Il gender e i “modi nuovi di diventare matti”
di Maurizio Blondet

Fonte: Maurizio Blondet
Cincinnati, Ohio. Una ragazza di 17 anni vuole sottoporsi alle “cure” farmacologiche per diventare maschio. I genitori, cristiani, si oppongono sostenendo che tale transizione non è nel miglior interesse della figlia. Un tribunale minorile spoglia quei genitori della patria potestà e affida la minore ai nonni, favorevoli al cambio di sesso. “Hanno una mente più aperta”, ha testimoniato il tutore legale al processo (un’assistente sociale) mentre i genitori si oppongono “per motivi religiosi”; quindi hanno pregiudizi. La giudice, Sylvia Sieve Hendon, nella sentenza ha invitato i politici a elaborare un “sentiero legislativo” per dirimere i casi di conflitto parentale – il che significa mettere gli ormoni usati per cambiare sesso nella lista dei farmaci “No-Parents Asked”, come i contraccettivi egli abortivi che possono essere dati a minorenni senza che i genitori ne sappiano nulla.
Anche Cincinnati si è dotata, nell’ospedale pediatrico, di un Programma Transgender (TP). All’apertura nel 2015, ha curato un centinaio di pazienti. Nel 2017, ne ha trattato oltre mille. Ed ha ricevuto una donazione di 2 milioni di dollari da una ricca coppia di benefattori, il cui figlio d 8 anni ha voluto cambiare sesso. Fatto degno di nota, i medici del TP hanno cambiato sesso a tutti quelli che hanno visitato: apparentemente non ne hanno trovato nessuno normale. Nelle 14 cliniche per il gender che esistono nel Regno Unito, il numero dei pazienti che bussano e ricevono il trattamento, aumentato del 100 per cento l’anno scorso. Nel decennio, pazienti che si ritengono “donne prigioniere nel corpo di un uomo” (o il contrario) sono aumentati anche di 28 volte. Simili colossali aumenti di ”disturbi del genere” sono registrati in Australia, in Svezia, in Usa, in corrispondenza con il sorgere delle cliniche che curano il “disturbo”. Negli Stati Uniti, nel 2011, circa 1,4 milioni di adulti si dichiaravano trans-gender. Continua a leggere


