Quando l’estrema sinistra usa i media per esprimere concetti totalitari di massa, nessuno fiata. Dev’essere quel complesso di inferiorità politico-culturale di cui soffrono ancora troppi buoni intellettuali ed osservatori non allineati al pensiero unico globalista.
A “Di Martedì”, Michela Murgia, comparsa come “guru” del più sinistro snobismo radical chic, se n’è uscita così: “La parte interessante del disegno di legge Zan” riguarda i “progetti di formazione nelle scuole, che diventino curriculari […]. Il punto è cominciare a modificare la cultura. Nelle scuole”. Vogliono “cambiare la cultura nelle scuole”. Cioè, fare il lavaggio del cervello ai nostri figli.
L’inculturazione non è stata sufficiente, già dal ’68. Ora la si proclama candidamente come obiettivo, quasi che i ragazzi appartenessero allo Stato, che avrebbe il compito/dovere di educarli.
Non sarebbe pura ideologia vetero-comunista questa? E’ la simulazione, in salotto mediatico, del primo principio della dittatura: plasmare le coscienze dei piccoli perché crescano i globalisti del domani. Che sono, sostanzialmente, delle amebe, consumatori e lavoratori in smart working, dipendenti dei social e privi di mente critica, amorali e appassionati delle mode, tutti arcobaleno, global e senza identità o religione, nichilisti Antifa’, molto gretini, al totale servizio del Sistema.
Intaccare la scuola per fare i globalisti del domani è il virus Covid-20 che ci attende?
La signora Murgia non ha inventato nulla perché, già nel 1918, in Russia prevaleva questo:
“Noi diciamo che nel settore della scuola la nostra causa è la stessa lotta per rovesciare la borghesia e dichiariamo apertamente che la scuola estranea alla vita e alla politica è una menzogna e un’ipocrisia” (Lenin, Dal discorso al 1° Congresso panrusso dell’istruzione, 29 agosto 1918).
Il fine aberrante è mettere le mani su chi non si è ancora formato le sue convinzioni. Sono le menti ancora malleabili, che bisogna plasmare. E, se oggi, le famiglie hanno qualche strumento per sottrarsi ai già frequenti tentativi di manipolare i più piccoli, domani bisognerà toglierglielo.
Sono questi i democratici della post pandemia. Non facciamoci trovare impreparati.
Matteo Castagna, Responsabile Nazionale del Circolo Christus Rex-Traditio
Foto dall’archivio de “Il Corriere delle Regioni”
Ricevuto e pubblicato il 10 Aprile 2021
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