Alice nel paese delle mascherine
di Livio Cadè
Fonte: Ereticamente
«Chi vuole ingannare gli uomini, deve prima di ogni altra cosa rendere plausibile l’assurdo».
(Johann Wolfgang Goethe)
Alice si presentò alla festa della sua amica Titti con una bellissima maschera da gatto. Il suo amico Tommy indossava una maschera da topo e Alice si mise a inseguirlo fingendo di volerlo afferrare. Titti, mascherata da cane mastino, li rincorse abbaiando. Corsero a perdifiato finché Alice, esausta, si levò la maschera che le toglieva il respiro e si lasciò cadere sulla grande poltrona del salotto. “Alice, sei una bambina sciocca!” si rimproverò da sola “non dovevi mangiare tre fette di torta!”. Così, mentre si riposava vide passare un buffo ometto. Portava una maschera da coniglio e ripeteva “È terribile, è terribile!”.
“Scusate signore” chiese educatamente Alice “che cosa è terribile?”
“Non ho alcun sintomo. Neanche uno! È terribile! Il Re mi chiuderà in gabbia. O mi farà mozzare la testa!”
“Neppure io ho sintomi, signore, e non mi pare così terribile” disse Alice cercando di rassicurare il coniglio, visibilmente angosciato.
“Dovevi dire ‘nemmeno io’ e ‘non mi sembra’! Non ti hanno insegnato il risfetto degli altri?” “Cosa vuol dire risfetto?” chiese Alice, ma quello corse via ripetendo “è terribile, terribile!”.
Alice, incuriosita, decise di seguirlo. “Aspetti!” gridò. I muri risposero “asfetti… asfetti”. “Che strana eco! Ha un difetto di pronuncia”. Come Titti, che diceva ‘cavamella’ e ‘fiovellino’. Rincorrendo il coniglio, che si infilava ora in una porta ora in un’altra, Alice si perse in un dedalo di corridoi sconosciuti. “E ora come farò a tornare a casa?” pensò. “Dovrei chiedere consiglio a qualcuno ma non c’è anima viva!” Vide una porta su cui stava scritto ‘residenza del consiglio’. “È proprio quello che cercavo!” si disse. Bussò, ma nessuno le aprì. Così si fece coraggio ed entrò. “Forse ho sbagliato a leggere” pensò “forse c’era scritto residenza del coniglio”. Si ritrovò in un salone pieno di persone mascherate sedute a un lungo tavolo che discutevano animatamente. Nessuno sembrò accorgersi di lei. Alice diede due piccoli colpi di tosse. Nessuno la sentì. Provò allora a tossire un po’ più forte. Tutti si girarono verso di lei. Continua a leggere


