Pace fiscale, come funziona ed entro quando aderirvi

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di Pierpaolo Molinengo

Come funziona la pace fiscale? Ma soprattutto quali sono le caratteristiche che contraddistinguono la sanatoria delle liti pendenti? Il nuovo esecutivo ha intenzione di smaltire il lavoro delle autorità competenti, che sono alle prese con almeno decine di migliaia di impugnazioni. Attraverso la definizione agevolata, si vogliono portare nuove risorse economiche all’erario.

ricordiamo che nel concetto di pace fiscale rientra anche il capitolo connesso alla sanatoria delle liti tributarie. Lo scopo è quello di andare a ridurre le almeno 47mila impugnazioni, sulle quali la Corte di Cassazione è stata chiamata a statuire.

Pace fiscale, la rottamazione delle cartelle esattoriali

La pace fiscale è, a tutti gli effetti, una rottamazione delle cartelle esattoriali, alle quali i contribuenti, in questi anni, hanno provveduto a fare opposizione. Queste vere e proprie liti, possono essere chiuse pagando delle cifre che oscillano dal 5% al 20% del valore della lite.

La principale condizione che deve essere rispettata, per poter accedere a questa pace fiscale, è che il contribuente abbia ottenuto ragione presso la Commissione Tributaria Provinciale o presso la Commissione Tributaria Regionale.

Sostanzialmente il funzionamento della pace fiscale è strettamente legato al grado di giudizio, che ha dato torto all’Agenzia delle Entrate. A questo punto entrano in gioco due diversi meccanismi:

  • nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate risulti sconfitta in uno solo dei due gradi di giudizio (presso la commissione provinciale o quella regionale), la lite può essere annullata per somme fino a 50.000 euro, pagando un importo pari al 20% di quello vantato dal fisco;
  • nel caso in cui l’Ade dovesse risultare sconfitta in entrambi i gradi di giudizio è possibile annullare le cartelle esattoriali fino ad un massimo di 100.000 euro, versando il 5% del valore della controversia.
Entro quando è possibile aderire

Attenzione, però, che i tempi per poter aderire alla pace fiscale sono particolarmente stretti. I diretti interessati hanno tempo per chiedere la sanatoria fino al 16 gennaio 2023. Sono, quindi, complessivamente 120 giorni a partire dal 16 settembre 2022, la data in cui è entrata in vigore la Legge n. 130/2022, con la quale venivano normate le nuove disposizioni in materia di processi tributari.

Per poter accedere alla pace fiscale è necessario presentare un’apposita domanda, così come è stato deliberato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, attraverso il provvedimento 356446/2022. È necessario compilare l’apposito formulario ed inviarlo via Pec direttamente alla sede dell’Agenzia delle Entrate competente.

Nel momento in cui il contribuente deposita la domanda per la pace fiscale, deve provvedere a versare il 5% o il 20% del valore della lite. Da questo importo è necessario sottrarre quanto già versato in precedenza. Nel caso in cui siano già state versate delle somme superiori a quella dovuta, non sono previsti dei rimborsi.

È possibile presentare la domanda, per la definizione agevolata, per le liti che erano già pendenti presso la Corte di Cassazione fino alla data del 16 settembre 2022. Per essere considerate pendenti, il contribuente deve avere ricevuto notifica del ricorso alla medesima data.

Cartelle esattoriali. Basta oneri di riscossione

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di Lorenzo Palma

Un addio atteso e puntualmente arrivato: Niente più oneri di riscossione, 3% o 6% delle somme iscritte a ruolo per pagamenti rispettivamente entro o oltre i sessanta giorni. E non è tutto: perché ora viene eliminata anche la quota pari all’1% delle somme iscritte a ruolo per le ipotesi di riscossione spontanea.

Lo dice la legge di Bilancio 2022: e tali somme saranno a carico del bilancio dello Stato. Queste le novità contenute nel nuovo modello di cartella di pagamento per i carichi affidati all’Agente della riscossione a partire dal 1 gennaio 2022, approvato con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

E per il debitore cosa ci sarà? A suo carico, recita ancora la legge, resteranno, invece, le spese relative alle procedure esecutive e cautelari e le spese di notifica della cartella di pagamento e degli eventuali ulteriori atti di riscossione. C’è da dire però che la stessa legge indica che i carichi affidati fino al 31 dicembre 2021 gli oneri di riscossione continueranno ad essere dovuti nella misura e secondo le ripartizioni previste dalle previgenti disposizioni di legge.

Dunque tutti gli agenti della riscossione dovranno utilizzare il nuovo modello per le cartelle relative ai carichi affidatigli a partire dal 1 gennaio 2022, mentre per quelle relative ai carichi affidati fino al 31 dicembre 2021 dovrà essere utilizzato il modello approvato con il provvedimento del 14 luglio 2017, indipendentemente dalla data di notifica della cartella di pagamento che potrà avvenire anche successivamente al 31 dicembre 2021.

Come indicato nel provvedimento datato 17 gennaio, nelle cartelle esattoriali spariscono alcune voci aggiuntive che, commisurate alla somma dovuta, contribuivano a far salire l’importo del debito accumulato. Nello specifico: viene abolita la quota oneri di riscossione fissa del 3 per cento delle somme iscritte a ruolo, in caso di pagamento entro il sessantesimo giorno dalla notifica della cartella di pagamento e del 6 per cento delle somme iscritte a ruolo e dei relativi interessi di mora in caso di assolvimento del debito oltre il suindicato termine di legge.

In caso di riscossione spontanea, effettuata ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n. 46, non è più dovuta, dal debitore, la quota pari all’uno per cento delle somme iscritte a ruolo. Mentre la quota a titolo di spese esecutive per le eventuali attività cautelari ed esecutive per il recupero delle somme insolute; e la quota a titolo di spese di notifica della cartella di pagamento e degli eventuali ulteriori atti di riscossione, restano a carico del debitore.

Lorenzo Palma, 20 gennaio 2022

Fonte: https://www.nicolaporro.it/economia-finanza/economia/cartelle-esattoriali-basta-oneri-di-riscossione/

Fisco: ad agosto sospese oltre un milione di cartelle esattoriali

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Tax daySegnalazione Wall street Italia

Oltre 1 milione le cartelle esattoriali che vengono sospese nel mese di agosto. Lo annunciano l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze che sospendono così la notifica di più di un milione tra cartelle, avvisi di liquidazione, richieste di documentazione e lettere di compliance.

Si tratta, in particolare, si legge in un comunicato stampa del MEF, di circa 650mila comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate e di circa 450mila cartelle da parte di Riscossione, che sarebbero state recapitate nel mese di agosto. Niente stop, invece, per tutti gli atti cosiddetti inderogabili e che dovranno quindi essere comunque inviati. La notifica di tutti i documenti “congelati” riprenderà al termine delle settimane di sospensione, durante le quali comunque le attività ordinarie delle strutture di entrambe le Agenzie proseguiranno senza interruzioni.

  • le richieste agli intermediari e ai contribuenti di esibizione di documenti relativi al controllo formale delle dichiarazioni dei redditi sui dati relativi a deduzioni, detrazioni e ritenute indicati in dichiarazione (questi potranno essere prodotti entro il prossimo 1°ottobre)
  • le lettere di compliance relative a varie tipologie di reddito, per l’anno d’imposta 2014, attraverso le quali l’Agenzia permette ai contribuenti di rimediare in autonomia ad eventuali errori o dimenticanze sui redditi dichiarati con sanzioni ridotte

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