento, il 24 febbraio 2022 è il nuovo 11 settembre, è il cambio del mondo, e quindi dobbiamo cambiare l’approccio”. Così Letta, intervenendo dopo l’informativa alla Camera del premier Mario Draghi sul conflitto tra Russia e Ucraina. “Il più importante principio è la difesa della libertà e della democrazia – prosegue Letta -. Ieri l’approccio di tutti noi era di limitare i danni il più possibile, oggi tutti insieme dobbiamo dire che Putin non deve vincere questa guerra, che è alla libertà e alla democrazia“.
Il segretario Pd con il suo “armiamoci e partite”
Sembra a tutti gli effetti un “armiamoci e partite”, quello di Letta. Il leader dem, deposti per un attimo gessetti colorati e bandiere della pace alla Coop, parla proprio di intervento militare a difesa dell’Ucraina. Per la pace, s’intende. Non sia mai che qualcuno possa pensare che a sinistra ci sono guerrafondai, tipo D’Alema con i bombardamenti sulla Serbia. Per carità.
Quello che fa specie è che mentre la Cina – non esattamente la comunità “Peace and Love” di San Francisco – chiede una soluzione diplomatica e invita al dialogo, Enrico Letta – tornato da Parigi per dettare l’agenda liberal del Pd – ora soffia sul fuoco della guerra. Invoca un “aiuto più concreto agli ucraini a difendersi dall’invasione russa. Non bastano le parole”. Diremmo che nel caso del segretario dem, le parole sono pure troppe.
Alternativa prende sul serio il leader dem
Infine, segnaliamo i deputati di Alternativa (gli ex M5S espulsi), che prendono sul serio Letta. “Anche solo ipotizzare una replica della fallimentare campagna in Afghanistan nei confronti della Russia è follia. Non è quella la strada da seguire e la storia ce lo ha insegnato. Evidentemente Letta e chi come lui blatera soluzioni di questo tipo non ha imparato nulla dalla storia. Se Putin ha innescato una nuova fase pericolosa della guerra ucraina, in corso dal 2014, non dovrà essere un Letta a farci trascendere verso una guerra totale“. Ma quando mai.
Impossibile non immaginarsi Letta a cavalcioni di una bomba atomica in stile Dottor Stranamore, ma con la bandiera arcobaleno sulle spalle.
Adolfo Spezzaferro