La sentenza “bomba” sui Dpcm di Conte: “Sono illegittimi e incostituzionali”
Secondo il Tribunale di Roma i decreti che limitano le nostre libertà sono “viziati da molteplici profili di illegittimità”: per questo sono “caducabili”, cioè da annullare
di Luca Sablone
Il governo sta agendo fuori dalle norme dello Stato democratico e sta dunque limitando le nostre libertà violando le leggi? Nel mirino delle polemiche sono finiti nuovamente i Dpcm partoriti dal premier Giuseppe Conte, che da marzo sta modificando le abitudini di vita degli italiani per tentare di limitare la diffusione del Coronavirus.
Restrizioni, lockdown e coprifuoco. Eppure, stando allo studio del 18 dicembre della Johns Hopkins University, dai dati emerge che l’Italia è il Paese al mondo con la più alta mortalità da Coronavirus ogni 100mila abitanti: 111,23 decessi ogni 100mila abitanti; seguono la Spagna (104,39), il Regno Unito (99,49) e gli Stati Uniti (94,97). Evidentemente i decreti del presidente del Consiglio sono serviti pure a poco.
Comunque c’è una sentenza “bomba” del Tribunale di Roma, chiamato a esprimersi su un contenzioso in cui è finito un esercizio commerciale da sfrattare per morosità a causa del mancato pagamento canoni per la chiusura imposta dai divieti nell’ambito dell’emergenza Coronavirus. Il giudice è arrivato alla conclusione che i Dpcm “siano viziati da violazioni per difetto di motivazione” e “da molteplici profili di illegittimità“. Pertanto, in quanto tali, risultano essere “caducabili“. Ovvero non producono effetti reali e concreti dal punto di vista giurisprudenziale, sono da annullare. I decreti con cui è intervenuto il governo non sono “di natura normativa” ma hanno “natura amministrativa“. Quindi dovrebbero fare riferimento a una legge già esistente. Continua a leggere


