QUESTORE AMMETTE: “NON DIAMO NOTIZIA DEI CRIMINI DEI PROFUGHI”

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kuntakinti

Stato di merda. E Stato manipolatore di notizie.

Due giorni fa, vi abbiamo data notizia di una nota informale alle questure, nella quale si chiedeva di ‘non diffondere i crimini dei profughi‘, oggi c’è un primo questore che ammette.

Il giornale locale di Cuneo scrive:

Ha ventisei anni, è arrivato dal Gambia su un barcone ed ha chiesto lo status di rifugiato politico. Da alcuni mesi vive in uno dei più noti alberghi di Mondovì con vitto e alloggio pagati, naturalmente, più un bonus di qualche euro al giorno per le piccole spese quotidiane. Tutto come prevede la legge.

Qualche giorno fa, le forze dell’ordine lo hanno beccato, in flagranza di reato mentre vendeva droga a dei ragazzi minorenni. Lo hanno arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Gli investigatori hanno anche scoperto che, nei momenti in cui non spacciava, per ingannare il tempo di giornate lunghe e sempre uguali, senza niente da fare, ospitava nella camera d’albergo una bella signorina, pagata un tot a prestazione. Insomma il richiedente asilo, non si faceva proprio mancare nulla.

Arrestato, dopo due giorni trascorsi nel carcere del Cerialdo di Cuneo, ora e’ di nuovo libero, ed è tornato tranquillamente nella sua stanza d’albergo. […]

Se già fa pensare il fatto che a vendere droga – almeno secondo quando riscontrato dagli inquirenti – è un richiedente asilo, ancora più sconcertante è che questo fatto, accaduto più di una settima fa, non venga comunicato agli organi di stampa, come invece viene fatto di solito, anche a distanza di poche ore, da chi procede all’operazione, carabinieri, polizia di Stato o Guardia di Finanza che sia.

Questa notizia, però, ha un valore particolare, perché a commettere il reato non è una persona qualsiasi ma uno straniero, arrivato sui barconi dal Gambia, accolto in Italia e richiedente asilo. Un mix esplosivo che se trapelasse, indignerebbe non poco l’opinione pubblica, soprattutto in un momento come questo, in cui la diffidenza ed il disagio per i continui arrivi di profughi ha innalzato la tensione ed aumentato i malumori un po’ ovunque.

E come il caso di Mondovì è passato sotto silenzio, bocche cucite ci sono state anche per l’arresto di alcuni giorni fa di un altro straniero, anche lui arrivato dopo una traversata in mare sul gommone, preso a spacciare al parco della Montagnola di Cuneo. Il ragazzo, ventenne, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente, nonché resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

 

Il questore di Cuneo Giovanni Pepe’ spiega:

“Non esiste una norma scritta che imponga di non divulgare la notizia. Si tratta semplicemente di buon senso. Vengono cioè usate delle precauzioni in più nel caso in cui ad essere arrestato sia un rifugiato, solo perché rivelare il suo luogo di residenza, potrebbe mettere a repentaglio la sua incolumità e quella della sua famiglia. Sarà poi la Commissione territoriale che valuta le richieste a stabilire se il fatto di essere stato arrestato e magari poi condannato, puo’ determinare la non accettazione della richiesta. In questo caso, inoltre la notizia non è stata divulgata per motivi di indagini”.

Quindi, per motivi precauzionali, i profughi possono spacciare. Ospitare puttane in hotel a spese nostre e, anche se vengono beccati, tornare in hotel. E i questori li proteggono, impedendo ai cittadini di conoscere la realtà dei fatti, e farsi così un’idea sul sistema di accoglienza.

In democrazia, i cittadini devono avere la massima informazione, per potere poi decidere. Impedire alle notizie di circolare è un atto in sé totalitario, perché inficia la democrazia nel suo funzionamento. E’ gravissimo.

Per non parlare, poi, del fatto che dei gambiani stiano in hotel a spese nostre, quando in Gambia non ci sono nemmeno guerre. E che ci rimangano anche se beccati a spacciare droga ai ragazzini.

Stato di merda. E Stato manipolatore di notizie.

FONTE

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