Il gip: il sindaco Pd di Bibbiano era “pienamente consapevole” del business sui bimbi
La giunta di Bibbiano, dopo l’arresto del sindaco del Pd Andrea Carletti, difende il primo cittadino e gli esprime vicinanza e solidarietà: “Abbiamo assoluta certezza – affermano i componenti la giunta – che Andrea abbia sempre operato nel rispetto delle norme. La nostra fiducia incondizionata va al lavoro della Magistratura, che ci auguriamo faccia luce sui fatti al più presto. Prima che come sindaco, conosciamo Andrea come uomo e siamo assolutamente convinti della sua estraneità ai fatti”.
Secondo gli investigatori però il sindaco di Bibbiano e delegato dell’Unione dei Comuni di Val d’Enza alle politiche sociali Andrea Carletti sapeva tutto del business sui minori. Per il gip di Reggio Emilia in costante raccordo con un’altra indagata, Carletti era “pienamente consapevole della totale illiceità del sistema descritto e della assenza di qualunque forma di procedura ad evidenza pubblica volta all’affidamento del servizio pubblico di psicoterapia a soggetti privati”. Tanto che, si legge nell’ordinanza, lo stesso sindaco “disponeva lo stabile insediamento di tre terapeuti”, della Onlus coinvolta “al fine dello svolgimento, a titolo oneroso ed in assenza di qualunque titolo, della attività di piscoterapia con minori in carico ai Servizi Sociali”.
Il vicepremier Luigi Di Maio scrive al ministro della Famiglia Fontana invocando una verifica su tutto il sistema nazionale degli affidi e poi non fa sconti al Pd: “Quello che viene spacciato per un modello nazionale a cui ispirarsi sul tema della tutela dei minori abusati, il modello ‘Emilia’ proposto dal Pd, si rivela oggi come un sistema da incubo”. Nicola Zingaretti non ci sta e replica: “Patetici i tentativi di strumentalizzare politicamente questo dramma…”.


L’OPINIONE
Caro Vescovo, penso che Lei potrà destinare i soldi della Diocesi per aiutare 43 Italiani in difficoltà. Per chi non rispetta la legge i nostri porti sono chiusi”. Lo scrive su Facebook Matteo Salvini, commentando le parole di monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo del Torino, che si è dichiarato “disponibile ad accogliere senza oneri per lo Stato questi fratelli e sorelle al più presto, se questo può servire a risolvere il problema” della Sea Watch, ancora al largo di Lampedusa con i migranti. “Noi ci siamo”, ha detto Nosiglia.
Il buonismo oltre il buonismo genera assurdità e disobbedienza alle regole. Capita così che un gruppo di donne, militanti di un’associazione, abbia voluto contestare il regolamento in vigore nelle piscine pubbliche dove è vietato fare il bagno in burkini. Succede a Grenoble, Francia sud-orientale, dove un gruppo di donne ha voluto rivendicare i diritti di entrare in acqua come si vuole, anche, dunque, con il costume integrale tipico della cultura islamica. In Francia, per motivi igienici, nelle piscine pubbliche è vietato l’uso del vestito che copre il corpo delle donne dalla testa i piedi. Ora non si possono più neanche stilare dei regolamenti pubblici? Alla faccia dell’integrazione.
A furia di evocarlo, alla fine è tornato. Seppur sotto forma di immagine proiettata su piazza Venezia, nonostante tutto ancora la più simbolica, politicamente parlando: parliamo di Benito Mussolini, che gli aderenti al gruppo Azione Frontale, hanno fatto riapparire in divisa da Duce sul celebre balcone per ricordare la fondazione dei Fasci di combattimento, avvenuta in quel di Milano, in piazza San Sepolcro, esattamente il 23 marzo di cento anni fa.
Una delle ragioni della visita di Xi Jinping in Italia “è il Vaticano”. Steve Bannon punta il dito contro Pechino e Papa Francesco che, sostiene, “ha firmato un accordo segreto con il governo più odioso del mondo” e consegnato a Pechino “il potere di scegliere i vescovi della chiesa cattolica cinese”.