Per il Financial Times è tempo di sostituire demograficamente l’Europa

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Il Financial Times ha pubblicato un articolo in cui afferma che le persone che vivono nei paesi europei dovrebbero “prepararsi al rifornimento demografico da parte di arabi e asiatici”.

Parag Khanna, l’autore dell’articolo, ha anche scritto un libro intitolato “Move: How Mass Migration Will Reshade the World – and What It Means For You”.

Non sorprende che abbia anche stretti legami con il World Economic Forum e il Council on Foreign Relations ed è stato un “Global Governance Fellow” presso la Brookings Institution.

Khanna afferma ridicolmente che vaste aree del pianeta diventeranno “inabitabili” a causa dei cambiamenti climatici, causando “milioni, se non miliardi di persone… di trasferirsi su terreni alle latitudini più adatte alla sopravvivenza”. Per ora nulla di tutto questo è successo, anzi, sta accadendo l’opposto.

Quindi afferma che la “carenza di manodopera” in Nord America e in Europa richiederà a queste regioni di “aprire di conseguenza i rubinetti dell’immigrazione”.

“Il Nord America e l’Eurasia devono assorbire più persone”, chiede Khanna, apparentemente insoddisfatta dell’enorme numero di migranti che stanno già accogliendo.

“Gli odierni paesi di Visegrad, tesi dal punto di vista fiscale e in via di spopolamento, potrebbero fondersi in una federazione più ampia per amministrare meglio le loro foreste vitali, l’agricoltura e i fiumi al fine di prepararsi al rifornimento demografico da parte di arabi e asiatici”, scrive. Sarebbe bello chiedere che ne pensino Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia! Poi uno si lamenta della posizione politica dei governi di quegli stati. hanno forse torto? Tra l’altro l’articolo definisce questi paesi come “Al limite dell’equilibrio finanziario”, mettendo in luce un ulteriore collegamento con le politiche di austerità che tanto piacciono alla Commissione, al FMI e agli altri organi soprannazionali.

L’idea che americani ed europei vengano “riforniti” o “sostituiti” da popolazioni migranti è un’area di discussione che viene trattata in modo molto diverso a seconda di quale parte venga a  parlare.

Per coloro che sostengono la migrazione di massa, l’idea che gli europei bianchi vengano sostituiti demograficamente è inevitabile e/o qualcosa da celebrare e incoraggiare. Nello stesso tempo chiunque suggerisca che traslocare di milioni di persone in luoghi con culture diverse possa incidere negativamente sul paese ricevente e, in fondo costituisca un impoverimento del paese di emigrazione, viene visto  modo negativo è bollato come “razzista” .

Con questi articoli la teoria della “Grande sostituzione” prende una sua tangibile realtà. Non solo, viene a unirsi con l’altra grande, e devastante, teoria del cambiamento climatico, che, allo stato attuale, non ha portato allo spostamento di neppure una persona. Anzi proprio recentemente sono stati contati 1,8 miliardi di alberi in più nell’Africa subsahariana occidentale, fatto che contraddice proprio chi ha scritto l’articolo del Financial Times.

L’emigrazione di massa, non casualmente rivolta proprio a quei paesi europei che maggiormente vogliono difendere la propria libertà e identità, non è altro che l’ennesimo progetto di riallocazione di massa che ha avuto uno dei suoi maggiori sostenitori in Stalin. Progetti che non tengono conto delle persone, delle loro identità e dei loro desideri. Comunque ora il disegno è chiaro: collegare cambiamento climatico e sostituzione demografica. Ora lo potete toccare con mano.

Fonte: https://scenarieconomici.it/per-il-financia-times-e-tempo-di-sostituire-demograficamente-leuropa/

Grecia devastata dal fuoco, almeno 74 morti e 556 feriti | Il governo: “Incendi dolosi”

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Segnalazione di M.M.

Trovati 26 corpi carbonizzati nel cortile di una villa nei pressi della Capitale. Farnesina: “Non ci sono italiani irreperibili”

E’ di almeno 74 morti, ma se ne temono oltre 100, e 556 feriti il drammatico bilancio degli incendi divampati in due grandi foreste che lambiscono Atene. Ad alimentare i roghi sono i forti venti mentre un’ondata di calore ha innalzato le temperature intorno ai 40 gradi. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza e chiesto l’aiuto dell’Ue. Migliaia di persone in fuga. Il governo: “47 roghi, impossibile siano casuali”.

In soccorso della Grecia sono stati inviati anche due Canadair dei vigili del fuoco italiani, che saranno operativi a partire da mercoledì.

Le autorità: “Incendi dolosi” – “Dalle 6 di lunedì mattina alle 6 di martedì mattina abbiamo registrato 47 roghi, tutti in luoghi molto vicini”. Lo riferiscono fonti del governo greco secondo le quali i vigili del fuoco e le autorità di polizia ritengono che gli inneschi siano di origine dolosa. “Sono bruciati terreni boscosi e coltivati, uno dopo l’altro, e questo dimostra che è impossibile dire che gli incendi siano casuali”.

Trovate 26 persone carbonizzate in una villa – Come riferito dalla Croce Rossa, 26 corpi carbonizzati sono stati scoperti nel cortile di una villa a Mati, a 40 chilometri da Atene. Nelle ultime ore il bilancio è salito ad almeno 60 vittime e oltre 150 feriti. A riferirlo è il sindaco di Rafina, Evangelos Bournous. Numerosi i cadaveri ritrovati “a domicilio o nelle auto”, ha confermato il portavoce del governo greco, Dimitris Tzanakopulos.

“Mati come Pompei, mamme e bambini morti abbracciati” – Le immagini della cittadina di Mati “ricordano lo scenario macabro di Pompei: i soccorritori hanno trovato tra l’altro i corpi carbonizzati di due donne morte abbracciate ai loro bimbi”. Lo riferisce la tv greca Skai. Alcune persone, prosegue l’emittente sul proprio sito, hanno “cercato di sfuggire alle fiamme correndo verso il mare”, ma una scogliera li ha costretti a tornare indietro per cercare un’altra via di fuga, e “non ce l’hanno fatta”.

Roghi Grecia, si aggrava il bilancio delle vittime: villaggio cancellato

La testimonianza: “Mati non esiste più” – “Ho visto cadaveri, auto bruciate, mi sento fortunata ad essere viva. Mati non esiste nemmeno più come insediamento”. E’ la testimonianza di una donna sopravvissuta agli incendi alla tv greca Skai, ripresa dai media internazionali. Mati è una località turistica costiera nella regione di Rafina, a circa 40 km a nordest di Atene.

“Il fuoco ci inseguiva, scappati in mare” – “Per fortuna c’è il mare, siamo scappati in mare, perché le fiamme ci stavano inseguendo fino in acqua”. Lo ha detto un testimone, Kostas Laganos, scampato alle fiamme in Grecia, citato dalla Bbc online. Il fuoco “ci ha bruciato la schiena e ci siamo tuffati in acqua. Ho detto ‘mio Dio, dobbiamo correre a salvarci'”. Un’operazione di ricerca e salvataggio in mare, aggiunge l’emittente britannica, è stata lanciata per 10 turisti che sono fuggiti dalle fiamme in barca.

Cinque cadaveri recuperati in mare – Cinque corpi sono stati recuperati in mare, al largo delle coste di Artemida: si tratta di un uomo, tre donne e un bimbo che si presume siano affogati di scampare alle fiamme. E si teme per la sorte di due turisti danesi, che con altre persone – tutte messe in salvo – hanno utilizzato un gommone per sfuggire ai roghi. Sono circa 700 le persone salvate fino ad ora dalla guardia costiera greca.

“Non ci sono italiani irreperibili” – Lo ha detto il capo dell’Unità di crisi della Farnesina Stefano Verrecchia riguardo ai connazionali presenti nel Paese. In un tweet della Farnesina è stato diffuso anche un numero di emergenza da chiamare in caso di necessità: +39 06 36225.

L’ambasciatore italiano: “Scene raccapriccianti” – “Abbiamo visto scene raccapriccianti, con almeno 12 ore di inferno e orrore partite da ovest ma poi, a causa del vento, i danni maggiori e le vittime si sono registrate sulle coste est dell’Attica”. Lo ha detto l’ambasciatore italiano in Grecia Efisio Luigi Marras, a Rainews24.

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L’aborto ai tempi dell’autodeterminazione…

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Segnalazione di Redazione ProVita

Di questi tempi non sentiamo altro che parlare di “autodeterminazione” e di “libertà di scelta”come si trattasse di totem intangibili. Chiacchiere. Propaganda. Fumo negli occhi. L’aborto non è mai una scelta: è una “necessità”, indotta dalle circostanze, oppure dalle persone e dalle istituzioni che ruotano intorno alla donna incinta…

… e al diritto alla vita del bambino chi ci pensa?

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«La maternità è il più grande privilegio della vita»
(Mary R. Cocker)

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